Osservatorio Socio Religioso Triveneto Presente e futuro della religiosità nel Nord Est Una religiosità in trasformazione Aspetti metodologici Dario Olivieri.

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Osservatorio Socio Religioso Triveneto Presente e futuro della religiosità nel Nord Est Una religiosità in trasformazione Aspetti metodologici Dario Olivieri

Lo scopo dellindagine Lindagine si propone di offrire un quadro dinsieme della religiosità nella Regione ecclesiastica triveneta in grado di evidenziare le principali differenze esistenti sia in termini territoriali, sia legate ad altri fattori discriminanti. La ricerca intende descrivere le forme attuali della religiosità e cogliere il radicamento del cattolicesimo nel Triveneto

Le dimensioni della religiosità Le dimensioni della religiosità (% scopo dellindagine) La religiosità è stata ricostruita sulla base di quattro dimensioni ritenute essenziali e due accessorie: 1 - Credenze: in che cosa credono gli abitanti del Triveneto? Che idea hanno di Dio? … 2 – Esperienza religiosa: che rilievo assume nella vita delle persone? E vero che alcune predisposizioni ad essa si vanno perdendo o stanno nascendo nuove spiritualità? Identificazione religiosa e senso di appartenenza: come si identificano sotto il profilo socio-religioso? Che rapporto hanno con la Chiesa cattolica? Quale immagine ne hanno? …. 4 – Pratica religiosa: che livelli di pratica caratterizzano i cittadini del Triveneto? In che misura la pratica si limita alla messa festiva senza accompagnarsi ad altri aspetti? …. 5 – Dimensione valoriale e morale: analizza il senso del peccato verificando il grado di condivisone del giudizio morale rispetto ad alcuni comportamenti significativi. 6 – mmagine delle altre religioni: quali sono gli atteggiamenti verso le nuove presenze religiose (unicità della religione vera o pluralismo di verità; nomadismo religioso, radicamento nella propria religione o sincretismo, ecc.) 6 – Immagine delle altre religioni: quali sono gli atteggiamenti verso le nuove presenze religiose (unicità della religione vera o pluralismo di verità; nomadismo religioso, radicamento nella propria religione o sincretismo, ecc.)

Oggetto dellindagine della popolazione radicata nel territorio La ricerca ha preso in considerazione la fascia della popolazione autoctona di età comprese fra i 18 ed i 74 anni. Ciò per la necessità di ottenere un campione rappresentativo estraendo i nominativi dagli elenchi elettorali, scelta che evidentemente esclude i minori di 18 anni. Il limite superiore si giustifica con le difficoltà di far compilare questionari complessi a persone di età molto avanzata. La limitazione riguardante la popolazione autoctona discende dal preminente interesse di descrivere la religiosità della popolazione radicata nel territorio con la finalità di cogliere a quale stadio siano giunti attualmente i processi di secolarizzazione: tale obiettivo ha richiesto evidentemente lesclusione della popolazione immigrata.

Il questionario e le modalità di somministrazione La rilevazione è avvenuta tramite questionario autocompilato. La distribuzione e la raccolta del questionario (riconsegnato in busta chiusa) è stata effettuata porta a porta. La scelta è apparsa preferibile dato il tenore delle domande che rendeva piuttosto invasivo e condizionante il metodo dellintervista faccia a faccia; si è esclusa la tecnica dellintervista telefonica anchessa facilmente influenzabile dalla partecipazione dellintervistatore. Lopzione è stata anche suggerita dallesito soddisfacente di analoghe esperienze pregresse che hanno dimostrato una buona qualità di risposte ed un ridotto tasso di rifiuti. Il questionario con domande a risposta chiusa prevedeva 172 domande. Numero questionari: - programmati raccolti ( tempo limitato) - validi (85,4%) Periodo di rilevazione: marzo – luglio 2011

Il piano di campionamento stratificato a due stadi primo stadio I f 1 - macro area geografica 2 - dimensione demografica (numero di residenti) 3 - % di nati da madre italiana non coniugata secondo stadio Numerosità campionaria programmata: interviste dimensione massima compatibile con le risorse disponibili e minima per consentire una rappresentatività del territorio per grandi aree. Metodologia di campionamento: stratificato a due stadi Il primo stadio ha previsto la stratificazione dei Comuni del Triveneto e la successiva individuazione dei Comuni da sondare. I fattori scelti per la stratificazione finalizzata a cogliere le potenziali diversità di tipo comportamentale sono stati: 1 - macro area geografica 2 - dimensione demografica (numero di residenti) 3 - % di nati da madre italiana non coniugata Il secondo stadio è consistito nellestrazione dei nominativi da intervistare dagli elenchi elettorali dei Comuni scelti nel primo stadio.

Primo fattore di stratificazione macro area geografica Sono state identificate quattro Trentino Alto Adige Friuli Venezia Giulia Veneto quadrilatero bianco Restanti province del Veneto Sono state identificate quattro macro aree geografiche, ovvero: - Trentino Alto Adige - Friuli Venezia Giulia - Veneto quadrilatero bianco (Treviso, Padova, Verona e Vicenza) - Restanti province del Veneto (Venezia, Belluno e Rovigo). Questa ripartizione, oltre a permettere il confronto tra le regioni civili, consente di analizzare in modo specifico il quadrilatero bianco ovvero le province storicamente più caratterizzate dal radicamento del cattolicesimo e dalla debolezza delle altre subculture. Si tenga presente che la numerosità campionaria programmata sconsiglia un confronto a livello di provincia o diocesi per laumento nei margini di errore delle stime.

imensione demografica (numero di residenti) Secondo fattore di stratificazione Dimensione demografica (numero di residenti) Ipotizzando che il carattere più o meno urbano dei centri abitati possa avere qualche influenza sulla religiosità si è anche considerata la dimensione demografica dei Comuni, individuando le seguenti quattro classi dimensionali: 1-"al di sotto dei residenti" 2-"con residenti compresi fra e " 3-"con residenti compresi fra e "con almeno residenti". Così operando la distribuzione della popolazione tra ciascuna classe non risultava troppo squilibrata e, nel contempo, le due classi marginali apparivano in grado di cogliere sia un possibile "effetto urbano nei grandi centri, sia un eventuale "effetto paese in quelli piccoli.

Terzo fattore di stratificazione Numero di nati da madre italiana non coniugata oggi il numero di nati da madre italiana non coniugata La scelta del terzo fattore di stratificazione non è stata facile. Si trattava infatti di introdurre una dimensione comportamentale che potesse essere più direttamente associata con la religiosità. In passato sono stati utilizzati dati elettorali (voto bianco- votorosso) ma quelli erano altri tempi. I referendum sul divorzio e laborto sono ormai troppo lontani per essere considerati oggi come discriminanti. I dati sui matrimoni (civili-religiosi) sono poco indicativi in quanto influenzati dalle seconde nozze, dai matrimoni misti e dai casi non trascurabili in cui il matrimonio religioso interviene a distanza di tempo dopo quello civile. Si è quindi deciso di utilizzare uninformazione originale qual è il numero di nati da madre italiana non coniugata.

Terzo fattore di stratificazione (segue) Numero di nati da madre italiana non coniugata Terzo fattore di stratificazione (segue) Numero di nati da madre italiana non coniugata cambiamento culturale e di secolarizzazione dei costumi Questo fattore appare molto significativo in quanto rileva un comportamento in passato fortemente stigmatizzato dalla tradizione locale, cristiana e non. La sua diffusione può essere considerata perciò un buon indicatore del cambiamento culturale e di secolarizzazione dei costumi. Per costruire la variabile si è calcolata la quota percentuale di nati da madre italiana non coniugata sul totale dei nati (sempre da madre italiana) nei cinque anni che intercorrono tra il 2004 e il Sulla base di questa variabile i Comuni sono stati ripartiti in tre classi caratterizzate da percentuali basse, medie o alte considerando: 1-bassa l'incidenza del fenomeno se inferiore al 17%; 2-media qualora si collocasse fra il 17% e al di sotto del 22%; 3-alta se almeno del 22%. Tale scelta ha consentito di suddividere i Comuni del Triveneto in tre tipologie di peso demografico pressoché equivalente.

Il piano di campionamento In definitiva i Comuni del Triveneto sono stati suddivisi in 48 strati ottenuti dallincrocio dei tre fattori descritti in precedenza ovvero: - le 4 macroaree territoriali - per le 4 classi demografiche dimensionali - per le 3 classi di % dei nati da madre italiana non coniugata. Successivamente si è realizzata lestrazione di un certo numero di comuni per ogni strato, scelta randomizzata con probabilità proporzionale al numero di abitanti, che ha portato allindividuazione di 108 Comuni. Infine, dalle liste elettorali dei Comuni così selezionati, sono state estratte le persone da intervistare in numero proporzionale allincidenza della popolazione in ciascun strato

Aree geografiche Popolazione Campione numero% % Trentino AA , ,6 Friuli VG , ,9 Veneto , ,5 Triveneto , ,0 Veneto quadril. "bianco" , ,5 Resto del Veneto , ,0 Trentino AA+ Friuli VG , ,5 Triveneto , ,0 Rappresentatività del campione a) territoriale

Rappresentatività del campione b) per dimensione demografica Dimensione demografica Popolazione Campione numero residenti numero% % meno di ,046521,8 da a ,974334,8 da a ,653325, e più ,539518,5 Triveneto , ,0

Percentuale media di nati Popolazione Campione fuori dal matrimonio P numero% % 0 P < ,976035,6 17 P < ,575635,4 P ,662029,0 Triveneto , ,0 Rappresentatività del campione c) per nati da madre non coniugata

- Vista la rappresentatività del campione (vedi sintesi grafica); - tenuto conto che lerrore medio nella stima delle % risulta al più 1,08% - considerato che la presente indagine risulta una delle più estese e approfondite fra quelle realizzate nel Nord Est Considerazioni conclusive si ritiene che i risultati raggiunti siano in grado di cogliere gli aspetti più qualificanti della religiosità del Triveneto in questo particolare momento di accentuata trasformazione