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Le università medievali erano una struttura omogenea: erano subordinate all’l’autorità papale, l’insegnamento era impartito in latino e i curricula erano piuttosto simili in tutta Europa. L’insegnamento universitario medievale era organizzato secondo un ben preciso schema: A fondamento degli studi vi erano le arti liberali, divise nel Quadrivio, che comprendeva l’aritmetica, la geometria, la musica e l’astronomia. Nel Trivio, che comprendeva la grammatica, la dialettica e la retorica
Nella facoltà delle Arti, che aveva una funzione propedeutica, lo studio della filosofia, nelle sue tre componenti principali, ovvero la naturale, la metafisica e la morale, era basato sulle opere di Aristotele e la lezione consisteva nella lettura e nel commento dei testi aristotelici. Dopo aver concluso il programma di studi della facoltà delle Arti, si accedeva alle Facoltà di Teologia, Legge e Medicina, che preparavano alla carriera ecclesiastica e alle rispettive professioni liberali.
Tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, l’Umanesimo esercitò i primi effetti sulla riorganizzazione dei corsi universitari A Padova, nel 1497, fu istituita una cattedra apposita per l’insegnamento dei testi di Aristotele in greco. Inoltre, la riscoperta e la diffusione della filosofia di Platone, che non era parte integrante dei currucula e per cui non c’era stata una pratica di traduzione come per i testi aristotelici, cominciò ad essere inserita nei primi del Cinquecento nelle Università italiane: dapprima a Padova, poi a Pisa, Ferrara e Roma.
Unitamente alla rinnovata circolazione dei testi platonici, sia entro le aule dell’Università, sia nei circuiti esterni – accademie letterarie, cenacoli, dotti nella corte delle Signorie – cominciarono a diffondersi tutta una serie di testi, in parte già conosciuti in latino, ma che nell’originale greco aprirono inedite prospettive teologiche, filosofiche, misteriche e scientifiche: 1) Tradizione neoplatonica – Plotino, Porfirio, Giamblico, da cui conseguì la conoscenza diretta delle dottrine pitagoriche e da cui fiorì la cosiddetta Egittomania
2) I testi ermetici, ovvero quelli che venivano attribuiti al leggendario Hermes Trismegistos 3) I testi della cosiddetta sapienza geroglifica: Orapollo 3) I testi più direttamente pertinenti le pratiche alchemica e astrologiche 4) La tradizione de cosiddetti Lapidarii greci
1654 Gymnasium patavinum Iacobi Philippi Tomasini episcopi aemoniensis libris V