Gottfried Wilhelm von Leibniz (1646-1716) Filosofia.

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Lavoro realizzato da Antonella Cottone IV D a.s. 2016/2017
Lavoro realizzato da Laura Mirabella IV D a.s. 2016/2017
Transcript della presentazione:

Gottfried Wilhelm von Leibniz (1646-1716) Filosofia

Leibniz fu profondamente coinvolto nella vita politica e culturale del suo tempo; I suoi interessi spaziarono in ogni campo del sapere. Il suo contributo filosofico alla metafisica è basato sulla Monadologia, che introduce le Monadi come "forme sostanziali dell'essere”.

Le Monadi La realtà è un'insieme infinito di monadi, le quali non sono unità materiali, ma spirituali cioè frazioni indivisibili dello spirito e della percezione. Alcune costituiscono la percezione della materia concreta e non la materia concreta stessa.

Caratteristiche delle Monadi contengono una "forza rappresentativa" e non sono riducibili ad altre unità minime; non ricevono dall'esterno alcuna percezione; ogni monade è chiusa in sé stessa e perfettamente compiuta in sé; costituisce la visione della realtà limitatamente a ciò che percepisce; sono finite limitatamente all'oggetto del loro percepire; sono infinite in rapporto al modo in cui percepiscono il loro limite; l'anima è la monade suprema ,un nucleo spirituale che permette di raccogliere in sé tutte le monadi che vanno a formare il pensiero cosciente. Caratteristiche delle Monadi

Percezione DIO Materia Anime degli animali Attività rappresentativa della monade Appetizione Il tendere da una percezione all’altra Appercezione La consapevolezza delle proprie percezioni DIO Anime degli uomini Anime degli animali Materia

La gnoseologia Le verità di ragione Le verità di fatto non sono estensive della conoscenza sono estensive della conoscenza sono necessarie ed universali non sono necessarie sono fondate sui principi di identità e non contraddizione sono fondate sul principio di ragion sufficiente riguardano il pensiero riguardano la materia

« Il labirinto del continuo » La materia ci si presenta come divisibile. Ma divisibile fin dove? la divisione deve ad un certo punto fermarsi→ esistono gli atomi, cioè delle parti ultime, estesi. Contraddice la teoria della sostanza. la divisione può andare all'infinito → non esistono parti semplici; Senza il semplice non può esistere il complesso. LEGGE DELLA CONTINUITA’ Principio per cui la natura non fa mai salti, poichè per passare dal piccolo al grande e viceversa bisogna passare attraverso infiniti gradi intermedi la materia può essere divisa all’infinito e non ci si può fermare agli atomi.

Il concetto di un corpo non divisibile è per Leibniz contraddittorio. “La divisione, allora, è infinita; ma il suo risultato non è lo zero, il niente; si abbandona il presupposto materialistico e si ammette che i "veri" atomi della realtà non sono realtà materiali, ma quella realtà immateriale che è costituita dalle "forze rappresentative", cioè dalle monadi. La monade è quindi il "limite della divisione infinita dell'esteso”

Per Leibniz c'è un'unica soluzione: è necessario ammettere l'esistenza dell'infinito attuale, e non solo potenziale ”Ciascuna porzione della materia non è soltanto divisibile all'infinito, come hanno riconosciuto gli antichi, ma anche suddivisa attualmente senza fine, ciascuna parte in parti di cui ciascuna ha qualche movimento proprio” (Monadologia) La vita e le opere

La vita 1 luglio 1646 : Gottfried Wilhelm Leibniz nasce a Lipsia, da una famiglia protestante. Suo padre è professore di diritto nella locale università. Studia filosofia e diritto nella sua città natale e successivamente ad Altdorf; 1666: consegue la laurea in giurisprudenza ; 1668 : diventa consigliere alla cancelleria dell'elettore di Magonza, 1670 : incomincia a viaggiare per tutta l'Europa compiendo varie missioni diplomatiche. Si reca a Parigi, in Olanda ed a Londra, dove conosce personalmente i maggiori pensatori e studiosi del suo tempo; 1676: rientra in Germania e diventa bibliotecario del duca di Hannover; Dal 1680: incomincia a dedicarsi quasi esclusivamente ai suoi studi, scrivendo e pubblicando una grande mole di opere di vario genere. Gli ultimi anni della sua vita sono però amareggiati dalla disputa sorta tra lui e Newton a proposito della paternità del calcolo infinitesimale; 1716: muore ad Hannover

Le opere Nova methodus pro maximis et minimis (1684) Discorso di metafisica (1686) Nuovo sistema della natura, della comunicazione tra le sostanze e dell'unione tra l'anima e il corpo (1695) Saggi di teodicea (1710) Princìpi della natura e della grazia fondati sulla ragione (1714) Monadologia o Principi di filosofia (1714) Nuovi saggi sull'intelletto umano (pubblicati postumi nel 1765) Menù