LE MISURE DELLO SVILUPPO: GLI INDICATORI ECONOMICI, SOCIALI E AMBIENTALI Cozzolino Cristina.

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LE MISURE DELLO SVILUPPO: GLI INDICATORI ECONOMICI, SOCIALI E AMBIENTALI Cozzolino Cristina Santoro Valeria

CRESCITA E SVILUPPO crescita economica sviluppo umano riduzione povertà Dimensione qualitativa Indicatori economici,sociali e ambientali aumento PIL reale o reddito di un’economia Dimensione quantitativa PIL

CRITICHE AL PIL non considerazione delle disuguaglianze di reddito non discriminazione tra costi e benefici delle attività economiche mancata attenzione verso il degrado ambientale non misurazione dell’ “economia sommersa” non considerazione della dimensione sociale (istruzione, salute, uguaglianza)

EVOLUZIONE DELLE MISURE DELLO SVILUPPO

A partire dagli anni 60’, si è cercato di valutare il concetto di qualità della vita e nel 1966 R.Bauer introduce la nozione di indicatore sociale: “statistiche, serie statistiche e ogni altra forma utile a valutare dove noi stiamo e dove stiamo andando, relativamente ai nostri valori e ai nostri scopi” (Bauer, 1966)

sviluppo economico-sociale Conservazione ambientale GROSS NATIONAL HAPPINESS (GNH) Ideato dal quarto re del Bhutan, il quale riteneva che lo sviluppo non doveva essere limitato ad un maggior consumo e all’accumulazione della ricchezza, ma avrebbe dovuto massimizzare la felicità. Quattro erano le variabili alla base di questo indicatore : sviluppo economico-sociale Conservazione ambientale Promozione della cultura tradizionale Buon governo

MEASURE OF ECONOMIC GROWTH (MEW) Elaborato nel 1972 da due economisti statunitensi W.Nordhaus e J.Tobin con lo scopo di dare maggior rilievo al benessere sociale.Il PIL venne modificato sotto tre aspetti: riclassificazione delle spese del PIL come consumo e non produzione Imputazione per i servizi del consumo capitale,per il tempo libero e per il prodotto del lavoro domestico correzione di alcune disameneties dell’urbanizzazione e dell’industrializzazione

PHYSICAL QUALITY OF LIFE INDEX (PQOL) Elaborato nel 1979 da Morris David Morris analizza tre variabili: Mortalità infantile Aspettativa di vita ad un anno Alfabetizzazione INDEX OF SOCIAL HEALTH (ISH) Ad opera di Marc Miringoff, professore di politica sociale presso l’Università di Fordham. Esso racchiude 16 indicatori sociali, rappresentativi dei settori che incidono sul benessere come salute, occupazione, reddito, istruzione e sicurezza e che sono raggruppati per tappe d’età: mortalità, povertà e abusi infantili suicidio, abuso di droga e alto abbandono scolastico adolescenziale disoccupazione, salari e copertura sanitaria assicurativa degli adulti povertà dai 65 anni a salire omicidi, disuguaglianze di reddito, alloggi a prezzi accessibili, copertura di cibo vittime degli incidenti stradali, valutati per tutte le età.

Dimensione globale: indicatori economici+ Indicatori sociali+ Indicatori ambientali sviluppo sostenibile

Human Development Index (HDI) Si cerca di superare l’unidimensionalità del PIL e formulare un’idea di sviluppo basata su di una misura di benessere multidimensionale “Lo sviluppo umano è un processo di ampliamento delle scelte delle persone e del livello di benessere da loro raggiunto”(UNDP,1992), indicando: la possibilità di condurre una vita lunga e sana Acquisizione di conoscenze Accesso alle risorse necessarie per condurre una vita dignitosa

HDI Indice composito calcolato sulla base di 3 dimensioni: longevità, misura l’aspettativa di vita alla nascita, livello d’istruzione o conoscenza, valuta sia il tasso d’alfabetizzazione delle persone adulte sia il tasso d’iscrizione alle scuole elementari-medie-superiori standard di vita, stimato sulla base del PIL pro-capite, espresso in termini di parità di potere d’acquisto. I valori dell’ HDI sono compresi tra 0 e 1; dove una media con valori prossimi ad 1, indica un alto livello di sviluppo umano. In base a tali valori i paesi vengono distinti in: paesi a basso, medio, alto e molto alto sviluppo umano.

HDI

QOL (Quality of Life Index) Basato su un set di valori universali, che si estendono dagli aspetti fisici a quelli sociali ed emotivi della vita degli individui. Il suo artefice, Ed Diener, psicologo dell’università dell’Illinois, ha sottoarticolato l’indice con riferimento al livello di sviluppo dei paesi da analizzare: Basic QOL Index, per i paesi in via di sviluppo Advanced QOL Index, per i paesi sviluppati. Il Basic QOL Index si basa sullo studio di 7 indicatori: potere d’acquisto, tasso d’omicidio, realizzazione dei bisogni di base, tassi di suicidio, tasso d’alfabetizzazione gravi violazioni dei diritti umani, deforestazione. Anche l’ Advanced QOL Index è costituito da 7 indicatori: tasso di risparmio, reddito pro-capite, benessere soggettivo, tasso d’iscrizione all’università, disparità di reddito, trattati ambientali, medici per persona.

GPI (Genuine Progress Indicator) Introdotto da un’organizzazione no-profit, Redefinig Progress, al fine di controllare la qualità dell’ambiente e il benessere umano un aumento del GPI indica che un’economia è diretta verso il sentiero della sostenibilità, invece una diminuzione implica il contrario mentre nel PIL tutte le spese sono positive, nel calcolare il GPI, viene eseguita una differenza tra spese positive e negative. GPI aggiunge al PIL i valori stimati delle operazioni benefiche (lavoro volontario, cura dei bambini, lavoro domestico) che soddisfano i bisogni primari sottrae dal PIL i costi stimati dei danni ambientali (inquinamento, esaurimento delle risorse) e i costi sociali (crimine).

Gender Development Index (GDI) Misura le disuguaglianze tra i sessi in riferimento alle tre dimensioni dell’HDI:salute, istruzione, standard di vita UNDP,1995 Gender Empowerment Measure (GEM) misura le differenti opportunità, riflettendo le disuguaglianze in tre aree fondamentali: la partecipazione politica, ossia le percentuali di seggi in Parlamento, occupati da donne e da uomini. la partecipazione economica; le percentuali di donne e uomini che detengono posizioni amministrativi e manageriali (legislatori, alti funzionari e dirigenti) sia quelle con posizioni tecniche e professionali. il potere sulle risorse economiche; si riferisce al reddito stimato da donne e uomini.

Human Poverty Index (HPI) Si utilizza una procedura multidimensionale nel valutare la povertà ( le opportunità e le scelte dello sviluppo umano di base sono negate). Tale concetto non è più legato solo alla mancanza di reddito ma anche ad altri aspetti, come la privazione dei requisiti materiali diretti a soddisfare minimamente i bisogni umani (salute, educazione) e l’assenza di alcune capacità fondamentali (mancanza di libertà politica, incapacità di partecipare al processo decisionale e alla vita della comunità (difficili da misurare).

HPI Viene analizzata la privazione nei tre ambiti essenziali della vita umana: longevità: si considera l’esposizione alla morte ad un’età relativamente bassa, che è misurata dalla percentuale di persone che si prevede muoiano prima dei quarant’anni. istruzione: si riferisce all’esclusione dal mondo della lettura e della comunicazione, che viene misurata dalla percentuale di adulti che sono analfabeti. standard di vita decenti: in tale ambito sono considerati la percentuale di persone con accesso all’acqua potabile, la percentuale di persone con accesso ai servizi sanitari, la percentuale di bambini malnutriti al di sotto dei cinque anni. L’HPI, ha valori compresi tra 0 e 100; un valore elevato indica un alto livello di privazione e quindi grave condizione di povertà umana. UNDP,1997

Crescita economica Sviluppo PIL Aspetto quantitativo: si riferisce all’incremento del prodotto interno lordo, ossia il valore complessivo di beni e servizi prodotti all’interno di un paese in un certo intervallo di tempo. “Il benessere di una nazione non può essere facilmente desunto da un indice del reddito nazionale” (Kuznets, 1934). PIL HDI GII MPI (Bric) Sviluppo Aspetto qualitativo: Affermazione e raggiungimento di obiettivi sociali e ambientali (miglioramento di standards nutrizionali, sanitari, d’istruzione, equa distribuzione del reddito, aumento delle libertà fondamentali, sviluppo sostenibile). 25

Human Development Index,Gender Inequality Index, Multipoverty Index HDI: vita lunga e sana (misurata dall’aspettativa di vita alla nascita) conoscenza (anni medi di istruzione e anni previsti di istruzione) standarts di vita dignitosi (reddito pro-capite) MPI: salute (mortalità infantile e nutrizione) educazione (anni di scuola, bambini iscritti) tenore di vita (accesso all’acqua, al cibo, all’elettricità, ai servizi, alla terra, acqua, etc)

GII: salute riproduttiva, calcolata in riferimento: al decesso delle madri, in un dato anno per 100 bambini nati vivi al tasso di fertilità delle adolescenti tra i 15 e i 19 anni. empowernment, calcolato stimando la percentuale delle donne che siede in parlamento e con la percentuale di donne che posseggono un’istruzione secondaria e superiore mercato del lavoro, percentuale di donne che partecipano al mondo del lavoro.

Tigri Asiatiche Aumento del PIL e del PIL pro-capite Incremento dell’HDI e riduzione del GII

Nel conseguire questo successo economico fondamentali è stato: L’investimento in termini di capitale umano Sostegno statale alle infant industries Ciò ha contribuito alla nozione di “miracolo asiatico”: questi paesi inizialmente specializzati in attività ad elevato contenuto di lavoro, sono passati alla produzione di componenti per l’industria meccanica e infine a quella più complessa do microchip e semiconduttori per l’industri elettronica.

bric Progressi materiali non distribuiti in modo uniforme Incremento PIL e PIL pro-capite Non considera: squilibri regionali, tra aree urbane e rurali, tra gruppi sociali infranazionali Incremento HDI Riduzione GII Nonostante le disuguaglianze ancora forti

Brasile, Russia, Cina, India Gruppo composito, i cui membri sono accumunati da una straordinaria crescita economica (grazie soprattutto al ruolo giocato dallo stto), alla quale purtroppo, non sono seguiti altrettanto notevoli risultati nella riduzione della mortalità femminile (Brasile), lotta al fenomeno delle missing woman (Cina, India), ridistribuzione più equa del reddito, bilanciamento degli squilibri regionali.

g7 Alti valori di PIL e PIL pro-capite Alti valori di HDI Bassi valori di GII

USA, Giappone, Canada, Germania, Italia, Francia e Regno Unito: Nonostante il reddito elevato, i paesi del G7 hanno notevoli problemi di redistribuzione dello stesso: la diseguaglianza si è notevolmente accentuata in Germania e in Italia, paesi in cui i ricchi hanno visto aumentare i loro redditi ad un tasso di 5.5 volte più alto di quello relativo al reddito dei più poveri. L’Italia è fanalino di coda in Europa per la partecipazione femminile alla vita sociale, economica e politica del nostro paese (gender gap). Gli Usa, pur essendo la prima economia al mondo, è solo al tredicesimo posto nelle statistiche sanitarie mondiali per l’aspettativa di vita e la mortalità infantile e hanno un tasso di criminalità molto più elevato rispetto a quello dell’Europa o del Giappone.

GDP, current price, billion $ US Crescita e sviluppo: confronto tra paesi STATI GDP, current price, billion $ US   GDP per capita $ US HDI GII 2011 RANK G7 Stati Uniti d'America 15094 1 48386,7 3 0,91 0,299 4 Canada 1736,9 10 50435,5 0,908 2 0,14 6 Giappone 5869,5 45920,3 0,901 0,123 8 Germania 3577 43741,6 0,905 0,085 12 Francia 2776,3 5 44008,2 0,884 7 0,106 Regno Unito 2417,6 38592,1 0,863 0,209 Italia 2198,7 36266,9 0,874 0,124 TIGRI ASIATICHE Hong Kong 243,3 15 34048,9 9 0,898 Singapore 259,8 14 49270,9 0,866 0,086 11 Taiwan 466,8 13 20100,5 Corea del Sud 1116,2 22777,9 0,897 0,111 BRIC Brasile 2492,9 12788,6 0,718 0,449 Russia 1850,4 12993,4 0,755 0,338 Cina 7298,1 5413,6 0,687 India 1676,1 1388,8 0,547 0,617

“Un tempo lo sviluppo era inteso semplicemente come aumento del pil. Oggi guardiamo ad una più ampia gamma di obiettivi comprendente lo sviluppo democratico, il perseguimento dell’uguaglianza, lo sviluppo sostenibile (compatibile con i valori ambientali) e l’innalzamento del tenore di vita” (Stiglitz, 1997).