Anita Dezi - catechista della Parrocchia Sacro Cuore di Civitavecchia CIVITAVECCHIA.bis Come le ho già accennato alla fine del precedente incontro, avrei interesse a conoscere la Sua opinione sui valori condivisi come veicolo di incontro con le famiglie non praticanti dei ragazzi che frequentano le classi di catechismo; inoltre, se possibile, vorrei che approfondisse il ruolo attuale della donna nella famiglia (argomento toccato nella sua precedente conferenza) sia in campo sociologico che alla luce del Vangelo. In attesa di incontrarci La ringrazio anticipatamente della Sua disponibilità e Le invio un cordiale saluto. Anita Dezi - catechista della Parrocchia Sacro Cuore di Civitavecchia
1. VALORI CONDIVISI Diritti umani e democrazia : “la svolta” del XX (e del XXI) secolo. Carlo Nanni nanni@unisal.it
VALORI CONDIVISI: QUALI, DOVE? DIRITTI UMANI – PRINCIPI COSTITUZIONALI – DIRITTO DI FAMIGLIA – la «buona»tradizione socio-culturale italiana Cfr. Un’analisi dei diritti e doveri (cfr. art., 29,30!,31) della Costituzione Trattarli con 2 c e 2d = 2C= Condivisione ideale, c Convergenza pratica 2D = Differenziazione nei fondamenti e nelle motivazioni, Dialogo per il compromesso pratico - soluzione di conflitti di valore – novità impreviste ecc. Cristianamente: condivisione – critica –profezia (Gaudium et spes, 1, 3, 4, 11 «Valori non negoziabili» Gerarchia delle verità di fede: unitatis reintegratio, n. 11: la fede ha a che fare con la cultura in cui si incarna
Articoli del Codice Civile riguardanti i diritti e doveri dei coniugi Art. 143: Con il Matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri. Dal Matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla collaborazione. Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia. Art. 144: I coniugi concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare e fissano la residenza della famiglia secondo le esigenze di entrambi e quelle preminenti della famiglia stessa. A ciascuno dei coniugi spetta il potere di attuare l’indirizzo concordato. Art. 147: Il Matrimonio impone ad ambedue i coniugi l’obbligo di mantenere, istruire ed educare la prole tenendo conto delle capacità, dell’inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli.
Previamente Richiedere e ricercare una società giusta e equa Superare soggettivamente Superare … il SOGGETTIVISMO/individualismo = l’altro? la verità? 2)… la SUPERFICIALITA’ della vita, delle relazionali, «in massa», senza coscienza del mistero dell’altro, della sua storia, della presenza dell’Altro… 3) …l’EFFICIENTISMO (cfr. enfasi sulle competenze), l’essere, il condividere, la gratuità, il dono, il darsi generosamente? 4) ..il GIOVANILISMO (eterno “Peter Pan) deleterio per sé e educativamente: per l’identità dei giovani Richiedere e ricercare una società giusta e equa socialmente
Quattro valori «condivisibili» Pacem in terris (50 anni) di Papa Giovanni XXIII I 4 pilastri della Pace Verità Libertà Giustizia amore 2. Formare all’autentica libertà, -libertà da, libertà di, libertà in, libertà per con-libertà …fondamento nella relazione con Dio 1. Educare alla verità integrale dell’uomo…. ►Persona –soggetto di diritti ► immagine e somiglianza di Dio ► Figli nel figlio ► Fino alla pienezza dell’umanità del cristo risorto Cfr. Il piccolo principe e la volpe
La vita buona e la società giusta «I mio giusto vive di fede» 3.Educare alla giustizia I 5 livelli della giustizia: chi è giusto? non fare del male a nessuno stare alle regole, alla legalità dare a ognuno il suo avere il buon rapporto con uomini e cose «adegua il tuo amore all’essere di ciascuna realtà» (Rosmini) … giusti come Dio, misericordioso e buono, oltre ogni misura umana (cfr. il figliol prodigo, …gli operai della vigna, perdonare 70 volte 7….) «I mio giusto vive di fede» Rom.1,16ss; Gal 3,11; Ebrei 10,38Ab. “Il giusto vivrà per la sua fede”
Educare all’ amore nell'a. si distingue l'aspetto impulsivo, ("ÉROS") da quello di amicizia e benevolenza ("FILÍA"), da quello di vicinanza interiore ("AFFETTO") dalla «CURA» amorevole di genitori verso i figli e da quello di oblatività gratuita e sovrabbondante ("AGAPE"), tipico, secondo il cristianesimo, dell'a. di Dio. s. Agostino distingue la "CUPIDITAS" (o "amor sui" = amore di sé fino al "disprezzo" degli altri e di Dio) dalla "CARITAS" (o "amor Dei" = amore di Dio fino al "disprezzo" di sé per donarsi agli altri e a Dio).
condizioni LO SGUARDODI FEDE L’ “occhio buono del vangelo e della carità (S. Paolo, 1Cor. 13) Il “di più” di Dio: 1) l’integralmente umano: «non di solo pane vive l’uomo» - 2) oltre le misure umane: «la giustizia di Dio, Padre» 3) l’oltre umano (l’escatologico): «la vita del mondo che verrà» “Fino alla pienezza dell’umanità del Cristo risorto” “Se non diventerete bambini” La storia = storia di salvezza L’etica = adeguare l’amore (la carità - agape) all’essere di ciascuna realtà. “Cieli nuovi e terra nuova”
2. La donna cristiana in famiglia
le novità legislative dagli anni ’70 in poi: 1970, introduzione del divorzio (70-74), in questione il “patto per la vita”; nuovo diritto di famiglia (76) la parità della coppia matrimoniale-genitoriale; legge sull’ interruzione della gravidanza (78 -81), nuovo volto alla procreazione e alla generazione e all’apertura alla vita delle famiglie)… Oggi .. procreazione assistita, cellule staminali, accanimento terapeutico, eutanasia, in questione la vita e i rapporti natura, tecnologia, libertà,… Enfasi sui vissuti intersoggettivi e le relazioni affettive e le forme di convivenza che spingono per avere un riconoscimento sociale e giuridico (le cosiddette coppie di fatto, etero e omosessuali…)
Famiglia espropriata: della sua funzione economica, della sua forza sociale-politica, della sua valenza culturale e formativa (ci si forma altrove?). Famiglia ridotta a relazioni di coppia e genitoriali? Il concetto di casa? Di cellula sociale? O paradossalmente «allargata» a seguito di separazioni, divrzi, nuove sistemazioni familiari… Famiglia vittima del consumismo (valori del successo, del benessere individuale…) Famiglia diminuita valenza legale (le nuove forme di convivenza, il «patto della vita»? Le leggi sulla procreazione, sulla convivenza, l’anzianità, la morte… Famiglia privatizzata e isolata nell’anomimato urbano e comunitario Famiglia autocentrata? Senza respiro sociale?
LE difficili relazioni familiari interne eccessività di premure e di evitamento di ogni sofferenza? MAMMISMO? I figli non avrebbero troppe occasioni di misurarsi con la “alterità”, la realtà? … quindi difficoltà di autostima, di misura delle proprie possibilità, di responsabilità, di dedizione altruistica e sociale - RELAZIONE simbiotica del FIGLIO con la MADRE, quasi escludente il PADRE? - il PADRE “amico”, comprensivo, ma rischio di far mancare al figlio/i l’autorevolezza (la sicurezza, il controllo, il senso della misura) - Forte senso della CURA DEI FIGLI e della loro crescita sana e del successo ma vittime del consumismo? “diffusa angoscia di vita e di paura di non saper o non poter educare? Di non controllare le situazioni?del futuro?
la luce della parola di Dio AT - la volontà di vita e di comunione di Dio nei riguardi degli uomini, all’inizio e alla fine della Bibbia (Genesi e Apocalisse) - la benedizione di Dio sulla prima famiglia umana (Genesi) e il perdurare di essa oltre ogni peccato Peraltro la famiglia AT: una famiglia che oggi non c’è più in Occidente (patriarcale, tribale, rigida nelle norme, segnata dall’obbedienza come a chi è padrone = figli e stessa moglie)
“piccola chiesa e sacramento dell’amore di Dio” (liturgia)], Nuovo Testamento 1) Il NT non si nasconde le tensioni e le difficoltà della famiglia: cfr. già la famiglia di Nazareth (Lc 2,48-49), e…”chi sono mia madre e i miei fratelli?”(Mt, 12, 46-50) 2) Gesù critica il matrimonio vissuto (l’adulterio del cuore, il libello del ripudio per la donna, “per qualsiasi motivo”), in nome del progetto creazione e del regno dei cieli (cfr.disputa con i Sadducei: Mt 22, 24-30). “piccola chiesa e sacramento dell’amore di Dio” (liturgia)], 3) San Paolo invita a vivere la vita e le relazioni familiari “nel Signore” (Col. 3,18-21), in/oltre la cultura del tempo e nell’orizzonte dell’amore di Dio; nel Cristo risorto 4) … e ad educare i figli nella “paideia” del Signore (Ef. 6,4) 5) Evidenzia la famiglia sacramento della Chiesa (Ef. 5,22-23) sposo-sposa=> Cristo-Chiesa (Ef.5,32; Ap. 19,7); lo Spirito e la sposa invocano: “vieni”: Ap. 22,17)
la Chiesa la liturgia “FAMIGLIA DI DIO”, ►“segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano”[Conc. Vat.II (Lumen Gentium, n. 1)] ►«…sacramento di salvezza per il mondo» Conc. Vat. II (Gaudium et spes) la liturgia “piccola chiesa e sacramento dell’amore di Dio” = rivedere, oggi, la famiglia “nel” Signore PRIMATO DELLA PROFEZIA
…Fin dall’inizio…con i figli NON possessività figlio ALTRA PERSONA, non complemento di Sé (non fotocopia…) anzi «figlio/i nel Figlio» NON mammismo (esclusivismo materno) necessaria figura PATERNA e altre figure parentali (nonni, zii, fratelli e sorelle, cugini, amici…) NON protezionismo asfissiante …apertura alla realtà, alla ALTERITA’… NON sostituirsi Far fare PRATICA, ESPERIENZA (guidata) = Equilibrio tra calore, protezione /e/ valori e regole (sì e no che fanno crescere)
2. Per crescere insieme, come “famiglia” vedere e valutare in positivo (come Dio fa con noi) fatti, eventi, persone, il coniuge, i figli…: i limiti = misura personale di ognuno… nessuno è perfetto «il genitore quasi perfetto» (B.Bettelheim) saper prendere il peso (e la gioia) dei fatti, delle decisioni prese (nascite, procreazione, tipo di menage familiare…), leggendoli e rileggendoli «nello spirito» come «segni e vie possibili della volontà di bene di Dio» 3. saper vivere i sentimenti e dar loro espressione, umanamente degna, come coppia e come genitori… 4. credere nella persona umana del partner familiare (nei suoi talenti) e nell’umanità di tutti
5. aiuto reciproco (all’interno familiare e all’esterno tra parenti, amici, gruppi, vicinato, comunità) 6. non tutto-insieme-subito = senso dell’essenziale e del fondamentale, del parziale, del tempo (gerarchia delle verità e del ciò che vale la pena) 7. lasciarsi educare dal coniuge, dai figli, dalle circostanze, dagli avvenimenti… (non essere solo reattivi, ma pro-attivi)… nella fiducia che in Dio “nulla ti turbi”(santa Teresa) «ti basta la mia grazia»(2 Cor.12, 9)…, se Dio è con noi (Rm 8,31)… tutto concorre al bene….(Rm 8,28) 8. aprire se stessi e la famiglia alla realtà sociale ai bisogni del mondo alla necessità della comunità civile e ecclesiale, “dando credito”, impegnandosi, dando un po’ del proprio tempo, energie, pensieri
9. essere capaci di rispetto, di perdono, di futuro e di trascendenza (di senso dell’eterno, di ciò che vale sempre!) 10. aprirsi alla “grazia” di Dio, invocarlo “insieme”, vivendo la vita familiare nel tempo e nel “mistero”, nel già e nel non ancora della vita (celebrando il “sacramento dell’amore di Dio” nella liturgia della vita).
…nel processo di identità ● Tener conto dei passaggi EVOLUTIVI: «TEMPO AL TEMPO» distanziazione fusione amicale e gruppale identificazione in “star” differenziazione relazionale > interpersonale differenziazione personale ● nel processo di crescita PRESENZA, con ►discrezione, ►pazienza (specie tra stesso sesso: madre-figlia,padre-figlio), ►lungimiranza, ►testimonianza di vita umanamente degna