COORDINAMENTO CONGIUNTO TECNICO - INFERMIERE IN RADIOLOGIA

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Sabrina Capannolo Emilia Speranza Oncologia Medica L’Aquila
Advertisements

LA COSTRUZIONE DELLA RETE Collaborare= Considerare laltro come soggetto che: presenta delle potenzialità presenta delle potenzialità è in grado di autodeterminarsi.
PORTARE IL MONDO A SCUOLA Anno scolastico 2008/2009 La ricerca azione nella scuola Sondaggio realizzato a cura di.
Parma, 15 aprile 2009 Relatore : Giuseppina Rossi
Esperienze e proposte per la continuità assistenziale fra ospedale e territorio Bologna 11 maggio 2010.
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Il Benchmarking: QUALI PROSPETTIVE PER LA TRASFERIBILITÀ A SCUOLA
forum nazionale sulla lesione midollare
MAPPA DELLE COMPETENZE
Il modello delle competenze per la gestione del personale
L’infermiere come garante della qualità
16/17 Novembre 2007 Hotel de Ville,Avellino Il Governo clinico nel paziente cardiopatico cronico Franco Ingrillì Centro di riferimento Regionale per lo.
Tesi di Specializzazione : Assistenza primaria sul territorio: A. C. N
Economia delle aziende non profit Prof. Antonello Zangrandi
Associazione Eduraduno Seminario di Formazione
Dr. Antonio Perruggini Direttore Casa Protetta “Cavallino Hotel” – Modugno (Ba)
“Percorsi di cura in riabilitazione:
LA COMUNICAZIONE TRA PROFESSIONISTI E TRA SERVIZI
AL PERCORSO DI PRESA IN CURA
L’esperienza di Reggio Emilia: rete cure territoriale percorsi di cura
LA RIABILITAZIONE COME PROCESSO DI INTEGRAZIONE
Codice Deontologico dellInfermiere 1999 punto 3.1 Linfermiere aggiorna le proprie conoscenze attraverso: 1.La Formazione Permanente 2.La Riflessione Critica.
VALUTAZIONE DELLA FORMAZIONE
Area: la gestione dei progetti complessi
Buongiorno a tutti Forum PA 2005.
I Principi dellEccellenza Livorno, 18 – 19 ottobre 2012.
1 La formazione specialistica ed il ruolo di coordinamento di FISM CD FISM.
Opportunità – I punti di forza La centralità del Dipartimento di salute mentale (DSM) e lorganizzazione territoriale della presa in carico La differenziazione.
«organizzare le cure e curare l’organizzazione»
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
GLI STRUMENTI PER LA DIAGNOSTICA Marco Mariani Università degli Studi di Bologna Roma, 23 giugno 2005.
Migliorare l'organizzazione per migliorare i servizi. Come mantenere vivo nel tempo il progetto di continuità assistenziale e di coordinamento tra le equipe.
Direttore SITRA – A.O. della Provincia di Lecco
Il MMG come garante dei passaggi tra domicilio, RSA ed ospedale
Ministero dellIstruzione, dellUniversità e della Ricerca della Comunicazione CSA di Sassari Cagliari 28 giugno 2005.
La postacuzie tra riabilitazione e cronicità:
Programmazione sanitaria, Promozione della salute e Qualità
Educazione adulti.
LA CRESCITA PROFESSIONALE DEL PERSONALE DELLA PROV. AUT. DI BOLZANO Bolzano 5 settembre 2008 Presentazione di: ALDO ANCONA Agenzia nazionale per i servizi.
Appropriatezza dei percorsi nella rete riabilitativa
L’importanza dell’Idea e del Progetto “Lungodegenza ospedaliera in Struttura Residenziale” R.I.D. Elisabetta Guidi Inf. Coord. Silvia Nughini.
Strumenti operativi Si tratta di strumenti la cui finalità è quella di migliorare l’organizzazione dell’assistenza e, di conseguenza, favorire l’erogazione.
1 ACCORDO REGIONALE MG 2006 NCP MODELLO ORGANIZZATIVO promosso in Emilia – Romagna a cura di Ester Spinozzi Rimini 21 ottobre 2006 DIREZIONE GENERALE SANITA.
Convegno “Governance sanitaria, modelli unici regionali
D.ssa Maria Pompea Bernardi Commissario Straordinario
ROVIGO 29 – 30 settembre 2014 Elaborazione di Simulazioni di Seconde Prove relative agli Esami di Stato a conclusione del primo quinquennio.
Percorso Diagnostico-Terapeutico (PDT)
1 Piero Cattaneo - Università Cattolica S. Cuore Milano e Piacenza - Istituto Sociale Torino Le figure di sistema nella promozione dell’insegnamento di.
A cura di Clara Curcetti Parma, 21 marzo 2007 Dalla delibera Regionale al progetto interaziendale: un’alleanza tra Regione ed Aziende Direzione Generale.
L ’Unità di terapia semi-intensiva in Lombardia: proposta di rete G. Bosio, W. Casali, A. Pietra.
BILANCIO SOCIALE: LINEE GUIDA REGIONALI
Dirigente Scolastico Lombardia
L’associazione infermieristica: una risposta libero professionale alle richieste di assistenza dei cittadini Andrea Guandalini Presidente Collegio IPASVI.
1 qualità e appropriatezza Mario Ronchetti Formarsi alla logica e agli strumenti del governo clinico Forum P.A. 9 maggio 2005 – Roma.
Ospedali per Intensità di cure : opportunità o minaccia per l’organizzazione Como, SNO-ANIN 23 Aprile 2015 Giusy Pipitone Coordinatore infermieristico.
Università degli Studi di Milano Polo Universitario Conferenza dei Servizi 5 febbraio 2005 “L’accoglienza al cittadino”
L L’infermiere di neuroscienze tra nuovi modelli organizzativi e competenze avanzate Dott.a C. Razzini.
La valutazione della performance nelle aziende sanitarie
DIREZIONE AZIENDALE DELLE PROFESSIONI SANITARIE - D.A.P.S.
Un nuovo modello di governo della formazione territoriale Sviluppo di un servizio di formazione continua sul territorio Ufficio Formazione.
1 IL SISTEMA DELLE AUTONOMIE LOCALI LA SFIDA DELLA SEMPLIFICAZIONE La formazione della dirigenza locale per la semplificazione SSPAL Scuola Superiore Pubblica.
Strumento per la presa in carico integrata: UVM
Assistenza Sanitaria Alto Adige 2020 Linee guida per lo sviluppo 1 Assistenza Sanitaria Alto Adige 2020 Linee guida per lo sviluppo Assessora dott. ssa.
I problemi degli operatori e dei Servizi la differenziazione dei trattamenti in tempo di crisi Dr Edoardo Cozzolino Direttore Ser.T. 1 ASL di Milano.
Elementi costitutivi di un Sistema Qualità Corso di Formazione Residenziale “Il Manuale di Accreditamento della funzione specialistica Nefrologica” Aprile.
Strategia per il riordino ospedaliero Bologna – 29 novembre 2013 Eugenio Di Ruscio.
Dott. Amedeo Amadeo Quali competenze deve avere un Direttore generale di azienda sanitaria? In verità non si sa o non si capisce bene.
Innovazione e Sperimentazione a trecentosessanta gradi: Gestionale Organizzativa Tecnologica Dott. Amedeo Amadeo 09 Aprile 2008Università di Bergamo.
Baggiovara,9-23 Ottobre ° giornata Corso formazione CCM Il modello di Accreditamento istituzionale della Regione Emilia-Romagna Baggiovara,9-23 Ottobre.
Autovalutazione d’Istituto DPR 28 marzo 2013, n. 80 regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) in materia di istruzione e formazione.
Transcript della presentazione:

COORDINAMENTO CONGIUNTO TECNICO - INFERMIERE IN RADIOLOGIA STUDIA & LAVORA UNIVERSITA’ CARLO CATTANEO – LIUC LMN – LIUC MAGGIOLI MANAGEMENT   Corso di Formazione Permanente “METODOLOGIE ORGANIZZATIVE IN AMBITO SANITARIO” Principi di Management e Coordinamento COORDINAMENTO CONGIUNTO TECNICO - INFERMIERE IN RADIOLOGIA Autore: Rosalba Nicosia Docente di progetto: Tiziana Venturini    Anno 2004/2005

COORDINAMENTO CONGIUNTO TECNICO - INFERMIERE IN RADIOLOGIA La radiologia è diventata una punta avanzata dello sviluppo tecnologico, la domanda di prestazioni è molto elevata e differenziata per l’esplosivo aumento delle conoscenze medico scientifiche. L’offerta è poliedrica sia nella fase di diagnosi precoce, sia di diagnosi di lesioni “acute” e sia di monitoraggio post terapeutico, perciò è generalmente molto influente sull’iter clinico del paziente. L’equipe di radiologia non deve essere considerata, un insieme di supertecnici, ma un gruppo di collaboratori che partecipano al programma diagnostico-terapeutico, coinvolti, sempre più di frequente, in maniera attiva, a dare un alto contributo scientifico, nella realizzazione di lavori di ricerca clinica e di ricerca avanzata, sperimentale. R. NICOSIA 29 NOV. 2005

COORDINAMENTO CONGIUNTO TECNICO - INFERMIERE IN RADIOLOGIA Nei reparti di radiologia è ancora molto statica la gestione delle risorse umane: più di ogni altra cosa, prevale la carenza di dialogo interprofessionale e di conseguenza, difficoltà di gestione organizzativa, di scambio d’informazione con le unità operative esterne. Il merito delle istituzioni formative, specialmente in questi ultimi anni, è che si procede verso dei cambiamenti: lo sviluppo di una cultura professionale che si orienta verso valori che legano il gruppo. R. NICOSIA 29 NOV. 2005

TSRM E INFERMIERE : ANALISI DEI RISPETTIVI PROFILI CONCEZIONI CARATTERISTICHE   TSRM INFERMIERE Approccio all’utente Visione più specialistica e settoriale dell’utente; necessità di comprensione rapida dei problemi in una interazione fugace Visione globale della persona assistita;interazione più prolungata e continuativa Atteso istituzionale numero di prestazioni elevate e di qualità prestazioni efficaci Tecnologia utilizzo sistematico di tecniche e tecnologie complesse ed in rapido mutamento strumentazione e tecnologie di complessità variabile da bassa a medio-alta Prestazioni celerità,precisione e discontinuità; attribuzione di competenze specifiche variabilità e sovrapposizione di attività; attribuzione di competenze e non Coinvolgimento emotivo alta emotività indotta dal rapporto tecnico/assistito implicazione variabile in relazione alla complessità dell’utente; condivisione di problemi e situazioni emotive con l’equipe Gruppo di lavoro attività prevalentemente individuale lavoro condiviso Visibilità delle prestazioni visibile in termini quali/quantitativi risultati meno visibili legati alla situazione clinico-assistenziale dell’utente; caratterizzato da diverse variabili

VISIBILITA’ DELLE PRESTAZIONI DEL TSRM E DELL’ INFERMIERE: RIFLESSIONE SU UN DATO SIGNIFICATIVO EMERSO DALL’ANALISI DEI PROFILI PROFESSIONALI Il tecnico pur con le dovute difficoltà di adattamento a nuove tecnologie riesce, comunque, a rendere visibile la propria prestazione, perchè garantisce sempre, in termini quantitativi e qualitativi, un risultato finale. Il prodotto dell’infermiere è spesso meno visibile e non attribuibile ad un singolo gesto ( come accade per altri operatori sanitari). Tutto questo anche se in letteratura vengono sempre più di frequente pubblicati esempi che, dimostrano che è l’atmosfera che si crea intorno al paziente ad essere rilevante per gli esiti, oltre che naturalmente, al tipo di prestazione ricevuta. R. NICOSIA 29 NOV. 2005

VISIBILITA’ DELLE PRESTAZIONI DEL TSRM E DELL’ INFERMIERE il tecnico ha al centro del suo interesse la buona riuscita dell’esame! per l’infermiere il centro d’interesse è la “cura” del malato! R. NICOSIA 29 NOV. 2005

COORDINAMENTO CONGIUNTO TECNICO - INFERMIERE IN RADIOLOGIA La radiologia una unità organizzativa di particolare complessità, necessità di un coordinamento caratterizzato da un elevato grado di esperienza, autonomia gestionale ed organizzativa per lo svolgimento di attività con contenuti di alta professionalità e specializzazione. L’obiettivo di costituire un coordinamento congiunto tecnico e infermiere è quello di poter utilizzare e valorizzare le singole competenze, attitudini e specificità professionali. Un unico coordinatore non può soddisfare le richieste del ruolo che è chiamato a svolgere: c’è necessità di pianificare dei processi, di una organizzazione che favorisca tra gli operatori l’interazione; l’appartenenza sociale, un traguardo importante nella scala dei valori per il raggiungimento della soddisfazione dei bisogni. R. NICOSIA 29 NOV. 2005

COORDINAMENTO CONGIUNTO TECNICO - INFERMIERE IN RADIOLOGIA La proposta di un coordinamento congiunto tecnico e infermiere, si può realizzare soltanto in un reparto di radiologia che si avvale di un modello organizzativo di tipo “clinico”. Organizzazione adeguata a reparti di radiologia di grandi ospedali, specie quelli con funzioni di insegnamento e che contengono numerose unità operative specialistiche, ma anche a piccole realtà operative dove si vuole realizzare aree funzionali omogenee I fattori che indicano la complessità di questo tipo di organizzazione sono tanti, e questa caratteristica deriva da due elementi fondamentali: la specializzazione(differenziazione) e la necessità di coordinamento (integrazione). Tanto più le attività di un operatore sono differenziate, tanto maggiore sarà la necessità di integrazione, aumentando così il carico di lavoro gestionale. R. NICOSIA 29 NOV. 2005

COORDINAMENTO CONGIUNTO TECNICO - INFERMIERE IN RADIOLOGIA STRATEGIA: LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA “INTEGRAZIONE” Permette di porre in comune le informazioni, le idee, le opinioni e le esperienze con sicuro guadagno sulle competenze individuali. Uno strumento per superare assieme le difficoltà al cambiamento derivanti dal nuovo tipo di organizzazione sanitaria. Si può realizzare a più livelli: istituzionale: intesa come obiettivi individuati e perseguiti dalle aziende sanitarie e scelte allocative di risorse umane messe a disposizione; organizzativo: come ricerca di meccanismi concreti di collaborazione, di individuazione di funzioni/figure di collegamento per la presa in carico di situazioni problematiche; culturale: graduale creazione di logiche e riferimenti comuni per poter dar luogo a strategie operative condivise. Il primo punto risente indubbiamente delle politiche aziendali, il terzo punto si può realizzare con il contributo dell’istituzioni formative. Per il secondo, che riguarda l’organizzazione, la soluzione potrebbe essere una scelta innovativa : coordinamento congiunto tecnico e infermiere per avere una equipe di reparto capace di realizzare un sistema integrato. Ovvero, unire, far interagire due professioni per la valorizzazione delle competenze finalizzate ad un risultato comune. R. NICOSIA 29 NOV. 2005

COORDINAMENTO CONGIUNTO TECNICO - INFERMIERE IN RADIOLOGIA DUE MANDATI UN UNICO FINE MANDATO COORDINATORE 1 (TSRM): Ruolo gestionale - organizzativo   Far funzionare meglio lo strumento organizzazione al fine di migliorare il risultato delle prestazioni erogate MANDATO COORDINATORE 2 (INFERMIERE): Ruolo gestionale - clinico   Migliorare i risultati che l’organizzazione persegue   al fine di migliorare i risultati di assistenza e di cura R. NICOSIA 29 NOV. 2005

COORDINAMENTO CONGIUNTO TECNICO - INFERMIERE IN RADIOLOGIA   MANDATO 1 TSRM VARIABILE MANDATO 2 INFERMIERE far funzionare meglio lo strumento organizzazione Mission migliorare i risultati che lo strumento “organizzazione” persegue obiettivi e risultati tecnici utilizzo di modelli, processi e strumenti organizzativi Focus funzioni obiettivi e risultati di cura utilizzo di modelli, processi e strumenti assistenziali miglioramento della qualità tecnica – creare condizioni efficaci di lavoro Obiettivi definire, sviluppare e migliorare l’assistenza – creare condizioni efficaci di lavoro   visione più specialistica e settoriale Competenze visione più globale di project management Strumenti riferiti a performance organizzative e sugli esiti (incremento del numero di prestazioni) Criteri ed indicatori di risultato (prestazioni più efficaci)

COORDINAMENTO CONGIUNTO TECNICO - INFERMIERE IN RADIOLOGIA MANDATO 1 + MANDATO 2 TSRM INFERMIERE   Far funzionare Per migliorare bene la “macchina” la “qualità” Obiettivi di efficacia ed Obiettivi di efficacia e di efficienza organizzativa qualità dell’assistenza Raggiungere l’eccellenza dell’assistenza sanitaria R. NICOSIA 29 NOV. 2005

COORDINAMENTO CONGIUNTO TECNICO - INFERMIERE IN RADIOLOGIA CONCLUSIONI La coscienza professionale invita a cercare di migliorare sempre di più la nostra professionalità e contribuire a migliorare l’intero sistema, proponendo soluzioni innovative a partire dalla nostra esperienza. Per far ciò si devono mettere continuamente in discussione le abitudini consolidate, malgrado la sicurezza che danno, vedendo i problemi non come ostacoli, bensì come opportunità di miglioramento. Rispettare e valorizzare nel luogo di lavoro le diversità culturali di cui sono portatori i diversi professionisti con competenze tecnico-specialistiche e manageriali. L’interagire delle due figure professionali coinvolte, il tecnico e l’infermiere, può contribuire a realizzare un elevato standard di assistenza attraverso la creazione di un ambiente in cui possa svilupparsi l’eccellenza dell’assistenza sanitaria. R. NICOSIA 29 NOV. 2005