L’ATTO CREATIVO DELLA SCRITTURA

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Transcript della presentazione:

L’ATTO CREATIVO DELLA SCRITTURA QUADRI D’AUTORE Dal percorso per la terza classe “L’autobiografia” Gianna Campigli, Anna Castellacci, Seminario nazionale, Cidi Firenze, 8 maggio 2011

Il percorso sull’autobiografia consente al bambino di impadronirsi delle competenze linguistiche che ordinino gli eventi all’interno di strutture spazio-temporali, eventi rappresentati nella loro valenza cognitiva ed emotiva

IN QUADRI D’AUTORE si lavora ancora sulla narrazione.. PRIMA - narrazione di eventi reali a seguito di stimoli visivi (foto), interviste, ricordi… ORA – narrazione di eventi e storie, legate all’interiorità, aperte all’immaginario a seguito di stimoli visivi (quadri) ed interpretativi

LA CLASSE DE RÊVE Per stimolare la curiosità di tutti, per potenziare la loro emotività, si è scelto di presentare il primo quadro con una strategia particolare: Creare - attraverso suggestioni, parole, sensazioni - un’atmosfera tale da permettere ai bambini di “vedere” , attraverso l’uso di tutti i sensi, ambienti e personaggi

IN CLASSE La maestra crea l’atmosfera… La sua voce accompagna i bambini…. in un museo…………………………. “Bambini, attenzione. Siamo in un museo: ci sono tanti quadri, bellissimi…. Guardatevi intorno…. Guardate: che cosa c’è là? Oh! C’è il quadro più bello! … Ritrae una bambina… com’è? Che bei capelli. Guardatele i capelli, come sono? E gli occhi? Guardatele gli occhi: che cosa ci leggete? E la bocca?....... Attenzione, non è sola… c’è qualcuno con lei, più grande di lei.. …………

I BAMBINI RACCONTANO IL LORO SOGNO Dalla voce degli alunni…… I visitatori hanno facce ammirate, nel fissare il quadro più bello. Raffigura una bambina in piedi, cicciottella, con le guancine rosse… capelli lunghi, castani, occhi verdi…Ma se la guardi bene quegli occhi sono velati di pianto…. Tiene in mano… un orsacchiotto, no …una bambola, no…un animale vivo.. Insieme a lei c’è la mamma… no… io l’ho vista con la sorella… Alla fine, perché il sogno risulti coerente, scegliamo alcune immagini e ne scartiamo altre (queste potranno essere “custodite” per raccontare altre storie).

“IL MIO SOGNO IN UN DISEGNO”

PRESENTAZIONE DEL QUADRO “AMMIRATO” Renoir, 1875, Madre e figlie (particolare)

“LEGGIAMO” IL NOSTRO QUADRO Si invitano i bambini a rilevare i dati oggettivi della pittura Si fanno confronti con “il quadro sognato” Si stimolano ad andare oltre la percezione visiva per formulare ipotesi interpretative sui personaggi

ARRICCHIAMO LE INFORMAZIONI Si cercano notizie sull’opera, sull’autore e il suo tempo Si individua: - l’epoca in cui hanno vissuto i personaggi – le condizioni sociali a cui appartengono – l’ambiente e i luoghi

ORA I BAMBINI SONO IN GRADO DI……. Dare una connotazione ai personaggi raffigurati Animare i loro pensieri e le loro parole per definire situazioni più dettagliate e coerenti con le emozioni ipotizzate

LA “PROTAGONISTA” FORNISCE LE SUE INFORMAZIONI La bambina esce dal quadro per raccontare la propria storia (Le insegnanti scelgono ora altri quadri dello stesso autore per supportare la narrazione della storia che si svilupperà a puntate.)

IL SECONDO QUADRO Ritratto di F. Bazille, 1867 (Musée d’Orsay)

I BAMBINI COMINCIANO A COSTRUIRE LA STRUTTURA DELLA STORIA CHI – La persona ritratta nel quadro potrebbe essere il padre della bambina con la bambola DOVE – Il padre potrebbe trovarsi a Parigi, dove tanti artisti cominciano a dipingere i loro quadri all’aperto, in una maniera nuova (impressionismo) QUANDO – Alla fine del 1800

I BAMBINI IMMAGINANO IL RACCONTO DELLA PROTAGONISTA APPUNTI SULLE PROPOSTE PIU’ CONDIVISE: La bambina si chiama Matilda, vive in campagna. Nel quadro è pensierosa, pensa al padre…. Il padre è a Parigi perché…… …. e ha lasciato la famiglia……… Il padre prima di partire, le ha regalato la bambola……. Sarebbe dovuto tornare presto……… La bambina l’ha scongiurato di restare, ma lui era ormai deciso…. ……….

DALL’ORALE ALLO SCRITTO Avendo già chiara la trama, i bambini possono concentrarsi sugli elementi narratologici e linguistici: Uso dei tempi e dei modi verbali Coerenza e coesione Inserimento pertinente di descrizioni Scelta del lessico Uso della punteggiatura ……. Nel frattempo abbiamo proposto ai bambini alcuni modelli letterari (testi letterari)

L’ATTIVITA’ DI SCRITTURA PUO’ ESSERE PERSONALE O COLLETTIVA Un esempio di lavoro individuale Ciao, mi chiamo Matilda. Abito in campagna: ci sono prati verdi, alberi che sembrano non finire mai, certi addirittura sanno di menta piperita. Oggi non è una giornata con i fiocchi; sono un po’ pensierosa, sto pensando a mio padre. ……… Ho ancora negli occhi, guardando la bambola che mi ha regalato, l’immagine di mio padre che…. chiude la porta alle sue spalle. La sua espressione era malinconica……..

UN ALTRO QUADRO PER LA SECONDA PUNTATA DELLA STORIA P.A.Renoir, “Sulla terrazza” 1881, Chicago

PIANIFICAZIONE DELLA SCRITTURA [Matilda e la mamma partono per andare a trovare il padre] La notizia della partenza Dove si trovano Come sono vestite Emozioni e sensazioni: il primo viaggio, quello che potranno vedere, l’allontanamento da casa, il rivedere il padre L’ipotesi della permanenza Si stabiliscono i vincoli: - racconto in prima (o in terza) persona. – uso il presente

DAL QUADERNO DI UNA BAMBINA Sono ancora Matilda. Mio padre, lo sapete, è partito per Parigi un po’ di tempo fa. Oggi vi do una notizia favolosa: io e mia madre ci prepariamo per andarlo a trovare. E’ una giornata bellissima; in questo momento mi trovo alla stazione delle carrozze per aspettare quella che ci condurrà a Parigi. Per il viaggio io e la mamma indossiamo abiti adatti. …… L’allontanarmi da casa mi mette un po’ a disagio perché lascio i miei giocattoli e tutte le cose a cui sono affezionata, ma sono anche felice perché sto per riabbracciarlo.

L’ULTIMO QUADRO P.A. Renoir, “Gli ombrelli”, 1883 Londra

IL VERSANTE PSICOLOGICO Nel percorso dell’Autobiografia, al momento di affrontare ed esternare le problematiche relative all’interiorità, diversi bambini erano titubanti. Il raccontare storie, attraverso i quadri, ha consentito agli alunni di proiettare su altri tutte le ansie, le paure e le aspettative del proprio mondo interiore, rendendo possibile la comunicazione. Le scelte di sviluppo della storia effettuate hanno rispecchiato situazioni reali nei vissuti dei bambini (allontanamento di un genitore, separazioni, rapporti conflittuali…..). La rielaborazione di emozioni forti, se ha creato anche disagio, ha determinato però la scelta del lieto fine in un atto di liberazione e benessere.

IL FINALE DA UN QUADERNO Che bello! Sono appena arrivata a Parigi da mio padre. Sono molto contenta di rivederlo…. soprattutto sono felice di vedere mia madre abbracciata a lui. …….. Non avevo mai visto tanta gente tutta insieme; all’inizio mi sono spaventata perché nessuno ha rispetto per me: mi spintonano, mi spingono e mi schizzano. Mi dispiace per il cappottino che mi ha regalato il babbo….. …… Oggi, finalmente, riesco a vedere i miei genitori insieme. Oggi sarà un giorno da non dimenticare!