SIMBOLISMO, SENSO SPIRITUALE E SENSO RELIGIOSO Le attività dell'uomo si legano alla sua capacità astrattiva e sono cariche di simboli, perché assumono un valore in se stesse e rimandano ad altro. In questo modo l'uomo arricchisce di significati le espressioni della cultura e le riunisce in un universo di valori. SIMBOLISMO FUNZIONALE SIMBOLISMO SPIRITUALE SIMBOLISMO SOCIALE
SIMBOLISMO SPIRITUALE Il simbolismo presente nelle varie forme artistiche trascende la sfera dei bisogni individuali e sociali, per divenire “simbolismo spirituale”, manifestazioni del senso estetico. l'uso dell'ocra rossa, probabile immagine del sangue e della vita Incisioni a zig-zag su un frammento osseo ritrovato a Bacho-Kiro (Bulgaria).
AUTOCOSCIENZA STUPORE PERCEZIONE Negli artefatti costruiti dall'uomo si rivela un’intelligenza come una “terza mano”. creatività e intenzionalità L’uomo coglie la sua differenza rispetto agli altri esseri AUTOCOSCIENZA STUPORE di fronte ai fenomeni naturali PERCEZIONE L'uomo si rivela dunque sapiens già in quello stadio in cui viene definito faber per la sua tecnologia. In realtà è faber perché sapiens. di qualcosa di trascendente e sovrastante che ispira il senso del sacro, intrinseco all’esperienza umana e struttura della sua coscienza
LE SEPOLTURE DELL’UOMO PRIMITIVO La mancanza di vere sepolture per lunghissimi periodi del Paleolitico ha indotto a pensare che l'uomo abbandonasse sul posto i cadaveri, all'aperto, ma non si può però neppure escludere che vi fosse qualche attenzione per il defunto e qualche idea sulla morte. Perché la sepoltura? Preoccupazioni di igiene, protezione del cadavere dalle fiere in segno di affetto, precauzioni per un ritorno del defunto, allestimento di una dimora ed equipaggiamento per una vita oltre la morte… Forse non c'è una risposta unica, valida per tutti i casi, anche perché le sepolture dell'uomo preistorico non seguono tutte un medesimo rituale, pur rispondendo a una evidente intenzionalità.
TECNICHE DI SEPOLTURA La posizione : di riposo, spesso rannicchiata o con gli arti più o meno flessi. Forse con l’intento di impedire il ritorno fra i vivi o l'idea della posizione fetale. L'orientamento verso i punti cardinali: a volte verso il Nord o l'Ovest (Grotta dei Fanciulli di Grimaldi) o verso il Sud. Il corredo : non esprime solo la coscienza della morte, ma anche la pietà verso il defunto, il pensiero della sopravvivenza, strumenti che possano accompagnarlo in un'altra esistenza, forse il desiderio di trascendere la morte.
L’ARTE PALEOLITICA E LA RELIGIONE L'animo “religioso” dell'uomo preistorico si esprime in modo particolare anche nelle raffigurazioni di arte mobiliare e parietale. Nell'evidente significato artistico di tante rappresentazioni, non si tratta di arte per l'arte.
Temi Principali Nell’arte mobiliare sono numerosi i temi figurativi riferiti alla donna, alla maternità e alla procreazione, esaltandone le corrispondenti caratteristiche anatomiche, forse in segno di culto o di percezione di una qualche sacralità connessa alla trasmissione della vita. Nelle sue origini e nei suoi primi inizi l'arte appare connessa con il mito ed anche nella sua successiva evoluzione non sfugge mai interamente al dominio e al potere del pensiero mitico e religioso . Nella mentalità dell'uomo preistorico i bisogni vitali venivano fortemente umanizzati e si intrecciavano con la vita sociale, per cui non è improbabile che le diverse attività e sfere dell'uomo potessero avere una dimensione religiosa. Sono frequenti anche le scene di caccia con evidente valore simbolico, di carattere religioso non solo di propiziazione, ma anche come culto della fertilità. Il riferimento a riti magico-religiosi trova riscontro nella raffigurazione di costumi, maschere, danze e cerimonie particolari.
ORIGINE DELLA RELIGIOSITÀ: Struttura originaria dell’uomo o frutto necessario dell’ evoluzione? Dall’analisi dell’attività concettuale dell’uomo preistorico, in particolare delle sue pratiche funerarie e delle sue rappresentazioni artistiche, la PALEOANTROPOLOGIA cerca di rispondere alla domanda.
PROBLEMA RELIGIOSITÀ diversi approcci: “evoluzionistico” : l’idea religiosa compare in uno stadio successivo a quello primordiale, col procedere dell’evoluzione storica. “etnologico” : pone la credenza in un Dio superiore agli inizi della religione e sostiene che la prima forma di religione fu il monoteismo. “socio-funzionale” : la religione è emanazione della coscienza collettiva. La società crea il sacro (Totem), distinguendolo dal profano. “storico” : studia la comparsa e lo sviluppo della religione comparando i dati offerti dalle religioni classiche a partire dai popoli primitivi. “fenomenologico” : il sacro affonda le sue radici in una sorta di “rivelazione interiore” che porta ad apprezzare il valore del numinoso, che si manifesta. “ermeneutico” : decifrare il messaggio della ierofania a partire dalla propria esperienza interiore e da quella della comunità. PROBLEMA RELIGIOSITÀ diversi approcci:
L’EMRGENZA DELL’HOMO RELIGIOSUS “struttura della coscienza” non un momento della “storia della coscienza” SACRO UOMO La «teofania», l’esperienza del sacro, rivela l’ uomo come sapiens, faber, ma anche come homo religiosus, che riconosce la realtà come rivelazione del divino! HOMO RELIGIOSUS