Ministero dello Sviluppo Economico L’obiettivo cooperazione territoriale nel contesto del QSN e future prospettive nel quadro della politica di coesione post 2013 Marilena Barbaro Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione Direzione Generale Politiche dei Fondi strutturali comunitari
Attuazione dell’obiettivo cooperazione territoriale Il Rapporto strategico presentato dall’Italia a dicembre 2009 illustra quali sono le priorità del Quadro Strategico Nazionale sulle quali si sono concentrati i programmi. Per l’ obiettivo cooperazione territoriale risultano privilegiate le seguenti priorità: -Ambiente (in particolare Energia); -Innovazione; -Risorse culturali e naturali Gli Stati Membri hanno l’obbligo di presentare un rapporto strategico sull’uso dei Fondi strutturrali ex Reg. (CE) 1083. Sulla base dei rapporti strategici presentati dagli Stati Membri la Commissione redige un rapporto strategico che verrà sottoposto all’attenzione del Consiglio. Sitratta quindi di un momento fondamenteale e strategico in quanto rappresenta uno dei momenti in cui l’attenzione politica del Consigli o si concentra sulla politica di coesione. Da una breve disamina del Rapporto per L’italia nella parte relativa all’obiettivo cooperazione vi è una pima analisi dei diversi Po di cooperazione in cui risulta che , almeno nella fase programmatica, sono maggiormente ‘quotate’ le seguenti priorità. Si tratta delle priorità sulle quali maggiore è l’interesse della politica (strategia di Lisbona e Gotheborg:per innovazione e ambiente) e quindi la valorizzazione delle risorse culturali e naturali (specifciche per l’abbondanza e per l’expertise maturate nel settore da parte dell’ Italia):
Attuazione dell’obiettivo cooperazione territoriale Un forte impegno di tutti i soggetti coinvolti nella fase di programmazione. Alcune criticità sono emerse nell’immediata fase di attuazione dei programmi, soprattutto per le nuove regole imposte dai Regolamenti. In particolare per l’Italia si rileva quanto segue : I bandi sono stati avviati per tutti i programmi di cooperazione; Si è registrata una forte partecipazione italiana ai bandi (superiore alla media degli altri Paesi, soprattutto con riferimento ai PO transnazionali e interregionali) Forte criticità è stata la definizione del Sistema nazionale di Controllo per i programmi transnazionali e interregionali. Di recente è stata trovata una soluzione condivisa tra Amministrazioni centrali e Regioni.
Attuazione dell’obiettivo cooperazione territoriale Due programmi di cooperazione territoriale ai quali partecipa l’Italia saranno interessati dalla regola del disimpegno nel 2010; Inoltre in molti programmi è in atto una riflessione sulle motivazioni e sulle possibili azioni per le priorità che non hanno avuto un’ adeguata risposta,in termini progettuali.
Futuro della politica di coesione Trattato di Lisbona Il titolo XVII del Trattato è dedicato alla “Politica di coesione economica, sociale e territoriale”. E’ quindi riconfermato l’approccio territoriale della politica di coesione. Sull’impianto post 2013 è stato avviato il dibattito sul futuro della politica di coesione. Principali fonti dell’attuale dibattito: IV Relazione sulla coesione economica e sociale (2007); Regions 2020 (dicembre 2008); Reflection paper on future cohesion policy (presented by Danuta Hubner- aprile 2009) ; Rapporto indipendente “ An Angenda for a reformed cohesion policy” - Barca (aprile 2009); Libro verde sulla coesione territoriale; Orientation paper on future cohesion policy (presented by Pawel Sawecki, dicembre 2009)
Futuro della politica di coesione Diversi punti sono in discussione: Impianto concettuale della politica di coesione; Efficacia e deliverable della politica di coesione; Quali siano gli obiettivi della politica di coesione
Futuro della politica di coesione Esistono due orientamenti: La politica di coesione è una politica redistributiva delle risorse che implica solidarietà dei Paesi più ricchi verso i Paesi più poveri dell’ UE. Tale orientamento è sostenuto in particolare dai Paesi contributori netti; La politica di coesione è soprattutto una politica per lo sviluppo che consente a tutte le Regioni di partecipare e essere attori nell’affrontare le sfide globali. Costituisce una politica complementare alla politica di integrazione economica e monetaria dell’UE(moneta unica). Si veda il Rapporto Barca.
Futuro della politica di coesione Strettamente connesso a tale punto è la discussione su impatto e deliverable della politica di coesione. Crescita del PIL: può essere un obiettivo della politica di coesione? Affinché la politica di coesione possa raggiungere obiettivi di crescita occorrerebbe: - maggiore sostegno politico (Consiglio europeo); integrazione con le politiche nazionali ordinarie;
Futuro della politica di coesione Con riguardo alla cooperazione territoriale: Esiste un forte consenso sulla prosecuzione dell’ obiettivo cooperazione. E’ possibile prevede un suo rafforzamento anche dal punto di vista finanziario; Dovrà essere meglio approfondito e affrontato il tema della gestione di tali programmi che presentano specificità e complessità maggiori rispetto agli altri programmi regionali; Diverse sono le prospettive per le varie tipologie di cooperazione.
Futuro della politica di coesione Per il futuro, con riguardo alla cooperazione transfrontaliera è necessario puntare a: una più stretta integrazione e un maggiore coordinamento con gli altri programmi regionali (complementarietà) e con le politiche settoriali; un più alto coordinamento verticale: è richiesto dalla distribuzione asimmetrica delle competenze nei diversi Stati Rinforzare la cooperazione transfrontaliera non solo dal punto di vista finanziario ma anche dal punto di vista delle capacità amministrative.
Futuro della politica di coesione Con riguardo alla cooperazione transnazionale sono in discussione i seguenti punti: ridefinizione dei diversi spazi in maniera più puntuale; Maggiore riconoscimento politico; Macroregioni: orientare lo sviluppo dei territori agendo per macroregioni sovranazionali mediante la definizione di strategie o piani d’azione condivisi tra gli Stati Membri partecipanti che serviranno come quadro di riferimento per l’utilizzo dei fondi strutturali disponibili (sulla base dell’esperienza della strategia del Baltico)
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!!