TENDENZA E CONGESTIONE
Premessa Lo sviluppo di un ciclo completo di mercato passa attraverso una serie di fasi, rigorosamente classificate sotto il profilo teorico, che caratterizzano situazioni specifiche.
Si possono individuare: una fase di accumulazione durante la quale le mani forti rastrellano grossi quantitativi di titoli evitando accuratamente di fare pressione sui prezzi che, quindi, si muovono lateralmente allinterno di minimi e massimi pressoché costanti per qualche tempo; una fase di espansione durante la quale gli stessi protagonisti dellaccumulazione, avendo rastrellato ingenti quantitativi di titoli, considerano giunto il momento di fare pressione sulle quotazioni per accrescere il valore dei loro acquisti; a questi soggetti si aggiungono sia coloro che si accodano alla tendenza rialzista appena iniziata che gli scopertisti i quali si affrettano a chiudere le loro posizioni;
Le fasi ulteriori una o più fasi riaccumulazione caratterizzate da prese di beneficio e da eventuale riassunzione di posizioni lunghe sia da parte dei precedenti soggetti che da parte di nuovi arrivati; una fase di distribuzione, che segna il culmine della precedente fase di espansione, caratterizzata dalla liquidazione delle posizione lunghe con contestuale sostegno delle quotazioni; una fase di flessione caratterizzata dalla prevalenza delle posizioni ribassiste e dalla liquidazione delle posizioni lunghe precedentemente assunte; una o più fasi di redistribuzione che interrompono temporaneamente la fase di flessione; una nuova fase di accumulazione e il ciclo riprende.
Non è mai facile capire la fase attuale Lidentificazione delle varie fasi di mercato, interessante sotto il profilo teorico, lo è un po meno sotto laspetto pratico sia per la difficoltà, e spesso limpossibilità, di determinare lo stato corrente prima che il successivo si sia chiaramente sviluppato e sia per limpossibilità di prevederne in anticipo violenza e durata. La classificazione, tuttavia, ci permette di individuare due ben distinte dinamiche di mercato: tendenza (espansione e flessione); congestione (accumulazione e distribuzione). Anche in questo caso si tratta, purtroppo, di una distinzione che sposta i termini del problema ma non fornisce chiare indicazioni risolutive. E infatti necessario attendere che levoluzione abbia fatto gran parte del suo corso prima di poter correttamente classificarne lo stato. Non si tratta, daltronde, di pura questione terminologica dal momento che, a ciascuna delle due fasi, devono corrispondere ben precisi atteggiamenti operativi: nel caso di tendenza definita, cioè, si asseconda il mercato muovendosi in sintonia con la sua direzione; nel caso di congestione, invece, si tenta di cogliere minimi e massimi di movimenti minori operando, sostanzialmente, in controtendenza.
Tendenza Vengono solitamente individuati tre tipi di tendenza: primaria; di durata pluriennale, esprime la direzione di fondo del mercato; secondaria; esprime dei movimenti di durata inferiore a quella della tendenza primaria, nella stessa direzione o in direzione contraria; questi movimenti, in un grafico, si presentano come ampie oscillazioni al disopra o al disotto della trendline di lungo periodo; minore; si comporta nei confronti della tendenza secondaria così come questultima si comporta nei confronti della primaria. E evidente che la classificazione citata è solo una classificazione di larga massima; è intuibile infatti che, nellambito di ciascuna tendenza, è possibile individuare delle tendenze di livello immediatamente inferiore a partire dai lenti movimenti pluriennali e scendendo via via fino ai micromovimenti infragiornalieri: il fenomeno, quindi, ha proprietà frattali nel senso che presenta sempre le stesse caratteristiche ai vari livelli.
Tendenza e rumore Una volta definito il nostro atteggiamento operativo, il compito principale è quello di individuare il tipo di tendenza più coerente per lo sfruttamento dei movimenti di mercato tendendo presente che, più è lungo il periodo di riferimento della tendenza, maggiori sono le oscillazioni alle quali dovremo assistere senza intervenire. Fra laltro, mentre è sufficiente che la quotazione violi di poco una brevissima trendline perché possa essere ipotizzata la fine della tendenza in atto, è necessario che una trendline di lungo periodo venga violata abbondantemente prima di giungere alle medesime conclusioni. Minore è la durata della tendenza presa in considerazione, maggiore è il rumore, cioè quella volatilità impressa al mercato da comportamenti estemporanei dettati da fattori del momento, quindi improvvisi ed imprevedibili.
Questo significa che latteggiamento verso il mercato non può rimanere sempre costante in quanto ogni tipo di operatività richiede delle tecniche specifiche: più si allunga il periodo di osservazione e più i sistemi da adottare saranno del tipo trend following. Al limite, anche una semplicissima operatività fondata sullosservazione dellincrocio tra prezzi e media mobile può risultare più che adeguata in un lungo periodo di tendenza definita; il ritardo delle segnalazioni connesso a tale sistema sarà più che compensato dallutile prodotto dalla fase in cui resteremo nella direzione giusta del mercato. Viceversa, un sistema trend following applicato a un brevissimo periodo di osservazione, caratterizzato da rumore piuttosto che da tendenza, non produrrebbe alcun profitto e dovrebbe essere invece sostituito da un sistema imperniato sulla volatilità, in grado quindi di cogliere le oscillazioni piuttosto che la direzione.
Congestione Durante i periodi di congestione il mercato si muove lateralmente, oscillando tra minimi e massimi. Anche in questo caso, naturalmente, non si può prescindere dal fattore tempo. Una congestione di breve periodo, inserita in un trend secondario, non assume alcuna rilevanza per chi opera sul trend primario così come in una congestione rilevabile su un movimento pluriennale si possono individuare dei movimenti ascendenti e discendenti di periodo minore che rappresentano delle vere e proprie tendenze. Comunque, una volta definito il periodo di osservazione, occorre attendere qualche tempo prima di verificare lavvio di una fase di movimento laterale. A quel punto, a meno che non si decida di sfruttare le tendenze presenti nei movimenti oscillatori, si può anche optare per una operatività in controtendenza comprando sui minimi di ciascuna oscillazione e vendendo sui massimi, pronti a riparare allerrore non appena la quotazione dovesse perforare i livelli di supporto o di resistenza (breakout) segnalando la fine della congestione e lavvio di una nuova fase di tendenza definita.
Congestione Non esistono tecniche affidabili per lindividuazione e lo sfruttamento di fasi di congestione: in proposito sono stati ideati e costruiti indicatori di vario tipo che, più che risolvere il problema, il più delle volte determinano ulteriore incertezza. La soluzione migliore è probabilmente quella dellosservazione del grafico accompagnata dallutilizzo di oscillatori che misurano situazioni di ipercomprato e ipervenduto in prossimità di massimi e minimi e di indicatori di velocità che misurano il rallentamento del movimento in prossimità dei punti di svolta.