“Ebrei in fuga attraverso le Alpi”

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Transcript della presentazione:

“Ebrei in fuga attraverso le Alpi” Antisionismo, spostamenti di popoli e fuga nelle Alpi

Breve storia dell’antisemitismo Definizione di “antisemitismo” Antisemitismo classico Critiche religiose Antisemitismo moderno Nasce durante il ‘700 – influenza Illuminismo Basato su critiche razziali e sentimenti nazionalistici Nell’800 si diffonde il “mito ariano” Teoria di Arthur de Gobineau Fine prima guerra mondiale e crisi del ‘29 hanno intensificato il livello di antisemitismo Con l’ascesa del nazismo al potere nascono legislazioni antisemitiche sistematiche

Antisemitismo in Germania nel ‘900 A inizio XX secolo l’antisemitismo è diffuso e radicato nella società tedesca Motivi antisemiti Ebrei incompatibili con identità nazionale tedesca Ebrei sono pericolosi (malvagi, parassiti, avidi, …) Per integrarsi gli ebrei dovevano perdere loro identità Sviluppo ideologia razzista Teorizzata la necessità di eliminare gli ebrei, ma non messa subito in atto Durante prima guerra mondiale inasprimento delle posizioni antisemite Durante il periodo della Repubblica di Weimar i tedeschi incolpano ebrei delle difficoltà economiche Crisi del ‘29 Ebrei incolpati della crisi Bisogna cacciare gli ebrei per risolvere disoccupazione tedesca Nomina di Hitler a cancelliere e salita al potere del partito nazista Legalizzazione dell’antisemitismo

Antisemitismo in Italia nel ‘900 A metà ‘800 la diffusione delle teorie razzista trasformano l’antigiudaismo presente in Italia in antisemitismo Da temi religiosi a temi razziali A fine ‘800 diffusione dei soliti stereotipi antisemiti, soprattutto in ambienti cattolici Nel primo dopoguerra, a causa della crisi, si intensifica la diffusione Nel partito fascista non è un elemento costitutivo La legislazione coloniale diffonde tematiche razzista Vengono emanati una serie di decreti per difendere la razza italiana dalla commistione con altre razze Nonostante la diffusione di temi razzisti, l’antisemitismo in Italia non è un fenomeno così diffuso come in altri paesi europei, almeno fino all’emanazione delle leggi razziali nel 1938, conseguente all’alleanza con la Germania.

Antisemitismo al potere in Germania Superiorità della razza ariana sulle altre, soprattutto su quella ebraica 1933: avvio della legislazione antiebraica Primi provvedimenti che limitano i diritti degli ebrei 15 settembre 1935: “Leggi di Norimberga” Principi della “purezza della razza” 2 leggi che individuano criteri per definire chi è ebreo “Legge per protezione del sangue e dell’onore tedesco” “Legge sulla cittadinanza del Reich” 1938: diversi provvedimenti Gli ebrei obbligati a portare la stella gialla Ebrei eliminati dalla vita economica tedesca Ebrei espulsi dalle scuole pubblicha Con l’inizio della guerra la Germania diffonde le leggi antiebraiche negli stati conquistati 1942: teorizzata la “soluzione finale” Gli ebrei devono essere eliminati Intensificati i campi di concentramento

Antisemitismo al potere in Italia 1938: anno delle Leggi Razziali 5 settembre 1938: “Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista” Studenti e professori espulsi dalle scuole pubbliche 7 settembre 1938: Espulsione degli ebrei stranieri dal territorio nazionale e revocata la cittadinanza 17 novembre 1938: “Provvedimenti per la difesa della razza italiana” Ebrei provati di tutti i diritti 1939: decreti legge di attuazione delle leggi del 1938 L’entrata in guerra dell’Italia indurisce l’atteggiamento verso gli ebrei Dopo l’8 settembre 1943: Al Sud termina la persecuzione contro gli ebrei Nei territori della repubblica di Salò peggiorano le condizioni 25 aprile 1945: inizia processo di abrogazione delle leggi razziali e reintegrazione dei cittadini ebrei

Flussi di fuga attraverso le Alpi A causa dell’inasprirsi degli atteggiamenti antiebraici, iniziano flussi di fuga 2 movimenti principali: Da Europa verso Italia In Europa Verso la Francia Verso la Svizzera Importanti contributi e aiuti agli ebrei

Dall’Europa in Italia Prima della guerra: Durante la guerra: Da Germania in Italia 2 frontiere, Austria e Jugoslavia Italia considerata posto sicuro Alcuni volevano dall’Italia passare poi in Europa Durante la guerra: Passaggi diventano difficili Arrivo di ebrei da est Europa Intensificazione della frontiera italo-franca Dopoguerra: Terza ondata di ebrei, soprattutto quelli scappati da campi di concentramento Milano era meta preferita per la presenza di una grande comunità ebraica Molti dall’Italia volevano poi andare verso la Palestina Tra il 1940 e la Liberazione grande flusso da Francia verso Italia Si intensifica dopo occupazione tedesca della Francia Molti si fermano sulle Alpi dove trovano ospitalità

Verso la Francia La Francia è meta di Antifascisti italiani Ebrei tedeschi, polacchi e italiani Per molti la Francia è meta definitiva, per altri è passaggio verso America Dall’Italia numerosi flussi migratori tramite frontiera ligure. Due vie: Mare Soluzione più difficile Trasporti clandestini organizzati da pescatori locali Tra il 1939 e il 1940 il Ministero dell’Interno li tollera. Periodo dei trasporti clandestini autorizzati Terra Ventimiglia è luogo centrale Sul versante francese i controlli sono scarsi; su quello italiano presenza della Milizia Confinaria

Verso la Svizzera Meta di ebrei provenienti da Francia (62%), Italia (28%) e da Germania (10%) Atteggiamento ambivalente: alcuni accolti, altri respinti. Questo dipende dai picchi di flussi Nascono organizzazioni di assistenza e resistenza, soprattutto nel passaggio da Francia a Svizzera Dall’Italia due importanti flussi verso Svizzera: Dal novarese (grande contributo di partigiani e civili) Dal cuneese (soprattutto ebrei trasferiti in queste zone per il lavoro coatto)

Aiuti agli ebrei in fuga Le Alpi sono state per gli ebrei Luogo di rifugio Luogo di difficoltà Chiusura del confine svizzero Collaborazione delle autorità francesi alla politica di distruzione degli ebrei Occupazione dell’arco alpino da parte dell’esercito tedesco Numerosi casi di salvataggio da parte di: Civili Organizzazioni ebraiche che nascono soprattutto in Francia per aiutare i bambini e giovani ebrei a mettersi in salvo in Svizzera Importante contributo della Resistenza piemontese Quella disarmata e diffusa nella popolazione Quella armata, anche se più pericolosa per gli ebrei perché attirava forze nemiche sulle Alpi

Spostamenti nel dopoguerra Nell’immediato dopoguerra molti profughi vagano per l’Europa, soprattutto ebrei Iniziano ulteriori spostamenti della popolazione ebraica: Alcuni diretti in Palestina Altri ritornano a casa Altri dovevano ricostruire la propria vita in nuovi posti In Italia vengono aperti numerosi campi profughi per ospitare e aiutare nei loro spostamenti gli ebrei scampati ai campi o fuggiti durante la guerra Tra il 1945 e il 1948 l’Italia ha importante ruolo nell’emigrazione di ebrei verso la Palestina

“Ebrei in fuga attraverso le Alpi” Lavoro realizzato nel progetto “Memoria delle Alpi” Collaborazione tra istituti piemontesi e valdostani con Francia e Svizzera In questo cd vengono ricostruite le storie di 12 famiglie ebree costrette a fuggire durante la guerra Per ogni tappa del viaggio vengono raccontati degli episodi che hanno coinvolto la famiglia Esempio della Famiglia Weisz Passano nella provincia di Vercelli

Famiglia Weisz - I La storia della famiglia viene ricostruita attraverso i documenti, le fotografie e gli arresti e denuncie ritrovati Famiglia originaria di Vienna Genitori: Desiderio e Irma Due figli: Hilda, 14 anni e Alfredo, 11 anni Nel 1939 la famiglia ottiene due visti per la Bolivia e il Paraguay, ma non riesce ad utilizzarli perché scoppia la guerra

Famiglia Weisz - II Nel 1941 raggiungono Lubiana Vengono però fermati dalle autorità jugoslave che controllano i territori di confine Vengono mandati in domicilio coatto in Italia La famiglia giunge a Livorno Ferraris alla fine del 1941 insieme ad altri profughi Vengono sottoposti a continui controlli sui loro spostamenti e sulla loro corrispondenza da parte delle autorità locali

Famiglia Weisz - III Riescono a organizzare una fuga verso il Lago Maggiore da cui sarebbero partiti per la Svizzera per raggiungere un loro parente Il tentativo fallisce e tornano a Livorno Ferraris Il 12 dicembre 1943 vengono arrestati dai carabinieri e trasferiti nel campi di concentramento della cascina Aravecchia di Vercelli Vengono consegnati alla polizia tedesca e deportati Alfredo riesce a fuggire; dopo la fine della guerra torna in Austria, ma presto si trasferisce negli Stati Uniti La famiglia parte il 30 gennaio 1944 da Milano verso Auschwitz Moriranno purtroppo nel campo di concentramento.