GRUPPO RIFLESSIVO SULLA PROGETTAZIONE DI ATTIVITA’ DIDATTICHE COOPERATIVE Anno scolastico 2008-2009.

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GRUPPO RIFLESSIVO SULLA PROGETTAZIONE DI ATTIVITA’ DIDATTICHE COOPERATIVE Anno scolastico 2008-2009

CHE COSA E’ LA RICERCA AZIONE Una strategia per il cambiamento e lo sviluppo professionale LA RICERCA AZIONE E’ UN’INDAGINE RIFLESSIVA CONDOTTA DALL’INSEGNANTE RICERCATORE IN PRIMA PERSONA NEL PROPRIO CONTESTO, A PARTIRE DA UNA SITUAZIONE PROBLEMATICA, CON LO SCOPO DI MIGLIORARE LA COMPRENSIONE DELLA SITUAZIONE IN CUI OPERA E LA QUALITA’ DELL’AZIONE ATTRAVERSO UN COINVOLGEMNTO DI TUTTI GLI ATTORI, MEDIANTE UN CONTROLLO SISTEMATICO DEI PROCESSI. I DATI ESAMINATI DA UNA PLURITA’ DEI PUNTI DI VISTA IN UN CONTESTO DI CONDIVISIONE NE COSTITUISCON LA PRINCIPALE FORMA DI VALIDAZIONE.

CARATTERISTICHE DELLA RICERCA AZIONE COINVOLGIMENTO IN PRIMA PERSONA SCOPO PRATICO E RICADUTA IMMEDIATA RIFLESSIVITA’ SISTEMATICITA’ INTEGRAZIONE DI TEORIA E PRASSI DIMENSIONE COLLABORATIVA DOPPIO RUOLO: insegnante e ricercatore UNICITA’ DEL CONTESTO E NON GENERALIZZABILITA’

FASI E CICLI DELLA RICERCA AZIONE IDEA INIZIALE E INDIVIDUAZIONE DELL’AREA D’INDAGINE FASE DI CHIARIFICAZIONE E DI RICOGNIZIONE PIANO DI AZIONE REALIZZAZIONE DELL’AZIONE (Primo ciclo) OSSERVAZIONE E MONITORAGGIO RACCOLTA DATI RIFLESSIONE NEL GRUPPO E INTERPRETAZIONE DEI DATI NUOVA DOMANDA E PIANO D’AZIONE (Secondo ciclo)

IDEA INIZIALE E INDIVIDUAZIONE DELL’AREA DI INDAGINE Parte 1 AREE DI INDAGINE INDIVIDUATE DAI GRUPPI a) L’osservazione nei contesti educativi e i suoi strumenti b) Tecniche didattiche partecipative (laboratorio, di lavoro di gruppo, gioco) c) L’intelligenza emotiva d) Didattica inclusiva e) Promozione di leadership positive f) Creare relazioni di fiducia con i genitori g) Cooperative learning h) La valutazione dell’alunno (condividere criteri comuni nel team e la comunicazione della valutazione ai genitori) i) La diversità in classe: come comunicare la diversità ai genitori, come usarla come risorsa l) Strategie didattiche per bambini tecnologicamente alfabetizzati GLI INSEGNANTI RITENGONO ALCUNI DI QUESTI TEMI AFFINI E INCLUSI NEL COOPERATIVE LEARNING ; PER TALE RAGIONE ATTRIBUISCONO AD ESSO LA PRIORITA’ DI LAVORO.

IDEA INIZIALE E INDIVIDUAZIONE DELL’AREA DI INDAGINE Parte 2 RISPETTO ALL’AREA DI INDAGINE INDIVIDUATA “COOPERATIVE LEARNING” GLI INSEGNANTI ATTRIBUISCONO LE SEGUENTI COMPETENZE DI RUOLO. Competenze inerenti alla “Gestione del gruppo” Competenze inerenti alla formazione dei gruppi di lavoro (individuazione dei criteri e delle caratteristiche in base agli obiettivi) Competenze inerenti all’ “Osservazione del gruppo” Competenze inerenti alla mediazione/negoziazione del gruppo e delle conflittualità; Competenze inerenti ai processi di facilitazione dei gruppi cooperativi (promuovere motivazione, condivisione di obiettivi, abilità sociali ecc...); Competenze del proprio “Saper stare in gruppo” Competenze atte a valorizzare conoscenze e abilità degli alunni; Competenze rivolte alla programmazione di attività di cooperative learning.

IDEA INIZIALE E INDIVIDUAZIONE DELL’AREA DI INDAGINE Parte 3 RISPETTO ALLE COMPETENZE DI RUOLO DEFINITE DAGLI INSEGNANTI, ESSI ANTICIPANO DI DIVENTARNE COMPETENTI ATTRAVERSO: La riflessione sugli errori; La sperimentazione e la messa alla prova; Lo studio e l’approfondimento delle tematiche; La progettazione delle attività da sperimentare in classe; La promozione del confronto con i colleghi; Attività di osservazione dei propri colleghi e la richiesta di farsi osservare da essi.

CHIARIFICAZIONE E RICOGNIZIONE NELL’OTTICA DI AVVIARE GRUPPI COOPERATIVI, QUALI PROBLEMI I DOCENTI PENSANO CHE POSSANO EMERGERE NEI SEGUENTI NEI CAMPI? AFFETTIVO-RELAZIONALE, COGNITIVO, GESTIONALE-ORGANIZZATIVO, CURRICOLARE Per le risposte date dal gruppo di lavoro, vedere tabella riportata nel verbale dell’incontro n.2

METODOLOGIE DI TIPO COOPERATIVO LE METODOLOGIE DI TIPO COOPERATIVO VALORIZZANO LE INTERAZIONI SOCIALI NEL PROCESSO DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO. Prevede SITUAZIONI DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO SITUAZIONI DI MEDIAZIONE SOCIALE CAMBIANO I RUOLI DELLA DIDATTICA TRADIZIONALE INSEGNANTE: attore del processo di facilitazione delle esperienze di apprendimento ALUNNO: attore nel processo di apprendimento

ELEMENTI CARATTERIZZANTI IL COOPERATIVE LEARNING SI PUO’ DEFINIRE IL COOPERATIVE LEARNING COME UN INSIEME DI TECNICHE DI CONDUZIONE DELLA CLASSE NELLE QUALI GLI STUDENTI LAVORANO IN PICCOLI GRUPPI PER ATTIVITA’ DI APPRENDIMENTO E RICEVONO VALUTAZIONE IN BASE AI RISULTATI CONSEGUITI. I PRINCIPALI ELEMENTI CHE CARATTERIZZANO TALE STRUMENTO SONO: L’INTERDIPENDENZA POSITIVA L’INTERAZIONE DIRETTA COSTRUITTIVA/INTERAZIONE PROMOZIONALE FACCIA A FACCIA LA RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE L’INSEGNAMENTO DI COMPETENZE SOCIALI LA VALUTAZIONE INDIVIDUALE E DI GRUPPO

INTERDIPENDENZA POSITIVA NEL COOPERATIVE LEARNING E’ FONDAMENTALE L’ATTENZIONE NELLA STRUTTURAZIONE DELL’INTERDIPENDENZA POSTIVIA, OSSIA LA PERCEZIONE DI ESSERE COLLEGATI CON GLI ALTRI IN MODO TALE CHE IL SINGOLO NON PUO’ AVERE SUCCESSO SENZA FARE GRUPPO E VICEVERSA: IL GRUPPO NON PUO’ AVERE SUCCESSO SENZA IL SINGOLO. INTERDIPENDENZA DI SCOPO INTERDIPENDENZA DI COMPITO INTERDIPENDENZA DI RUOLO INTERDIPENDENZA DI RISORSE E DI INFORMAZIONI INTERDIPENDENZA DI IDENTITA’ INTERDIPENDENZA DI SEQUENZA INTERDIPENDENZA DI VALUTAZIONE L’ELEMENTO DISTINTIVO E’ LA CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI, CHE PER ESSERE EFFICACI : DEVONO ESSERE SOGGETTIVAMENTE PERCEPITI COME TALI DA RICHIEDERE IL CONTRIBUTO DI OGNI MEMBRO DEL GRUPPO; DEVONO ESSERE ACCETTATI E CONDIVISI DA TUTTI I MEMBRI DEL GRUPPO; ESSERE COMPLESSI E SFIDANTI

L’INTERAZIONE DIRETTA COSTRUTTIVA/INTERAZIONE PROMOZIONALE FACCIA A FACCIA parte I DEFINISCE QUELL’INSIEME DI ATTEGGIAMENTI E COMPORTAMENTI CHE INCORAGGIANO E SOSTENGONO IL GRUPPO PROMUOVENDO UN CLIMA CLASSE POSITIVO PER PROMUOVERE COMPORTAMENTI SOCIALI COSTRUTTIVI E FAVOREVOLI PER UN LAVORO COOPERATIVO L’INSEGNANTE DEVE PORRE ATTENZIONE: A PROMUOVERE ATTRAVERSO DIVERSI GIOCHI/ATTIVITA’ LA PERCEZIONE DEL “NOI” E LA CONOSCENZA RECIPROCA; A PROMUOVERE ATTRAVERSO DIVERSI GIOCHI/ATTIVITA’ ATTEGGIAMENTI QUALI LA FIDUCIA, L’ASCOLTO DELLE OPINIONI DELL’ALTRO, SENSO DELLA COLLABORAZIONE; ALLA PIANIFICAZIONE DELL’AMBIENTE FISICO: VICINANZA FISICA CHE PERMETTE DI GUARDARE NEGLI OCCHI, DI CONDIVIDERE I MATERIALI, DI USARE TONO DELLA VOCE BASSO, DI RENDERE FACILE IL PASSAGGIO DELL’INSEGNANTE TRA I GRUPPI; ALLA COMPOSIZIONE DEI GRUPPI CHE DEVONO ESSERE RISTRETTI (da un minimo di 2 al massimo di 5 alunni) ED ETEREOGENEI (sia rispetto alle abilità cognitive che sociali)

L’INTERAZIONE DIRETTA COSTRUTTIVA/INTERAZIONE PROMOZIOANLE FACCIA A FACCIA parte II AIUTO RECIPROCO SCAMBIO DI INFORMAZIONI FEEDBACK RECIPROCO FIDUCIA RECIPROCA STIMOLAZIONE RECIPROCA PER UNA PIU’ ALTA QUALITA’ DEL COMPITO CHE E’ DA FARE ACCETTAZIONE DI UN’INFLUENZA RECIPROCA ANSIA E STRESS MODERATI

LA COMPOSIZIONE DEI GRUPPI L’INTERAZIONE DIRETTA COSTRUTTIVA/INTERAZIONE PROMOZIOANLE FACCIA A FACCIA parte III LA COMPOSIZIONE DEI GRUPPI ASPETTO QUANTITATIVO (l’ampiezza del gruppo) IL GRUPPO DOVRA’ ESSERE PICCOLO QUANDO GLI ALUNNI NON POSSIEDONO ANCORA LE COMPETENZE COMUNICATIVE/RELAZIONALI ADEGUATI AL LAVORO COOPERATIVO DI GRUPPO SI AUMENTERA’ GRADUALMENTE IL NUMERO DI ALUNNI PER GRUPPO A MANO A MANO CHE ACQUISISCONO LE COMPETENZE COMUNICATIVE/RELAZIONALI ADEGUATE AL LAVORO COOPERATIVO DI GRUPPO. ASPETTO QUALITATIVO IL C.L. PREDILIGE L’ETEREOGENEITA’ IN PARTICOLARE SULLE CAPACITA’ PERCHE’ OFFRE MAGGIORI POSSIBILITA’ DI PEER TUTORING. NULLA TOGLIE CHE PER RAGIONI SPECIFICHE (ES. significative diseguaglianze) SI POSSA PENSARE A GRUPPI OMOGENEI.

LE MODALITA’ /PROCEDURA DI FORMAZIONE DEI GRUPPI L’INTERAZIONE DIRETTA COSTRUTTIVA/INTERAZIONE PROMOZIONALE FACCIA A FACCIA parte IV LE MODALITA’ /PROCEDURA DI FORMAZIONE DEI GRUPPI 1. PER SCELTA CASUALE Estrazione (libro, biglietti … ecc…) Attribuzione a ciascun alunno di un numero e quelli con lo stesso numero formano il gruppo; Tecnica del puzzle 2. PER SCELTA CASUALE SECONDO UN CRITERIO DI STRAFICAZIONE Si collocano ad esempio gli studenti su un elenco dal migliore al peggiore rispetto ad una valutazione scolastica (es. la valutazione dell’ultima verifica). 3. PER SELTA DELL’INSEGNANTE L’insegnante cerca di collocare i soggetti più isolati o i più bisognosi di aiuto o i meno motivati con i compagni più aperti e disponibili alla collaborazione. 4. PER AUTO-SELEZIONE DEGLI STUDENTI L’insegnante lascerà agli allievi la scelta di un membro del gruppo e a se stesso gli altri componenti del gruppo.

LA RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE OGNI MEMBRO DEL GRUPPO DEVE CONTRIBUIRE CON IL PROPRIO LAVORO AL CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI. AL FINE DI PREVENIRE COMPORTAMENTI DI DERESPONSABILIZZAZIONE DA PARTE DI ALCUNI ALUNNI L’INSEGNANTE PUO’: DISTRIBUIRE EQUAMENTE IL LAVORO IN BASE ALLE RISORSE DISPONIBILI; FAVORIRE UN SENSO DI RESPONSABILITA’ PERSONALE PER LA REALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI CONDIVISI (completare il proprio lavoro e facilitare il lavoro degli altri) CON LA PERCEZIONE DEL CONTRIBUTO DI CIASCUN MEMBRO; ACCERTAMENTO DELLA PRESTAZIONE INDIVIDUALE; ASSEGNARE RUOLI E VALORIZZARE LE ABILITA’ INDIVIDUALI (LEADERSHIP POSITIVA) MONITORARE IL CONTRIBUTO DI CIASUCNO CON VALUTAZIONI INDIVIDUALI E DI GRUPPO

ABILITA’ SOCIALI Parte I UNA DELLE CARATTERISTICHE DEL COOPERATIVE LEARNING E’ L’INSEGNAMENTO DIRETTO DELLE COMPETENZE CHE GLI ALUNNI DEVONO SAPER USARE PER LAVORARE CON SUCCESSO CON I PARI: SONO LE ABILITA’ SOCIALI A DETERMINARE IL LIVELLO DI SUCCESSO DEL GRUPPO. LE ABILITA’ SOCIALI NON SONO INNATE E DEVONO ESSERE IDENTIFICATE ED INSEGNATE. CLASSIFICAZIONI DI ALCUNE ABILITA’ SOCIALI PER I GRUPPI COOPERATIVI: ABILITA’ CHE AIUTANO I GRUPPI A FUNZIONARE BENE RISPETTO ALLA REALIZZAZIONE DEL COMPITO; ABILITA’ CHE AIUTANO GLI STUDENTI A STARE INSIEME IN GRUPPO; ABILITA’ DI APPRENDIMENTO PER COMPRENDERE IL MATERIALE FORNITO; ABILITA’ DI STIMOLO ALL’APPROFONDIMENTO E ALLA RIFLESSIONE ATTRAVERSO CUI GLI STUDENTI INCORAGGIANO SE STESSI E GLI ALTRI.

ABILITA’ SOCIALI Parte I COME INSEGNARLE? PARTIRE DALLE LORO TEORIE ED ESPERIENZE CO-COSTRUIRE UNA DESCRIZIONE DEL “FARE” ATTRAVERSO DIVERSE STRATEGIE (GIOCI, SIMULAZIONI, FIABE ECC…) APPROFONDIRE I DIVERSI ASPETTI DELLA COMPETENZA COME AD ES. LA DIMENSIONE EMOTIVA RIPORTARE IL CONCETTO APPROFONDITO DELLA SPECIFICA COMPETENZA A LIVELLO DELLA LORO ESPERIENZA QUOTIDIANA ESAMINARE SITUAZIONI DI CRITICITA’ OFFIRE OCCASIONI NELLE QUALI E’ POSSIBILE ESERCITARSI

VALUTAZIONE INDIVIDUALE E DI GRUPPO Parte I L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO PREVEDE DUE TIPI DI VALUTAZIONE TRA LORO COMPLEMENTARI: LA VALUTAZIONE INDIVIDUALE: OGNI COMPONENTE DEL GRUPPO E’ VALUTATO IN BASE AI RISULTATI DIDATTICI,SVILUPPO DELLE ABILITA’ SOCIALI, RESPONSABILITA’ RISPETTO AL COMPITO ASSEGNATO LA VALUTAZIONE DI GRUPPO: IL GRUPPO E’ VALUTATO IN BASE AL RISULTATO COMPLESSIVO RAGGIUNTO DAL GRUPPO, DETERMINATO DALLO SFORZO INTERCONNESSO DEI VARI MEMBRI IN TERMINI DI ABILITA’ SCOLASTICHE E SOCIALI E’ INOLTRE IMPORTATE UNA RIFLESSIONE DA PARTE DEI MEMBRI DEL GRUPPO E DELLA CLASSE SULLE MODALITA’ DI FUNZIONAMENTO DEL LAVORO IN GRUPPO E LA PIANIFICAZIONE VOLTA A MIGLIORARLA (ES. QUALI AZIONI/COMPORTAMENTI SONO STATI VALUTATI EFFICACI E QUALI NON IN VISTA DEL COMSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI)

VALUTAZIONE INDIVIDUALE E DI GRUPPO Parte II DUE MOMENTI DELLA VALUTAZIONE MONITORAGGIO OSSERVARE “DURANTE” IL LAVORO DI GRUPPO PROCESSING OSSERVARE “DOPO” AVER LAVORATO L’INSEGNANTE DEVE AVER IN MENTE LE DIMENSIONI E I CRITERI IN BASE A CUI COSTRUISCE IL PROGETTO OSSERVATIVO.

IL MODELLO DEL JIGSAW Dividi gli alunni in gruppi di 4/5, costituendo gruppi eterogenei. Scegli uno alunno per gruppo come responsabile (es. le prime volte l’alunno più maturo). Dividi la lezione del giorno in 4 /5 segmenti o aspetti. Assegna ad ogni alunno una parte da imparare e assicurati che abbia accesso solo alle sue informazioni. Dai il tempo agli alunni di leggere almeno due volte la loro porzione di studio per familiarizzare con essa, senza il bisogno di memorizzarla. Forma "gruppi esperti" temporanei unendo tra loro alunni che abbiano la stessa parte. Dà agli esperti tempo per discutere dei punti essenziali del loro paragrafo e per ripetere la presentazione che faranno al gruppo Fa tornare gli esperti al loro gruppo casa. Chiedi ad ognuno di presentare la propria parte nel gruppo. Incoraggia gli altri a fare domande di chiarificazione Gira tra i gruppi osservando i processi. Se sorgono dei problemi (per es. qualche membro domina sugli altri) intervieni in modo appropriato. Può essere anche opportuno lasciare che il "responsabile" di gruppo si occupi di ciò. I responsabili possono essere aiutati a gestire sussurrando un suggerimento su come intervenire finche non padroneggiano da soli la situazione. Alla fine della sessione di lavoro dà un breve compito (un quiz) in modo da permettere agli alunni di capire che la sessione non è stata un gioco ma conta realmente per l’apprendimento

STRUTTURA KAGAN L’insegnante pone un quesito e gli alunni ci pensano individualmente. Gli alunni in gruppi di quattro si suddividono in coppie e in coppia si danno un paio di minuti a testa per esprimere la propria opinione o rispondere al quesito facendo a turno l’intervista e l’intervistato Le coppie si riuniscono in quartetti e i compagni dicono all’altra coppia quello che hanno ascoltato dal primo compagno di coppia. Poi tutti discutono delle varie idee emerse. APPLICAZIONI Produrre una soluzione ad un problema, anche linguistico; Concordare una rappresentazione grafica Richiamare alla memoria informazioni recenti o pregresse Fare ipotesi Rispondere a domande aperte Allenarsi a memorizzare vocaboli Cercare l’intruso Riordinare parole per formare frasi Mimare una scena letta Ecc…

Di seguito le slide per la progettazione usate dagli insegnanti PIANO DI AZIONE Di seguito le slide per la progettazione usate dagli insegnanti

GRIGLIA DI PROGETTAZIONE TITOLO DESCRIZIONE CLASSE Composizione Punti di forza e punti di debolezza AREA DISCLIPLINARE O MATERIALI PREREQUISITI (cognitivi e sociali) OBIETTIVI Abilità procedurali e/o sociali Conoscenze Competenze cognitive DESCRIZIONE ATTIVITA’ FORMAZIONE GRUPPI STRUTTURAZIONE DELL’INTERDIPENDENZA MODALITA’ DI INSEGNAMENTO DELLE ABILITA’ SOCIALI CRITERI DI VALUTAZIONE CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

OSSERVAZIONE E MONITORAGGIO RACCOLTA DATI Il gruppo ha lavorato su due livelli: Osservazione rispetto agli obiettivi posti per le attività svolte; Osservazione e riflessione rispetto allo strumento utilizzato: Cooperative Learning

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI N° scheda Classe e data Descrizione delle attività Definizione obiettivi e indicatori Gruppo Classe Piccoli Gruppi Note In questa colonna vanno descritti gli obiettivi e gli indicatori attraverso i qual si osserva il raggiungimento dell’obiettivo. Rispetto agli indicatori osservati si valuta come ha lavorato il gruppo classe nel suo complesso Gr. A Gr. B Gr. C Vengono qui invece valutati i singoli gruppi Si apportano delle note, anche su come ha lavorato i singoli alunni.

SCHEDA DI VALUTAZIONE PERSONALE SULL’UTILIZZO DELLO STRUMENTO “DIDATTICA COOPERATIVA” Quali potenzialità individua nello strumento della “Didattica cooperativa”? Quali criticità individua nello strumento della “Didattica cooperativa”? Quali risorse personali ho potuto mettere in campo attraverso l’applicazione dello strumento della “Didattica cooperativa”? Quali limiti personali ho sperimentato nell’applicazione dello strumento della “Didattica cooperativa”? Altre considerazioni

RIFLESSIONE NEL GRUPPO E INTERPRETAZIONE DEI DATI Per la riflessione, si rimanda alla lettura dei verbali del quinto e del sesto incontro. Nella tabella presente all’interno del verbale del sesto incontro (in tempo T1, cioè al termine del percorso) sono riportate le risposte dei docenti allo stesso quesito posto in tempo T0, cioè all’inizio del percorso: “PENSANDO DI AVVIARE ATTIVITA’ DI GRUPPI COOPERATIVI, QUALI SITUAZIONI PROBLEMATICHE PENSATE POSSANO EMERGERE?” Di seguito la sistematizzazione delle risposte degli insegnanti su potenzialità e criticità dello strumento.

POTENZIALITA’ DELLO STRUMENTO INDIVIDUATE DAGLI INSEGNANTI DOPO LA SPERIMENTAZIONE DEI LORO PROGETTI CONDIVISIONE ED ESPLICITAZIONE DEGLI OBIETTIVI CON IL GRUPPO CLASSE; RIFLESSIONE (ES. CIRCLE TIME) DOPO LE ATTIVITA’ SU QUANTO ACCADUTO; FACILITAZIONE DI UNA COMPETIZIONE POSITIVA E COOPERATIVA; RIFLESSIONE SULLA COERENZA DEGLI OBIETTIVI (DI SAPERE, COGNITIVI, SOCIALI) CON LE STRATEGIE ELABORATE; FACILITAZIONE ALL’APPRENDIMENTO DI COMPETENZE SOCIALI COME IL RISPETTO DEL RUOLO, DEI PROPRI TURNI E DI CONDIVISIONE MATERIALE; RICADUTA DELLE COMPETENZE SOCIALI ACQUISITE ANCHE FUORI DALL’ATTIVITA’ STRUTTURATA; COESIONE E APPARTENZA DI GRUPPO; CONTRASTO A DINAMICHE DI INDIVIDUALISMO E EGOCENTRISMO; APPRENDIMENTO DI COMPETENZE SOCIALI FACILITAZIONE DI APPRENDIMENTI COGNITIVI COME LA COMPETENZA DI ESPOSIZIONE DI UN ARGOMENTO ALL’ALTRO; AGEVOLAZIONE DI DINAMICHE DI RINFORZO COLLETTIVO PER LA MOTIVAZIONE E ACQUISIZIONE DI ABILITA’ SOCIALI; I BAMBINI SI AUTOREGOLANO NELLA COLLABORAZIONE E ADEGUANO I LORO COMPORTAMENTI; PROGRAMMARE CON RIGORE LE ATTIVITA’ PERMETTE DI MONITORARE L’EFFICACIA DELLE STRATEGIE RISPETTO AGLI OBIETTIVI POSTI; PROGRAMMAZIONE IN TEAM INSEGNANTI; SPERIMENTAZIONE; CO-COSTRUZIONE DEL SAPERE CON IL GRUPPO CLASSE

CRITICITA’ DELLO STRUMENTO INDIVIDUATE DAGLI INSEGNANTI DOPO LA SPERIMENTAZIONE DEI LORO PROGETTI DIFFICOLTA’ A GESTIRE GRUPPI TROPPO NUMEROSI; NECESSITA’ DI SPAZI ADEGUATI AL LAVORO IN PICCOLI GRUPPI; GESTIRE CONFLITTI ALL’INTERNO DEI GRUPPI; LAVORARE INSIEME INIZIALMENTE E’ MOLTO FATICOSO; VALUTARE IL SINGOLO ALL’INTERNO DEL GRUPPO; GESTIRE L’AVVIAMENTO DELL’ATTIVITA’ NELLA FASE DI INIZIO; DIFFICOLTA’ A MANTENERE IL SILENZIO O UN TONO DI VOCE ADEGUATO AL CONTESTO

BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA LA RICERCA AZIONE. UNA STRATEGIA PER IL CAMBIAMENTO NELLA SCUOLA, di Bruno Losito e Graziella Pozzo, Edizioni Carocci Faber INSEGNARE E APPRENDERE IN GRUPPO. IL COOPERATIVE LEARNING, di Mario Comoglio- Miguel Angel Cardoso, Edizioni LAS EDUCARE INSEGNANDO. APPRENDERE AD APPLICARE IL COOPERATIVE LEARNING, di Mario Comoglio, Edizioni LAS ATTIVARE LE RISORSE DEL GRUPPO CLASSE. NUOVE STRATEGIE PER L’APPRENDIMENTO RECIPROCO E LA CRESCITA PERSONALE, di Mario Polito, edizioni Erickson COMUNICAZIONE POSITIVA E APPRENDIMENTO COOPERATIVO. STRATEGIE PER INTRECCIARE BENESSERE IN CLASSE E SUCCESSO FORMATIVO, di Mario Polito, edizioni Erickson