Il trattamento integrato dell’adolescente e il ruolo delle terapie complementari Edvige Veneselli Margherita Savoini – Sara Pignatelli.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Casa di cura Città di Brà
Advertisements

TECNOLOGIA E INFORMATICA
“Educare e’ crescere insieme. Centro di aggregazione”
Il nostro corpo: una grande avventura
CAVALCARE A COLORI I referenti: Progetto realizzato da COREP
didattica orientativa
Anno Scolastico Scuola dellInfanzia S. Lucia Fasanara.
Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti
RIABILITAZIONE PSICONUTRIZIONALE
Associazione Eduraduno Seminario di Formazione
Disegnare le emozioni Progetto di Educazione all’ Affettività
DIFFICOLTA’ DEL LINGUAGGIO
Centro Oncologico “ Ettore M.S. Conti” di Terracina e di Gaeta
SaLutE mEntaLE L’intErvEnto domiciLiarE LE buonE pratichE 13 giugno 2007 Grosseto Continuità e discontinuità delle buone pratiche nell’assistenza a domicilio.
L’esperienza dei gruppi di post-adozione nella Provincia di Parma
UmanaMente. CHI SIAMO Siamo un gruppo di volontari che hanno a cuore il tema della salute mentale; alcuni di noi hanno vissuto e vivono in prima persona.
Socializzazione e integrazione un intreccio di linguaggi
Aspetti psicologici e relazionali del dolore
1 Progetto FARE SCUOLA FINALITA E CONTENUTI © ISPEF 2001.
I counselor realizzano il proprio ruolo professionale,
Università degli Studi di Trieste Facoltà di Psicologia Corso di Psichiatria Sociale a.a. 2004/2005 La famiglia e il disturbo mentale grave. Un esempio.
Struttura logica del curricolo tra obiettivi, competenze e finalità
TEMPI DI VITA; TEMPI DI LETTURA IL PROGETTO E STATO REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON LA BIBLIOTECA DI OLIVETO LARIO E LA R.S.A SAN GIORGIO E LEDUCATRICE.
Sintesi conclusiva a cura di Marco Brunod (Studio APS) Assemblea dei soci Milano, 29 marzo 2009 Analisi dei processi e degli assetti organizzativi dellAssociazione.
PSICOLOGIA DELLA SALUTE L’intervento multidisciplinare in ospedale
Psicologia delle emozioni e della comunicazione
Laboratori espressivi, laboratori cognitivi
Psicologia e scuola: esperienze in corso e prospettive future
dall’Educazione Fisica alle Scienze Motorie: quale futuro?
SCUOLA SECONDARIA I° GRADO “RICCI-MURATORI” Ravenna
La mia autostima.
"vuoto di memoria" - errori di ritenzione e riproduzione quando siamo sotto stress - scarsa produttività quando abbiamo qualche problema - "aver la testa.
PROGETTO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA
Cosa intendiamo per Abilità (Risorse) Personali
Lanalisi degli studi sulla riabilitazione dei disturbi cognitivi Nellanalisi degli interventi relativi alle diverse funzioni cognitive individuare: 1.
SCUOLA DELL’INFANZIA DI ASSO A.S. 2010/2011
Chi è lo Psicologo? Lo psicologo è un professionista della salute.
Progetto di educazione sociale e affettiva dai 3 ai 18 anni
IL CALICANTO Centro Intergrato per la Cura dei Disturbi dello Spettro Autistico (Anffas - AUSL 1 Massa Carrara)
Obiettivi Tutte le disciplineItaliano-StoriaScienzeScienze motorie Educare alla conoscenza E all’accettazione di sé Atteggiamento di ascolto.
Le teoriche del nursing
Piani di Studio primo biennio secondaria superiore (quinto biennio)
Il sostegno al familiare
L’equipe della comunità psichiatrica come fattore terapeutico
ALTRI DISTURBI DELL'INFANZIA, DELLA FANCIULLEZZA E DELL'ADOLESCENZA
Come si presenta dal punto di vista dei sintomi e segni Ipermotricità.iper-reattività.impulsività Iperattività.disattenzione.
Lo sviluppo dell’identità nell’adolescenza
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PEDAGOGIA DELLA DEVIANZA E DELLA MARGINALITA’ II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.
La consulenza educativa
TRATTAMENTO MULTIMODALE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA DIDATTICA SPECIALE A.A. 2010/11 II Semestre.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE PEDAGOGICHE PEDAGOGIA DELLA DISABILITA’ - MODULO A II SEMESTRE Dott.ssa.
Riabilitazione “Non esistono dati per sostenere che un metodo riabilitativo sia migliore di altri. Ciò che è certo è che il b. con s. di Down ha bisogno.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA DIDATTICA SPECIALE A.A. 2010/11 II Semestre.
Laboratorio didattica dell’area antropologica
ISTITUTO COMPRENSVO DI ALI’ TERME POF
SCUOLA DELL’INFANZIA Laboratorio di Espressione Corporea
ESEGUITO DALL’INSEGNANTE
STOP AL BULLISMO ! Il progetto di “Prevenzione al bullismo” è finalizzato a fare in modo che i processi di inserimento nel gruppo e l’intreccio.
PROGETTO SERVIZIO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA a.s
GLI INTERVENTI NELLA CLINICA DELLO SVILUPPO.  Presa in carico congiunta  bambino+genitori  Clinici differenti (problema dell’alleanza, delle identificazioni)
L'insegnamento scientifico nella Scuola dell'infanzia
Avviso pubblico n. 7/2012 P.O. Puglia ASSE III – Inclusione sociale.
YOGATERAPIA IN RSA 1 1 M.C.Gerosa: "Yoga in RSA" Fondazione G.Prina Erba Esperienze di yogaterapia Fondazione Giuseppina Prina Erba Maria Cristina.
I° Istituto d’Istruzione Superiore “L. DA VINCI – G. GALILEI” “DIRITTI A SCUOLA” – Progetto C Sportello di “ASCOLTO PSICOLOGICO” per gli studenti appartenenti.
Corso Writing Theatre U2.5 – Orientamenti di Teatro Terapeutico TEATRO E DISAGIO Modulo 2.
TRAUMA E TERAPIA M. Malacrea. TRAUMA E TERAPIA M. Malacrea I PROCESSI DI ONTOGENESI CURARE E’ POSSIBILE LA RISIGNIFICAZIONE DELL’ESPERIENZA LA RIATTIVAZIONE.
AFFETTIVITÀ & SESSUALITÀ NELL'ERA DI INTERNET
1 LA PSICOLOGIA: UNA SCIENZA ESATTA. 2 La psicologia è la scienza che studia il comportamento umano e che cerca di comprendere ed interpretare i processi.
Transcript della presentazione:

Il trattamento integrato dell’adolescente e il ruolo delle terapie complementari Edvige Veneselli Margherita Savoini – Sara Pignatelli

Intervento psicoeducativo Richiesta maggiore per: Disturbi da comportamento dirompente essenziale un intervento personalizzato, costante e continuativo fondato su autorevolezza dell’educatore ascolto dei bisogni individuazione delle potenzialità, al fine di favorire l’acquisizione dell’autonomia personale nelle varie sfere della vita quotidiana: igiene personale, studio, tempo libero ecc.. Gravi disturbi del comportamento alimentare - evitare chiusura e condotte di ritiro con ampliamento degli interessi - attraverso il dialogo e le varie attività, migliorare l’autostima e la relazionalità ridurre le attitudini perfezionistiche

Terapie espressive complementari Scopo: benessere psicologico dell’individuo, attraverso la valorizzazione dell’espressività e della creatività. Strumenti: musica creatività artistica danza teatro ……. Mezzo artistico - facilita l’espressione e la regolazione delle emozioni; - consente e facilita il passaggio dal comportamento espressivo alla comunicazione simbolica.

Attraverso l’impiego delle attività espressive si cerca di realizzare una forma di comunicazione non verbale, per la costruzione di una relazione significativa che avrà fini terapeutici Rivolte al singolo paziente oppure in gruppi, sotto la guida di conduttori, formati specificatamente e sensibilizzati psicodinamicamente, che utilizzano le potenzialità comunicative dell’individuo e del gruppo

MUSICOTERAPIA Potere magico, suggestivo e curativo della musica Scopi MT: - produrre un effetto benefico con ascolto di un brano musicale o produzione musicale stessa - promuovere relazioni terapeutiche che considerano il suono come mediatore principale. Ambiti di intervento: - pedagogico-psicopedagogico: spt. strutture scolastiche, aspetto preventivo; - promozionale-sociale: contesti di animazione, ricreazione e socializzazione. - clinico-psichiatrico: rivolto ad individui affetti da patologie; intervento “psicoterapico” patologia nevrotica patologia psicotica intervento “riabilitativo”

ARTETERAPIA L’arte è usata come una potente condivisione, finalizzata ad una relazione di aiuto e al cambiamento di vita di un individuo con problemi. L’intento non è quello di un arricchimento della personalità artistica (diventare bravi, acquisire nuove capacità, esporre o vendere opere, ecc..) quanto la comprensione e la cura di un disagio emozionale. Scopo principale: fornire al paziente elementi per effettuare cambiamenti e operare una crescita personale, attraverso l’uso di materiale artistico, nel contesto di un ambiente sicuro e facilitante. Le tecniche artistiche non sono di per sé terapeutiche, ma favoriscono la crescita del paziente. Si crea una relazione e un dialogo non verbale tra il terapeuta e il mondo interiore del pz, in cui il prodotto artistico (che rappresenta inconsciamente i vissuti del paziente) è il mediatore della relazione.

Ambiti di applicazione: Educativo-preventivo Riabilitativo Psicoterapico Indicazioni principali: autismo, schizofrenia, altre psicosi, disturbi da abuso di sostanze, handicap motori e ritardo mentale, bambini ad adolescenti con difficoltà scolastiche e di apprendimento e disturbi dell’attenzione. Il terapeuta deve essere una presenza attiva accanto al paziente e dialogare continuamente con lui sulla sua produzione seguendolo passo per passo, sollecitandolo a progredire nella sua espressione artistica: “deve guardare assieme al paziente la sua produzione, piuttosto che utilizzarla per guardargli dentro”

Esperienza di MT con pz anoressiche Nell’ambito di un progetto multidisciplinare e multidimensionale Ad integrazione degli interventi medici e psicoterapeutici, coi quali non solo condivide obiettivi e finalità - utilizzando tuttavia strategie e canali differenti - ma dei quali tenta anche di rafforzare incisività ed efficacia. Musicoterapeuta: Marina Pensieri Obiettivi: - favorire la conquista di capacità espressive, relazionali e socializzanti - rinforzare l’acquisizione di una certa armonia corporea e la crescita cognitiva - migliorare la comunicazione e la relazionalità (nel gruppo e tra pz e terapeuta) - recuperare una immagine corporea più corretta attraverso il movimento espressivo - favorire processi creativi, - rinforzare l’autonomia - vivere il gruppo e le sedute come contenitore emotivo e momento di coesione.

Risultati dell’esperienza Adolescenza e Musica Potere seduttivo di fascinazione Intervento su ansia e depressione Azione su psiche e tono muscolare Riduzione blocchi emozionali Recupero dell’ istintualità controllata e dei piaceri cenestesici  DANZA

Esperienza di un laboratorio espressivo-grafico-plastico con pazienti anoressiche Arteterapeuti: Alessandra Agnese e Lino Michelatti “Il verde vagone” Obiettivo: presa di contatto con l’immagine corporea. Importanza del corpo nel corso del processo creativo, per cui le immagini rivelano significati che difficilmente emergerebbero in altro modo. Le immagini adottano la funzione di specchio in contrasto allo specchio abituale e alle aspettative del mondo esterno. La metafora dello spazio viene a mediare l’accettazione del proprio spazio fisico: il corpo inteso come contenitore e come confine tra il dentro e il fuori.

Metodologia: - osservazione partecipata del paziente, senza che vi siano indicazioni e suggerimenti da parte del terapeuta; - studio di un percorso ad personam con il quale procedere per promuovere l’evoluzione del suo linguaggio artistico collegato al vissuto psichico ed alle relazioni sociali. Dopo una prima serie di incontri, è stato proposto alle pazienti di riprodurre a grandezza naturale le loro sagome, prendendo via via confidenza con questo contorno per poi percorrerlo ed abitarlo. Dopo la creazione e l’elaborazione delle immagini corporee è seguita una riflessione verbale, ed in alcune pazienti è risultato sorprendente lo spontaneo riconoscimento di parti proprie rappresentate.

Atelier: le ragazze hanno trovato un ambiente adatto, privo di giudizi o interpretazioni a priori  permesso di avvicinarsi secondo i propri tempi e le proprie modalità alla rappresentazione del corpo. Alcune hanno avuto bisogno di soffermarsi prima e a lungo sullo sfondo per poi riuscire ad entrare nella figura. La possibilità di potersi avvalere di simboli, metafore, modalità espressive immaginifiche ha permesso di superare anche le condizioni di verbalizzazione povera, stereotipata ed incapace di contatto emozionale. L’immagine per le pazienti è così diventata un ponte tra mondo interno e mondo esterno tra le varie parti del sé, tra sé e le altre componenti del gruppo, tra paziente e terapeuta; la produzione è divenuta un veicolo attraverso cui comunicare e nello stesso tempo nascondere ciò che non poteva ancora essere espresso.

Conclusioni Non abbiamo ancora la possibilità di dimostrare ”scientificamente” la validità e l’efficacia delle terapie complementari, attuate nella nostra struttura: introduzione troppo recente e sorta su un progetto “pensato” e stimolato empiricamente dalla necessità di far fronte alle nuove esigenze che comportavano la presenza di più pazienti nello stesso momento con caratteristiche di emulazione e rivalità. La letteratura supporta le nostre “intuizioni”, ma non offre comunque dati certi sui risultati. L’introduzione delle attività complementari: da un lato è stata accolta con favore e spesso entusiasmo dai pazienti; dall’altro ha “sollevato” gli operatori implicati direttamente nella cura psicoterapica, dal carico di pazienti in costante competizione e conquista esclusiva dei terapeuti.

Il confronto in team con i terapeuti “espressivi” (con i quali è stato pianificato l’intervento, volta a volta) è stato molto proficuo: spesso sono state abbattute in tempi più brevi barriere difficili per il solo piano verbale, restituendo alla seduta psicoterapica classica un paziente più “malleabile” e con maggior compliance, in grado di affrontare i vissuti del corpo e del sé, mediati dal rilassamento e dal riconoscimento della nuova immagine corporea. Dalle sedute sono infatti derivati materiali emozionali e vissuti che potevano essere elaborati più consapevolmente e che consentivano l’intervento critico positivo tra pazienti, in parallelo e a sostegno delle psicoterapie di gruppo o degli incontri psicoeducazionali. Le sedute di terapie integrate effettuate in gruppo di 3-4 pazienti (ovvero quelle ricoverate nello stesso periodo) hanno senz’altro favorito una migliore coesione tra i pazienti. Il reciproco riconoscimento del lavoro l’uno dell’altro ha incrementato l’autostima e indotto la scoperta di nuove e inattese capacità valorizzate e valorizzanti.

Per quanto resti fondamentale la psicoterapia individuale per arrivare alla comprensione della psicopatologia del paziente, dei conflitti e dei vissuti intrapsichici che sono stati all’origine del sintomo e lo perpetuano, spesso le difese, il narcisismo, l’onnipotenza e il timore di “invasione” da parte del terapeuta sono un ostacolo enorme alla psicoterapia tradizionale. La modalità di trattamento integrato, ampliato a più figure professionali e più forme di intervento costituisce l’approccio più proficuo. …. Talvolta, il dono ai terapeuti, finora tenuti a distanza, di una delle “opere d’arte” (eseguite dal paziente negli altri setting) ha rappresentato il primo passo verso un’alleanza terapeutica autentica