LA POLITICA INDUSTRIALE Raffaella Mininni 5A AFM/RIM.

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LA POLITICA INDUSTRIALE Raffaella Mininni 5A AFM/RIM

LE ORIGINI La politica industriale non era espressamente prevista dai Trattati istitutivi. Il fondamento dell’azione comunitaria in questo campo era costituito dagli obbiettivi generali contenuti nel Trattato stesso. Ogni stato membro, dunque, originava da se libere scelte di politica economica industriale

I PRESUPPOSTI DELLA POLITICA INDUSTRIALE La necessità di procedere alla definizione di una politica economica industriale fu dettata dall’esigenza di tutelare le aziende europee minacciate dalle importazioni. Dagli anni 90 si avviò un nuovo approccio: Si diede importanza alla concorrenza e allo sviluppo di politiche che favorissero la cooperazione fra piccole e grandi imprese. Si liberalizzarono i mercati per favorire il miglioramento della competitività industriale.

I SUOI OBBIETTIVI Oggi la politica industriale comunitaria rappresenta la politica economica comunitaria volta a supportare la competitività dell’industria europea a livello internazionale. I suoi obbiettivi sono: Mantenimento di condizioni di concorrenza eque Sviluppo della cooperazione industriale Promozione dell’investimento immateriale Modernizzazione dell’intervento degli stati membri

AUTORITÁ E ISTITUZIONI COMUNITARIE Per sostenere la competitività dell’industria europea sui mercati internazionali le autorità comunitarie si avvalgono di una serie di strumenti : Erogazione di contributi finanziari Adozione di benefici fiscali Promozione della ricerca tecnologica Le autorità operano a 3 livelli: Parlamento europeo (tramite la commissione industria ricerca ed energia) Il consiglio europeo ( intermedia tali decisioni tramite la sessione competitività) La commissione europea, in persona del commissario, attua le politiche tramite la direzione impresa e industria Le istituzioni comunitarie incaricate dell’attuazione della politica industriale sono il consiglio e la commissione