Abstract seminario sui disturbi di apprendimento

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Abstract seminario sui disturbi di apprendimento Relatori: Dr. Mauro Felletti, Neuropsichiatra,Coordinatore Centro per la diagnosi ed il trattamento dei disturbi del linguaggio in età evolutiva,CIDIMU Dott.ssa Luisella Cocco,Logopedista, specializzata nel trattamento della balbuzie Dr.ssa Brunella Trulla ,Neuropsichiatra Infantile,ASL to5, Chieri Torino CIDIMU 17/10/2009

Abstract Di seguito vengono presentate alcune slides estratte dal seminario sui disturbi dell’apprendimento tenutosi in data 17/10/2009. Sono state esaminate la definizione di disturbo dell’apprendimento, la classificazione, le principali cause dei disturbi di apprendimento aspecifici e le manifestazioni cliniche di tali difficoltà Inoltre si è accennato alle basi neurobiologiche del processo di apprendimento, alle teorie relative alla fisiologia e patologia dello stesso ed alle caratteristiche cliniche dei Disturbi Specifici di Apprendimento Ancora si è delineato il quadro sintomatologico dei disturbi, con cenni alla testistica applicata per effettuare un’adeguata diagnosi. Vengono infine presentati i principali indicatori di sospetto di DSA , anche in ambito prescolare ,oltre che cenni alla legislazione relativa ai suddetti disturbi.

Definizione di disturbo dell’apprendimento Con disturbo dell’apprendimento si intende un gruppo eterogeneo di disturbi caratterizzati da difficoltà significative in uno o più dei processi basali coinvolti nella comprensione o nell’uso del linguaggio parlato o scritto che può manifestarsi con un’imperfetta abilità ad ascoltare, pensare , parlare, leggere ,scrivere,pronunciare o fare calcoli matematici. L’entità di tali disturbi è quantificabile attraverso tests standardizzati per età e frequenza scolastica, che sono significativi di patologia quando il risultato è inferiore alla seconda deviazione standard rispetto alla media.

Classificazione dei disturbi di apprendimento D.A. aspecifici Riguardano circa il 10-15% della popolazione scolastica e sono legati a : Ritardo cognitivo Borderline cognitivo Disturbo dell’attenzione ed ipercinesia Disturbo pervasivo dello sviluppo ad alto funzionamento Disturbi d’ansia e/dell’umore Epilessie infracliniche Disturbi specifici Riguardano circa il 2-4% della popolazione scolastica e comprendono: Disturbo della lettura (dislessia) Disturbo della compitazione (disortografia) Disturbo delle abilità aritmetiche (discalculia) Disturbo misto

Deficit cognitivo Considerando che la norma del Quoziente Intellettivo si situa tra il 90 ed il 120, il ritardo cognitivo consiste in una limitazione funzionale caratterizzata da un deficit intellettivo ,misurabile tramite tests standardizzati per età anagrafica,che corrisponda ad un Q.I < 69. Tale disturbo causa un alterato funzionamento in due o più delle seguenti aree: comunicazione, autonomia, vita familiare, capacità sociali, uso delle risorse comuni, decisione, salute e sicurezza, scolarità ,tempo libero e lavoro. Coloro che si situano tra il Q.I 70 e 90, sono considerati “borderline cognitivi “ e pur presentando con sfumature diverse difficoltà in alcuni ambiti sopracitati, necessitano concretamente di differenti misure e modalità di aiuto. Quest’ultima condizione è spesso misconosciuta fino alla seconda parte del ciclo elementare,con il passaggio all’operatorietà mentale astratta.

Deficit dell’attenzione con iperattività L’ADHD, è una patologia complessa che implica disfunzioni inerenti l’area cognitiva ( disattenzione),motoria (iperattività) e comportamentale-relazionale (impulsività). Ha un’incidenza in età scolare stimata intorno al 4-6% , la patogenesi è verosimilmente genetica con microalterazioni specifiche talvolta identificate ,(oltre il 60% dei bambini ha almeno un genitore con storia di iperattività ), a cui si associano fattori ambientai favorenti o scatenanti. Sembra implicata a livello cerebrale ,una disfunzione dei sistemi di regolazione dei processi attentivi/motori nell’emisfero destro. E’ necessario un approfondimento diagnostico dapprima presso i servizi Npi territoriali e quindi più specifico , effettuato nei centri regionali preposti alla diagnosi ed alla somministrazione eventuale della terapia farmacologica.

Disturbi dello sviluppo psicologico Nell’ampio ambito delle sfumature patologiche di sviluppo psicologico che possono influenzare la capacità e l’interesse all’apprendimento ,è importante evidenziare il quadro più complesso di presentazione, cioè quello del disturbo dello spettro autistico. All’insegnante non spetta certamente il compito diagnostico di questa patologia notevolmente difficile da indagare ,ma di osservare alcuni elementi che potrebbero far sorgere il dubbio sull’armonia d i sviluppo psicologico. Esistono quadro dello spettro autistico ,qualificati come “ad alto funzionamento”, che permettono ai bambini di frequentare con discreto profitto la scuola primaria, a causa dell’ elevata abilità di memori a,( talvolta definita dai genitori “prodigiosa”), e della capacità “ meccanica “ di acquisire concetti e nozioni. Spesso questi bambini giungono in prima elementare sapendo già “scrivere”, o “leggere”, conoscendo perfettamente un alto numero di vocaboli italiani , ma anche di lingue straniere,o ancora evidenziando abilità di calcolo entusiasmanti.