Dott.ssa Carmela Caivano

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
I Bisogni Educativi Speciali secondo l’ICF:
Advertisements

Sorveglianza e prevenzione dell’obesità nella regione Emilia-Romagna:
ICF – riprendiamo il discorso
Corso di formazione per Operatore Socio Sanitario
Dr. Alberto Ferrando Prof. a contratto in ped. Amb. PdF ASL3 Genovese *Vice Presidente dellOrdine dei Medici Chirurghi.
EU-Regional Policy Structural actions 30/05/01 ANALISI COSTI-BENEFICI (ACB) nel quadro della Politica Regionale dell'Unione Europea Dott.ssa.
Agenzia Regionale Sanitaria
Gruppo tecnico regionale emergenze infettive Piano per lorganizzazione regionale della risposta alle emergenze infettive deliberato dalla Giunta regionale.
Paolo DArgenio Utilizzare linformazione sugli obiettivi di salute e innovare la pratica della sanità pubblica.
Gli stili di vita nei nostri bambini ed adolescenti
Limpegno della Regione per la diffusione e luso dei dati PASSI Dott.ssa A. Vitagliano Direttore Regionale Vicario Politiche della Prevenzione e Sicurezza.
L’HANDICAP VISIVO.
La Prevenzione Cardiovascolare nella Pratica Clinica Diffusione dei contenuti della III Conferenza La Prevenzione Cardiovascolare nella Pratica Clinica.
Le Raccomandazioni Informare e sensibilizzare la popolazione Informare e sensibilizzare la popolazione Attivare organiche azioni di comunità Attivare organiche.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “G. d’ANNUNZIO” CHIETI-PESCARA
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “G. d’ANNUNZIO” CHIETI
Campagna Educazionale Regionale DIFENDIAMO IL CUORE
SCUOLA DELL’INFANZIA “Taverna Vinci”
XXXIX Congresso Nazionale di Cardiologia
1 Il progetto nazionale di promozione dellattività fisica: aspetti operativi dott.ssa Lucia De Noni Responsabile del progetto Incontro con i referenti.
FAMIGLIE TRAUMATIZZATE F. Gambarati, N
EDUCAZIONE ALLA SALUTE
Gli strumenti di gestione per la disabilità: i Piani Integrati di Salute Dr.ssa Laura Brizzi Resp. U.F. Alta Integrazione Az. USL 8 Zona Valdarno Pisa.
UNITA‘ FUNZIONALE SALUTE MENTALE INFANZIA E ADOLESCENZA Zona di Arezzo Responsabile Dott. Paolo Nascimbeni.
IGEA - IGIENE EPIDEMIOLOGIA PROFILASSI EDUCAZIONE SANITARIA.
Promozione del benessere dopo la nascita di un figlio:
“La Rinite come fattore di rischio per l’Asma”
V Giornata Mondiale BPCO Azioni per contrastare lo sviluppo della BPCO Obiettivi di medio e lungo periodo nellambito dei Piani Sanitari Regionali Assessorato.
CLINICA DELLE MINORAZIONI: MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA
Tumori cerebrali sovratentoriali
IL PROGETTO REGIONALE PER LA PREVENZIONE DEL TABAGISMO NELLA SCUOLA
QUALE FORMAZIONE NEL SETTORE ALIMENTARE Valutazione sulle carenze e sulle prospettive delle differenti normative regionali dopo lintroduzione dellobbligo.
A limentazione nella R egione CA mpania ASL AV 1 ASL Na5 Regione CAMPANIA Ass. Agricoltura.
Noi e labuso sessuale sui bambini: la nostra cecità Bordighera - Palazzo del Parco Venerdì 9 e Sabato 10 novembre 2001 Convegno Provinciale contro la Pedofilia.
Il contesto. Il paziente al centro del sistema: dall’osservazione alla programmazione sanitaria.
Rendicontazione Anno Scolastico 2009/10 Istituzione Scolastica B.Croce. Dir.Scolastico dott.ssa Abete Silvana docente PELLICCIA MARIA LUCE Fs Area Dispersione.
I PIANI REGIONALI DI PREVENZIONE Dott.ssa Simonetta Rizzo.
Sovrappeso e obesità nei bambini Livello di attività fisica
definizione e sperimentazione di strumenti ed interventi
COS’È? L'Organizzazione mondiale della sanità è una delle agenzie delle Nazioni Unite specializzata per la salute. Fondata il 22 luglio 1946 e entrata.
UOSD Dietetica e Nutrizione Clinica
PSICOLOGIA DELLA SALUTE
IL CALICANTO Centro Intergrato per la Cura dei Disturbi dello Spettro Autistico (Anffas - AUSL 1 Massa Carrara)
Convegno “Governance sanitaria, modelli unici regionali
I Bisogni di salute non soddisfatti
CLINICA DIAGNOSI TERAPIA DELLA SLA A TRE ANNI DALLE LINEE GUIDA SABATO 12 APRILE ore 8.30 Dipartimento di Scienze Neurologiche, Aula A Viale.
PROMOZIONE DEL BENESSERE PSICOFISICO NELLE SCUOLE SUPERIORI
Conclusioni Rispondendo positivamente a tutte le domande del Rap Test la probabilità di avere una positività al Prick Test è molto alta. Il Rap Test permette.
Per info ed iscrizione rivolgersi alla Segreteria Organizzativa:
Valori e innovazione per il miglioramento della qualità e della sostenibilità del sistema sociale e sanitario regionale Assistenza Primaria: Le trasformazioni.
Pubblica Assistenza Sassofortino Formatore Sanitario regionale Dott. Gianni Barbetti.
Epidemiologia della patologia tiroidea a Pollenza 2014
IL Valore del Link tra Diabetologo e MMG dott.ssa Luisa Baraldi.
DOTT.SSA DANIELA GALEONE DIAMOCI UNA MOSSA: UNA CAMPAGNA TRIENNALE WORKSHOP: " STILI DI VITA E SALUTE: TRA BISOGNI INDIVIDUALI E DIRITTI DI CITTADINANZA.
Clinica e terapia malattie retiniche delle Direttore Scientifico
Dott.ssa Paola Del Sindaco Città di Castello, 19 novembre 2011
OLTRE II PROFILI E VALUTAZIONI DELL’INSERIMENTO LAVORATIVO Corso n /RER - Approvato con Delibera G.R. n.1156 del 5/8/2006 Seminario a chiusura.
Indagine sui mezzi di contenzione per minori in auto Dr. Roberto Turra Sistema Epidemiologico Regionale (SER)
VACCINAZIONE ANTI-PAPILLOMA VIRUS: PREVENZIONE DEL CANCRO DELLA CERVICE UTERINA Formazione dei formatori regionali Percorso formativo “a cascata” Torino,
Assistenti sanitarie: Dott.ssa Silvia Serra Dott.ssa Roberta Pitzalis
Amici di Cazombo Progetto di realizzazione di un ambulatorio pediatrico in Cazombo - Angola.
Fascicolo sanitario elettronico e ricetta dematerializzata
Il nostro è uno Studio Odontoiatrico dove prestano la loro opera quattro medici odontoiatri ed una équipe di sei Assistenti Il Dott. Damia è il Direttore.
Giornata Mondiale Del Diabete a Vallata (AV). COS’E’ LA GIORNATA DEL DIABETE? La Giornata del Diabete viene celebrata in tutto il mondo il 14 novembre.
INCONTRO Individuo-individuo Individuo -animale.  Bisogno d’amore  Affetto  Legami interpersonali PET THERAPY Nasce in America nel 1953 da un incontro.
SPORT IN CAMMINO Regione Puglia Assessorato alla Sanità Assessorato allo Sport BRINDISI – 29 FEBBRAIO 2016.
Regione Campania – Assessorato alla Sanità PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE II PARTE In attuazione dell’intesa Stato Regioni del 23 marzo 2005, atr.4.
Centro di Fisioterapia e Osteopatia Tutti gli specialisti presenti nel Centro si dedicano con attenzione, intenzione e amore, alla prevenzione, al ripristino.
Epidemiologia dei disturbi visivi. DISABILITÀ VISIVE Condizione di marcata e permanente riduzione della funzione visiva, tale da condizionare/limitare.
INCONTRO AUDITORIUM L’allarme sulle coperture vaccinali in calo in Italia: come recuperare la fiducia dei cittadini? Le coperture vaccinali in Italia raggiungono.
Transcript della presentazione:

Dott.ssa Carmela Caivano CENTRO REGIONALE PER LA PREVENZIONE E LA RIABILITAZIONE VISIVA IL BAMBINO IPOVEDENTE:L‘APPROCCIO E LA RIABILITAZIONE Dott.ssa Carmela Caivano

Epidemiologia dell’ipovisione in Italia Classi di minorazione visiva considerata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono 5: 2 per l’ipovisione e 3 per la cecità, Normal vision: a.v. >8/10 Moderate low vision: a.v. tra 3/10 e 7/10 Severe low vision: a.v. tra 1/20 e 1/10 o C.V. < 20° Moderate blindness: a.v. tra 1/20 e 1/50 o C.V. < 10° Severe blindness: a. v. < 1/50 o C.V. <5° Total blindness: non percepisce la luce

Classificazione per le minorazioni visive in Italia(legge n°138/2001) Ipovisione lieve: a. v. tra 3/10 e 2/10 o C.V. < 60% Ipovisione medio grave: a.v. tra 2/10 e 1/10 o C.V. < 50% Ipovisione grave: 1/20 e 1/10 o C.V. <30% Cecità parziale: a.v. tra 1/20 e 3/100 o c.v. <10% Cecità totale a.v.< 3/100 e c.v. < 3%

Il primo studio epidemiologico di popolazione sulla prevalenza delle minoraziono visive è stato effettuato tra il 1986 ed il 1988 a Ponza dal prof. Cerulli

Aspetti legislativi e medico legali: In Italia, fino al 1942, i minorati della vista erano considerati non in grado di intendere e di volere, interdetti dal Codice Civile e privati dei loro più essenziali diritti (norma cancellata con la legge 262/42)

Che cos’è l’ipovisione? Un sensibile decremento della capacità adattiva della visione, intesa come processo cognitivo, riconducibile a lesioni anatomo-funzionali dell’apparato sensoriale periferico strutturalmente irreversibili; lesioni che riducono o distorcono l’imput sensoriale limitando ed impoverendo gravemente il ciclo percettivo che può mantenere quel processo cognitivo, che rendono possibile la riabilitazione funzionale dell’attività percettiva

Che cos’è l’ipovisione? Sarà caratterizzata dalla scomparsa di almeno una delle prestazioni significative della vita quotidiana: la lettura,la scrittura, la capacità di movimento autonomo nell’ambiente e di autogestione organizzativa della quotidianità, funzioni ed attività non ripristinabili con i sussidi correttivi standard.

Linee Guida sulla riabilitazione (G.U. 30.5.1998 n°138) Attività sanitarie di riabilitazione: Interventi di valutazione diagnostica e tutte le procedure riabilitative finalizzate a portare il soggetto a contenere o minimizzare la sua disabilità Attività di riabilitazione sociale: Interventi finalizzati a garantire al soggetto disabile la massima partecipazione possibile alla vita sociale al fine di contenere la condizione di handicap

Legge 284/97 Prevenzione primaria: svolta dalla I.A.P.B. Prevenzione secondaria e terziaria: realizzazione di Centri specializzati per l’educazione e la riabilitazione visiva.

Centri di ipovisione L’attività di riabilitazione funzionale visiva prevede interventi ambulatoriali Il progetto riabilitativo deve mirare ad ottimizzare il grado di autonomia dell’interessato, dando la priorità alle esigenze espresse dal paziente, favorendo l’adattamento o il riadattamento alla propria realtà personale lavorativa e sociale sia con l’addestramento all’utilizzo di ausili protesici sia con un adeguato sostegno psicologico.

Riabilitazione visiva Il suo obiettivo specifico è quello di rendere il paziente capace di utilizzare al meglio il proprio residuo visivo All’intervento riabilitativo partecipano: L’oftalmologo Lo psicologo L’educatore L’ortottista Istruttore di orientamento e mobilità

Riabilitazione visiva Importante è quindi: Raccogliere una serie di informazioni utili sulla persona Incontare la famiglia Prendere contatti con la scuola Prendere coscienza delle interferenze della disabilità visiva sullo sviluppo intellettivo e sull’apprendimento

Le principali cause di ipovisione nell’infanzia Lo sviluppo fisiologico del sistema visivo si ha entro i tre anni di vita, ma le possibilità terapeutiche riabilitative proseguono oltre. Qualsiasi noxa che intervenga dopo i tre anni di vita, non avrà alcun effetto sulla maturazione del bambino e la sua sola rimozione determinerà un ripristino della preesistente funzione visiva

Le principali cause di ipovisione nell’infanzia Malformazioni del bulbo (microftalmo, albinismo) Palpebre (ptosi) Diottro oculare Cornea Cristallino (anomalia di forma, di trasparenza e di sede) Glaucoma congenito Uvea

Le principali cause di ipovisione nell’infanzia Retina :Patologie congenite (genetiche e malformazioni) Patologie acquisite (infiammatorie,traumatiche,ROP, retinoblastoma,miopia elevata, facomatosi)

Le principali cause di ipovisione nell’infanzia Nervo ottico: Subatrofia ottica o atrofia ottica causata da patologie congenite o acquisite Ambliopia bilaterale C.V.I.: disturbo visivo di origine centrale

C.V.I.: Disturbo visivo di origine centrale Grande variabilità delle prestazioni visive Preferenza di colori brillanti rispetto ad oggetti con forti contrasti Rilevante disattenzione visiva Incostanza nel riconoscimento degli oggetti Difficoltà nel riconoscimento dei volti Chiusura degli occhi quando sono impegnate le afferenze uditive Buon orientamento nello spazio Nell’afferamento lo sguardo viene allontanto dall’oggetto

Ruolo dell’ortottista Riveste un ruolo importante nella riabilitazione visiva, poiché serve da collegamento tra il paziente e le altre figure professionali della riabilitazione

Riabilitazione in età prescolare

Riabilitazione in età prescolare La riabilitazione – abilitazione visiva consiste in una serie di interventi, di stimolazioni, di esercizi che hanno lo scopo di condurre il bambino ad usare il residuo visivo al meglio delle proprie possibilità. La riabilitazione deve accompagnare il bambino dall’attivazione delle competenze sensoriali e percettive fino allo sviluppo delle complesse abilità del guardare e del riconoscere. Il bambino deve, inoltre, utilizzare tutti i canali sensoriali, ad integrare il dato visivo, per giungere ad una buona conoscenza della realtà

FUNZIONE VISIVA ACUTEZZA VISIVA CAMPO VISIVO SENSIBILITA’ AL CONTRASTO RICONOSCIMENTO DEI COLORI STEREOPSI RESISTENZA ALL’ABBAGLIAMENTO CAPACITA’ DI ADATTAMENTO PERCEZIONE DEL MOVIMENTO

Riabilitazione in età prescolare Riabilitazione visiva Riabilitazione neuropsicovisiva Riabilitazione psicomotoria o neuropsicosensoriale

Riabilitazione visiva Tipo di intervento: Stimolazioni/facilitazioni ambientali Stimolazioni visive (fissazione, localizzazione, inseguimento, arrampicamento) Strategie di esplorazione

Riabilitazione neuropsicovisiva Obiettivi Attivare le componenti neuro-psicologiche (funzioni prassiche e gnosiche) Favorire la comunicazione Favorire il gioco Tipo di intervento è importante la partecipazione del bambino: Anticipazione visiva Schemi esplorativi Memoria visiva Percezione dei rapporti spaziali

Riabilitazione psicomotoria o neuropsicosensoriale È finalizzata a migliorare le competenze sensoriali, psicomotorie e neuropsicologiche del bambino promuovendo sia ogni canale sensoriale, sia la curiosità nei confronti della realtà che lo circonda

Aspetti educativi e didattici Riabilitazione singola funzione Educazione numerose funzioni

Riabilitazione in età scolare In questa fase si può quantificare in che modo “vede” il bambino: presenza e qualità dell’attenzione visiva, definizione del visus, quantificazione del campo visivo, valutazione della motilità oculare

Riabilitazione in età scolare Potenziamento degli interventi precedentemente descritti Incentivazione e sviluppo dei processi di grafo- motricità (realizzato dall’Istituto Chiossone di Genova)

Il bambino ipovedente e la scuola IL BAMBINO IPOVEDENTE SVILUPPA UNA PERSONALITA’ RINUNCIATARIA, PASSIVA ED INSICURA PER L’IMPOSSIBILITA’ A MANTENERE IL CONTATTO VISIVO.

Il bambino ipovedente e la scuola Riduzione della progettualità Difficoltà di concentrazione Confusione operativa Insufficiente mimica facciale Livelli attentivi motivazionali inferiori alla norma Lentezza e scarsità di modulazione nella lettura Distortografia e disgrafia Difficoltà di organizzazione spaziale IL BAMBINO IPOVEDENTE

Metodologia INCENTIVARE I MOVIMENTI DI SGUARDO FACILITARE LA COSTRUZIONE DEGLI SCHEMI ESPLORATIVI POTENZIARE LA COORDINAZIONE OCCHIO-MANO ACQUISIRE CAPACITA’ DI ORIENTAMENTO E MOBILITA’ ACQUISIRE FUNZIONI DI LETTO-SCRITTURA APPRENDIMENTO E ADEGUATO UTILIZZO DEGLI AUSILI OTTICI TECNOLOGICI ED INFORMATICI

Metodologia Percorso di apprendimento alla scrittura Training di pregrafismo strutturato Training di apprendimento stampato maiuscolo Training apprendimento scrittura in corsivo

Training di pregrafismo strutturato (5-6 anni) Consiste in schede illustrate e non, che richiedono l’esecuzione d linee orizzontali, verticali, oblique, circolari, ondulate e curve

Training di apprendimento stampato maiuscolo Più semplice perché: Grafemi composti da linee Dimensioni percepibili e memorizzabili La corrispondenza fonema- grafema è facilitata La lettura è semplificata

Training di apprendimento stampato maiuscolo Al bambino inizialmente verranno presentati schede che richiedono l’esecuzione di grafemi composti da linee rette e da linee curve utilizzando, a seconda dei casi pennarello o matita a punta grossa L’insegnante, in seguito, può chiedere al bambino di pensare ad una parola che inizia con i suoni o sillaba sperimentate, invitare il bambino ad isolarli verbalmente per poi provare a scriverli

Training apprendimento scrittura in corsivo Non sempre possibile Bisogna avviare il bambino all’apprendimento del corsivo attraverso schede con combinazioni di tratti curvi, retti ed a occhiello Successivamente verranno proposte le lettere in corsivo

Rendere più efficace ed efficiente l’apprendimento Didattica Rendere più efficace ed efficiente l’apprendimento

Didattica ed ipovisione L’azione dell’adulto deve essere rivolta a: Facilitare l’accesso ai materiali Verificare la qualità e la completezza delle informazioni di tipo visivo acquisite dal bambino Integrare le informazioni visive con feedback verbali Organizzare le informazioni con un bon uso della concettualizzazione, veicolata da un buon lessico

Didattica ed ipovisione In questa fase, infatti il bambino sviluppa: Competenze fonologiche, lessicali ed elementi morfologici di base Competenze percettive, psicomotorie, della rappresentazione spaziale e della coordinazione

STRUMENTI DI SUPPORTO QUADERNI A RIGATURE E QUADRETTATURE DIVERSIFICATE PENNARELLO A PUNTA FINE,MEDIA E GROSSA E MATITA A PUNTA GROSSA LAMPADA DA TAVOLO A LUCE FREDDA BANCO CON PIANO RECLINABILE E LEGGIO VIDEOINGRANDITORE LENTE D’INGRANDIMENTO COMPUTER CON SCANNER E SISTEMA PER SINTESI VOCALE LIBRI E FOTOCOPIE INGRANDITE REGISTRATORE

Il P.C. e L’ipovisione È uno strumento di lavoro utile a tutti gli studenti Consente di ovviare alle difficoltà nell’attività di lettura e scrittura

grazie per l'attenzione