L’attività dell’operatore socio sanitario

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Corso di formazione per Operatore Socio Sanitario
Advertisements

LE CURE AL PAZIENTE CON CRITICITA’ LEGATE ALL’AUTONOMIA
IL Processo Infermieristico, fondamentale nella professione,
Parma, 15 aprile 2009 Relatore : Giuseppina Rossi
L’infermiere di famiglia
Esperienze e proposte per la continuità assistenziale fra ospedale e territorio Bologna 11 maggio 2010.
Corso di formazione per Operatore Socio Sanitario
PREVENIRE: FARE O DIRE QUALCOSA IN ANTICIPO AL PREVEDIBILE ORDINE DI SUCCESSIONE PREVENZIONE: AZIONE DIRETTA A IMPEDIRE IL VERIFICARSI O IL DIFFONDERSI.
Università degli studi di Teramo anno accademico 2003/2004
LA TEORIA DELL’ASSISTENZA CULTURALE
L’infermiere come garante della qualità
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
Disciplina C.I. - A.4 - Settore scientifico disciplinare:
Il PUNTO di VALUTAZIONE FISIOTERAPICA
DDSI Francesca Nardini
AL PERCORSO DI PRESA IN CURA
1 LONCOLOGIA E LA PSICOLOGIA DI GENERE Reggio Emilia 15 ottobre 2010 la competenza educativa dellinfermiere Claudio Persiani Hospice Maria Teresa Chiantore.
Codice Deontologico dellInfermiere 1999 punto 3.1 Linfermiere aggiorna le proprie conoscenze attraverso: 1.La Formazione Permanente 2.La Riflessione Critica.
L’ INFERMIERE IN SALUTE MENTALE
Le tecniche di vendita come fattore di successo
LE NUOVE FRONTIERE DEL NURSING ONCOLOGICO
Assistenza Domiciliare Integrata Dimissione Protetta
Principi di responsabilità nell’integrazione professionale
Psicologia delle emozioni e della comunicazione
Isabella Bertazzi Oncologia Medica A Istituto Regina Elena
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Osa e utenze Dott.ssa Maria Riello.
Dott.ssa Monica Rizzieri Educatore Professionale Pedagogista Clinico
CASE MANAGER Infermiere e continuità assistenziale
Collegio Infermieri Professionali della Provincia di Bologna
La postacuzie tra riabilitazione e cronicità:
L’unità valutativa geriatrica e i piani personalizzati di cura e assistenza Dr. Laura Bert U.V.G. A.S.L. TO3.
LA TERAPIA FARMACOLOGICA E LE RESPONSABILITA' DEGLI INFERMIERI.
L’INFERMIERE CASE MANAGER E IL TEAM MULTIPROFESSIONALE
Appropriatezza dei percorsi nella rete riabilitativa
L’evoluzione delle figure di supporto all’assistenza: Operatori sociosanitari e sociosanitari con formazione complementare Luca Benci.
LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
LA FIGURA DELL’OSS Franco Fontanelli.
L’Infermiere Case Manager e il Management nelle Cure Primarie
L’importanza dell’Idea e del Progetto “Lungodegenza ospedaliera in Struttura Residenziale” R.I.D. Elisabetta Guidi Inf. Coord. Silvia Nughini.
PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
Strumenti operativi Si tratta di strumenti la cui finalità è quella di migliorare l’organizzazione dell’assistenza e, di conseguenza, favorire l’erogazione.
“ La qualità in diabetologia “
1 ACCORDO REGIONALE MG 2006 NCP MODELLO ORGANIZZATIVO promosso in Emilia – Romagna a cura di Ester Spinozzi Rimini 21 ottobre 2006 DIREZIONE GENERALE SANITA.
Convegno “Governance sanitaria, modelli unici regionali
Corso di Formazione ECM “Aspetti medico-legali della professione infermieristica” Dalle mansioni alla responsabilità, l’evoluzione della professione infermieristica.
- Presenza di un reparto di terapia intensiva nella struttura - Presenza di una equipe multidisciplinare (almeno dietista e psicologo) iscritta alla società.
ASPETTI LEGALI, MEDICO LEGALI, ETICI E PSICOLOGICI DELLA MEDICINA DEI TRAPIANTI Rovigo, 8 Maggio 2008 Gli aspetti legali della professione infermieristica.
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Medicina di Comunità Prof. Maria Angela Becchi Dipartimento di Medicine e Specialità Mediche.
A cura di Clara Curcetti Parma, 21 marzo 2007 Dalla delibera Regionale al progetto interaziendale: un’alleanza tra Regione ed Aziende Direzione Generale.
CORSO PER OPERATORI SOCIO-SANITARI
La scheda modulare degli accessi nell’ADI
Virginia Henderson cenni storici
LA PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE SECONDO IL MODELLO NANDA
L’associazione infermieristica: una risposta libero professionale alle richieste di assistenza dei cittadini Andrea Guandalini Presidente Collegio IPASVI.
Presentazione Corso di Laurea Educatore Professionale
comma 1, lett. b) Patto per la Salute
LA PIANIFICAZIONE (3° fase)
DIREZIONE SANITARIA AZIENDA OSPEDALIERA “LUIGI SACCO”
Sezione Controlli, Governo e Personale – Area Sanità e Sociale - Regione del Veneto 1 IL CARE MANAGEMENT DEL PAZIENTE COMPLESSO NELLE CURE PRIMARIE Elisabetta.
PROGETTO DI COLLABORAZIONE ‘ABITARE SUPPORTATO: APPARTAMENTI
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
(Operatore Socio sanitario)
ATTORI E CONTESTO DEI SERVIZI SANITARI Manuela Petroni – Responsabile DATeR Percorsi Assistenziali Domiciliari 17 Novembre 2015.
Strumento per la presa in carico integrata: UVM
Questa progetto in via sperimentale, propone un nuovo modello di risposta infermieristica: l'Infermiere di Famiglia, inserito nel contesto del “Project.
La responsabilità dell’operatore e della famiglia nella cura e assistenza ai bambini gravemente disabili Eleonora Burgazzi Sez. Medicina Legale e delle.
Consorzio dei Servizi Sociali Ambito A/6 - Regione Campania 1 Costruire l'Integrazione Socio-Sanitaria Il Consorzio dei Servizi Sociali dell’Ambito A/6—Regione.
La relazione d’aiuto D.M. n Art.1: e’ individuata la figura dell’infermiere con il seguente: l’infermiere è l’operatore sanitario che, in possesso.
Dott.ssa M. Assunta CECCAGNOLI
Transcript della presentazione:

L’attività dell’operatore socio sanitario L’operatore socio sanitario svolge attività indirizzata a soddisfare i bisogni primari della persona, in un contesto sia sociale che sanitario, a favorire il benessere e l’autonomia della persona, in contesti operativi sociali, sanitari, misti, residenziali e semiresidenziali, ospedalieri e domiciliari. documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

L’intersezione tra le attività dell’oss e dell’infermiere Tale enunciato evidenzia un ambito di intersezione tra le competenze dell’oss e quelle dell’infermiere. A determinare questa intersezione non è tanto l’ambito di lavoro (ospedaliero, domiciliare, residenziale, ecc.), quanto la natura del bisogno assistenziale: sociale o sanitario. In questo quadro si riconosce il pai - piano assistenziale individuale, definito in sede di equipe multiprofessionale, quale strumento di lavoro essenziale per ogni tipo di intervento. documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

La responsabilità dell’assistenza infermieristica La responsabilità dell’assistenza infermieristica, che concorre a rispondere al bisogno sanitario, è per legge attribuita, dal decreto ministeriale n° 739 del 1994, all’infermiere: «l’infermiere è responsabile dell’assistenza generale infermieristica; …. identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e formula i relativi obiettivi; pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico». documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

Gli ambiti di responsabilità È pertanto fondamentale per gli infermieri, al fine di definire il proprio ambito di responsabilità professionale, determinare quali attribuzioni e quali condizioni possono ricondurre il «soddisfacimento dei bisogni primari della persona» in ambiti di propria competenza. Infatti il concetto di assistenza infermieristica è stato ampiamente sviluppato dalla comunità scientifica internazionale. documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

Un elemento comune A prescindere dalle singole definizioni adottate, emerge un elemento comune: l’occuparsi delle risposte volontariamente intraprese dalle persone, dalle famiglie, dalle comunità, per mantenere il massimo dell’autonomia possibile nella vita quotidiana; autonomia nel prendersi cura di sé che, a volte, per problemi di salute reali o potenziali che si ripercuotono sulle condizioni fisiche, psicologiche, socio-economiche della persona, può venire meno o non essere più funzionale alle proprie esigenze. documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

La valutazione clinica competenza dell’infermiere La valutazione della complessità clinica e relazionale delle condizioni della persona da assistere, la discrezionalità e la scientificità nello stabilire con lei obiettivi realistici, nel pianificare e valutare gli interventi, rientrano in un ambito di responsabilità propria di un professionista quale è l’infermiere documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

La garanzia della applicazione delle prescrizioni Agli ambiti di esclusività infermieristica si aggiunge la funzione di «garantire la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostiche e terapeutiche» laddove è sottesa una elevata capacità clinica del professionista nell’organizzare un percorso diagnostico-terapeutico, nel gestire prestazioni diagnostico terapeutiche che comportano utilizzo di tecnologie avanzate, nel monitorare sistematicamente gli effetti desiderati e indesiderati dei programmi terapeutici applicati. documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

Quando l’infermiere può richiedere l’aiuto dell’oss Lo stesso decreto ministeriale afferma che «l’infermiere, per l’espletamento delle sue funzioni si avvale, ove necessario, dell’opera di personale di supporto» sottolineando la responsabilità dell’infermiere stesso nel valutare, nel quadro delle suddette sue peculiari responsabilità, per quali circostanze e per quali attività può richiedere l’aiuto di personale di supporto (in questo contesto l’oss) documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

I diversi livelli di autonomia delle attività attribuite all’oss Le attività attribuite all’operatore socio-sanitario possono essere svolte a diversi livelli di autonomia, sulla base del principio secondo il quale l’oss può «collaborare con l’infermiere nello svolgimento di alcune attività assistenziali in base all’organizzazione dell’unità funzionale di appartenenza e conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica o sotto la sua supervisione» documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

Attribuzioni dell’oss su tre livelli di operatività Il Collegio infermieri ha proposto una suddivisione delle attribuzioni dell’oss su tre livelli di operatività: l’oss opera in autonomia l’oss opera in cooperazione l’oss opera su prescrizione documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

l’oss opera in autonomia quando, per protocollo o altra disposizione, svolge attività pertinenti alla propria figura e programmate nel piano di lavoro e/o di assistenza. documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

l’oss opera in cooperazione diretta con l’infermiere quando, nello svolgimento delle attività, è necessaria la presenza dell’infermiere documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

l’oss opera su prescrizione quando svolge un’attività eseguibile solo su precisa attribuzione dell’infermiere e con la sua supervisione documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

I livelli di operatività e di responsabilità Quanto più l’oss opera fuori dall’ambito autonomo, ovvero quanto più la sua azione è subordinata a un’attribuzione dell’infermiere, tanto più la responsabilità riconosciutagli è limitata alla corretta esecuzione delle prestazioni nell’ambito delle istruzioni ricevute: protocolli, procedure operative, indicazioni dirette. documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

Le regole dell’infermiere L’infermiere nell’attribuire all’oss lo svolgimento di un’attività deve, al fine di garantire sicurezza e qualità della prestazione, seguire le seguenti regole documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

GIUSTO COMPITO l’attività attribuita all’oss deve essere compatibile con quanto stabilito dalla norma, dalle competenze dell’operatore designato e appropriata alle condizioni cliniche dell’assistito e al contesto operativo documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

GIUSTA INDICAZIONE l’attribuzione dell’attività, in forma verbale o scritta, deve essere espressa con chiarezza e precisione e verificando la corretta comprensione dell’indicazione documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

Possibilità di valutazione e supervisione qualora non sussistano le condizioni per poter garantire una adeguata supervisione e valutazione della qualità delle prestazioni, l’infermiere, escluso lo stato di necessità, non può attribuire attività che rientrano in tale punto documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

L’équipe multiprofessionale L’équipe multiprofessionale è la sede in cui vengono definite le funzioni e i livelli di responsabilità degli operatori, il pai è lo strumento attraverso il quale tali funzioni e livelli di responsabilità vengono esplicitati documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

Competenze tecniche In sostituzione e appoggio dei familiari e su indicazione del personale preposto è in grado di: aiutare per la corretta assunzione dei farmaci prescritti questa attività deve essere riferita a farmaci assunti attraverso vie naturali: per os, per via rettale, topica, inalatoria, instillazioni oculari e auricolari documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

“Somministrare”, azione dell’infermiere Aiutare l'assunzione comporta un'azione di supporto alla persona ed è da distinguere dalla somministrazione che, invece, comporta decisioni e azioni proprie di un professionista documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

Come si concretizza l’«aiuto» dell’oss L'aiuto nell'assunzione richiede che l‘oss legga correttamente la prescrizione farmacologica sui carteggi controllati e aggiornati dall'infermiere o altro personale sanitario preposto documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

L’oss individua la confezione individui la confezione, apra la confezione e prelevi il farmaco secondo le modalità previste per ogni composizione farmaceutica: compresse, capsule, sciroppi, gocce, supposte, pomate, soluzioni per aerosol documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

L’oss aiuta la persona assistita aiuti la persona ad assumere il farmaco utilizzando, se necessario, l'attrezzatura idonea (ad esempio l’apparecchio per aerosol) documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

Il corretto uso di apparecchiature medicali aiutare per il corretto utilizzo di apparecchiature medicali di semplice uso documento Ipasvi versione 6 novembre 2003

Apparecchiature non invasive e ad alta automazione Per apparecchiature medicali di semplice uso si intendono apparecchi non invasivi e ad alta automazione che non richiedono operazioni discrezionali per il loro utilizzo o valutazioni particolari durante il loro funzionamento l'utilizzo dell'apparecchio deve avvenire secondo le specifiche istruzioni operative documento Ipasvi versione 6 novembre 2003