Intervento di Giuseppe Tacconi

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Istituto Statale Istruzione Superiore “E U R O P A” Pomigliano d’Arco
Advertisements

Ruoli, strategie e interazioni all’interno di un forum
I METODI DIDATTICI Non esiste “il” metodo perfetto. Un metodo è buono
PIANO REGIONALE DI ATTUAZIONE DELLA RIFORMA
Comprensione e interpretazione del testo
QUALITÀ VISIBILI ED INVISIBILI:
VERSO UN CURRICOLO PLURILINGUE: CLIL - Content and Language Integrated Learning a cura di Stefania Cinzia Scozzonava Piano Pluriennale Poseidon – febbraio.
La ricerca guidata in Internet
didattica orientativa
Dall’ Unità Didattica all’ Unità di Apprendimento
Quadro di riferimento INValSI Scienze I livelli di competenza
LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
Programmazione per Obiettivi
Caratteri di una formazione diretta allo sviluppo di competenze Michele Pellerey 1Montesilvano 19 marzo 2010.
Scuola Secondaria di Primo Grado
PROGRAMMA CURRICOLARE DIFFERENZIATO.
I MODELLI DIDATTICI DELL’APPRENDIMENTO
Area sostegno ai processi innovativi
INDICAZIONI NAZIONALI per i PSP INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
La Riforma: obiettivi e strumenti
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO (strumento di lavoro)
Il portfolio dello studente. Valutazione tradizionale 1.
4^ - 5^ scuola primaria 1^-2^-3^scuola secondaria di primo grado
LA DIDATTICA PER COMPETENZE Proposta di un nuovo percorso formativo
LA CLASSE, LABORATORIO DEL FARE comunità di pratica Luciano Rondanini
Progettare interventi di orientamento Linee guida e suggerimenti operativi.
Programmare percorsi CLIL a cura di Graziano Serragiotto
1 Progetto FARE SCUOLA FINALITA E CONTENUTI © ISPEF 2001.
2 Il Modello ISPEF di Master Universitario ©Copyright I.S.P.E.F. Tutti i diritti sono riservati Tutti i Master ISPEF.
Con l’Europa, investiamo nel vostro futuro!
Progetto di Formazione
Metodologia tutoriale
IL PROBLEMA LA STRATEGIA
Le tecnologie didattiche nella scuola MENU Le tecnologie didattiche nella scuola Lucia Ferlino, CNR – Istituto per le Tecnologie Didattiche Genova Roma,
Individuare e certificare le competenze La progettazione della formazione per competenze nei percorsi in alternanza Umberto Vairetti, 2004.
La valutazione delle competenze
Organizzazione del curricolo e opportunità di apprendimento
L’articolazione del POF
4. Per intervenire … 4.2 E adesso, allopera! Alla luce di questi dati, quali considerazioni possiamo avanzare per ipotizzare strategie riparative?
LEGGERE LE INDICAZIONI PER
Quando la valutazione è ricerca a cura di Fabiana Fabiani.
Differenziare in ambito matematico
LA PROGRAMMAZIONE DELLI.R.C. Anno Accademico
Valutazione e portfolio Quali sono i sistemi di valutazione più idonei se si adotta una metodologia basata sul PBL? Sistemi di valutazione.
Cooperative Learnign Corso di formazione per Docenti Cingoli maggio 2014 Francesco Sacchetti.
ROVIGO 29 – 30 settembre 2014 Elaborazione di Simulazioni di Seconde Prove relative agli Esami di Stato a conclusione del primo quinquennio.
La progettazione didattica per competenze LE UNITA’ DI APPRENDIMENTO
PROTOCOLLO DI INTESA PER LE ATTIVITÀ DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DEI CASI SOSPETTI DI DSA (DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO) di cui all’art. 7, c.1,
Autovalutazione & Qualità
1 PRIMA SCIENZA PONTEDERA 4 DICEMBRE 2014 PROGETTAZIONE E DOCUMENTAZIONE DEL PERCORSO Cristina Duranti.
Progettare attività didattiche per competenze
La nostra concezione del 3° CIRCOLO DIDATTICO DI SIENA CURRICOLO.
20/04/20151 Raccolta di documentazione significativa nel processo di insegnamento /apprendimento Realizzare uno strumento metodologico di materiali indicativi.
IL FARE E IL SAPER FARE CIO’ CHE DEVE ESSERE INSEGNATO VIENE SCELTO E DEFINITO DALL’ISTITUZIONE ALLA QUALE E’ AFFIDATO IL COMPITO DI TRASMETTERE CONOSCENZE.
ISTITUTO COMPRENSVO DI ALI’ TERME POF
Le abilità di studio Corso Neoassunti A.S
Alcuni spunti di riflessione sulla didattica della matematica.
LA BUSSOLA ORIZZONTE DI SENSO QUALE PERSONA QUALE ALUNNO/BAMBINO QUALE INSEGNANTE QUALE SCUOLA QUALE METODOLOGIA QUALE SAPERE QUALE APPRENDIMENTO.
SFP – a.a. 2007/08DIDATTICA GENERALE MARIO CASTOLDIVALUTAZIONE – PAROLE CHIAVE RACCOLTA DATI CRITERI DI GIUDIZIO ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO “La valutazione.
ISTITUTO COMPRENSIVO DI RICADI PROGETTO:ORIENTAMENTO E CONTINUITA’ FUNZIONE STRUMENTALE a. sc.2015/16 DOCENTE:Porcelli Elisabetta D DIRIGENTE SCOLASTICO:
SFP – a.a. 2007/08DIDATTICA GENERALE MARIO CASTOLDIVALUTARE LE COMPETENZE VALUTARE GLI APPRENDIMENTI: UN PERCORSO A TRE STADI 1° STADIO: LA VALUTAZIONE.
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO E IMPRESA FORMATIVA SIMULATA MILANO 24 NOVEMBRE 2011.
LA DIDATTICA LABORATORIALE
La comunicazione e l’area matematico scientifico tecnologica nella scuola secondaria di 1° grado Indicazioni ministeriali e non solo. Fabrizio Pasquali.
L’UNITA’ DI APPRENDIMENTO Scuola A. Cesari, 18 febbraio 2015.
UNITÀ DI APPRENDIMENTO PROF.SSA SENAREGA. UNITÀ DI APPRENDIMENTO Un insieme di esperienze di apprendimento incentrate sui processi formativi e non sui.
SCUOLA PRIMARIA TEMPO PIENO “LA MERIDIANA” DI PASSAGGIO DI BETTONA.
Sintesi bisogni formativi Poseidon Propositi di lavoro.
La collaborazione fra pari nel recupero di competenze in matematica: il ruolo della riflessione metacognitiva Aosta, 8 aprile 2011 Angela Pesci Dipartimento.
Autovalutazione d’Istituto DPR 28 marzo 2013, n. 80 regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) in materia di istruzione e formazione.
Transcript della presentazione:

Intervento di Giuseppe Tacconi Didattica dell’IRC Intervento di Giuseppe Tacconi

1. Domande di partenza

Perché la conoscenza scolastica rimane “incapsulata”?

Perché la maggior parte della conoscenza appresa a scuola rimane “inerte” o “rituale”?

sviluppano sempre più disinteresse per ciò che si insegna a scuola? Perché gli studenti sviluppano sempre più disinteresse per ciò che si insegna a scuola?

Come abilitare gli allievi ad intervenire attivamente sui domini di conoscenza e sui saperi disciplinari propri dell’Irc con un approccio di tipo trasformativo?

Consegna di lavoro Quali possono essere i punti di contatto tra i temi sviluppati nella relazione e il contesto di vita / i bisogni formativi dei soggetti in apprendimento con i quali operiamo?

Unità di apprendimento 2. Unità di apprendimento

Uno schema possibile per l’UdA Unità n. Tema generativo:____________________________ Pediodo di svolgimento: Cono-scenze Abilità Attività (Compiti significativi…) Stru-menti di verifica / valutaz. Elementi di personaliz-zazione

Obiettivi formativi Sono una sintesi tra gli Obiettivi Generali del Processo Formativo (OGPF), che orientano le strategie dell’istituzione scolastica, e gli Obiettivi Specifici di Apprendimento (OSA), ordinati per discipline (dunque anche per l’IRC) e per educazioni

Piani di Studio Personalizzati (PSP) Gli insiemi di UdA e di altre tipologie di esperienza effettivamente realizzate, con eventuale differenziazione / personalizzazione per singoli alunni

Per una didattica centrata su prodotti o compiti significativi 3. Per una didattica centrata su prodotti o compiti significativi

Principi didattici di riferimento

Centralità del soggetto che apprende e suo protagonismo formativo Esigenza di impostare le azioni e i contesti di azione dei soggetti in apprendimento in modo tale che essi possano intervenire sui contenuti producendo qualcosa di tangibile e significativo in se stesso e per loro

Che cosa è un prodotto?

il risultato concreto e verificabile dell’azione di ricostruzione che il soggetto opera su un contenuto l’esito osservabile dell’azione di trasformazione dei saperi, un mezzo mediante il quale gli alunni dimostrano ciò che sanno, sanno fare con ciò che sanno e come pensano le conoscenze

Tuttavia non tutti i prodotti sono autentici “prodotti”. Pensiamo… al classico “cartellone ai compiti di semplice ripetizione all’uso di “imparare il libro” o “ciò che dice l’insegnante”

Eppure, il libro non è la realtà da conoscere, ma esso stesso un “prodotto”, una ri-costruzione, una rappresentazione della conoscenza. Per stimolare un apprendimento significativo, la conoscenza contenuta in qualsiasi supporto fisico (libro di testo, articolo, CD-rom, internet…) dovrebbe poter essere rielaborata e trasformata in “prodotti” significativi da parte degli allievi.

Esempi di prodotti Testo narrativo o poetico Ricostruzione di un capitolo di un libro di testo o di una pagina di giornale Libri di immagini Mostra, evento, musical depliant illustrato o presentazione efficace di un evento…

Riflessione sui prodotti

Non basta comunque far produrre dei prodotti: bisogna stimolare negli allievi processi di riflessione e di autovalutazione sui prodotti Il modo principale per attivare riflessione sul prodotto (e sui processi...) è quello di stimolarne una descrizione narrativa. Tale esplicitazione genera nel soggetto consapevolezza dei contenuti e dei processi di apprendimento e ne consente il consolidamento

Prodotti e interazione

Prodotti e riflessione sui prodotti sono potenziati se… avvengono in contesti interpersonali favorevoli e stimolanti, in cui sono possibili forme di confronto, di scambio, di collaborazione, di interdipendenza positiva e di reciproco sostegno

Caratteristiche dei prodotti

Al di là delle varie tipologie, i prodotti dovrebbero: riferirsi a contesti reali o simulati (autenticità), rappresentare modalità di utilizzo significativo delle conoscenze in rapporto alla vita richiedere agli studenti di rivolgersi ad un pubblico ben identificato (comunicabilità) riferirsi ad una finalità curricolare specifica essere resi noti agli allievi in anticipo, anche nei criteri che ne dovrebbero guidare la realizzazione

4. Consegna di lavoro

Costruzione di un canovaccio di UdA Seguendo lo schema dato, provate a costruire in gruppo un CANOVACCIO di UdA, che riguardi uno dei temi generativi presentati nelle relazioni, a partire dalle attività che prevedete di proporre ai vostri allievi che consideri quali OSA sono implicati nelle attività proposte

Formalizzazione di una UdA effettivamente realizzata Ciascuno, se può, provi a stendere in forma narrativa l’UdA che ha effettivamente realizzato, dando conto dei seguenti elementi: Dati identificativi (tipo di scuola, classe…) Riferimento al Profilo, OGPF, OSA, Attività e prodotti (e processi) realizzati Reazioni e apprendimenti degli allievi Elementi di personalizzazione introdotti Proprio coinvolgimento

EVENTUALI RICHIESTE DI CHIARIMENTO: giuseppe.tacconi@univr.it