coordinatori del progetto e docenti

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IL MIELE 1. La parola miele sembra derivare dall'ittita melit. Nell’antichità gli Egizi usavano deporre accanto alle mummie grandi coppe o vasi ricolmi.
IL MIELE 1. La parola miele sembra derivare dall'ittita melit. Nell’antichità gli Egizi usavano deporre accanto alle mummie grandi coppe o vasi ricolmi.
1.
Transcript della presentazione:

coordinatori del progetto e docenti Progetto Arcobaleno a cura dei Plessi scolastici Gabelli e Pestalozzi coordinatori del progetto e docenti Antonella Lanzoni Laquaglia Angelo

La storia delle api a cura di Matteo Infantolino scuola Pestalozzi

La storia delle api

Che tipi di api esistono?

ape regina

come nasce l'ape regina Casa della regina La regina nasce da uova fecondate che vengono deposte nelle celle reali, più grandi delle altre

Cosa mangia l'ape regina A differenza delle altre api, le regine, vengono nutrite con pappa reale per tutta la durata dello stato larvale.

La pappa reale è una sostanza bianca - lattiginosa, viscosa, secreta dalle ghiandole dell'ape operaia

Grazie a questo alimento (la pappa reale), crescono di più delle operaie e sono capaci di fare le uova. Impiegano sedici giorni a diventare insetti adulti.

Un alveare sprovvisto di regina è destinato a morire in breve tempo Un alveare sprovvisto di regina è destinato a morire in breve tempo. Le regine vivono in media 4-5 anni.

Il nome di regina non è forse il più adatto perché, in verità, passano il loro tempo a lavorare per deporre tante uova. Un alveare sprovvisto di regina è destinato a morire in breve tempo. Le regine vivono in media 4-5 anni.

I FUCHI: I MASCHI DELLE API I fuchi sono i maschi delle api. Sono più grandi e tozzi delle operaie, lunghi 15 mm circa, ed hanno anche le ali più lunghe. La loro bocca non è adatta a succhiare il nettare e non hanno nelle zampe gli strumenti che servono per raccogliere il polline. Non sono quindi capaci di procurarsi da soli da mangiare e devono essere mantenuti dalle operaie. Inoltre non hanno il pungiglione e non si possono difendere.

DEVO CERCARMI UNA BELLA APE REGINA I fuchi

CHE PIGRONI! Poveri fuchi! I fuchi sono da sempre stati descritti come dei pigroni, scansafatiche che non sanno fare altro che mangiare a sbafo e sognare di sposare una regina.

I Fuchi non hanno il pungiglione e non si possono difendere I Fuchi non hanno il pungiglione e non si possono difendere. Il loro compito è quello di accoppiarsi con una regina durante il volo nuziale

Api operaie

LE API OPERAIE La durata della vita di un'ape operaia può variare da 30 giorni a 6 mesi. Infatti le api che nascono in un periodo di piena attività dell'alveare vivono poco perché consumano tutte le loro energie nella frenetica raccolta del nettare e del polline. Quelle nate, invece, alla fine dell'estate ed in autunno vivono molto di più.

DI CHE COSA SI OCCUPANO LE API OPERAIE? LE API OPERAIE SI OCCUPANO DI TENERE PULITO L’ALVEARE , NUTRIRE LE LARVE, DI PRODURRE LA CERA ATTRAVERSO DELLE GHIANDOLE E DELLA RACCOLTA DEL POLLINE

L'ALVEARE In inverno solo nelle giornate serene, durante le ore più calde, le api escono a turno dall’alveare, puliscono la loro casa ed al calare della temperatura ritornano alla loro casa per riunirsi all’ape regina.

Le api, nei loro voli all'esterno dell'alveare, trovano qualche fiore e tornano alla loro casa con il nettare: danno alle compagne la notizia della loro scoperta facendo assaggiare loro il frutto del ritrovamento e comunicando dove hanno trovato i fiori con una speciale danza.

LA DANZA DELLE API Le api usano un linguaggio molto originale: si scambiano informazioni attraverso delle danze. Con queste riescono a dire alle sorelle dove trovare il cibo, specificando la direzione, la distanza e la qualità del nettare. Per esempio, con la danza dell'addome indicano fonti di cibo lontane dall'alveare (oltre 100 metri), con quella circolare, viceversa, nelle immediate vicinanze.

La raccolta del nettare Il calore del sole, così come ha fatto spuntare i fiori, ha causato un nuovo fervore nell'alveare. Molte api escono a "fare la spesa" sui fiori, e nell'alveare arriva un flusso via via crescente di nettare. Anche la regina è influenzata da questo cambiamento: nutrita in abbondanza ricomincia a deporre le uova. E' aumentata l'attività all'interno dell'arnia e ricomincia per l'apicoltore il lavoro. E' il momento di aprire l'alveare per controllare che la regina deponga le uova, che le scorte siano sufficienti per nutrire le api e le giovani larve.

I PRODOTTI DELL'APE Il miele Il miele è la sostanza alimentare che le api producono partendo dal nettare dei fiori o dalle secrezioni di parti vive di piante, che esse raccolgono, che successivamente trasformano.

la pappa reale E' un alimento completo, un vero e proprio concentrato di salute. Funziona per i bambini, gli anziani e tutti quelli che hanno bisogno di un carico di energia. E non basta: presa insieme ad altri prodotti diventa un eccellente medicina naturale!

PROPOLI La propoli è una sostanza che le api prelevano da gemme e cortecce di vari alberi e utilizzano poi all'interno degli alveari. All'interno dell'alveare la propoli riveste due importanti funzioni: viene utilizzata come materiale da costruzione e ha una grande funzione antibatterica l'alveare e le cellette in cui l'ape regina depositerà le uova vengono rivestite di propoli per evitare il proliferare dei batteri.

LA CERA D ' APE La cera d’api è prodotta dalle ghiandole situate sotto l’addome delle api operaie. La cera secreta dai pori è in forma liquida, ma a contatto con l’aria solidifica. Il suo utilizzo è impiegato in molti modi uno tra questi e la creazione delle candele

Pan dolce al miele E adesso Una prelibata Ricetta fatta con il Nostro MIELE! Pan dolce al miele Ingredienti: 1/2 Kg. di farina 1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva 2 cucchiai di miele Un pizzico di sale 25 gr. Di lievito di birra Acqua Preparazione: Amalgamare con molta cura la farina con un cucchiaio di olio extra vergine di oliva, il miele, un pizzico di sale, e il lievito di birra sciolti in una tazza di acqua tiepida. Quindi aggiungete l'acqua sufficiente a ottenere una pasta morbida ma abbastanza consistente. Formate dei panini piccoli e piatti, sistemateli su una lastra da forno unta e infarinata e lasciate lievitare per almeno 2 ore. Mettete poi in forno molto caldo e cuocete i panini per 30 minuti circa, verificando il punto di cottura con uno stuzzicadenti.

Ah… Quanto ho lavorato oggi! Sono stanchissimo, adesso mi riposo un pò

.....ZZZZZZTHE END CIAO DA MATTEO

se ti fidi di me ti porto lontano........ chiudi gli occhi e dammi la mano............

Maria Giovanna Saraceno un grazie a tutti Coloro che hanno Creduto e supportato Questo progetto Savina Genco Anna Maria Gualtieri Lucia Catapano Maria Giovanna Saraceno Alessandro Roccella Angela Fazari Maria Vittoria Freno Dott.ssa Annunziata Del Vento Amelia Riccelli