Due sono le esalazioni, una umida ed una fumosa, come si è detto: due sono quindi le specie di corpi che si formano sotto la terra: i fossili [ ta; me;n ojruktav ] e i metalli. L’esalazione secca col suo calore produce tutti i fossili, come i tipi di pietra non fusibili, la sandracca, l’ocra, il minio, lo zolfo e gli altri di questo tipo. La maggior parte dei fossili sono i tipi di calce colorata o pietre formate da una composizione simile a quella del cinabro. I metalli sono prodotti dell’esalazione vaporosa e sono o fusibili o malleabili, come il ferro, l’oro e il rame.
L’esalazione vaporosa li produce tutti quando viene catturata soprattutto nelle pietre, dove viene compressa e solidificata ad opera del secco, così come, quando è separata, produce o rugiada o brina. Ma in questo caso i metalli si formano prima che l’esalazione sia separata, e perciò possono essere considerati sia come acqua che no. Infatti in potenza la loro materia era acqua, ma non lo è più, né essi si formano per la trasformazione dell’acqua, come i succhi. Il rame e l’oro non si formano infatti in tal modo, ma prima che l’esalazione si trasformi in acqua essa solidifica. Perciò mantengono tracce di combustione e contengono terra, perché conservano anche l’esalazione secca. Solo l’oro non ha tracce di combustione.
Siderite. Febo Apollo infatti aveva donato ad Eleno la pietra parlante, la siderite infallibile, che altri chiamano orite, montanara, pietra animata dei monti, rotondeggiante, un po’ scabra, dura, di colore nero, compatta, sulla cui superficie all’intorno e su tutti i lati si distendono venature simili a rughe, che la ricoprono in tutti i sensi. […] Egli [Eleno] lavò la pietra saggia nell’acqua di una fonte perenne, e la faceva crescere come un neonato stretta in fasce nitide; con sacrifici oltre che con suppliche se ne conciliò il favore, come si trattasse di un dio, con canti molto vigorosi diede alla pietra vita e respiro
Scio plurimos Mineralium generationem fortuitis externarum causarum efficientiis ascribere, non internis & seminalibus Principiis. Vitam quoque ab universo hoc genere, eodem errore abstulerunt. Si maturitatis tempora considerassent, si Paroxysmorum ratas periodos, si Venarum ordinatas progressiones, corporum consentaneas compositiones, saporum, colorum tam efficaces virtutes, vitam alique viventium synptomata, aetatum discrimina, cruditatis & maturitatis tempora, morbum & mortis necessitatem & his utique concessissent So che molti assegnano la generazione dei minerali a cause efficienti fortuite e non ad un principio seminale interno. Tolsero dunque commettendo il medesimo errore la vita a tutto il regno. Se però tenessero conto dei tempi della maturità, delle certe periodicità dei parossismi, l’ordinata progressione delle vene, le appropriate composizioni dei corpi, le virtù così efficaci dei colori, la vita e i sintomi dei viventi, le differenze di età, di gioventù di maturazione, la malattia e la necessità della morte, sono certo che anche a loro la concederebbero
Lapidum partes certo certius est, non vere nutriri quod ex augmento eorum clare perspicitur. Quoniam partibus accrescunt partes et superadduntur: non autem quae prius erant, in omnes partes extenduntur propter nutrimentum subingressum et assimilatum. E’ più che certo che le parti delle pietre non sono davvero nitrite, cosa che si vede chiaramente da come aumentano, poiché le parti crescono sulle altre e si aggiungono; non avviene dunque che le parte, che erano prima, si estendono in ogni direzione a causa del nutrimento intromesso e assimilato