E-inclusion: un motore per l’innovazione Daniela D’Aloisi Direzione delle Ricerche Coordinatore Progetti Nazionali ed Internazionali IX Conferenza Mondiale.

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E-inclusion: un motore per l’innovazione Daniela D’Aloisi Direzione delle Ricerche Coordinatore Progetti Nazionali ed Internazionali IX Conferenza Mondiale InfoPoverty, Milano 19 marzo 2009

E-inclusion: una strategia europea Le politiche di e-inclusion hanno lo scopo di massimizzare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie per colmare gap sociali, culturali ed economici La dichiarazione Ministeriale di Riga (giugno 2006, ICT for an inclusive society) ha indicato le aree di intervento prioritarie ICT & Ageing Geographical digital divides E-accessibility Digital literacy & competences ICT for cultural diversity Inclusive e-government Obiettivi prioritari: estendere l’uso di Internet (agli anziani, disabili, donne, persone con scarsa educazione, disoccupati, etc.) e avere siti web accessibili Anche nell’ipotesi conservativa che politiche di e-inclusion 5% dei siti web sono accessibili

Anche in Europa esistono situazioni di esclusione tecnologica Esclusione in EU27 Anche in Europa esistono situazioni di esclusione tecnologica Circa il 30%-40% della popolazione non partecipa alla società dell’informazione Questa esclusione costa tra 440-764 miliardi di euro (EU27) È interessante analizzare alcuni dati (2005/2006) sull’uso di Internet in EU27: 71% (68%) per 16-24 contro 10% (10%) degli over 65 76% (73%) persone con alta educazione formale contro il 25% (24%) di quello con basso livello di educazione 58% (54%) tra gli occupati contro il 36% (32%) dei disoccupati 51% in aree densamente popolate contro il 35% di area poco abitate 15 mln di studenti non la usano (giovani emarginati anche fonte di costi) Anche nell’ipotesi conservativa che politiche di e-inclusion

E-inclusion come investimento strutturale Studi EU hanno dimostrato come investimenti nella e-inclusion portino benefici sociali ed economici In una situazione di crisi economica e finanziaria, la promozione della digital inclusion può agire da abilitatore per la partecipazione attiva dei cittadini alla società e all’economia Maggiore inclusione genera innovazione di sistema e sistemica nuovi modelli di business nuove modalità per l’accesso ai servizi L’inclusione digitale può essere considerata un investimento strutturale per l’innovazione e la crescita economica

E-inclusion come obiettivo di sviluppo L’inclusione digitale ha molti aspetti positivi: Accesso di tutti i cittadini nella società dell’informazione Vantaggi economici per i paesi che le attuano Allargamento dei mercati Risparmio in termini di costi interni (e-health, e-government, life-long learning, etc.) Esportazione di modelli Vantaggi per le aziende, le istituzioni, gli enti che partecipano Le tre componenti (domanda, istituzioni, offerta) modellano l’accesso e l’uso dell’ICT domanda: utenti e no dell’ICT esclusi o a rischio di esclusione offerta: gli attori industriali sono importanti player che interagiscono con la domanda e possono contribuire all’inclusione o all’esclusione istituzioni: determinano le modalità di intervento, le politiche e l’assetto regolatorio/normativo Anche nell’ipotesi conservativa che politiche di e-inclusion

ICT un’occasione nel mondo Il superamento del digital divide è un’occasione di sviluppo per il mondo sottosviluppato o in via di sviluppo, così come è un’occasione di crescita per i paesi sviluppati creazione di posti di lavoro miglioramento delle condizioni e della qualità di vita e-democracy per maggiore partecipazione alla vita civile efficienza della PA in termini di servizi e costi miglioramento nella fruizione di servizi nella sanità, istruzione, sicurezza, tutela ambientale, etc. Nel 2000 in occasione Millennium Summit, le Nazioni Unite si sono date l’obiettivo di dimezzare la povertà nel mondo entro il 2015 e questo non potrà avvenire senza il pieno impiego dell’ICT e la collaborazione di tutti gli attori coinvolti La situazione nel mondo sta cambiando

Utenti Internet nel mondo Popolazione (stima 31/12/08) Utenti Internet 31/12/2000 Utenti Internet 31/12/08 Penetr. (% pop.) Crescita % (2000-2008) % Utenti Africa 975.330.899 4.514.400 54.171.500 5,6 1.100,0 3,4 Asia 3.780.819.792 114.304.000 650.361.843 17,2 469,0 41,1 Europa 803.903.540 105.096.093 390.141.073 48,5 271,2 24,7 Medio Orinete 196.767.614 3.284.800 45.861.346 23,3 1.296,2 2,9 Nord Amer. 337.572.949 108.096.800 246.822.936 73,1 128,3 15,6 Am.Lat Caraibi 581.249.892 18.068.919 173.619.140 29,9 860,9 11,0 Ocean. Austral. 34.384.384 7.620.480 20.593.751 59,9 170,2 1,3 Mondo 6.710.029.070 360.985.492 1.581.571.589 23,6 338,1 100,0 Dati da www.internetworldstats.com. Copyright © 2001 - 2009, Miniwatts Marketing Group. All rights reserved worldwide.

Utenti Internet: Penetrazione

Utenti Internet: Numero e Percentuale Alcuni esempi 2000-2008 Rep.Dem. Congo +46.000% Somalia + 48.900% Afganistan +49.900% Iran +9.100% Iraq +2.100% Siria +11.500% In alcuni paesi africani la crescita è stata tumultuosa. Alcuni esempi: repubblica democratica del Congo circa + 46.000% -Somalia + 48.900 Anche in Asia - Afganistan 49.900% o in medio oriente Iran +9.100% Iraq +2.100% Siria +11.500%

Estensione degli obiettivi strategici dell’e-inclusion Molte delle soluzioni studiate e delle strategie proposte nell’ambito europeo possono essere esportate e applicate in paesi e situazioni con caratteristiche simili Ci sono anche delle indicazioni governative Il DPEF 2009-2013 propone di indirizzare il Fondo per le Aree Sottoutilizzate a favore di settori strategici: infrastrutture anche energetiche, reti di telecomunicazioni, servizi di trasporto, sicurezza, tutela dell’ambiente, trattamento dei rifiuti, internazionalizzazione delle imprese Programmi di riconversione del debito con progetti finalizzati al trasferimento di know-how Impegni in aree strategiche, per esempio adesione attiva all’Unione Euro-Mediterranea Si devono coniugare gli interessi nazionali con opportunità per i paesi di intervento, attraverso la attivazione di accordi di partenariato istituzionale e di assistenza tecnica, per lo sviluppo di competenze di alto livello manageriale (organizzativo, gestionale e tecnologico) utilizzandoli come vettori di trasferimento strutturato del know-how Anche nell’ipotesi conservativa che politiche di e-inclusion

E-inclusion come obiettivo di sviluppo L’Italia può esportare alcune delle sue best practice anche allo scopo di consolidamento del mercato interno L’Italia ha maturato un forte know-how nella realizzazione dei processi di modernizzazione tecnologica, dalle infrastrutture ICT alla riorganizzazione delle grandi organizzazioni pubbliche: Un esempio è lo sforzo verso l’adozione delle piattaforme digitali televisive e la riorganizzazione dello spettro, nei quali la Fondazione Ugo Bordoni è fortemente impegnata Processi di e-government esportabili Un altro esempio è la legge n.4 (9.01.04) sull’accessibilità e le modalità con cui è stata definita (considerate un modello in Europa) Questi processi richiedono grossi investimenti in risorse umane e trasferimento di competenze che alla vengono disperse Anche nel casi di istituzioni e enti pubblici Si possono coinvolgere anche le grandi organizzazioni pubbliche che possano vantare un track record di successo Si devono “esportare” le esperienze

Attività della Fondazione Ugo Bordoni La Fondazione Ugo Bordoni si occupa di e-inclusion in senso diretto e indiretto È attivo un progetto di e-inclusion focalizzato soprattutto sulle aree di e-accessibilità: web, piattaforme ICT, televisione digitale, …. ambienti di supporto agli anziani e ai disabili tramite l’applicazione di reti di sensori wireless e algoritmi intelligenti attività a livello istituzionale (nazionale ed europeo) Molte delle nostre aree di attività sono cruciali per lo sviluppo dell’ICT Sistemi radio: efficienza globale, armonizzazione dello spettro, etc. Televisione digitale Tecnologie per le reti di nuova generazione Analisi economica e di scenario nel settore ICT Piattaforme ICT per il settore energetico Formazione sulle tecnologie e life-long learning … ... … Gran parte della nostra attività è trasversalmente indirizzata alla realizzazione di strategie di inclusione

Attività FUB verso altri paesi La FUB è impegnata nello sviluppo di progetti relativi a trasferimento di know-how con forti ricadute sul territorio in paesi dell’area mediterranea in collaborazione con aziende e istituzioni formazione su temi di alta tecnologia televisione mobile procedure di e-government digitalizzazione delle procedure amministrative Armonizzazione delle competenze dei diversi partner, stretta connessione delle realtà territoriali i progetti devono nascere rispettando i bisogni locali e lasciando sul territorio strutture e competenze altrimenti non si concorre al superamento di barriere di conoscenze e al reale progresso dei paesi

Grazie per l’attenzione daloisi@fub.it