APPROCCIO PROTEOMICO ALLO STUDIO DELL’INFERTILITÀ

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APPROCCIO PROTEOMICO ALLO STUDIO DELL’INFERTILITÀ XXIV Ciclo di Dottorato in Medicina Materno Infantile, Pediatria dello Sviluppo e dell’Educazione, Perinatologia. APPROCCIO PROTEOMICO ALLO STUDIO DELL’INFERTILITÀ Dottoranda: Elisa Giacomini Tutore: Prof. Giuseppe Ricci

INTRODUZIONE INFERTILITÀ: Incapacità di una coppia di concepire dopo dodici mesi di rapporti non protetti avvenuti durante il periodo ovulatorio. CAUSE FEMMINILI: fattore endocrino/ovulatorio fattore tubarico fattore endometriale fattore cervicale fattore immunologico CAUSE MASCHILI: alterazioni dei parametri del liquido seminale (alterazione della concentrazione: oligozoospermia) (alterazione della motilità: astenozoospermia) anomalie del tratto riproduttivo cause acquisite come quelle dovute ad un trauma FATTORE FEMMINILE & MASCHILE O ALCUN FATTORE CAUSA DI INFERTILITÁ

PRIMO OBIETTIVO Individuare ed identificare proteine differenzialmente espresse nel plasma seminale di pazienti oligo/astenozoospermici e nel plasma seminale di pazienti normozoospermici. Liquido seminale Plasma seminale Spermatozoi 1 Ogni campione di plasma seminale appartenente a ciascun gruppo viene analizzato mediante elettroforesi bidimensionale. 2 Gel 2DE di pz normozoospermici Gel 2DE di pz oligo/astenozoospermici I gel dei due gruppi di campioni vengono analizzati dal programma “Ludesi Redfin Solo” in modo da individuare gli spot differenzialmente espressi, che verranno pertanto analizzati mediante spettrometria di massa per identificare le proteine a cui corrispondono. 3

SECONDO OBIETTIVO Analizzare i fluidi follicolari per individuare delle proteine, che riflettano la maturità e la fecondabilità degli ovociti allo scopo di migliorare le percentuali di successo delle tecniche di fecondazione assistita. Durante il prelievo degli ovociti viene raccolto il fluido follicolare del primo follicolo purchè contenga l’ovocita e sia privo di contaminazioni, quali sangue e cellule (queste ultime vengono eliminate mediante centrifugazione). 1 I fluidi follicolari vengono divisi in diversi gruppi di campioni, in base alle caratteristiche dell’ovocita che contenevano. I diversi gruppi vengono opportunamente messi a confronto ed i fluidi follicolari vengono analizzati mediante elettroforesi bidimensionale. 2 Individuati gli spot differenzialmente espressi nei gel dei gruppi messi a confronto, si procede all’identificazione delle proteine di cui sono formati mediante spettrometria di massa. 3

GRUPPI CONFRONTATI Fluido follicolare contenente un ovocita immaturo GV o M1 Fluido follicolare contenete un ovocita maturo M2 Possiamo seguire il “percorso” di ogni singolo ovocita maturo M2 Fluido follicolare di un ovocita M2 che si è FERTILIZZATO Fluido follicolare di un ovocita M2 che NON si è FERTILIZZATO Tra i fertilizzati ci sono ovociti che daranno origine ad embrioni di qualità migliore o scarsa Fluido follicolare di un ovocita fertilizzato che ha originato un embrione di I o II grado Fluido follicolare di un ovocita fertilizzato che ha originato un embrione di III, IV o V grado Inoltre potrebbe essere possibile effettuare un ulteriore confronto tra fluidi follicolari da cui si sono sviluppati embrioni che hanno portato o meno ad una gravidanza.

RISULTATI PRELIMINARI 10 Campioni di plasmi seminali di soggetti Normozoospermici (N) e 10 Campioni di plasmi seminali di soggetti Oligo/Astenozoospermici (O/A) sono stati analizzati mediante elettroforesi bidimensionale. Es.: Analisi di un campione N Es.: Analisi di un campione O/A Grazie al software “Ludesi Redfin Solo” vengono individuate le differenze nei due gruppi di campioni. ID 515 Anova 2.234e-4 Fold 2.38 Presence 90 % Volume 114 N O/A Statistical test Anova Applied filters Anova < 0,05

PROSPETTIVE FUTURE Individuare ed identificare proteine differenzialmente espresse nel plasma seminale di pazienti oligo/astenozoospermici e nel plasma seminale di pazienti normozoospermici. Completare l’analisi col software e identificare gli spot mediante spettrometria di massa Analizzare i fluidi follicolari per individuare delle proteine, che riflettano la maturità e la fecondabilità degli ovociti allo scopo di migliorare le percentuali di successo delle tecniche di fecondazione assistita. Aumentare il numero di campioni raccolti ed iniziare con l’analisi Analizzare mediante elettroforesi bidimensionale e successiva spettrometria di massa i liquidi seminali di soggetti che sottoposti ad un primo ciclo di IVF (in vitro fertilization) hanno fertilizzato gli ovociti e confrontarli coi liquidi seminali di soggetti che non hanno fecondato gli ovociti.