Matteo, via per lAmerica! Di Giorgia Facca
Matteo, è appena giunto in America a New York, da Trieste. Ha dovuto lasciare tutta la sua famiglia, anche sua moglie e suo figlio nato in dicembre, da pochi mesi! CHE FATICA!
Era inverno e là faceva molto freddo. Alloggiava in una baracca sporca, che, quando pioveva si allagava. Per dormire non si svestiva e si doveva accontentare di stare con una donna ed i suoi due figli. Laffitto era molto caro!!!
Lavorava come fornaciaio diciassette ore al giorno, per uno stipendo molto basso e distribuito a mesi alterni. Limitò il cibo a polenta e formaggio, che veniva distribuito alla domenica e doveva durare per tutta la settimana! Passarono tre anni, e finalmente Matteo trovò un lavoro dove lo stipendo era, almeno, più alto!!!!
Si affrettò a scrivere una lettera alla sua famiglia. Scrisse: - Dopo molte ricerche, ho trovato un lavoro per cui pagano di più! Sì, era faticoso quel nuovo lavoro, ma gli serviva molto anche per pagare il biglietto a sua moglie e ai suoi figli: avrebbero potuto raggiungerlo, sapeva di non riuscire a tornare a casa. Nella lettera aveva scritto che avrebbe pagato loro il biglietto per landata. CIAO!!
Nel frattempo, a Trieste, la famiglia di Matteo aspettava con ansia una sua lettera. I figli erano ormai cresciuti: uno aveva cinque anni e laltro sette! Dopo due anni, Matteo accumulò abbastanza soldi per comperarsi una casa.
La moglie ed i figli, ricevuta la lettera che li invitava a raggiungerlo decisero che non volevano andarsene da Trieste. Matteo daltra parte non se ne poteva andare: il suo lavoro era troppo importante. e ORMAI NEW YORK ERA LA SUA CITTA E LINGLESE LA SUA LINGUA ORMAI …