TECNICA DI CORREZIONE MINI-INVASIVA PERCUTANEA DELL’ALLUCE VALGO

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Transcript della presentazione:

TECNICA DI CORREZIONE MINI-INVASIVA PERCUTANEA DELL’ALLUCE VALGO SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA I POLICLINICO - CLINICA ORTOPEDICA TECNICA DI CORREZIONE MINI-INVASIVA PERCUTANEA DELL’ALLUCE VALGO RELATORE: Prof. Fabio Zanchini

EZIOPATOGENESI Fattori intrinseci Fattori estrinseci Predisposizione familiare (porzione cromosomica non ancora decifrata) Morfotipi del piede (alluce valgo biomeccanico da piede piatto valgo,primo metatarso varo,lunghezza del primo metatarso,Ipermobilità dell’articolazione MTP) concomitanti malattie neurologiche, reumatiche, sistemiche Cause osteogeniche, embriopatiche Fattori estrinseci

Calzature inadeguate (scarpe a punta stretta - l’uso di tacchi alti) Fattori estrinseci Calzature inadeguate (scarpe a punta stretta - l’uso di tacchi alti) L’alluce valgo era sconosciuto in Giappone prima del 1945 per l’uso del “tabi” (calzino e infradito che separa l’alluce dalle altre dita) Tadashi Kato-1981: (Dipartimento di Kyorin di Tokio) . L’alluce valgo non si manifestava con l’uso di calzature di gomma (jikatabi) che separavano l’alluce dalle altre dita nei tagliatori di legna. (Morioka- 1974 ) l’avvento di calzature a punta ha favorito il diffondersi della patologia è molto raro riscontrare l’alluce valgo in individui che camminano scalzi. (Tracce di alluci, di piante di piedi arcuate e di calcagni, rinvenute a Laetoli in Tanzania e risalenti a circa 3,6 milioni di anni fa)

EPIDEMIOLOGIA 1 adulto su 3 F :M 10:1 incidenza in aumento negli ultimi anni in termini percentuali oltre alla compromissione estetica, finisce con l’essere quasi sempre invalidante (dolore, gonfiore, conflitto con la scarpa ecc.) e con il tempo tende ad aggravarsi DA UN PUNTO DI VISTA EPIDEMIOLOGICO POSSIAMO CON EVIDENZA SCIENTIFICA AFFERMARE CHE:

CONSEGUENZE CLINICHE Dolore in corrispondenza dell’esostosi degenerazione articolare e borsite che con il tempo possono ulcerarsi e infettarsi Metatarsalgie (per insufficienza del primo raggio e comparsa di dolore e callosità a livello delle teste metatarsali centrali) Discheratosi plantare a livello del II M Deformità e lussazione delle dita Fenomeni artrosici Aggravamento della deformità con danno funzionale ed estetico

CONSEGUENZE POSTURALI L’ ipermobilità del primo raggio metatarsale fa si che al passo , sotto l’azione del carico , si appiattisca l’arco longitudinale interno provocando una pronazione del piede. Questa a sua volta fa ruotare l’arto inferiore internamente , il bacino si inclina in avanti . La fisiologica lordosi lombare aumenta Si può parlare dunque di SINDROME DELL’ALLUCE VALGO caratterizzata da: Tendenza al valgismo delle ginocchia Rigidità delle anche con limitazione all’intrarotazione Accentuazione della curva lombare con lombalgia cronica

PATOLOGIE ASSOCIATE DITA A MARTELLO METATARSALGIE V METATARSO VARO ALLUCE RIGIDO ALLUCE ESTESO INTERFALANGEO NEUROMA DI CIVININI - MORTON

QUADRO RADIOGRAFICO Angolo articolare testa primo metatarso (PASA) v. n. : <10° Angolo metatarso-falangeo (MF) v. n. : <15° Angolo inter-metatarsale (IM) v. n. : <8°

TRATTAMENTO CONSERVATIVO volto ad attenuare la sintomatologia dolorosa Calzature adeguate a tomaia morbida e pianta larga e con tacco non superiore ai 4 cm Utilizzo di plantari (nelle deformità più gravi può aumentare la sintomatologia dolorosa perché riduce lo spazio all’interno della calzatura aumentando l’attrito) L’uso di spaziatori o divaricatori interdigitali non ha efficacia clinica dimostrata

Interventi di correzione Parti molli Artroplastiche Osteotomie M1 Distali Prossimali Metadiafisarie Osteotomie F1 Artrodesi

1882 Hueter-Mayo 1904 keller 1923 Silver 1928 Mc Bride 1982 Pisani Tecnica secondo: Leliévre, Viladot, Regnauld,Austin, Reverdin, Reverdin-Green, Mitchell, Scarf, Akin

OPZIONI CHIRURGICHE Interventi extra-articolari Interventi articolari Austin Scarf… Interventi articolari McBride Keller-Lelievre… Interventi mini-invasivi P.D.O. Isham-Reverdin

Molti interventi, oggi storici, resecando le strutture ossee articolari consentono di ottenere un buon riallineamento della metatarso-falangea, ma, essendo demolitivi e molto invasivi, espongono ad un elevato rischio di complicanze.

INTERVENTO DI LELIEVRE Esposizione dell’articolazione MP Esostosectomia

PDO “Osteotomia distale percutanea” (Bosh) Infissione percutanea di un filo di Kirschner in regioneparaungueale mediale. Incisione cutanea di 1cm sul versante mediale del III distale del I metatarso. Scollamento dei tessuti molli e del periostio. Osteotomia distale del I metatarso Lateralizzazione della testa metatarsale

Tecnica mininvasiva percutanea

Vantaggi della tecnica mininvasiva percutanea Concessione precoce del carico Riduzione dei tempi di degenza Anestesia loco-regionale Riduzione dei tempi operatori Riproducibilità della tecnica Procedura anche eseguibile in regime “DAY-SURGERY” Riduzione dell’esposizione chirurgica

La chirurgia mini-invasiva è definita come la chirurgia eseguita attraverso la più piccola incisione necessaria per eseguire la tecnica correttamente e con il minor impegno delle strutture ossee, articolari, tendinee e cutanee Nasce negli anni 90 negli Stati Uniti dove viene indicata con l’acronimo di M.I.S (Mini Invasive Surgery) ad opera di Stephan Isham, successivamente diffusa in Europa arricchendosi del contributo scientifico dello spagnolo Mariano Del Prado

Tecnica che utilizza la strumentazione più all’avanguardia CHIRURGIA PERCUTANEA AVANZATA Possibilità di correggere anche deformità con angolo intermetatarsale superiore a 18°

POST-OPERATORIO Scarpa aperta con suola piatta con carico completo Blandi antidolorifici Bendaggio correttivo(fissazione intrinseca) da sostituire ogni settimana nei 35 giorni successivi all’intervento Approccio riabilitativo : mobilizzazione attiva e passiva, rieducazione al passo, linfodrenaggio, ultrasuoni/tecar/magneto/presso/ionoforesi Rx di controllo a un mese, due mesi e quattro mesi Guida della macchina a 1 mese Ritorno allo sport dopo 3 mesi

POSSIBILI COMPLICANZE Recidiva di alluce valgo Ipercorrezione Osteonecrosi Infezione Pseudoartrosi/ritardi o vizi di consolidazione Rigidità articolare post-operatoria Frattura da stress del secondo metatarsale Fratture corticali Tromboembolismo Sindrome dolorosa regionale Metatarsalgia

La chirurgia tradizionale prevede: Incisioni estese Esposizione dell’osso Mezzi di sintesi Laccio ischemico E di conseguenza: maggior rischio vascolare e infettivo e promuovono formazione di cicatrici cutanee anestetiche e rigidità articolare

La chirurgia mini - invasiva prevede Intervento in Day Surgery Anestesia locoregionale che determinerà anche analgesia post-operatoria Cicatrici millimetriche da accessi puntiformi Strumenti miniaturizzati Mancato impiego di mezzi di sintesi Carico immediato Non uso di laccio ischemico

CHIRURGIA MINI-INVASIVA A parità di efficacia con gli interventi a cielo aperto: Il beneficio estetico delle piccole incisioni Minore aggressività sui tessuti molli Tempi chirurgici ridotti Riduzione del dolore post- operatorio, della degenza e del periodo di scarico

grazie dell’attenzione