Discalculia e apprendimento Come aiutare gli allievi discalculici
Senso del numero e discalculia Alunni non discalculici Alunni discalculici Possiedono un senso del numero, una sensibilità connaturata per le quantità e i numeri Possiedono un senso numerico intuitivo molto scarso Il modello intuitivo di numero evolve da un concetto unitario a uno più raffinato, basato su raggruppamenti (es. decine, centinaia) Il modello intuitivo di numero rimane in genere unitario e non si evolve Vengono presto acquisite le relazioni di base tra numeri (es. un 8 è anche un 4 + 4) Difficoltà nell’acquisire le relazione «più o meno uno», «più o meno due», «doppio» ecc.
Modalità primitive di calcolo I discalculici: Contano per unità, usando spesso le dita; Fanno fatica a imparare metodi di calcolo basati sul ragionamento; Hanno una memoria di lavoro scarsa; Non ricordano i fatti aritmetici di base, ricorrendo a strategie primitive come il conteggio; Hanno difficoltà nel transfer cognitivo (es. capiscono che 10 - 6 = 4 ma non ne concludono che 10 Euro meno 4 Euro sono 6 Euro)
Quattro slogan seducenti Comprensione ragionata Insegnamento strutturato Apprendimento attivo Matematica come esperienza positiva
Comprensione ragionata L’apprendimento mnemonico non è d’aiuto ai discalculici: occorre sempre tener presente il senso di ciò che si sta facendo L’astrazione crea difficoltà: ancorare l’insegnamento al concreto, usando pattern, materiali strutturati, disegni Per un discalculico non è semplice raffigurarsi il significato di espressioni come «12 diviso 3». Privilegiare un linguaggio quotidiano e trasparente.
Insegnamento strutturato Insegnare le basi Procedere lentamente e a piccoli passi Dare molto spazio alla pratica e agli esercizi (gradevoli e motivanti!) e prevedere di ripetere più volte le spiegazioni Limitare attentamente i carichi di memoria Guidare la transizione dal concreto all’astratto
Apprendimento attivo I discalculici non riescono a elaborare molte nuove informazioni contemporaneamente. Per loro gli insegnanti che tentano di aiutarli «parlano troppo», annoiandoli o riducendoli alla passività con prolisse spiegazioni Coinvolgere gli alunni con domande, anche richiedendo spiegazioni o descrizioni delle strategie usate
Matematica come esperienza positiva Creare un clima positivo in classe Dare tempo per pensare Rendere varie le lezioni (calcolo mentale orale, brevi esercizi scritti, lavoro coi materiali, brevi giochi) Strutturare la difficoltà del lavoro: partire col facile! Essere flessibili: «ripristinare» i concetti dimenticati senza mostrare irritazione; interrompere le attività se gli alunni sono confusi o agitati; passare a attività gradite quando sono emotivamente in difficoltà.
Quali materiali? UTILI DIFFICILI DA COMPRENDERE Blocchi aritmetici multibase (equivalenze, cambio) Regoli Sequenze numeriche, linea del 20 e del 100 Linee dei numeri Facsimili di oggetti (denaro, quadranti di orologio) Quadrato del 100
Quali argomenti? SOLO ARITMETICA NON SOLO ARITMETICA La discalculia è disabilitante! Le difficoltà in aritmetica possono essere scoraggianti Nei programmi si dà grande rilievo all’aritmetica: è essenziale recuperare le carenze Esercitarsi all’infinito sulle stesse abilità può minare l’autostima La discalculia incide sull’autostima L’algebra non sempre è un problema… I discalculici hanno bisogno di molto tempo e molto esercizio I discalculici senza disturbi visuospaziali possono avere attitudine per la geometria
Calcolatrice: sì o no? La calcolatrice non risolve tutti i problemi: gli alunni devono lavorare con quantità e numeri per comprenderli, devono avere comprensione e competenze di calcolo anche per verificare le risposte della calcolatrice E’ però utile con numeri grandi e complessi, e di per sé è un’«abilità di cittadinanza» QUINDI… Mostrare come si usa, ma usarla solo per verificare il lavoro svolto, lavorare sulla componente numerica di problemi storia ecc.