Un Progetto per tutori volontari di minori di età Perugia, 22 giugno 2011 dott.ssa Chiara Drigo.

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Un Progetto per tutori volontari di minori di età Perugia, 22 giugno 2011 dott.ssa Chiara Drigo

Progetto tutori legali volontari Progetto basato sul volontariato (risorsa società civile) ma promosso e gestito da istituzioni pubbliche

PARTNERSHIP ISTITUZIONI-PRIVATO SOCIALE Superare la separazione tra pubblico e privato sociale, creando e gestendo collaborazioni efficaci Contaminazione di relazioni, saperi e approcci nuova idea di welfare

Tre domande: Perché il volontariato? Quale volontariato? Quale ruolo per le istituzioni?

1. Perché il volontariato? Risorsa “giusta” per svolgere “bene” la funzione di tutore legale Analisi del contesto

IERI E OGGI Dai pupilli orfani titolari di ingenti patrimoni (per i poveri c’era l’istituto) …. … alle tutele dei minori seguiti dai servizi sociali (situazioni di disagio/pregiudizio)

LA TUTELA LEGALE NEL TEMPO Stessi presupposti (Cod. civ. del 1942 art. 343) - Incapacità d’agire del minore Responsabilità sociale cura e protezione dei minori Ma Diverso contesto sociale e culturale Evoluzione diritto di famiglia e minorile Riconoscimento diritti dei minori di età Cambiano l’interpretazione, l’utilizzo,il valore dell’istituto

ORIGINE TUTELA LEGALE (contesto sociale) Art. 343 c.c. - minore orfano di entrambi i genitori o del genitore che lo aveva riconosciuto (causa esplicita) - minore figlio di genitori che per “ALTRE CAUSE” non possono esercitare la potestà genitoriale QUALI SONO OGGI? (contesto sociale)

CAUSE DI APERTURA TUTELA Minore abbandonato alla nascita o non riconosciuto Figlio di minorenne Figlio di interdetto o di incapace naturale Figlio di genitori sospesi, decaduti o esclusi dalla potestà Figlio di genitori irreperibili o impediti nell’esercizio per lontananza

L’EVOLIZIONE DELLA TUTELA: L’IMPATTO SULLE FUNZIONI Cambiamenti Normativi, culturali, sociali nuovo modo di interpretare ruolo e funzioni del tutore

COMPITI DEL TUTORE (art. 357 c.c.) Il tutore ha la cura della persona del minore Lo rappresenta in tutti gli atti civili Ne amministra i beni

Nuovo rilievo e valore per la funzione LA CURA Distinzione tra istituzione-servizio (assistenza-protezione), soggetto accogliente (comunità o affidatari), soggetto rappresentante (tutore) Nuovo rilievo e valore per la funzione tema responsabilità

LA RAPPRERSENTANZA Riconoscimento diritti dell’infanzia - Convenzione di New York del 1989 - Convenzione di Strasburgo del 1996 Nuovo rilievo e valore per la funzione tema relazione tutore-minore

L’EVOLUZIONE DELLA TUTELA: L’IMPATTO SUL TUTORE Nuova idea di tutela legale: da “burocratica” a “sostanziale” Nuova idea di tutore legale: da “istituzionale” a “ad personam”

1. Perché il volontariato? Perché le risorse tradizionali (responsabili istituzionali o funzionari pubblici) non possono sostenere il ruolo così interpretato.

2.Quale volontariato? IL PROFILO DEL NUOVO TUTORE Prerequisiti: disponibilità all’impegno, corretta motivazione, consapevolezza della complessità delle situazioni e del contesto, capacità di lavorare in rete Conoscenze e competenza tecniche: norme, responsabilità,… (corsi + saperi personali) Qualità: rispetto per le istituzioni e le professionalità, cultura dei diritti, senso di responsabilità sociale, propensione educativa, sensibilità, intelligenza emotiva, delicatezza

VOLONTARIATO DI QUALITA’ Aspetti tradizionali = motivazione, idealità, gratuità Aspetti inediti = competente (saperi acquisiti e personali), che agisce con professionalità forma di volontariato caratterizzata da leggerezza (= sostenibile) e responsabilità

Non delegare al volontariato ma azioni di sostegno e rafforzamento 3. Quale ruolo per le istituzioni? Non delegare al volontariato ma azioni di sostegno e rafforzamento empowerment sociale Creare e curare il contesto operativo Promozione, legittimazione, coordinamento, creazione e alimentazione delle reti, cura delle relazioni

La scelta della sussidiarietà Lavorare nel e con il territorio progetto di comunità - consente ricerca di risorse mirate - facilita l’impegno e le relazioni - rafforza la motivazione - rende le esperienze concrete e significative

FINALITA’ Promuovere nuova idea di tutela legale PROGETTO TUTORI CAMBIAMENTO CULTURALE Creare nuovi tutori legali CAMBIAMENTO NELLE RISORSE E NELLA RETE PROGETTO TUTORI non un Progetto di formazione ma un Progetto per dare servizi e produrre cambiamenti

SERVIZI E CAMBIAMENTI Per il minore: tutela ad personam Per il giudice: ricerca del volontario più adatto per il caso specifico Per la rete: nuove risorse (tutore “attivo” e preparato, nuovi saperi, maggior coordinamento) Per la società: impatto culturale (volontariato di qualità, servizi e strutture “monitorate”, istituzioni responsabilizzate)

OBIETTIVI DEL PROGETTO Creare e gestire una banca dati regionale di persone socialmente motivate, tecnicamente preparate e disponibili ad assumere la tutela legale di un minore di età Garantire ai tutori nominati dall’autorità giudiziaria accompagnamento/orientamento, consulenza tecnica e aggiornamento formativo Monitorare l’attività dei tutori attivi con azioni di supporto e svolgendo una vigilanza indiretta sulle tutele aperte

ESITO FINALE costruzione di un SISTEMA promosso e coordinato dal Garante dell’infanzia condiviso e legittimato dai partner istituzionali alimentato con le risorse del privato sociale accreditato presso i partner operativi

GARANTE INFANZIA Soggetto promotore e coordinatore del Progetto Soggetto gestore della risorsa umana

LEGITTIMAZIONE NORMATIVA VENETO - Legge 9 agosto 1988, n. 42, art. 2 lett. a): … reperisce, seleziona e prepara persone disponibili a svolgere attività di tutela e di curatela e dà consulenza e sostegno ai tutori o ai curatori nominati UMBRIA - Legge regionale 29 luglio 2009, n. 18, art. 2 lett. i): … istituisce un elenco al quale può attingere anche il giudice competente per la nomina di tutori o curatori; assicura la consulenza ed il sostegno ai tutori o curatori nominati

LEGITTIMAZIONE CULTURALE Il Garante opera per la cultura dei diritti (promozione e garanzia) e nella cultura dei diritti (sotto l’egida delle convenzioni internazionali)

PECULIARITA’ DELL’ISTITUZIONE Indipendenza Tra la tutela giurisdizionale e la protezione amministrativa Sussidiarietà e prossimità Modalità operative (facilitazione, mediazione, consulenza)

SOGGETTI ISTITUZIONALI Soggetti della rete INFANZIA GARANTE SOGGETTI ISTITUZIONALI Regione Comuni Autorità giudiziaria PRIVATO SOCIALE volontari SOGGETTI OPERATIVI Servizi, strutture tutelari, scuole, questure, prefetture, … Convenzioni istituzionali, Protocolli di intesa, di collaborazione, operativi,

UN PROGETTO IN RETE UN PROGETTO DI RETI Lavorare pensandosi in relazione con gli altri per - condividere letture, ipotesi, interventi - produrre conoscenza nello scambio Alimentazione della rete e cura delle relazioni Importanza di un soggetto coordinatore perché le reti sono instabili, fragili, più o meno formali -

1. AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE E FORMAZIONE Creazione e formazione di una rete di referenti territoriali all’interno di Comuni e ULSS Realizzazione di seminari provinciali con i referenti istituzionali e i professionisti della tutela minori, per la promozione del progetto e la condivisione delle problematiche connesse alla tutela legale dei minori di età

2. IMPLEMENTAZIONE TERRITORIALE DEL PROGETTO Promozione e coordinamento azioni locali di sensibilizzazione Individuazione degli aspiranti tutori Progettazione e realizzazione dei corsi territoriali per tutori legali di minori di età

3. BANCA DATI Creazione e gestione della Banca dati dei tutori formati/nominati e delle tutele attivate Protocolli operativi Elaborazione dati statistici

3. ACCREDITAMENTO, MONITORAGGIO, SOSTEGNO Monitoraggio dei tutori formati Accompagnamento e consulenza ai tutori e alla rete Aggiornamento formativo Elaborazione materiali Alimentazione delle reti