Educazione sanitaria e fumo di tabacco

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Transcript della presentazione:

Educazione sanitaria e fumo di tabacco Pio Russo Krauss resp. Settore Educazione Sanitaria ed Ambientale ASL Napoli 1 Centro

Il fumo di tabacco è una tossicodipendenza (OMS) caratteristiche delle tossicodipendenze: un desiderio continuo di usare la sostanza e la difficoltà di interromperne l’uso un aumento progressivo della spesa per procurarsi la sostanza la continuazione dell'uso nonostante la consapevolezza di procurarsi un danno alla salute il manifestarsi di un disagio, anche dopo una breve astinenza, che spinge a continuare nell’uso della sostanza

Si fuma di meno, fumano di più i poveri e i meno acculturati In Italia nel 1980 fumava il 35% della popolazione sopra i 14 anni (il 54% dei maschi e il 17% delle femmine) Nel 2005 la percentuale di fumatori si è ridotta al 22% della popolazione sopra i 14 anni (28% dei maschi e 17% delle femmine) Fuma il 21% dei laureati, il 32% di coloro che hanno solo la licenza media

il 35% dei fumatori ha iniziato a fumare tra i 14 e i 17 anni ed il 47% tra i 18 e i 21. La maggioranza dei fumatori inizia con un ridotto numero di sigarette, ma in un tempo più o meno breve si attesta su valori consistenti (15-20 sigarette al giorno). La maggioranza dei fumatori smette di fumare quando iniziano a comparire sintomi di malattie e disturbi, cioè quando il fumo ha ormai causato almeno una parte dei danni, alcuni irreversibili.

Motivi per cui si inizia a fumare imitazione dei membri del gruppo di appartenenza e di modelli (genitori, opinion leader, insegnanti ecc.): i figli di fumatori e gli studenti di insegnanti fumatori hanno maggiore probabilità di diventare fumatori desiderio di diventare adulti: rito d'iniziazione all’adultità bisogno d’essere accettati e di non isolarsi. Dire "No" al compagno o all'adulto può essere difficile per l’adolescente curiosità, spesso alimentata da opinioni positive sul fumo (la sigaretta è rilassante, è stimolante, aiuta a ragionare meglio, è buona ecc.) bisogno di trasgredire: più frequente in figli di genitori autoritari

Fattori che predispongono al fumo Presenza di familiari fumatori Stile educativo familiare: attenzione, ascolto, controllo, responsabilità Atteggiamento dei genitori rispetto al fumo Coetanei fumatori Ridotta scolarizzazione Basso livello socioculturale Insegnanti fumatori Coetanei con comportamenti a “rischio” Presenza di situazioni stressanti

Le competenze di vita la capacità di prendere decisioni e di risolvere problemi il pensiero creativo la capacità di critica la competenza comunicativa la capacità di relazionarsi con gli altri l'autoconsapevolezza l'empatia il sapere esprimere e controllare le proprie emozioni la capacità di reggere la frustrazione

Interventi preventivi efficaci - informare sui danni del fumo (possibilmente tramite esperienze) - rendere consapevoli che solo una minoranza di adulti fuma - enfatizzare l’immagine positiva del non-fumatore e quella negativa del fumatore - focalizzare il ruolo delle multinazionali, dei mass-media della delinquenza organizzata (“non farti giocare”) - sviluppare le competenze di vita - educazione tra pari (peer education)

Il Progetto Quadrifoglio Prevenzione del Tabagismo Lasciateci Puliti: consapevolezza dei rischi, che solo una minoranza di adulti fuma, enfatizzazione immagine del fumatore, consapevolezza degli svantaggi di essere fumatore Progetto dell’Università di Perugia: consapevolezza dei rischi del fumo e dei vantaggi di non fumare tramite esperimenti Aumentare l’autostima Aumento dell’autoefficacia e della competenza comunicativa tramite simulate Impegnare gli studenti nell’educazione contro il fumo Azione sul contesto: Piano di salute della scuola

Il Progetto Quadrifoglio Prevenzione del Tabagismo 1 Perché si comincia a fumare 2 I rischi del fumo, i vantaggi di non essere fumatore 3 Quante sono le persone che non fumano 4 Aumentare l’autostima 5 Resistere ai condizionamenti 6 Convincere gli altri a non fumare Inoltre il Piano di salute della scuola

Piano di salute della scuola La scuola ha nominato i responsabili del rispetto del divieto di fumare? I responsabili del divieto di fumo hanno ricevuto adeguata informazione sulla normativa e sui loro compiti e responsabilità? Sono affissi i cartelli di divieto di fumo nei locali della scuola (corridoi, bagni, ecc.)? I cartelli, oltre a sancire il divieto, informano sui danni del fumo e valorizzano la figura del non-fumatore? Il divieto di fumo viene rispettato da tutti i soggetti presenti a scuola (in primis dirigente ed educatori)?

Il Piano di salute della scuola Nominare i responsabili Formare i responsabili: leggi, promemoria Fornire ai responsabili i moduli per le multe Affiggere cartelli che siano anche “educativi” Consigli se il divieto non è rispettato

VIETATO FUMARE legge 584/1975 e legge 3/2003 sanzione da 27,50 a 275 euro (da 55 a 550 euro in caso di violazione commessa in presenza di donna gravida o bambini fino a dodici anni) Delegato alla vigilanza ad accertare e contestare l'infrazione Sig. ...... Chi fuma rispetto a chi non fuma ha: 15 volte più probabilità di soffrire di bronchite cronica, 10 volte più probabilità di avere un cancro del polmone, 10 volte più probabilità di soffrire di ulcera, 3 volte più probabilità di avere un infarto. Il fumo nuoce gravemente anche a chi ti sta vicino

Grazie dell’attenzione Pio Russo Krauss cedras@aslnapoli1centro.it Anno 2011