le specificità delle situazioni di cecità

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
SEZIONE PRIMAVERA a. s Istituto Scolastico Paritario  "VINCENZA  ALTAMURA“ Via David Salinieri, 5 – Roma Tel.: Fax:
Advertisements

RITARDO NELL’APPRENDIMENTO
TECNOLOGIA E INFORMATICA
DISTURBI SPECIFICI APPRENDIMENTO D.S.A
Programmazione e Sperimentazione Didattica
LA LAVAGNA INTERATTIVA NEL LABORATORIO DI LINGUA INGLESE
Accoglienza e presa in carico dell'alunno con disabilità:
L’HANDICAP VISIVO.
I Disturbi Specifici dell’apprendimento: Dislessia e Disortografia 2
Didattica Speciale Un percorso di riflessione su alcune parole chiave
Caratteri di una formazione diretta allo sviluppo di competenze Michele Pellerey 1Montesilvano 19 marzo 2010.
IL PEDAGOGISTA CLINICO UTILIZZA IL COLLOQUIO DIAGNOSTICO
Accessibilità dei siti Web
Nuovi scenari formativi in una scuola inclusiva
Gli Apprendimenti nella Disabilità uditiva e le Nuove Tecnologie
Formazione a distanza (fad)
… QUELLI CHE …insegnano…
INFANZIA S. TERESA.
Tipologie di disabilità, handicap associati e tecnologie.
PROGETTO ORIENTA - INSIEME 3
L.440/1997 Punto 2 Direttiva n.180/1999 PROGETTO SPECIALE (L.440 /1997 Punto 2,Direttiva n.180/1999) EDUCAZIONE MOTORIA, FISICA E SPORTIVA (Programma PERSEUS)
LE ABILITA’ CHE FANNO DA SFONDO AGLI APRRENDIMENTI COMPLESSI
Il docente di sostegno: un ruolo nella scuola dell’inclusione
25/02/ Nuove Tecnologie e Disabilità LE TIC NELLEDUCAZIONE DEI CIECHI INTRODUZIONE Di Luciano Paschetta I.Ri.Fo.R
Obiettivi: Favorire l’uso di strumenti informatici e telematici per migliorare la crescita culturale e l’informazione; sviluppare o rafforzare le loro.
1. Vostro figlio/a viene volentieri a scuola?. 2. Lofferta formativa della scuola frequentata da suo figlio/a risponde alle aspettative della sua famiglia?
Materiali relativi alle esperienze realizzate nei
Flavio Fogarolo MIUR - CSA di Vicenza
UNICAL Progettazione dei percorsi personalizzati di apprendimento
IL COMPUTER NELLA SCUOLA
TUTTI I DIRITTI DELLA PRESENTE PRODUZIONE SONO RISERVATI.
Educazione adulti.
Istituto di Istruzione Secondaria Liceo Classico e Liceo Scientifico MASCALUCIA Copertina Realizzazione e foto: Carlo Manfredini,
1. Vostro figlio/a viene volentieri a scuola?. 2. Lofferta formativa della scuola frequentata da suo figlio/a risponde alle aspettative della sua famiglia?
Matematiche Elementari da un Punto di Vista Superiore
I CARE Imparare Comunicare Agire in una Rete Educativa Piano Nazionale di formazione e ricerca Progetto biennale rivolto all’accoglienza e all’integrazione.
Aumentativa Alternativa
LA PSICOMOTRICITA’ È uno strumento importante, determinante, sul piano educativo. L’educazione della motricità significa avere una relazione intellettuale.
Luca Bonini Dipartimento ricerca e sviluppo IUFFP Lugano
1. L’APPRENDIMENTO NEGLI ADULTI
Centro di formazione e di educazione funzionale organizza per il mese di Giugno e Luglio 2013 il “CENTRO LUDICO EDUCATIVO Estivo”
Integrazione Scolastica e Sociale
RIUNIONE DEL 23 OTTOBRE 2013 Ordine del giorno:
TECNOLOGIE E DISABILITÀ Prof.ssa Floriana Falcinelli.
Silvia Dini – Anna Gettani Istituto David Chiossone onlus Genova
METODOLOGIA DELL'EDUCAZIONE MUSICALE
Università degli Studi di Macerata
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE PEDAGOGICHE DISTURBI DELL’ APRRENDIMENTO A.A. 2010/11 - I SEMESTRE Dott.ssa.
Università degli studi di Pavia Comunicazione Interculturale e Multimediale Prova finale di Ilenia Pasotti Oltre le barriere comunicative: disabili e accessibilità.
Usabilità ed Accessibilità del WEB Convegno in COM-PA 2003 – Bologna Bologna, 19 settembre 2003 Carlo Gulminelli Vice Presidente ASPHI Onlus.
Logica costruttivista e collaborativa
Ruolo delle TIC nell’integrazione dei disabili
Università degli Studi di Macerata Facoltà di Scienze della formazione specializzazione per le attivita’ di sostegno Laboratorio sui DISTURBI DELL’ APpRENDIMENTO.
LA NORMATIVA DAGLI ANNI ’70 AD OGGI
QUELLI CHE INSEGNANO … A cura di F.M.Pellegrini /05/14.
Multimedialità: uso contemporaneo e sinergico di diversi media (testo, immagini, suoni); intreccia tra loro linguaggi tradizionalmente originati da media.
ISTITUTO COMPRENSVO DI ALI’ TERME POF
Perché le TIC nella Didattica
Lettura della relazione clinica e sua interpretazione in funzione della progettazione di Piani Didattici Personalizzati Dott.ssa Anna Noemi Trussardi Neuropsicologa.
STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE Prof.ssa Giovanna Mirra.
Linee guida nazionali per l’orientamento permanente
Sviluppo dei bambini ciechi (cognitivo) 2
Sviluppo dei bambini ciechi (linguistico) 4
Sviluppo dei bambini ciechi (motorio) 1
L'insegnamento scientifico nella Scuola dell'infanzia
UNITÀ DI APPRENDIMENTO PROF.SSA SENAREGA. UNITÀ DI APPRENDIMENTO Un insieme di esperienze di apprendimento incentrate sui processi formativi e non sui.
Il lavoro di sviluppatore informatico per una donna non vedente Una stimolante sfida quotidiana. a cura di Stefania Leone
PEI - PROGETTO DI VITA Diagnosi funzionale Momento conoscitivo del reale funzionamento dell’alunno secondo il modello ICF Profilo Dinamico Funzionale Momento.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO SCUOLA DELLE SCIENZE GIURIDICHE ED ECONOMICO-SOCIALI Corso di Studio in Scienze Motorie Lo sviluppo psicomotorio nel.
Seminario di studi “Reuven Feuerstein: i bambini del mondo ti aspettano” Firenze, 22 ottobre 2014 Istituto per la Ricerca e la Sperimentazione Metodologica.
Transcript della presentazione:

le specificità delle situazioni di cecità Disabilità visive, integrazione scolastica e nuove tecnologie: le specificità delle situazioni di cecità Prof. Giancarlo Abba Dott.ssa Anna Soldati Area Tiflopedagogica e Tifloinformatica Istituto dei Ciechi di Milano www.istciechimilano.it MONTECATINI, 16, 23 maggio, 6 giugno 2006

INDICE IL BAMBINO NON VEDENTE E LE NUOVE TECNOLOGIE INFORMATICHE LE DISABILITA’ VISIVE LA SITUAZIONE DI PARTENZA I CAMPI DI INTERVENTO I SERVIZI ALL’INTEGRAZIONE

IL BAMBINO NON VEDENTE E LE NUOVE TECNOLOGIE INFORMATICHE

NELL’APPROCCIO INIZIALE AL COMPUTER CONFRONTO TRA BAMBINI VEDENTI E NON VEDENTI NELL’APPROCCIO INIZIALE AL COMPUTER condivisione degli strumenti vs postazione individuale adattata input via mouse, joy stick, tastiera input via tastiera alfanumerica e tasti-funzione output via immagine grafica e movimento output via barra braille o sintesi vocale (valide per testi) prerequisiti e competenze elementari prerequisiti e competenze elevate autoapprendimento e utilizzo in autonomia dipendenza prolungata dall’adulto il computer è un gioco in ambito familiare il computer è un compito in ambito scolastico

RICERCA relativa a: APPROCCIO LUDICO al computer, attraverso audio-giochi, l’uso di touch screen o di tavolette tattili per incrementare la motivazione abbassare l’età di accesso potenziare i prerequisiti percettivo-motori, spaziali, logici necessari per l’uso standard del computer

Modalità di accesso alle informazioni IPERTESTUALITA’:la possibilità di scelta tra diverse direzioni di lettura può disorientare chi, come il non vedente, è vincolato ad approcci sequenziali (v. tatto e udito) e metodici MULTIMEDIALITA’: l’uso, che è in ogni caso prevalente, della componente visiva e grafica crea problemi di accessibilità. Può verificarsi non una co-fusione, ma una confusione di linguaggi A-SPAZIALITA’:la immaterialità dei testi, accentuata dal braille labile e dalla sintesi vocale, decontestualizza i dati , favorendo la componente mnemonica dell’apprendimento L’apprendimento inteso come RICERCA-AZIONE autonoma da parte dell’alunno può accentuare inizialmente la distanza tra il ragazzo non vedente e i suoi compagni, essendo per lui un obiettivo perseguibile in tempi più lunghi rispetto alle metodologie d’insegnamento tradizionali

Le condizioni Pc va introdotto dopo attenta verifica della presenza dei prerequisiti di base necessari e della storia personale Bisogna verificare e garantire la disponibilità degli strumenti informatici, la loro manutenzione e aggiornamento, la formazione specifica degli insegnanti, la continuità didattica, …. Deve restare uno strumento tra i tanti disponibili per la comunicazione scritta del non vedente

Le disabilità visive CECITA’ ASSOLUTA / IPOVISIONE CECITA’ CONGENITA / TARDIVA CECITA’ PURA / ASSOCIATA

La classificazione delle disabilità visive Legge n. 138/2001 MINORAZIONE VISIVA CENTRALE PERIFERICA GRAVITA’ VISUS RESIDUO GRADO RESIDUO PERIMETRICO MINORAZIONE ASSENTE > 3/10 ≥ 60 % IPOVISIONE CENTRALE LIEVE ≤ 3/10 - > 2/10 1 IPOVISIONE PERIFERICA LIEVE 59 % - 50 % IPOVISIONE CENTRALE MODERATA ≤ 2/10 - > 1/10 2 IPOVISIONE PERIFERICA MODERATA 49 % - 30 % IPOVISIONE CENTRALE GRAVE ≤ 1/10 - > 1/20 3 GRAVE 29 % - 10 % CECITA’ CENTRALE RELATIVA ≤ 1/20 ≥ 1/200 (1/200 = conta dita) 4 CECITA’ PERIFERICA RELATIVA 9 % - 3 % CECITA’ CENTRALE ASSOLUTA Moto della mano ombra e luce - spento 5 ASSOLUTA < 3 % ≤≤≤≤≤≤≤≤≤

LA SITUAZIONE DI PARTENZA

GLI EFFETTI SECONDARI DELLA DISABILITA’ VISIVA “La disabilità visiva totale e precoce costituisce una BARRIERA tra bambino e ambiente” GLI EFFETTI SECONDARI DELLA DISABILITA’ VISIVA 1 – POVERTA’ PERCETTIVA vuoto sensoriale esperienze esplorative frammentarie -> IMMAGINATIVA patrimonio immaginativo ridotto relazioni spazio-temporali e causali ridotte

2 – RITARDO DELLA MOBILITA’ VOLONTARIA EFFETTI SECONDARI DELLA DISABILITA’ VISIVA 2 – RITARDO DELLA MOBILITA’ VOLONTARIA -> impaccio e inibizione motoria -> stereotipie motorie

- VERBALISMO ED ECOLALIA no comunicazione mimico-gestuale EFFETTI SECONDARI DELLA DISABILITA’ VISIVA - VERBALISMO ED ECOLALIA no comunicazione mimico-gestuale comunicazione affidata prevalentemente al linguaggio verbale “verbalismo” dei vedenti

Problematica della famiglia EFFETTI SECONDARI DELLA DISABILITA’ VISIVA - DISAGIO AFFETTIVO Problematica della famiglia Problematica del soggetto

POTENZIAMENTO COMPENSATIVO Obiettivo educativo complessivo : POTENZIAMENTO COMPENSATIVO “ Prendere atto dei limiti e sviluppare le potenzialità disponibili”

I CAMPI DI INTERVENTO

Intervento precoce rivolto al bambino e alla famiglia madre deve diventare IO ausiliario efficace comunicare fiducia di base farsi mediatore nel rapporto oggettuale

Sviluppo percettivo-immaginativo Promozione delle risorse sensoriali extravisive: tatto, udito, olfatto, gusto, mobilità e propriocezione Abilitazione tattile: mani “cieche” mani “curiose” mani “intelligenti”

premere stringere palpare… A) DISCRIMINARE LE QUALITA’ COSTITUTIVE DEGLI OGGETTI E RICONOSCERE I MATERIALI. COME? premere stringere palpare… sfiorare piegare strappare… tendere torcere stropicciare… sollevare soppesare… spingere tirare lasciar cadere…

- utilizzo della coordinazione bimanuale B) INDIVIDUARE LE QUALITA’ STRUTTURALI (FORME E DIMENSIONI) E FUNZIONALI. COME? Per mezzo della esplorazione aptica, un vero e proprio progetto esplorativo che comporta: - utilizzo della coordinazione bimanuale - movimento sistematico sequenziale delle mani - articolazione dell’esplorazione in fasi distinte individuazione di spazi definiti e tempi adeguati comportamento esplorativo intenzionale, quindi consapevole

Sviluppo motorio favorire l’attività fisico-motoria indurre gli schemi motori funzionali sviluppare la componente acustica favorire la rappresentazione mentale dello spazio promuovere l’O & M

Apprendimento nei contesti di integrazione scolastica Il criterio di base è l’EQUIPOLLENZA”: Uguaglianza (quindi condivisione) degli obiettivi formativi, cognitivi, didattici Diversificazione di codici, metodologie, strumenti

Implicazioni pedagogiche della disabilità visiva Non esiste alcuna compensazione sensoriale naturale e la realtà oggettuale manda al piccolo non vedente segnali poco significativi. L’adulto deve porsi come mediatore affettivo percettivo cognitivo sociale