La spéculation est un luxe, tandis que l’action est une nécessité Esperienza di produzione di CDR e suo utilizzo in impianti non dedicati La spéculation est un luxe, tandis que l’action est une nécessité H. Bergson ing. franco cristo perugia, 27 giugno 2008
Perché si è pensato di produrre CDR ? a Firenze, è derivato da successive pianificazioni provinciali “stratificate” in cui le scelte operate non sono frutto di sole considerazioni tecnico-impiantistiche ma anche (soprattutto) di compromessi nel tentativo di minimizzare il dissenso sociale “fare di necessità, virtù”
Obiettivo principale (oggi) produrre, partendo da rifiuti urbani, un combustibile da poter utilizzare in impianti esistenti per la produzione di energia o di materiali (es. cemento) e che utilizzano combustibili fossili
Analisi energetica ed ambientale nel rispetto del principio di autosufficienza e di prossimità, indicato dalle normative europee e nazionali effettuare analisi di carattere energetico ed ambientale (CO2 emessa, impronta ecologica, LCA) individuare la soluzione preferibile, nelle attuali condizioni normative e tecniche: qui ed ora CDR vs. Inceneritori le
Le nostre passate esperienze 1984: la Provincia di Firenze pianifica una filiera impiantistica che prevede realizzazione di un impianto di selezione e compostaggio cui confluiscono tutti i rifiuti indifferenziati dell’area fiorentina un gassificatore alimentato da RDF (Refuse Derived Fuel) sia per produzione di energia elettrica che di LEG da inviare all’adiacente cementificio (quasi 15 anni prima del “Ronchi”) le
Caratteristiche RDF Tipo pellettizzato Dimensioni (Diametro – Lunghezza) 10/30–100/150 Umidità % in peso 4 - 25 Contenuto di inerti minore 20 Residuo a 105 °C % 93,4 Residuo a 600 °C 13,4 Massa volumica apparente Kg/m³ 400-700 Potere calorico inferiore Kcal/Kg s. s. 3500- 4500 Cloro % Cl sul secco < 0,8 Zolfo % S sul secco < 0,4 Piombo mg/Kg Pb sul secco 100-200 Cadmio mg/Kg Cd sul secco < 1 Rame totale mg/Kg Cu sul secco 50-150 Cromo totale mg/Kg Cr sul secco 20-50 Azoto % N sul secco <5
Caratteristiche LEG Azoto % 60 Ossigeno 5.08 Ossido di carbonio 4.03 Biossido di carbonio 9.02 Metano 2.03 Etano 0.03 Etilene 2.00 Umidità 16.04 Potere Calorifico Superiore kcal/Nm³ 1532 Potere Calorifico Inferiore 1419 Particolato totale mg/Nm³ 10500
Caratteristiche LEG Particolato totale mg/Nm³ 10500 Ammoniaca 867 Acido cloridrico 34,4 Biossido di zolfo 22,4 Cromo 2,6 Piombo 14,9 Rame 33,1 Vanadio 0,3 Nichel 0,54 Cadmio 0,24 Mercurio 0,016 Cromo VI 0,041
Gli obiettivi dell’impianto (progetto) massimizzare il recupero di materia dal rifiuto indifferenziato: alcune plastiche, metalli e di gran parte della componente organica ottenere compost per uso agronomico ottenere RDF in forma di pellet ridurre a meno del 10-15% gli scarti da inviare in discarica
La realtà di oggi : gli ingressi oltre 160.000 t/anno di rifiuto indifferenziato (RUR) a valle di una RD di oltre 37% con punte di 45-50% in alcune realtà raccolta a cassonetto, side-loader bacino di quasi 500.000 abitanti oltre 370.000 t/anno RU totale
La realtà di oggi : la merceologica Umidità Media 35,6 Carta 12,72 Cartone 4,57 Poliaccoppiati 1,32 Plastica Rigida 2,95 Plastica Film 5,78 Platica PET (Bottiglie) 1,84 Polistirolo 3,15 Tessili 4,04 Legno 1,68 Metalli Ferrosi e non Ferrosi 3,12 Vetro, Ceramica, Inerti 5,9 Sostanza Organica 32,24 Altro (Non Combustibile) 1,2 Sottovaglio (< 20 mm) 19,53
Il lay-out dell’impianto
Triturazione di testa tre linee Doopstadt giri lenti direttamente in fossa primario: Vecoplan Tornado aprisacco omogeneizzazione eliminazione grossi problemi
Vagliatura tre vagli foratura circolare 60-80 mm deferrizzazione sottovaglio invio alla biocelle per la stabilizzazione 500 mg O2/ kg s.v. h
mulini bialberi a giri veloci Raffinazione mulini bialberi a giri veloci Vecoplan VNZ 300 griglia di 80m circolare separatori balistici ciclonatura
reggette polietilene possibilità di impacchettamento I formati finali sfuso balle addensato presse FAES reggette polietilene possibilità di impacchettamento 4 filiere CPM (pellettizzatrici)
Le caratteristiche del CDR Umidità % peso 19,1 P.C.I. (sul tal quale) kJ/Kg 17.281 Cloro (sul tal quale) % 0,42 Zolfo (sul tal quale) 0,15 Ceneri (sul secco) 11,7 T. Rammollimento Ceneri °C 1040-1080 Arsenico mg/kg ss 1 Cadmio 0,5 Mercurio 0,4 Cadmio + Mercurio 0,9 Nichel 10 Cromo Totale 92 Manganese 57 Piombo (volatile) 114 Rame (solubile) 7
Le caratteristiche del CDR-Q Umidità % peso 14,7 P.C.I. (sul secco) kJ/Kg 28.524 Cloro (sul secco) % 0,68 Zolfo (sul secco) 0,08 Ceneri (sul secco) 11,5 T. Rammollimento Ceneri °C 1050-1100 Arsenico mg/kg ss 2 Cadmio 0,8 Mercurio 0,2 Nichel 15 Cromo Totale 60 Manganese 50 Piombo (volatile) 45 Rame (solubile) 10
Le finalità, oggi normate garantire un potere calorifico adeguato al suo utilizzo nonché a ridurre e controllare il rischio ambientale e sanitario la presenza di materiale metallico, vetri, inerti, materiale putrescibile e il contenuto di umidità la presenza di sostanze pericolose, in particolare ai fini della combustione la finalità è dunque quella di lavorare sulle qualità del prodotto ottenuto in modo da garantire agli impianti di destino una qualità delle caratteristiche di combustione ed ottenere buone performance energetiche e soprattutto ambientali
iniziano ad affacciarsi anche opportunità all’estero I flussi in uscita, oggi i flussi in uscita sono costituiti da frazione secca combustibile, da scarti da collocare in discarica, da metalli inviati a recupero e dai flussi di CDR e CDR-Q il CDR viene conferito sia fluff, che addensato, che in balle con reggetta in polietilene ed eventuale confezionamento in pellicola a cementifici, ad impianti legati a processi alimentari, a centrali di produzione di energia elettrica le principali differenze riguardano le caratteristiche fisiche del prodotto legate alle caratteristiche del sistema di alimentazione o del combustore letti fluidi o griglia iniziano ad affacciarsi anche opportunità all’estero
La sinergia con il cementificio di Greve dall’esperienza dell’invio del LEG prodotto dal gassificatore al precalcinatore del forno del cementificio si è sviluppata la possibilità di sostituire il polverino di carbone con materiale derivato direttamente dai rifiuti urbani allestimento di una linea di raffinazione ed adduzione del CDR mediante trasporto pneumatico nel bruciatore principale e/o precalcinatore l’impianto è composto da una sezione di stoccaggio, un raffinatore bialbero a giri veloci Vecoplan VAZ 160 con griglia da 30 mm, un sistema di deferrizzazione mediante elettromagnete, una bilancia dosatrice ed un sistema pneumatico di invio al forno 1000-3000 kg/ora
L’impianto presso il cementificio di Greve
…i prossimi passi… coprire la fase transitoria verso la realizzazione degli impianti dedicati previsti dalla nuova pianificazione di Ambito, utilizzando tutte le possibilità offerte dal mercato migliorare il processo di selezione trovare sbocchi alla f.o.s. agire, pensandoci bene, facendo fronte alle pressanti necessità grazie per l’attenzione f.cristo@quadrifoglio.org