1 Analisi dei Fabbisogni Anni Ottanta Le Regioni avvertono lesigenza di conoscere in modo più dettagliato i problemi del territorio per scegliere di finanziare le iniziative formative più idonee a dare una risposta concreta. Aumenta il peso strategico della programmazione Nascono le prime esperienze di Analisi dei Fabbisogni a livello locale. La prima fase è pionieristica e si caratterizza con iniziative isolate promosse dalle istituzioni locali più sensibili
2 Analisi dei Fabbisogni Anni Ottanta Il ruolo centrale per la realizzazione delle attività di rilevazione è affidato agli Osservatori sul Mercato del Lavoro istituiti a livello regionale e provinciale Tra le Regioni più attive ci sono: Piemonte, Lombardia, Toscana Tra le Province più attive ci sono: Trento e Bologna
3 Analisi dei Fabbisogni Anni Ottanta Limpatto che le indagini determinano sulle politiche formative è debole. Manca la concertazione tra chi fa lindagine e chi dovrebbe utilizzare i risultati. Le indagini sono multiscopo: servono a fini statistici ed orientativi del sistema formativo. La partecipazione delle Parti Sociali è marginale ed è legata alla fase di concezione e di progettazione delle iniziative
4 Analisi dei Fabbisogni Anni Novanta Il tema dellAnalisi dei fabbisogni diventa sempre più centrale nel dibattito politico a livello comunitario, nazionale e locale A livello comunitario Il Libro Bianco della Commissione Delors del 1993 individua nella formazione uno degli strumenti principali per la competitività e lo sviluppo economico e lega la qualità della formazione alla capacità di leggere, e se possibile anticipare, i fabbisogni espressi dal sistema socioeconomico
5 Analisi dei Fabbisogni Anni Novanta Il Cedefop nel 1995 costituisce un network formato da Istituti di ricerca nazionali per studiare le esperienze di rilevazione dei fabbisogni già effettuate nei vari Paesi Le strategie di azione promosse a livello comunitario attraverso il Fondo Sociale Europeo (programmazione ) configurano il tema dellanalisi e dellanticipazione dei fabbisogni come unazione trasversale ai diversi assi di intervento
6 Analisi dei Fabbisogni Anni Novanta A livello nazionale lAccordo sul costo del lavoro del luglio 93 prelude allemanazione della legge 236 dello stesso anno La legge 236 allart. 9 recita: Per lanalisi e lapprofondimento delle situazioni occupazionali locali e lo svolgimento di indagini mirate ai fabbisogni di professionalità, le Regioni e le Province autonome possono stipulare convenzioni con organismi paritetici istituiti in attuazione di accordi tra le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro
7 Analisi dei Fabbisogni Anni Novanta Sempre a livello nazionale nel luglio del 1996 Ministero del Lavoro, Regioni e Parti sociali siglano una Convenzione Quadro per la realizzazione di un sistema di rilevazione permanente ed aggiornabile dei fabbisogni professionali I soggetti firmatari intendono avviare indagini sperimentali aventi obiettivi ben determinati
8 Analisi dei Fabbisogni Anni Novanta Effettuare ricognizioni con valenza anticipatoria dei fabbisogni di formazione delle risorse umane attraverso unanalisi dei fabbisogni professionali e di competenze dei giovani e dei lavoratori Applicare una metodologia efficace sia a livello di intervento territoriale che settoriale
9 Analisi dei Fabbisogni Anni Novanta Ottenere risultati informativi utilizzabili per la programmazione e/o la progettazione di interventi formativi e di orientamento e per le politiche attive del lavoro. Verificare congiuntamente le metodologie applicate e gli esiti delle esperienze fin qui realizzate al fine di proporre estensioni agli altri settori di metodologie collaudate e congiuntamente validate.
10 Analisi dei Fabbisogni Anni Novanta Il Patto del Lavoro del 1996 e il Patto Sociale del 1998 confermano la centralità dellanalisi dei fabbisogni per lo sviluppo del sistema formativo, sia sul versante della formazione professionale che su quello delle politiche del lavoro Nel 1997 partono le prime indagini nazionali dei fabbisogni affidate a due Organismi bilaterali (Obnf ed Ebna) a cui si affianca lUnioncamere con Excelsior. Il committente è il Ministero del Lavoro.
11 Analisi dei Fabbisogni Dopo il Duemila… La nuova programmazione dei Fondi strutturali individua la via maestra per conseguire lobiettivo di innalzare il tasso medio comunitario di occupazione al 70% entro il 2010: integrare le politiche di educazione, formazione, occupazione e coesione sociale per un equilibrato sviluppo delle risorse umane LAnalisi dei Fabbisogni è lo strumento che serve a coordinare gli interessi sul versante lavoro- occupazione con quelli che interessano listruzione e la formazione
12 Analisi dei Fabbisogni Dopo il Duemila… In questo quadro lAnalisi dei Fabbisogni è inserita tra le misure previste dalle azioni di sistema della nuova programmazione del Fondo Sociale Europeo Nellambito della programmazione del Fondo Sociale Europeo il Ministero del Lavoro è titolare del PON Obiettivo 3 ed ha inserito una azione specifica per la costruzione di un Sistema nazionale per losservazione permanente dei fabbisogni
13 Analisi dei Fabbisogni Dopo il Duemila… La finalità del Sistema è quella di avvicinare il mondo della produzione con quello delleducazione Gli attuatori di questa azione sono: Isfol per la progettazione, realizzazione e gestione del sistema Organismi Bilaterali e Unioncamere per lalimentazione del sistema