Parte I (I Sensori) I sensori induttivi di prossimità

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Le linee di trasmissione
Advertisements

Le forze ed i loro effetti
Algebra Booleana Generalità
OLIMPIADI DI FISICA a.s. 2008/2009
Gli induttori Un componente realizzato in modo da avere un elevato coefficiente di autoinduzione si chiama INDUTTORE l’induttore elementare è realizzato.
COORDINATE POLARI Sia P ha coordinate cartesiane
MECCANICA DEL CONTINUO - TENSIONI
Elettrostatica 3 23 maggio 2011
Meccanica 8 31 marzo 2011 Teorema del momento angolare. 2° eq. Cardinale Conservazione del momento angolare Sistema del centro di massa. Teoremi di Koenig.
Meccanica 10 8 aprile 2011 Slittamento. Rotolamento puro
I sistemi di riferimento
PROPRIETA’ DEI SENSORI AL QUARZO
Prova di recupero corso di Fisica 4/05/2004 Parte A
Reti Logiche A Lezione n.1.4 Introduzione alle porte logiche
La corrente elettrica (1/2)
Elettricità e magnetismo
Dispositivi optoelettronici (1)
Prof. Antonello Tinti La corrente elettrica.
TECNOLOGIE DEI SISTEMI DI CONTROLLO
SOLUZIONE DELLO STRATO LIMITE SU UNA PARETE PIANA
Capacità elettrica  Condensatore
Conversione Analogico/Digitale
Corso Fisica dei Dispositivi Elettronici Leonello Servoli 1 Temperatura ed Energia Cinetica (1) La temperatura di un corpo è legata alla energia cinetica.
La conversione analogico-digitale, campionamento e quantizzazione
Il trasduttore nella catena di acquisizione dati .
Lezione 4 Trasduttori ad effetto Hall e magnetoresistori
Lezione 3 Trasduttori capacitivi e induttivi
Lezione 2 I trasduttori resistivi
Lezione 6 Encoder ottici
Lezione 5 Trasduttori attivi: piezoelettrici termocoppie
Lezione 1 La trasduzione delle grandezze non elettriche II parte
Parte I (I Sensori) I sensori di velocità
Parte I (I Sensori) I sensori di movimento
La Trasmissione dei Segnali
L’AUTOMOBILE AD IDROGENO: IL MOTORE ELETTRICO PER LA TRAZIONE
CORRENTE ELETTRICA Applicando una d.d.p. ai capi di un filo conduttore si produce una corrente elettrica. Il verso della corrente è quello del moto delle.
Misure di trasporto elettronico (Effetto Hall)
Introduzione ai Motori a Combustione Interna
Sensori di temperatura
Scheda Ente Ente Privato Ente Pubblico. 2ROL - Richieste On Line.
Didattica e laboratorio di Misure Elettroniche e strumentazione
Spettrofotometri Componenti principali: Sorgente di luce
Potenziometri I trasduttori lineari di posizione serie PL sono potenziometri estremamente robusti per applicazioni industriali. Le loro caratteristiche.
Applicazioni mediche degli ultrasuoni
Argomenti di oggi Proprietà di un trasduttore.
CIRCUITI IN CORRENTE CONTINUA
Trasduttori per la rilevazione di velocità e posizione
PRIMO PRINCIPIO DELLA DINAMICA
Cenni teorici. La corrente elettrica dal punto di vista microscopico
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
Trasduttori ad effetto Hall e magnetoresistori
Radiotecnica I Carlo Vignali, I4VIL A.R.I. - Sezione di Parma Corso di preparazione esame di radiooperatore 2015.
ECOGRAFIA Università degli Studi di Messina
Fabio Garufi - TAADF Tecniche automatiche di acquisizione dati Sensori Prima parte.
TRASDUTTORI.
Sensori di Pressione Integrati
D.S. sett. 99 SENSORI MISURE ELETTRICHE 1 SENSORI ( parte II a ) Corsi di DIPLOMA UNIVERSITARIO corso integrato di AUDIOPROTESI III° MISURE ELETTRICHE.
Potenziometro Fonti: Corso di misure meccaniche, termiche e collaudi
Scegliendo, invece, una rappresentazione con variabili complesse si ottiene:
SENSORI I sensori, funzionano essenzialmente come i finecorsa meccanici ma rispetto ai tradizionali contatti ad azionamento maccanico, presentano i seguenti.
Misure Meccaniche e Termiche - Università di Cassino18 Trasduttori potenziometrici I sensori potenziometrici sono generalmente utilizzati per ottenere.
Il comportamento del motore asincrono è descritto da un sistema di equazioni non lineari; non è, quindi, possibile, quando si desidera ricavare dei legami.
M ISURA DELL ’ ACCOPPIAMENTO F ORZA -M OMENTO SUL PROTOTIPO DEL SENSORE INERZIALE DEL SATELLITE LISA-P ATH F INDER Laboratorio di Fisica della Gravitazione.
Metodo degli Elementi finiti applicato ad una lastra forata
Sensori di Posizione.
Misure Meccaniche e Termiche - Università di Cassino Leggi fondamentali: perdite di carico Allo stesso modo nella misura della pressione di un fluido in.
Transcript della presentazione:

Parte I (I Sensori) I sensori induttivi di prossimità I sensori a correnti parassite, sfruttano il fenomeno dell’induzione di correnti parassite su un opportuno target, per sbilanciare un ponte. L’intervallo di funzionamento va da 0.25 a 30 mm (sensori di prossimità)

Parte I (I Sensori) I sensori induttivi di prossimità Intervallo di misura: 0.25, 30 mm; Non linearità migliore di 0.5%; Frequenza di eccitazione 1MHz; Risoluzione 0.0001 mm.

Parte I (I Sensori) I sensori capacitivi E’ possibile, in teoria, variare una capacità, in funzione di uno spostamento cambiando uno dei parametri che forniscono il valore di una capacità: Le soluzioni che si basano sul cambiamento del dielettrico vengono raramente utilizzate per difficoltà costruttive. Si ricorre al cambiamento della distanza per valori molto grandi e molto piccoli del misurando. I dispositivi che si basano sulla variazione dell’area sono adatti per applicazioni intermedie (1÷ 10 cm).

Parte I (I Sensori) I sensori capacitivi Nonostante alcuni problemi di tipo elettrico, i sensori capacitivi hanno delle caratteristiche metrologiche che li rendono apprezzabili (basso carico meccanico, semplicità costruttiva, elevata stabilità). La forma più comune di sensore capacitivo è a facce piane parallele. Per esso si ha: Oppure, se si usa un capacitore con n piatti: e quindi, rispettivamente: Valori tipici di C vanno da 1 pF a 500 pF, con una frequenza maggiore di 10 kHz, per ridurre il valore dell’impedenza d’uscita del sensore.

Parte I (I Sensori) I sensori capacitivi I sensori capacitivi: Hanno una vita media molto maggiore rispetto ai potenziometri in quanto non sono soggetti ad usura per strofinio; Hanno un campo di misura circa doppio rispetto a quello dei sensori induttivi; Producono verso l’esterno un campo elettromagnetico molto minore. Esistono delle configurazioni differenziali che eliminano il problema della non linearità.

Parte I (I sensori) I sensori capacitivi Infatti si ha:

Parte I (I Sensori) I sensori capacitivi I sensori capacitivi coprivano nel 1999 il 3.1% del mercato US. Applicazioni tipiche dei sensori capacitivi sono: Sensori di prossimità (comprese le applicazioni di riconoscimento presenza umana e veicoli); Misure di altre grandezze (flusso, livello, etc.) Realizzazione di interruttori. NB: un buon testo sui sensori capacitivi è Capacitive Sensors, Larry K. Baxter, IEEE Press.

Parte I (I Sensori) I sensori piezoelettrici I sensori piezoelettrici si basano sulla proprietà di alcuni materiali di accumulare cariche alla superficie per effetto di carichi meccanici e viceversa (a differenza dei sensori capacitivi sono dei dispositivi attivi). I sensori piezoelettrici godono di: Elevata rigidità Elevata frequenza naturale (fino a 500 kHz) Grande dinamica (migliore di 108) Stabilità, riproducibilità e linearità Ampio campo di temperatura Elevata insensibilità ai campi elettromagnetici esterni.

Parte I (I Sensori) I sensori piezoelettrici I sensori piezoelettrici non possono misurare fenomeni statici per lunghi intervalli di tempo a causa della resistenza di dispersione e delle correnti di perdita verso i componenti elettronici attivi.

Parte I (I Sensori) I sensori piezoelettrici La piezoelettricità è legata a delle asimmetrie della struttura cristallografica dei materiali. I materiali che presentano l’effetto piezoelettrico sono dei dielettrici e possono essere: cristalli naturali (quarzo e tomalina), ceramiche ferroelettriche (è richiesto un processo di polarizzazione) e film polimerici.

Parte I (I Sensori) I sensori piezoelettrici I fenomeni piezoelettrici vennero scoperti nel 1880-1881 da Jacques e Pierre Curie. Essi vengono descritti mediante le equazioni piezoelettriche. Si consideri il caso schematico di un parallelepipedo di materiale dielettrico. Se il materiale non è piezoelettrico, applicando una forza esterna si ha:

Parte I (I Sensori) I sensori piezoelettrici Applicando contemporaneamente una differenza di potenziale V tra i due elettrodi, si ha:

Parte I (I Sensori) I sensori piezoelettrici Se il materiale è piezoelettrico occorre introdurre anche gli effetti mutui:

Parte I (I Sensori) I sensori piezoelettrici Viene introdotto anche un coefficiente di accoppiamento elettromeccanico:

Parte I (I Sensori) I sensori piezoelettrici T=600o; ESEMPIO 1: Per il titanato di piombo si ha: d=-44pC/N; T=600o; g=-8(mV/m)/(N/m2); Si vuole calcolare la tensione sviluppata (a circuito aperto) da un carico di 1000 N su un papallelepipedo di 1 cm di lato.

Parte I (I Sensori) I sensori piezoelettrici SOLUZIONE: Essendo in condizioni di circuito aperto si ha:

Parte I (I Sensori) I sensori piezoelettrici ESEMPIO 2: iSi vuole calcolare la deformazione prodotta sullo stesso dispositivo quando si applica una differenza di potenziale pari a V=1kV, in assenza di carico meccanico. SOLUZIONE

Parte I (I Sensori) I sensori piezoelettrici In realtà nel caso di un dispositivo reale le azioni meccaniche possono avvenire secondo sei diversi assi (tre per tensione-compressione e tre per sollecitazioni di torsione). E’ necessario quindi ricorrere a una rappresentazione matriciale.

Parte I (I Sensori) I sensori piezoelettrici Nel caso di assenza di fenomeno piezoelettrico le relazioni diventano: E in presenza di effetto piezoelettrico si ha:

Parte I (I Sensori) I sensori piezoelettrici Per un tipico dispositivo vengono riportati i seguenti parametri Tale materiale genera ad esempio in reazione a uno stress torsionale di 1N/m2 applicato attorno all’asse 2 (direzione 5), una densità di carica pari a 515 pC/m2 su due elettrodi collegati al materiale in corrispondenza della direzione 1.

Parte I (I Sensori) I sensori piezoelettrici Per i materiali più comuni valgono i valori riportati in tabella per le caratteristiche piezoelettriche.

Parte I (I Sensori) I sensori piezoelettrici Anche i sensori piezoelettrici vengono utilizzati per realizzare sensori di sistemi di deformazioni in tre direzioni (rosette piezoelettriche). NB: Informazioni sui sensori piezoelettrici si possono trovare in G. Gautschi, Piezoelectric Sensorics, Springer Edt.

Parte I (I Sensori) I sensori piezoelettrici La connessione con un dispositivo di misura dei sensori piezoelettrici crea problemi, a causa della loro elevata impedenza d’uscita.

Parte I (I Sensori) I sensori optoelettrici Esistono vari sensori optoelettrici, tutti hanno in comune la proprietà di influire in modo trascurabile sul misurando. Esempi di tali dispositivi sono: il sensore Fotonic. I vettori e/o le matrici di fotodiodi.

Parte I (I Sensori) I sensori optoelettrici Il sensore Fotonic Utilizza fibre ottiche per inviare un fascio luminoso al target. Il segnale riflesso viene catturato da fibre ottiche riceventi.

Parte I (I Sensori) I sensori optoelettrici Si ottiene in tal modo un sensore di prossimità ad elevata sensibilità.

Parte I (I Sensori) I sensori a ultasuoni I sensori ad ultasuoni usano la misura del tempo di volo (TOF) di un’onda di pressione ad ultrasuoni per la misura della distanza. Receiver Target O h z SA y Transmitted beam Reflected

Parte I (I Sensori) I sensori a ultasuoni Il ricevitore e il trasmettitore vengono realizzati con: ceramiche piezoelettriche polimeri Operanti a una temperatura inferiore alla temperatura di Curie. Lo stesso dispositivo può funzionare da trasmettitore e ricevitore del segnale di eco. Si utilizzano generalmente dispositivi risonanti a frequenza tipica di 40kHz.

Parte I (I Sensori) I sensori a ultasuoni Tali sensori sono carattetizzati da un basso costo (qualche euro). Principali cause d’incertezza sono la risoluzione (limitata a qualche dalla lunghezza d’onda del segnale ad ultrasuoni). la dipendenza della velocità del suono in aria dalla temperatura.

Parte I (I Sensori) Gli encoder Gli encoder hanno il vantaggio di fornire un’uscita direttamente sotto forma digitale. Esisono encoder per Misure angolari Misure di spostamento rettilineo

Parte I (I Sensori) Gli encoder Tutti gli encoder sono caratterizzati da strutture geometriche regolari che permettono di determinare la posizione dell’organo cui è vincolato il sensore. Esistono sistemi: Ottici Elettromagnetici

Parte I (I Sensori) Gli encoder Gli encoder hanno il vantaggio di fornire un’uscita direttamente sotto forma digitale. Esisono tre tipi di encoder: Encoder tachimetrico Encoder incrementale Encoder assoluto.