Di che cosa parliamo quando parliamo di PIL? E quando parliamo di produttività scolastica? Seguiteci… Su scuola e sicumera giornalistica…
Dal 1993 al 2012 il PIL italiano è aumentato del 15% Nel 1993, prima della Finanziaria Amato (Salva-Italia anche allora) la media di Alunni per Classe era di 18 unità. Dopo tale Legge Finanziaria è cominciato l’inesorabile aumento degli Alunni per Classe. Nel 2012 siamo arrivati, approssimando per difetto, ad una media di Alunni per Classe pari a 26 (con punte non rare di alunni). In spregio di qualsiasi norma di sicurezza e di qualsiasi forma di buon senso umano e didattico.
Cosa significa in termini di produttività pro-capite tale rapporto 26 – 18 alunni? Un aumento netto del 44% !! Dal 1993 al 2012 (20 anni) la produttività media degli insegnanti italiani è aumentata in media 3 volte più dell’aumento del PIL. Basta saper far di conto… Chi è il parassita? Non l’editorialista di una testata che non vende copie, quindi è scarsamente produttiva, ma può continuare a ventilare opinioni trendy grazie al contributo che la fiscalità generale paga alla libera (sic!) stampa…?
Ma entriamo nel dettaglio, scomponiamo i dati come fa l’economista trendy… Facciamo l’esempio di un docente che insegna 1 materia per 3 ore a settimana in ogni sua singola classe: Lingua Straniera – Fisica-Matematica, Scienze… Ciò equivale a 6 classi per 18 ore frontali. Quindi? Nel 1993 ciò valeva 18x6, pari a108 alunni complessivi da “amministrare”… Nel 2012 ciò significa 26x6, pari a 156 alunni complessivi… Tale insegnante fa 100 ore frontali per Classe in un anno, 50 a quadrimestre… Ai suoi alunni deve garantire 3 prove scritte e 2 prove orali a quadrimestre, pari a 5x26= 130 prove complessive in 50 ore… Tale insegnante, oltre a spiegare un corposo programma, in ognuna delle 50 ore avrà quindi effettuato almeno 2,6 verifiche… Vi sempra possibile?
Ciò è tecnicamente impossibile… come ci sarà allora riuscito? Trasformando in verifiche scritte di gruppo (non 3 alunni ma per volta) buona parte delle prove orali… ovvero, ogni Alunno avrà sostenuto in forma scritta almeno 3,5 delle proprie prove quadrimestrali… quindi… L’insegnante, avendo ora 156 alunni, dovrà ogni quadrimestre correggere a casa 156x3,5 prove scritte, pari a 546 a quadrimestre, pari a 1092 l’anno… quindi… Possiamo, approssimando di nuovo per difetto, calcolare in almeno 20 min il tempo medio di correzione di un elaborato?...
Soluzioncina al problema …fa min di correzione annua, pari a 364 ore di lavoro sommerso tra pomeriggio e sera, senza tener conto del tempo per preparare un elaborato e poi quelli suppletivi per assenti o per alunni con diversa abilità… …fa 45 giorni di lavoro da 8 ore l’uno, fa 9 settimane di lavoro, fa 2 mesi di lavoro, e non per stampare francobolli o scaricare da internet lo stesso editoriale di sempre, ma per cercare di capire come crescono i giovani e perché abbiano sempre più lacunose competenze analitico-espressive!!
Cosa succederebbe con l’aumento a 24 ore di lezioni frontali a settimana? Gli alunni diverrebbero, per questo insegnante tipo, 26 x 8 Classi= 208, pari ad un aumento di produttività, dal 1993 ad oggi, del 92% a fronte di un aumento del PIL nazionale del 15%... Un aumento medio di ben 6 volte quello della produttività nazionale!!
Tradotto in ragionieristico lavoro quotidiano farà… 728 test scritti da correggere a quadrimestre, 1456 l’anno… min di correzioni pomeridiane-serali-notturne, ovvero… 485 ore di lavoro sommerso annuo… pari a 60 giorni, pari a 12 settimane, pari a 3 mesi, pari a tutto il tempo in cui si dice, da parte di un Ministro-Professore (non fa solo 3 ore frontali a settimana costui!?), che gli insegnanti vanno a fare ferie… Senza contare il moltiplicatore amministrativo determinato da 208 e non più 156 Alunni-Genitori-Consigli etc. etc. etc…
Chi è il parassita in questo paese? Un insegnante cui chiederemmo di insegnare, e forse non sempre gli riesce bene, o un giornalista economico che invece di trovare e analizzare notizie, invia sms o scrive editoriali conformisti degni di quegli sms… Un insegnante che dovrà improvvisarsi ragioniere, o un giornalista economico che di economia politica sa molto meno di un ragioniere?
Una questione per l’opinione pubblica Care famiglie, resta una sola domanda, e non ha a che fare con rivendicazioni sindacali o salariali (qui non vi si fa menzione)… Vi sembra fisicamente sostenibile un insegnamento che preveda tali aumenti di produttività? A noi sembra di no, a noi sorge il dubbio che tali politiche cialtrone contribuiranno solo ad affossare il Sistema Sanitario Nazionale!! E produrranno un livello medio di alfabetizzazione da paese in declino inesorabile… …E a voi cosa sembra?