a cura del prof. P. Vezzoni

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Transcript della presentazione:

a cura del prof. P. Vezzoni Appunti Irc / 1 I possibili atteggiamenti di fronte all’esperienza religiosa ATEISMO = negazione dell’esistenza di Dio AGNOSTICISMO = negazione della possibilità di conoscere, di affermare qualsiasi cosa su Dio INDIFFERENZA RELIGIOSA = (o ateismo pratico) non porsi il problema dell’esistenza di Dio, vivere come se non ci fosse (riferimenti sul testo: pagg 14-15) a cura del prof. P. Vezzoni

a cura del prof. P. Vezzoni Appunti Irc / 2 Il Sacro Nel linguaggio comune, SACRO e DIVINO sono termini che sono usati solitamente come sinonimi propriamente, nel linguaggio delle scienze della religione, per SACRO si intende un concetto distinto rif. pp.15, 33ss. a cura del prof. P. Vezzoni

a cura del prof. P. Vezzoni Appunti Irc / 3 Il Sacro Si intende per SACRO tutto ciò che appartiene alla sfera umana-sensibile, al mondo naturale (quindi, oggetti, luoghi, persone, tempi, gesti…), e che, nello stesso tempo, manifesta la presenza del divino, e quindi appartiene o è parte del divino stesso a cura del prof. P. Vezzoni

a cura del prof. P. Vezzoni Appunti Irc / 4 Il LUOGO SACRO (rif. pp.34-35) Si intende per SPAZIO (luogo) SACRO quella porzione dello spazio naturale in cui si manifesta la presenza del divino o in cui il divino “abita” il concetto di “abitare” va inteso, ovviamente in senso “analogico” (cioè, come se…) a cura del prof. P. Vezzoni

a cura del prof. P. Vezzoni Appunti Irc / 5 Il LUOGO SACRO ma va specificato che per le religioni arcaiche (primitive e antiche), questo “abitare” in senso analogico, ha anche un senso quasi proprio, “letterale”, nel senso che il divino è “in qualche modo” realmente, fisicamente presente in un determinato luogo piuttosto che in un altro, e quindi l’incontro con il divino è possibile solo all’interno dello spazio sacro a cura del prof. P. Vezzoni

a cura del prof. P. Vezzoni Appunti Irc / 6 Il LUOGO SACRO nelle religioni MONOTEISTE, invece, la presenza del divino nel luogo sacro è interpretata nel senso che egli è presente nel luogo sacro nello stesso modo in cui è presente in tutto lo spazio (quindi, l’incontro con la divinità è possibile ovunque) il luogo sacro allora, in queste religioni, assume un valore diverso, è individuato in modo diverso a cura del prof. P. Vezzoni

a cura del prof. P. Vezzoni Appunti Irc / 7 Il LUOGO SACRO nelle religioni ARCAICHE, il luogo sacro è individuato dalla MANIFESTAZIONE (TEOFANIA o IEROFANIA ) della divinità in esso nelle religioni MONOTEISTE invece, il luogo sacro è individuato perché è collegato a fatti storici legati a quella tradizione religiosa perché quel luogo era già precedentemente considerato sacro a cura del prof. P. Vezzoni

a cura del prof. P. Vezzoni Appunti Irc / 8 L’ASSOLUTO (rif. p. 31) L’assoluto può essere concepito essenzialmente in due modi nelle diverse religioni: come entità IMPERSONALE, cioè priva di caratteri personali quali, intelletto, pensiero, volontà, capacità dialogica, (ad esempio, come LEGGE, o FORZA, o ENERGIA) oppure come entità PERSONALE, cioè dotata delle cose sopra citate (e quindi come una DIVINITA’ appunto) a cura del prof. P. Vezzoni

a cura del prof. P. Vezzoni Appunti Irc / 9 Il MITO (rif. p. 32) Il mito è la forma essenziale nella quale si esprimono le religioni arcaiche è come forma un RACCONTO ORALE relativo all’origine della realtà nel suo insieme (MITI COSMOGONICI) o di suoi aspetti particolari che ha luogo, accade nell’ambito del rito religioso (il racconto mitico non si presenta mai slegato da una funzione e da un contesto religiosi) a cura del prof. P. Vezzoni

a cura del prof. P. Vezzoni Appunti Irc / 10 Il MITO (rif. p. 32) La funzione del MITO è quella di FORNIRE SENSO ALLA REALTÀ attraverso lo spiegare che tutte le cose hanno un’origine, cioè una ragione, una causa, e che quindi la realtà è ORDINATA, RAZIONALE, SENSATA il mito svolge quindi una funzione (religiosa)di attribuzione di senso alla realtà, a cura del prof. P. Vezzoni

a cura del prof. P. Vezzoni Appunti Irc / 11 Rito e Culto Per RITO si intende un’azione codificata, quindi di carattere ripetitivo, che esprime una serie di significati che tendono a stabilire e rafforzare i legami fra gli individui di un gruppo umano e fra esso e il divino in senso generale, per CULTO si intende l’insieme dei riti di una certa tradizione religiosa in maniera più specifica, il CULTO è un rito che ha come oggetto il divino a cura del prof. P. Vezzoni

a cura del prof. P. Vezzoni Appunti Irc / 12 Rito e Culto il RITO invece non ha come oggetto specifico il divino, ma appunto stabilisce una serie di vincoli e regole all’interno dei rapporti sociali Un esempio di tali riti sono ad esempio i riti di PASSAGGIO o di INIZIAZIONE che segnano le tappe fondamentali della vita dell’individuo in seno al gruppo (nascita, maturità, matrimonio, morte, fertilità) a cura del prof. P. Vezzoni

a cura del prof. P. Vezzoni Appunti Irc / 13 Rito e Culto il termine CULTO rimanda, da un punto di vista etimologico, al verbo latino COLERE, e quindi al concetto di coltivare, prendersi cura di, prestare attenzione a non a caso lo stesso termine è alla radice dei concetti di CULTO, COLTIVAZIONE-COLTURA, CULTURA a cura del prof. P. Vezzoni

a cura del prof. P. Vezzoni Appunti Irc / 14 Rito e Culto infatti il CULTO e la COLTIVAZIONE sono, nelle civiltà arcaiche, due modi per interagire con la stessa realtà infatti, la NATURA e il DIVINO sono sfere strettamente connesse, due facce della stessa realtà e il gesto dell’uomo di coltivare o cacciare è in fondo un atto di culto così come il gesto cultuale è strettamente funzionale alla caccia o alla coltivazione a cura del prof. P. Vezzoni