L’ideologia di Leopardi Le fasi del pessimismo f. meneghetti 10.07
Un poeta-filosofo Una lunga tradizione di critica letteraria (da De Sanctis a Croce) tendeva a cercare il Leopardi migliore nella poesia lirica, nell’abbandono sentimentale. La critica più recente invece ha individuato nella filosofia di Leopardi l’elemento fondante della poesia. Ne emerge così la figura di un poeta-filosofo, che, per altro, non è unica nella storia della letteratura: basti pensare a Dante. Tuttavia il pensiero di Leopardi non è statico: conosce un’evoluzione, al pari della poetica. Si possono così individuare quattro fasi, che si intrecciano con gli eventi biografici e la scrittura. f. meneghetti 10.07
Le quattro fasi Periodo Ideologia Scrittura Poetica 1817-18: L., dopo anni di studio erudito, scopre la filosofia PESSIMISMO STORICO (natura vs. civiltà, come Rousseau) Zibaldone Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica La poesia è propria degli antichi, che sapevano fantasticare 1819-23: la crisi (’19), incluso il tentativo di fuga PESSIMISMO PSICOLOGICO-SENSISTICO Idilli Inevitabile essere moderni e romantici. Poetica dell’indefinito 1824-29: torna a Recanati per malattia. PESSIMISMO COSMICO Operette morali I canti ’28-’30 Poetica della rimembranza 1830-37: esce per sempre da Recanati PESSIMISMO AGONISTICO La ginestra Poesia eroica più che idilliaca f. meneghetti 10.07
Il pessimismo storico vs. Natura Civiltà Immaginazione Ragione Poesia Si definisce “storico” perché l’infelicità umana nasce, secondo L. (che segue Rousseau) con l’avvento della civiltà: prima, nello stato di natura, gli uomini antichi conoscevano la felicità, erano ingenui e ricchi di illusioni (qui poteva nascere un’autentica poesia). In definitiva si incontrano diverse antitesi: Natura vs. Civiltà Immaginazione Ragione Poesia Filosofia Antichi Moderni f. meneghetti 10.07
Il pessimismo psicologico-sensistico La crisi del ’19 (in cui L., fallito un tentativo di fuga da casa, medita il suicidio, rappresenta una rottura con il pensiero precedente. Infatti il poeta ha l’impressione di aver percorso lo stesso cammino dell’umanità, e di essere diventato, dopo il ‘19, adulto, moderno e filosofo. Nello stesso tempo cade l’illusione che ci sia stata un’età dell’oro: l’infelicità è sempre stata connaturata alla psiche umana e deriva da un desiderio infinito di piacere, che, ricevendo solo gratificazioni piccole e finite, non si placa mai. L’attesa del piacere è la noia, che può essere sospesa solo dal dolore. Si parla di pessimismo sensistico perché a cercare il piacere è l’essere umano, concepito come corpo capace di sensazioni. Siamo già ad una visione materialistica. f. meneghetti 10.07
La teoria del piacere noia Tasso. Che rimedio potrebbe giovare contro la noia? Genio. Il sonno, l'oppio, e il dolore. E questo è il più potente di tutti: perché l'uomo mentre patisce, non si annoia per niuna maniera. Piacere (finito) noia Desiderio infinito di piacere dolore Dal DIALOGO DI TORQUATO TASSO E DEL SUO GENIO FAMILIARE , Operette Morali, 1824 f. meneghetti 10.07
Il pessimismo cosmico D’ora in poi non ci saranno più rotture nell’ideologia leopardiana: il pessimismo psicologico-sensistico viene però incluso in una visione più ampia: Dolore fisico di tutti gli esseri viventi Dolore psichico dell’uomo PESSIMISMO COSMICO f. meneghetti 10.07
Il materialismo ateo e meccanicistico L. in questa fase del pensiero si accosta a quelle correnti illuministiche atee che professavano una forma di materialismo meccanicistico (concezione che vede la natura come un immenso ciclo di produzione-distruzione di esseri viventi, là dove conta solo il tutto), benché all’inizio, quando era ancora influenzato dall’educazione religiosa tradizionale, ne diffidava. Pertanto il suo sguardo si estende a tutti gli esseri viventi, perché tutti sono soggetti al dolore (anche se non conoscono la noia, cioè la sofferenza psicologica) a causa di fattori biologici: malattie, infermità, invecchiamento, avversità climatiche, catastrofi naturali, morte. Si rovescia il giudizio iniziale sulla natura: da buona, diventa matrigna, perché richiede necessariamente la distruzione dei singoli esseri per poter sussistere. f. meneghetti 10.07
Il pessimismo agonistico Il pessimismo cosmico rimane sullo sfondo. Quello che cambia è l’atteggiamento del poeta-filosofo. Se la natura è nemica, gli uomini devono: abbandonare ogni motivo di divisione tra loro; allearsi (cioè essere solidali) per combattere le avversità della vita, rinunciando ad ogni forma di stupido orgoglio; resistere con dignità al dolore. Il simbolo di questa resistenza coraggiosa è dato dalla ginestra, il fiore che torna a crescere sulle pendici del Vesuvio, dove la lava ha portato distruzione. f. meneghetti 10.07
Motivi di attualità in Leopardi L’ecologia: la natura è potente e l’uomo si illude di poterla dominare; d’altra parte l’uomo assieme ad animali e piante è inquilino di una casa comune: la Terra; La democrazia: L. considera gli uomini allo stato zero, prima che si formi qualsiasi tipo di differenza tra di loro. I contrasti politici sono folli: il vero ed unico nemico è la natura. La laicità: L. fonda nuovi valori, di solidarietà e fratellanza, a partire dal riconoscimento della fragilità dell’uomo Analogie con il buddismo: la compassione per il dolore altrui; il rispetto delle altre creature; il rifiuto delle illusioni. La religiosità: c’è comunque anche una forte tensione verso l’infinito che può essere considerata religiosa, nonostante l’ateismo. f. meneghetti 10.07