Orientamento narrativo: Una metodologia di orientamento per la scuola Conferenza Provinciale Permanente per l’Orientamento 26 ottobre 2006 Orientamento narrativo: Una metodologia di orientamento per la scuola
Idee sull’orientamento dagli incontri dell’a.s. 2005-06 L’ORIENTAMENTO PROMUOVE L’AUTONOMIA DEL SOGGETTO Obiettivo primario dell’orientamento è l’acquisizione da parte degli alunni di competenze di scelta, capacità di cercare, valutare e selezionare le informazioni, autostima ed empowerment, capacità di analisi di sé, dei propri percorsi, della propria progettualità.
Idee sull’orientamento dagli incontri dell’a.s. 2005-06 L’INSEGNANTE È PROTAGONISTA DI UN PROCESSO DI ORIENTAMENTO Le finalità dell’orientamento coincidono con le finalità stesse dell’educazione nell’età della complessità.
Una proposta di metodo L’orientamento narrativo è l’unica metodologia di orientamento nata e cresciuta in Italia. Nel 2004 è stata individuata come una buona pratica di orientamento dall’ISFOL (Percorsi di orientamento. Indagine nazionale sulle buone pratiche, ISFOL 2005). Al convegno ISFOL del 2005 è stata presentata al pubblico internazionale. Fino ad oggi è stata sperimentata con successo e tradotta in esperienze pratiche e pubblicazioni, soprattutto in campo scolastico e nella formazione professionale.
Le funzioni orientative della narrazione 1) La strutturazione e il controllo sulla realtà 2) Interpretazione della realtà e previsione 3) Produzione di senso e di significato 4) Il contributo all’identità personale e sociale
Gli obiettivi dell’orientamento narrativo Conoscere e accettare se stessi Saper programmare e programmarsi Farsi un quadro di valori Saper decidere
I punti di forza è adeguata al contesto scolastico aiuta a instaurare un rapporto positivo con il gruppo classe, poiché lavora con materiali e strumenti vicini alla cultura di appartenenza degli alunni è coerente con le finalità stesse del percorso educativo e va quindi ad affiancare il lavoro del consiglio di classe; ha un forte impatto sulla motivazione e sulle dinamiche di relazione; attraverso il lavoro di testualizzazione consente di lavorare secondo una logica progettuale e di elaborare dei prodotti che si presentano come dei veri e propri “manufatti del sé e del gruppo”