FRANCESCO HAYEZ (Venezia 1791, Milano 1882)
Hayez prima aderisce pienamente al Neoclassicismo ma poi rinuncia ai modelli e alle finzioni mitologiche e si rivolge alla rappresentazione del "vero", termine, questo, da lui spesso usato. Per vero si deve intendere la realtà, la società, i sentimenti propri e quelli degli altri uomini. Associa il vero al bello e con lui l’arte ha una forte funzione educativa
Atleta trionfante
“È il capo della scuola di pittura storica che il pensiero nazionale reclamava in Italia…” Mazzini Francesco Hayez fu il più grande dei pittori di storia e si trovò a operare proprio quando la pittura storica, alla stregua del romanzo storico a sfondo patriottico, divenne un mezzo per diffondere nell'animo degli italiani una comune coscienza di Nazione proponendo un glorioso passato a favore della libertà e contro la tirannide straniera.
La congiura dei Lampugnani è uno dei dipinti di Francesco Hayez che ben spsava il diffuso sentimento patriottico italiano. In esso è raffigurato il momento in cui il 26 dicembre 1476 tre giovani milanesi Giovanni Andrea Lampugnani, Girolamo Olgiati e Carlo Visconti stanno sfoderando i pugnali per assassinare il duca Galeazzo Maria Sforza nella Chiesa di Santo Stefano per porre fine alla sua tirannide. I giovani» in primo piano sono disposti diagonalmente su una scalinata che forma la base della statua di sant’Ambrogio alla cui protezione l'anziano umanista Cola Montano (inginocchiato sulla destra), educatore dei tre giovani e ispiratore della congiura, sta affidando i congiurati, A sinistra, in fondo, il duca fa il suo ingresso nella chiesa, un edificio presentato da Hayez in forme romanico-gotiche
La congiura dei Lampugnani o di Cola Montano) Galeazzo Maria Sforza La congiura dei Lampugnani o di Cola Montano)
Le rapide fughe dei gradini sui quali si erge la statua di sant'Ambrogio e la disposizione diagonale dei tre giovani, che quelle fughe moltiplicano, arricchiscono di pathos la composizione, nonostante le pose piuttosto teatrali dei protagonisti, 1826 - 1829
Pensiero malinconico La dolcissima fanciulla dai grandi occhi scuri è in piedi contro uno sfondo costituito da una parete in pietra dai toni color miele da cui sporge una mensola conica. un dipinto che rappresenta una fanciulla in preda alla malinconia, uno stato d'animo a cui veniva dato ampio spazio anche nella poesia contemporanea.
[a] La fanciulla poggia con il braccio destro su un risalto murario, mentre la mano sinistra si stringe attorno a quella destra.
[b] Il suo volto è appena inclinato a destra, mentre il busto è leggermente ruotato dalla parte opposta; i capelli sciolti le ricadono sulle spalle. Il petto candido è attraversato da un cordoncino a cui è appeso un crocifisso rimasto impigliato fra le pieghe del vestito.
[c] Il vestito è stretto in vita, ma ricala sulla spalla sinistra trascinando con sé la camicia bianca sottostante, scoprendo così la spalla.
[d] La seta lucida e dai riflessi d’argento dell’abito si compone in mille pieghe che evidenziano le braccia della fanciulla. L'aspetto trasandato e quasi discinto sta a sottolineare, nell'imperfezione dello stato esteriore, una caduta dell'equilibrio emotivo, spostatosi verso la tristezza sognante e la depressione.
[e] A rafforzare la sensazione di perdita, una sorta di autunno dei sentimenti, Hayez ha collocato sulla sinistra un vaso di fiori in parte appassiti.
[f] Dei petali e una foglia caduti suggeriscono la scomparsa della serenità e della gioia.
Il bacio, 1859 durante la Seconda guerra d'in- dipendenza, Il bacio dolce e furtivo che si stanno scambiando i due giovani in abiti medioevali venne immediatamente interpretato come l'addìo del cospiratore, o del volontario, all'amata.
Favoriscono tale interpretazione il volto coperto del giovane, il suo piede sinistro poggiante su uno scalino - come se egli avesse una gran fretta di fuggire via -, il pugnale la cui impugnatura preme contro un fianco della fanciulla e l'ombra di una persona (proiettata contro il muro a sinistra, oltre il vano di un'apertura) che pare quella di uno che guardi di nascosto.
In questo quadro l'autore riunisce le principali caratteristiche del romanticismo storico italiano, ovvero un'assoluta attenzione verso i concetti di naturalezza e sentimento puro (l'amore individuale), ma soprattutto verso gli ideali risorgimentali.
La fanciulla è completamente abbandonata nell'abbraccio La sua flessuosa figura, come ritagliata fra il rosso delle calze e il bruno del mantello del giovane amato, è impreziosita dai riflessi cangianti e lucenti della veste di seta, aderente al busto e gonfia di pieghe al di sotto dei fianchi, che sembra aggiungere ulteriore luce alla scena.
Ciò che colpisce immediatamente l'osservatore è l'enorme sensualità che scaturisce dall'abbraccio dei due amanti. Per la prima volta viene espresso in un quadro un bacio passionale e carico di emotività.
Da non dimenticare il reale significato storico dell'opera, infatti Hayez attraverso i colori (bianco della veste, il rosso della calzamaglia, il verde del cappello e del risvolto del mantello e infine, l'azzurro dell'abito della donna) vuole rappresentare l'alleanza avvenuta tra l'Italia e la Francia. Bisogna ricordare che questo quadro venne presentato all'Esposizione di Brera del 1859, a soli tre mesi dall'ingresso di Vittorio Emanuele II e Napoleone III a Milano.
Hayez ritrae Alessandro Manzoni in un atteggiamento familiare, secondo la richiesta della seconda moglie, la contessa Teresa Borri Stampa. Teresa voleva che del marito si tramandasse l'aspetto quotidiano e non quello del letterato ispirato
Manzoni siede rivolto verso sinistra, con le gambe accavallate e con fare pensoso e quasi assente. La testa leggermente reclinata in avanti e piegata sul fianco destro, le labbra sottili e chiuse, il naso lungo e regolare, gli occhi chiari sottolineati da orbite incavate gli conferiscono l'aspetto di un uomo che insegue i propri pensieri, ma fondamentalmente sereno.