Terminologia Bibliothekswissenschaft Bibliothéconomie Library economy

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Terminologia Bibliothekswissenschaft Bibliothéconomie Library economy Biblioteconomia = "legge della biblioteca", "principio direttivo", "ordinamento della biblioteca" Bibliothekswissenschaft Bibliothéconomie Library economy Librarianship library science

Biblioteconomia La BIBLIOTECONOMIA è una disciplina applicata: il suo oggetto è la progettazione, la gestione e la valutazione dei servizi allestiti per favorire la mediazione fra raccolta di documenti e utenti; opera su due fronti, l'individuazione e la selezione intellettuale (allestimento e descrizione delle raccolte) e la messa a disposizione (servizi di prestito, di lettura, di informazione).

Biblioteconomia Dal punto di visto teorico la biblioteconomia deve mettere a punto concetti ed elaborare le teorie necessarie e opportune, su cui fondare un'attività pratica efficace e consapevole.

Biblioteconomia Nel momento in cui la concezione del sapere e il suo dominio non potevano più essere risolti in termini unitari, nel momento cioè in cui la biblioteca, o meglio un solo tipo di biblioteca non poteva più rispondere né per un verso alla necessità di raccolta e di controllo di tutta la documentazione prodotta e per l'altro a rispondere ad una gamma di esigenze informative molto diverse, ecco che si apre la prospettiva per la nascita e il consolidamento di una nuova disciplina.

Biblioteconomia Il momento storico in cui questo processo ha preso avvio si può collocare, grosso modo, fra il XVIII e il XIX secolo, ma è un processo che giungerà a piena maturazione e definitiva consapevolezza solo nel corso del XIX secolo.

Biblioteconomia Oggi sarebbe impensabile individuare l'oggetto di studio della biblioteconomia in termini di pura e semplice gestione e trattamento di una raccolta fisica di documenti.

Biblioteconomia La funzione di mediazione, di comunicazione, di informazione (funzione principale di una biblioteca moderna) si applica sempre meno ad una raccolta precisa di documenti e si configura invece come servizio di ricerca e di accesso ai documenti, quindi anche a quelli non posseduti.

Biblioteconomia e Bibliologia La Bibliologia è disciplina che si occupa del libro nella sua dimensione tipografica e materiale, ovvero la ricostruzione delle fasi della produzione del libro gli effetti della forma e delle caratteristiche fisiche del libro sulla trasmissione e sulla ricezione del messaggio (storia della lettura e analisi delle parti del libro) studio delle conseguenze dei procedimenti tipografici, soprattutto nel libro antico, sulla correttezza e sulla trasmissione del testo

Biblioteconomia e Bibliologia Punti di contatto sono le pratiche che la biblioteca mette in atto per conservare nel tempo in modo generalizzato la produzione libraria. I bibliologi studiano i libri, ma non si può studiare ciò che non si conserva. Viceversa i bibliotecari per applicare criteri corretti di conservazione, devono conoscere l’aspetto materiale del libro.

Biblioteconomia e Bibliografia Il rapporto fra bibliografia e biblioteconomia è stato molto stretto: possiamo anche dire che la seconda è nata dalla prima. Entrambe perseguono il medesimo obiettivo, rendere possibile e proficuo l’incontro fra libri e lettori La bibliografia lo persegue costruendo biblioteche ideali (i repertori che registrano i libri), la biblioteconomia allestendo biblioteche reali.

Biblioteconomia e Bibliografia Punti di contatto Nell’allestimento dei cataloghi e in quello dei repertori ci si basa su modelli e su principi simili, che nascono dalla lunga esperienza della bibliografia nell’affrontare il problema del dominio dell’universo bibliografico. D’altra parte se la biblioteconomia è debitrice nei confronti della bibliografia dei principi metodologici per l’indicizzazione dei libri, a sua volta attraverso i cataloghi collabora alla mappatura dell’universo bibliografico (UBC).

Biblioteconomia e Bibliografia Differenze Le bibliografie si muovono su una dimensione astratta: descrivono cioè una porzione dell’universo bibliografico, delimitata da precisi criteri, a prescindere dalla presenza fisica dei libri, e all’interno dei confini stabiliti tendono all’esaustività. La biblioteconomia lavora invece su raccolte fisiche, che si sono accumulate attraverso principi di selezione diversi, che tengono presente in primo luogo le necessità espresse da lettori concreti, all’interno di contesti istituzionali e sociali ben determinati.

Biblioteconomia e Documentazione E’ sicuramente la disciplina più giovane e può essere considerata come una costola della bibliografia, sviluppatasi poi in modo autonoma, per coprire quella porzione dell’universo bibliografico costituita da nuove forme e tipologie di pubblicazioni diverse dal libro tradizionale (non digitali, ma articoli di riviste, brevetti, documentazione tecnica, letteratura grigia, etc.) che le tecniche classiche della bibliografia sembravano non controllare adeguatamente.

Biblioteconomia e Documentazione La documentazione punta il suo interesse più sul contenuto dei documenti che sugli aspetti formali e materiali, allargando il suo raggio di intervento ad ogni tipologia di documento Si occupa inoltre della gestione di centri di documentazione, che talvolta non si limitano ad estrarre, organizzare e mettere a disposizione dei propri utenti l’informazione tratta dai documenti, ma forniscono anche i documenti materiali, funzionando così anche da biblioteche. 1895: Istituto internazionale di bibliografia, dal 1937 FID (Federation International de documentation).

Biblioteconomia e Documentazione Alcune differenze: Le biblioteche si pongono anche il problema della conservazione oltre che della diffusione dell’informazione. Mentre i centri di documentazione si rivolgono anche a circuiti commerciali fornendo i propri servizi anche a pagamento, per le biblioteche resta fermo il principio della gratuità del servizio, che quindi in molti casi non può spingersi oltre un certo limite ed è condizionato dalle risorse a disposizioni, umane ed economiche. Le biblioteche hanno un interesse più accentuato verso il libro (in tutte le sue forme) piuttosto che verso il documento in senso lato.

Il bibliotecario La figura del bibliotecario ha avuto un’evoluzione parallela a quella della biblioteca: da erudito, studioso, conoscitore dei libri siamo arrivati alla concezione del bibliotecario come esperto dell’organizzazione e della gestione dei vai servizi.

Il bibliotecario La definizione sempre più precisa della figura del bibliotecario come esperto dell’organizzazione e della gestione dei vai servizi, è stata stimolata anche dal progressivo aumento delle tipologie bibliotecarie. Tappe importanti 1876 nascita dell’ALA (American Library Association), seguita l’anno successivo da quella inglese 1927 IFLA 1929 AIB

La standardizzazione La biblioteconomia è una disciplina applicata e quindi sul versante operativo c’è la necessità di fornire riferimenti precisi e uniformi, a patto però che derivino dalla consapevolezza teorica del ruolo della biblioteca e siano continuamente ripensati alla luce di processi di valutazione per stabilirne l’efficacia.

La standardizzazione Uno dei campi che più si presta alla codificazione è quello della catalogazione, ma si è cercato di intervenire anche in altri ambiti del servizio, nel tentativo di rendere più uniforme possibile la pratica bibliotecaria.

La standardizzazione Il processo della codificazione è stato portato avanti dalle stesse biblioteche e dalle associazioni professionale come l’IFLA, ma anche da organizzazioni internazioni che operano nel campo della cultura e dell’educazione come l’UNESCO o da quelle che hanno il compito della normalizzazione come l’ISO internazionale e UNI italiana. Ci sono vari livelli di codificazione a cui corrispondono un minore o maggiore grado di vincolo: si possono distinguere principi, linee guida, standard e regole vere e proprie.

La standardizzazione I principi enunciano concetti generali che si presuppone siano ampiamente condivisi e ai quali dovrebbero uniformarsi le pratiche: ad esempio le stesse leggi di Ranganathan o il Manifesto UNESCO sulla biblioteca pubblica (1949, 1972 e 1994).

La standardizzazione Le linee guida entrano maggiormente nel dettaglio delle modalità operative, sono raccomandazioni, non vincolanti, a cui aderire per raggiungere un elevato livello qualitativo del servizio.

La standardizzazione Esempio: Linee guida UNESCO/IFLA (2001 ultima versione; 2002 edizione italiana) sul servizio bibliotecario pubblico, che intendono definire quali sono i requisiti indispensabili per l’organizzazione di un servizio bibliotecario e dare indicazioni per la loro attuazione, tenendo presente contesti diversi.

La standardizzazione Gli standard intervengono invece in modo più operativo su questioni di tipo tecnico, normalizzando procedure e strumenti. Esempi: norme internazionali per la compilazione delle statistiche (ISO); codifiche per lo scambio internazionale dei dati bibliografici in formato elettronico (ISO); lo standard per la descrizione bibliografica (ISBD).

La standardizzazione Gli standard non hanno di per sé carattere vincolante, devono prima essere recepiti a livello nazionale e tradotti nei vari codici, ad esempio codice di catalogazione, ma è evidente che le biblioteche hanno tutto l’interesse ad adeguarsi per poter comunicare ed interagire a livello internazionale.

I nuovi ambiti di indagine della biblioteconomia Management = le tecniche organizzative nate in ambito aziendale, ovviamente per valutare la possibile applicazione per un miglioramento dei servizi. Tale tecniche prevedono la pianificazione degli obiettivi l’individuazione delle risorse disponibili e la relativa organizzazione il controllo per valutare il raggiungimento degli obiettivi l’introduzione di eventuali correttivi, là dove essi non siano stati pienamente raggiunti.

I nuovi ambiti di indagine della biblioteconomia Le varie tecniche di managment presuppongono tutte una fase preliminare che si concretizza nella raccolta dei dati e della loro successiva valutazione, una raccolta che ovviamente deve essere fatta con metodo e che coinvolge vari aspetti ed elementi: dati di carattere finanziario (risorse, costi) dati di tipo logistico (spazio, scaffalature) dati sui servizi (prestiti) dati sugli utenti

I nuovi ambiti di indagine della biblioteconomia L’accettazione e la rivisitazione delle tecniche del management ha introdotto nella gestione della biblioteca concetti come programmazione dei servizi, valutazione, qualità, etc. ed ha portato a quella che possiamo definire una gestione consapevole

I nuovi ambiti di indagine della biblioteconomia Di per sé la biblioteca presuppone inevitabilmente forme di collaborazione con altre biblioteche: l’offerta documentaria di ciascuna biblioteca anche grande è solo parziale, selettiva. In realtà oggi per cooperazione si intende qualcosa di molto più complesso e organizzato, non può basarsi sulla buona volontà o sulla decisione dei bibliotecari di collaborare, ma si fonda su progetti precisi, sui contenuti, sull’individuazione degli enti partecipanti e sulla formalizzazione di impegni reciproci e di responsabilità.

I nuovi ambiti di indagine della biblioteconomia Ci sono varie modalità di cooperazione, sia dal punto di vista organizzativo, sia da quello delle tipologie di biblioteche coinvolte, sia dai contenuti specifici dei vari progetti, sia infine dal punto di vista geografico: i sistemi locali di pubblica lettura, organizzati intorno ad un centro sistema forte, in cui le biblioteche partecipanti appartengono alla stessa tipologia, sia funzionale (biblioteche pubbliche) che istituzionale

I nuovi ambiti di indagine della biblioteconomia sistemi cooperativi che prevedono la presenza di istituti diversi (biblioteche pubbliche, statali, universitarie), e cominciano ad essere diffuse reti in cui collaborano biblioteche, musei, e archivi dal punto di vista del contenuto il progetto cooperativo può coinvolgere tutte le attività bibliotecarie (coordinamento nella crescita delle raccolte, catalogo unico, magazzini condivisi, prestito interbibliotecario). In genere questa è la caratteristica dei sistemi locali. In altre situazioni la cooperazione può investire solo alcuni aspetti: esempio SBN.

I nuovi ambiti di indagine della biblioteconomia L’applicazione dell’automazione alle procedure biblioteconomiche è avvenuta per fasi: Inizialmente la gestione amministrativa Quindi altre procedure, come il prestito ad esempio, in un primo momento in modo separato, ovvero applicando le nuove tecnologie alle singole procedure I cataloghi Internet

I nuovi ambiti di indagine della biblioteconomia Lo sviluppo dell’automazione ha consentito di mettere a punto dei software integrati che hanno coinvolto tutte le fasi dell’iter del libro: secondo la prassi tradizionale i bibliotecari erano costretti a ripetere molte volte la stessa operazione, ripetendo ad esempio i dati bibliografici del libro al momento dell’inventariazione, della collocazione, della catalogazione, ma anche nella compilazione delle note di acquisto, del prestito, etc. Con i nuovi software i dati essenziali una volta immessi possono essere richiamati per altre procedure.

I nuovi ambiti di indagine della biblioteconomia L’automazione applicata ai cataloghi ha consentito di sviluppare nuove forme di alimentazione dei cataloghi: catalogazione derivata (possibilità di importare i dati bibliografici dagli archivi di biblioteche che hanno già catalogato) catalogazione partecipata( è quella scelta da SBN: presuppone la condivisione di standard descrittivi e di formati elettronici; è possibile catturare dati e aggiungere informazioni, relative al proprio esemplare).