LA VALUTAZIONE DELLA PERSONALITA’

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Transcript della presentazione:

LA VALUTAZIONE DELLA PERSONALITA’ Lo studio della personalità si occupa di indagare quali sono gli aspetti che rendono gli individui uguali alle altre persone, quali invece rendono le persone simili solo ad alcune, e quali caratteristiche rendono i soggetti unici. La personalità è definita come l’insieme dei modi di essere, di fare, di conoscere, che garantiscono stabilità, continuità, coerenza, nelle relazioni tra l’individuo e il mondo. La personalità è dunque l’insieme delle caratteristiche che, nelle diverse fasi della vita, permettono a ciascuno di noi di essere sempre sé stesso e di avere la stessa predisposizione ad agire indipendentemente dal variare delle situazioni [Mischell, 1996]. Per fare un esempio, un bambino con bassa autostima, si sentirà in difficoltà nel partecipare ai giochi con gli amici. Frequentando la scuola, lo stesso bambino tenderà a sottovalutarsi quando con i compagni dovrà affrontare un compito, mentre giunto all’età lavorativa, difficilmente si sentirà soddisfatto in un lavoro di gruppo, per la sua incapacità nel considerarsi all’altezza degli altri. Questa persona, pur maturando e affrontando situazioni differenti, è spinto a comportarsi in modo tale da sentirsi soddisfatto, evitando, per esempio, di entrare in competizione per ottenere qualcosa.

La personalità, quindi, si costruisce lentamente durante il corso dello sviluppo, ed è il risultato dell’incontro tra le predisposizioni individuali innate e l’ambiente circostante; ma allo stesso tempo gli individui, in quanto esseri intelligenti dotati della capacità di anticipazione e di riflessione, contribuiscono in modo attivo al loro divenire, selezionando gli ambienti e trasformandoli. Tornando all’esempio della persona con bassa autostima, non è detto che debba rimanere tale per tutta la vita. Egli potrebbe incontrare qualcuno che, credendo particolarmente in lui, lo indirizzi nella realizzazione di obiettivi a cui tiene molto. A loro volta, i colleghi, vedendolo particolarmente sereno, smettono di considerarlo come una persona poco assertiva e ciò potrebbe aiutarlo a diventare più sicuro. La personalità, quindi, è un insieme di caratteristiche stabili che si modificano nell’interazione con gli stimoli ambientali, in virtù delle molteplici interazioni che l’individuo ha nel corso dell’esistenza. Questi può pertanto presentarsi con modalità differenti con persone e in situazioni diverse pur mantenendo un suo caratteristico senso di identità.

Teorie della personalità I sistemi empirico-intuitivi (Edwards; Hathaway) Personal data Sheet (Woodworth, 1920) Study of Value (Allport et all, 1931) Edwards personal Preference Schedule (Edwards, 1953) MMPI La teoria dei Cinque grandi fattori (Eysenck; Cattell; Allport) 1) Eysenck Personality Inventory (1963) 2) 16 PF di Cattell (2000) 3) Big Five Questionnaire (Caprara, Barbaranelli, Borgogni, 1993) Le tecniche proiettive (Rorschach; Murray; Duss) Rorschach TAT, CAT

I sistemi empirico-intuitivi I primi questionari costruiti con lo scopo di descrivere e valutare la personalità, si rifanno non tanto a prove empiriche oggettive, quanto all’esperienza clinica e alla letteratura raccolta Fin da subito apparve però evidente che tali strumenti avevano difetti e soggetti a cui era stata diagnosticata una patologia apparivano in questi test “normali” (falsi negativi), mentre soggetti sani apparivano “malati” (falsi positivi) Il contenuto degli item era così esplicito da rendere semplice la possibilità di falsificare il test. Nasce in tale contesto l più celebre questionario di personalità: la MMPI Costruito con item a risposta chiusa del tipo vero/falso, esso trae la sua validità dalla valenza patognomica che determinate risposte mostrano di avere in un ampio numero di popolazioni Nonostante le numerose critiche rimane lo strumento più utilizzato e con cui è possibile effettuare il maggior numero di confronti tra campioni diversi

La teoria dei Cinque grandi fattori La teoria dei tratti -Il tratto è una caratteristica di personalità che varia da individuo a individuo. -Può essere di tipo fisico o psichico, è un attributo stabile e duraturo ed è un’unità di comportamenti coerenti con valore predittivo. -Si distingue dallo stato che è una disposizione comportamentale temporanea. -L’utilità dei tratti è di fornire un munero di elementi descrittivi senza dover costringere gli individui in categorie troppo rigide. -Le diverse combinazioni di tratti forniscono dei tipi psicologici utili a differenziare le persone. Allport (1937) -Allport e la differenza tra temperamento (materia grezza) e personalità (organizzazione dinamica di sistemi psico-fisici che determinano l’adattamento all’ambiente). -I tratti o disposizioni personali sono importanti fattori motivazionali. -Sono strutture neuropsichiche con la capacità di rendere molti stimoli funzionalmente equivalenti e capaci di iniziare e guidare forme coerenti di comportamento adattivo e espressivo (tratti cardinali; centrali; secondari) -Il concetto di se o proprio: se corporeo, identità permanente del se, autostima (primi 3 anni di vita); estensione del se, immagine di se (4-6 anni); autoconsapevolezza (6-12 anni); intenzionalità o tendenza del proprio (adolescenza).

Eysenck (1947) L’autore considera la personalità un prodotto delle strutture biologiche del sistema nervoso centrale: ereditarietà della personalità. Ha individuato le dimensioni principali di personalità: 1)nevroticismo/stabilità; 2)introversione/estroversione e successivamente 3)psicoticismo/controllo degli impulsi. 1)Descrive quegli individui con la tendenza alla novità e alla creatività: una persona estroversa accetta di rischiare, ha molti amici ed è socievole. 2)Descrive soggetti che tendenzialmente, nel bene e nel male, sono sopraffatti dalle emozioni 3)Descrive soggetti che non sono in grado di avere il controllo su un’affettività dirompente. L’individuo viene classificato in base alle dimensioni di personalità di nevroticismo (alta attivazione limbica), psicoticismo (suscettibilità ormonale) e introversione/estroversione (bassa attivazione corticale) oscillanti fra stabilità e instabilità.

Cattell L’autore considera la personalità come un insieme di tratti ovvero di strutture mentali che si manifestyano nel nostro comportamento con regolarita, con coerenza e che rimangono stabili nel tempo. Da 171 tratti iniziali per analisi fattoriale riduce il numero dei tratti fondamentali a 16 che sono gli unici tratti che spiegano la maggior parte della varianza della personalità degli adulti normali. Goldeberg 81981), Norman (1963) Estroversione + Amicalità + Coscienziosità + Stabilita emotiva + Apertura all’esperienza Gli autori hanno tentato di elaborare una struttura a soli cinque tratti, che potesse raggruppare e organizzare l’elevato numero di tratti che descrivono la personalità, per comprendere la miriade di differenze individuali che caratterizzano l’umanità.

La psicologia della percezione e la psicoanalisi Teoria della Gestalt: il comportamento è determinato dal campo psicofisico, consistente in un insieme organizzato di tensioni o spinte analogo ad un campo gravitazionale. Il modo in cui percepiamo un oggetto è determinato dalla totalità del campo in cui l’oggetto è contenuto. L’attività percettiva mette in gioco la personalità globale del soggetto percipente, che in tal modo si rivela. Bellak parla di “distorsione appercettiva”: in ogni percezione vi è un apporto soggettivo che si dispiega lungo un continuum che va da un polo normale a un polo patologico. Esistono 4 tipi di distorsione appercettiva: Esteriorizzazione: il soggetto ammette che la sua percezione è soggettiva come quando, narrando una storia del TAT, sostiene che si tratta di un episodio della sua vita. Sensibilizzazione: la percezione è più sensibile agli stimoli, ad esempio, soggetti assetati sono più sensibili verso stimoli relativi alla sete. Proiezione semplice: o “transfert di apprendimento”, se subiamo un rifiuto siamo portati a vedere gli altri come rifiutanti la nostra persona, indipendentemente dal fatto che questo sia vero o no. Proiezione invertita: corrisponde al massimo livello di distorsione appercettiva e si manifesta attribuendo ad altri comportamenti che in realtà rispecchiano la nostra personalità.

Psicoanalisi e meccanismi di difesa Un meccanismo di difesa è un sedimento di modalità difensive che si sono man mano strutturate nel corso dello sviluppo per far fronte alle situazioni conflittuali… “i meccanismi di difesa non sono più solo confinati alle terre inospitali delle condizioni psicopatologiche, ma vengono considerati alla luce del ruolo che svolgono nello sviluppo della personalità e nell’espressione delle dinamiche interumane”. Rimozione Risale all’infanzia ed è caratterizzato da ricorso all’amnesia. Il soggetto, di fronte a situazioni che gli creano forti angosce, dimentica l’accaduto e successivamente, dimentica di aver dimenticato. Risposte “macchia di inchiostro” Risposte Choc Risposte indefinite Basso numero di risposte Assenza di risposte a contenuto umano alla tavola III Assenza di risposte a contenuto animale alla tavola VIII

Proiezione Tra i meccanismi di difesa maggiormente utilizzato durante la somministrazione dei proiettivi. E’ un’espulsione dall’interno verso l’esterno di contenuti mentali. Proiezione attributiva: il soggetto sposta inconsciamente su un altro, caratteristiche sue proprie di cui tuttavia ha coscienza.Non è necessariamente legato ad una struttura mentale patologica ma può essere una caratteristica della psiche umana, in cui il ricordo delle cose percepite influenza la percezione degli stimoli attuali. Ha una connotazione narcisistica per cui si tende a ricercare negli altri l’immagine riflessa di se stessi. Proiezione difensiva: il soggetto sposta su un altro , desideri, fantasie, emozioni che non riconosce come proprie perché fonte di ansia. Tutto è regolato dalle pulsioni: primarie (fame e sete…); secondarie (bisogno di fama…gloria…di affermazione..). La proiezione difensiva è secondaria. Sebbene sia per lo più riscontrabile in personalità patologiche, può manifestarsi anche in soggetti normali, qualora il grado di adattamento alla realtà non celi un disadattamento. Proiezione razionalizzata: Il soggetto nega la realtà esterna al fine di individuare in essa quei fattori razionali che giustifichino il suo comportamento. Se il sogg viene biasimato per l’esigua produzione di risposte, tenderà a giustificarsi, squalificando il test e il materiale che lo compone. Proiezione autistica: è fortemente condizionata dai bisogni interni più che da quelli esterni e in particolare dai bisogni fisiologici. Soggetto con deprivazione di cibo tenderà a fornire risposte riguardanti il cibo. Il sogg. Chiede continuamente spiegazioni Il sogg. È cauto e diffidente Il sogg. Si convince che il somministratore utilizzerà i risultati contro di lui I contenuti delle risposte sono caratterizzati da immagini di minacce esterne.

Regressione E’ un ritorno inconscio a forme più primitive del pensiero. Si manifesta quando il soggetto si trova ad affrontare una circostanza che gli causa enorme frustazione. Si verifica un ritorno a uno stadio psichico precedente allo sviluppo dell’Io in modo da considerare quell’evento come se non fosse mai accaduto. Elevato numero di risposte animali, anatomiche o umane (risposte vicine alla struttura mentale di un bambino). Scissione Uno stato mentale in cui il soggetto manifesta un comportamento che da una parte è vicino alla realtà, ma che dall’altra la nega e la sostituisce con un desiderio inespresso. I due atteggiamenti non si influenzano, ma anzi coesistono placidamente. La visione d’insieme del soggetto è estremizzata (o bianco o nero). Risposte a contenuto contrastante “lotta tra il bene e il male” (tav II) “due donne che si guardano una sorride e l’altra è triste” (tav VII) Il sogg. Fornisce due risposte, una a contenuto positivo, l’altra negativo: una magnifica farfalla regale; una disgustosa macchia di sangue (tav II) Identificazione E’ un processo mentale per cui il soggetto tende ad assumemre una caratteristica specifica di un altro soggetto, impossessandosene. Risposta: Io, davanti ad uno specchio (tav VII) Risposta: una maschera, sono io (tav I) Uso frequente di pronomi personali del tipo: per me questo è…questo mi fa pensare a…

Negazione Processo psichico per cui un individuo pur rivelando un desiderio, un comportamento, un sentimento, per difendersi da essi, rifiuta la possibilità che possano essere a lui attribuiti. Ciò che di fatto stà negando, viene espressamente affermato. Risposta sotto forma di negazione…no questo non può essere un uccello rapace (tav I)…un enorme mostro…però simpatico (tav IV) Esprimere entusiasmo per le tavole nere: ecco una tavola divertente (tav IV) Intellettualizzazione Lo sforzo di risolvere le proprie angosce e i propri conflitti Superinvestendo sui propri processi mentali per evitare il coinvolgimento. L’emotività, la sensibilità, l’affettività vengono sostituite dalla razionalità, dall’astrazione, dalla logica. Assenza di risposte colore Parlare in terza persona Risposte a contenuto astratto: due Homo sapiens..(tav III) due figure Kafkiane…(tav III) Formazione reattiva Il soggetto modifica nel loro contrario, pulsioni, bisogni, pensieri. Egli si difende da desideri socialmente inaccettabil, comportandosi in modo diametralmente opposto. Risposta…Un totem (tav IV) Alta percentuale di risposta forma.