miti nuovi e miti antichi

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miti nuovi e miti antichi
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miti nuovi e miti antichi i supereroi miti nuovi e miti antichi

la nascita dei supereroi il primo supereroe a comparire sulla scena dei fumetti è Superman. Ideato già nel 1933, appare per la prima volta sulla rivista Action Comics nel 1938. Gli autori sono lo sceneggiatore Jerry Siegel e il disegnatore Joe Shuster.

Superman: archetipo dei supereroi In Superman si possono riconoscere alcune caratteristiche del personaggio che, variate in molti modi diversi, torneranno in tutti i successivi supereroi. In primo luogo, Superman possiede superpoteri dovuti a un evento traumatico. Nel suo caso l’origine extraterrestre. Superman è stato infatti spedito sulla terra dal padre per salvarlo dall’esplosione di Krypton, il suo pianeta originario.

la doppia identità Superman, come i supereroi in genere, nasconde la propria natura di essere eccezionale sotto la maschera di un uomo comune, nel suo caso il giornalista Clark Kent. Questa doppia identità ha fatto parlare gli studiosi di “schizofrenia”, e in ogni caso rappresenta una tensione tra la natura umana e quella ultraumana del personaggio.

mortalità e immortalità Se i superpoteri mettessero i supereroi completamente al riparo dai pericoli, e in particolare dalla morte, verrebbe meno ogni tensione nei racconti. Gli autori ricorrono così a diversi espedienti narrativi per rendere vincibili gli invincibili. Superman, ad esempio, è sempre minacciato dalla kriptonite, minerale originario di Krypton che, nella variante verde, può arrivare a ucciderlo.

nuovo mito e realtà contemporanea i supereroi presentano indubbiamente molte caratteristiche in comune con le figure del mito antico. A prescindere dalla fondamentale differenza di funzione all’interno della società, un elemento che evidentemente distingue i supereroi dagli eroi mitici è che le loro imprese vengono collocate nella contemporaneità, o comunque su un piano storico, non su quello atemporale del mito.

la moltiplicazione dei supereroi Già l’anno dopo la pubblicazione del primo fumetto di Superman esce la prima storia di Batman. L’uomo pipistrello è un supereroe per certi versi anomalo: non è infatti dotato di veri e propri superpoteri, ma la sua ricchezza gli permette di acquisire “superpoteri artificiali” grazie a una tecnologia avanzatissima. L’identità supereroica di pipistrello determina inoltre un carattere “gotico” della sua personalità in contrasto con il suo ruolo di difensore del bene e della giustizia.

Alla pubblicazione di Superman e di Batman fa seguito un’ondata di fumetti supereroici, che culmina negli anni della Seconda guerra mondiale. Flash, Sub-Mariner, Lanterna Verde, Capitan America, Torcia Umana, Wonder Woman – per non citare che i più noti – vedono la luce negli anni compresi tra il ’38 e la fine della guerra, e tutti vengono arruolati nella propaganda bellica. Numerose sono infatti le avventure che vedono i supereroi combattere contro le forze dell’Asse.

Negli anni ’50 prosegue negli Stati uniti l’uso propagandistico dei Supereroi, questa volta contro l’Unione sovietica nel quadro della Guerra fredda. Ciò nonostante, il clima repressivo [il cosiddetto “maccartismo”] dell’epoca colpisce anche i fumetti: le tute aderenti di Wonder Woman come la convivenza tra Batman e Robin suscitano il sospetto dei censori e interventi moralizzatori.

gli anni ’60 e il rinnovamento del genere Gli anni ’50 rappresentano un momento di crisi del genere supereroico. I fumetti davvero innovativi, e corrispondenti al clima culturale dell’epoca, sono i fumetti horror (tradotti in italiano molto più tardi nelle serie di “zio Tibia”). Un nuovo impulso al genere viene dato all’inizio degli anni ’60 dalla casa editrice Marvel, e in particolare dalla coppia Stan Lee (sceneggiatore) e Jack Kirby (disegnatore).

supereroi con superproblemi Nel 1961 viene pubblicato il primo numero del primo fumetto della nuova generazione: I fantastici quattro. I superpoteri dei 4 eroi derivano da un incidente verificatosi durante un tentativo di viaggio sulla luna. E’ questa una caratteristica comune a quasi tutti i personaggi della coppia Lee/Kirby: sono persone comuni che acquisiscono poteri straordinari durante un incidente che coinvolge le nuove tecnologie.

gli eroi Marvel sono dunque figure comuni che vengono colpite da una “disgrazia”, in genere dovuta alla radioattività. Questo evento traumatico conferisce loro poteri eccezionali, ma non ne cancella le contraddizioni e le incertezze umane. Emblematico, da questo punto di vista, è Spiderman (Stan Lee/Steve Ditko), supereroe ma anche adolescente insicuro e autoironico. Saranno proprio queste caratteristiche a determinare le più interessanti evoluzioni del genere supereroico, che dai racconti ancora molto ingenui degli anni Sessanta passa a livelli sempre maggiori di complessità e di scavo psicologico.

a partire dagli anni ’70 si realizza un graduale, ma radicale mutamento nell’universo dei supereroi. La crisi della società occidentale (e del blocco socialista), l’insorgere di nuovi movimenti (di liberazione nazionale, sociale, sessuale) e di nuove preoccupazioni (la minaccia di guerra, il degrado dell’ambiente, il pericolo nucleare) si riverberano all’interno dei fumetti, spezzandone la rigidità semplicistica buoni/cattivi ancora imperante negli anni ’60.

la continuity al generale mutamento ideologico corrisponde un mutamento nelle strutture narrative, che si fanno molto più complesse. In particolare, dalla fine anni ’70/inizio anni ’80, la Marvel introduce la cosiddetta continuity: tutte le serie pubblicate dalla casa editrice si collocano all’interno di uno stesso universo. Questo comporta una possibilità di cross-over tra le diverse serie e una necessità di non-contraddizione. Quest’ultima regola viene però via via attenuata in quanto l’universo della rappresentazione appare sempre più complesso e indescrivibile, articolato in numerose dimensioni parallele talvolta intersecantesi.

il “revisionismo” Sempre negli anni ’80 si afferma un altro fenomeno importante: il cosiddetto revisionismo. I personaggi dei fumetti supereroici vengono utilizzati da autori del fumetto artistico che ne mettono in luce lati oscuri e contraddizioni, o ne fanno strumenti per affrontate temi “seri”. Si spezza così ulteriormente la convenzione del fumetto supereroico come genere puramente di evasione e si offuscano le differenze tra fumetto di consumo e fumetto d’arte. Pionieristico, da questo punto di vista è il Batman di Frank Miller: Il ritorno del cavaliere oscuro (1985).

supereroi che muoiono La messa in discussione dei cardini fondamentali del genere supereroico coinvolge anche l’immortalità dei supereroi: nel 1982 muore Capitan Marvel, nel 1989 Robin, nel 1993 muore addirittura Superman, che però risorge poi dopo numerose e complesse vicende. Il Ritorno del cavaliere oscuro presenta un Batman invecchiato e un Superman imbolsito.

spunti di riflessione i supereroi sono stati a volte definiti “miti” del mondo contemporaneo. Quali sono gli elementi di somiglianza tra i supereroi e le figure del mito? quali sono le principali differenze nella funzione sociale del mito e della narrazione supereroica? (fumetto, ma anche cinema e televisione) quali sono invece le possibili somiglianze nella funzione sociale? cosa intendiamo, quando parliamo di “società” come luogo all’interno del quale il fumetto supereroico esercita la sua funzione?