Tra competenze e flipped classroom… CAMPOBASSO 9 OTTOBRE 2014

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Transcript della presentazione:

Tra competenze e flipped classroom… CAMPOBASSO 9 OTTOBRE 2014 DIDATTICA INCLUSIVA Tra competenze e flipped classroom… CAMPOBASSO 9 OTTOBRE 2014

PROPOSTA PREMESSA COMPETENZE Perché le competenze La natura inclusiva delle competenze I metodi progettare per competenze valutazione EMPATIA

1. Una proposta iniziale

Per incominciare… «Il rischio di partire dalle architetture generali e dalla costruzione di ponderosi documenti curricolari è grande nella scuola italiana, abituata da sempre a privilegiare le dotte riflessioni sul «dover essere» rispetto a un’umile rivisitazione dell’«essere» insegnanti» Fonte: Castoldi 2011, p. 236

Un piccolo catalogo di azioni inclusive Osservare Ascoltare Accogliere Motivare Fornire feedback ……

Tre domande Quali sono aspetti che ritengo più inclusivi nelle mie pratiche didattiche? Mi ritengo soddisfatta/o dei risultati raggiunti? Su quali aspetti ritengo ci siano margini di miglioramento?

Fonte: Castoldi 2011, pp. 118-119

2. Una premessa

didattica inclusiva individualizzazione personalizzazione didattica speciale didattica interculturale e-inclusion accessibilità

Dall’integrazione all’inclusione: il carattere difettologico «non essendo tutte uguali le culture, il prefisso inter non potesse che indicare la generosa ed interessata disponibilità della cultura dominante, e prevalente, ad occuparsi delle altre inevitabilmente minoritarie e penalizzate» Fonte: Demetrio

Dall’integrazione all’inclusione: una definizione datata «l’educazione interculturale è aiutare i diversi – per cultura d’origine, lingua, appartenenza religiosa – ad integrarsi nel modo migliore e il più rapidamente possibile nel nostro e nei nostri mondi»

Dall’integrazione all’inclusione: compensare e assimilare «didattica facilitatrice o compensatrice» che veicola «i nostri valori, le nostre idee, le nostre credenze col pretesto che all’alunno straniero va insegnato nel migliore dei modi, a parlare italiano»

Dall’integrazione all’inclusione: i tre livelli della didattica interculturale Compensativo o assimilativo Integrativo (cultura del paese di accoglienza + cultura del paese d’origine) Interculturale (scoperta e valorizzazione della propria e dell’altrui cultura) Fonte: Chang & Cecchin

Dall’integrazione all’inclusione: la differenza come risorsa Assunzione di responsabilità non riducibili alla sola dimensione adattiva ed integrativa «la conoscenza di chi non conosciamo ancora bene è sempre un’occasione per conoscere di più noi stessi» Fonte: Demetrio

Inclusione e complessità Paradigma della complessità e paradigma della razionalità tecnica (assoluto/relativo, lineare/circolare) Gestire la complessità (Berthoz, Maeda)

3. Le competenze

3.1 perché le competenze?

Fonte: Castoldi 2011, p. 20

3.2 La natura inclusiva delle competenze

Competenza e conoscenze/abilità 1 La coppia conoscenze/abilità riguarda “il saper e il saper fare ed essendo qualcosa di concettuale, astrae per definizione dai casi concreti personali e si propone come un universale intersoggettivo indipendente da soggetti” Fonte: Bertagna

Competenza e conoscenze/abilità 2 La coppia capacità/competenze “si riferisce alla persona, e coinvolge il suo essere, il suo vivere unico e irripetibile nei rapporti particolari che instaura, nei luoghi che frequenta, nei problemi che affronta e risolve” Fonte: Bertagna

Competenza: tre versioni Oggettivistica a matrice job-skill Matrice innatistico-soggettivistica Centralità del contesto

Competenza a matrice job-skill 1 “centrata sull’analisi del lavoro del lavoro oggetto a cui il soggetto è chiamato ad adeguarsi” Unità formative capitalizzabili

Competenza a matrice job-skill 2 C. di base (padronanza di determinati contenuti culturali) C. trasversali (processi necessari ad acquisire contenuti culturali) C. tecnico-professionali (relative allo svolgimento di specifiche professioni)

Competenza a matrice innatistico-soggettivistica Dall’oggetto al soggetto: “insieme predeterminato di proprietà interne al soggetto, che egli mostra di possedere indipendentemente dalla natura del compito specifico che è chiamato ad affrontare e dalle caratteristiche della situazione concreta in cui viene a trovarsi”

Competenza e contesto “inesauribile conversazione riflessiva con la situazione e continuo lavoro di riscrittura dei fattori in gioco in ogni peculiare esperienza che si vive” Fonte: Bertagna

Competenze come strategie contestualizzate Insieme strutturato di competenze e abilità Finalizzazione per il raggiungimento di uno scopo Contesto di applicazione

Competenze: gli aspetti Cognitivo Relazionale Progettuale Autovalutativo

La competenza non è… Una sommativa di conoscenze e abilità Una semplice risposta oggettiva

La competenza invisibile La competenza “per sua natura è invisibile, ma può essere individuata attraverso una famiglia di prestazioni che permettono di inferirla presente nel soggetto” Fonte: Pellerey

Competenze e didattica Ambiente di apprendimento ricco di proposte e di risorse Elevato coinvolgimento dello studente Costante attività di riflessione sul lavoro svolto

Quali competenze? Isfol: di base, tecnico-professionali, trasversali (comunicative, …) Nicoli: saperi di base, competenze professionali (area specifica e comune) Irre Lombardia: esistenziali, trasversali, disciplinari Vertecchi: competenze generali e concorrenti

Quali competenze? Ocse: competenze chiave (pensiero critico, approccio olistico e riflessivo) Progettare e operare in un contesto complesso Manipolare strumenti culturali Interagire, cooperare e gestire conflitti

In sintesi… Competenze testuali e ipertestuali Competenze progettuali Competenze comunicative

Competenze come insieme “le competenze non esistono di per sé, né possono essere separate le une dalle altre se non con un artificio retorico” Fonte: Bertagna

Competenza ed etica “nessuno può valutare una competenza se non è a sua volta competente” Fonte: Bertagna

Competenza ed estetica “per capire davvero una competenza occorre trattarla alla stregua di un’opera d’arte” Fonte: Bertagna

3.3 I metodi

Un repertorio Approccio induttivo Apprendimento cooperativo Gioco di ruolo Apprendistato cognitivo Approccio metacognitivo Soluzione di problemi reali Studio di caso Approcci dialogici Approcci autobiografici Brainstorming Flipped classroom e lezione

Approccio induttivo Le carte Esistente, inesistente, attivo, retrattivo, inattivo, marcia, retromarcia, incauto, cauto, sapore, insapore, retrosapore Quarta elementare

Apprendimento cooperativo

Gioco di ruolo

Apprendistato cognitivo Lettura di un testo L’insegnante esprime ad voce alta i pensieri e le operazioni cognitive necessarie per arrivare ad una cognizione profonda Altra lettura Si invita un allievo a fare come l’insegnanta Quinta elementare

Approccio metacognitivo Organizzatori anticipati che delineano gli obiettivi e i risultati attesi a cui segue l’autovalutazione Scuola media

Soluzioni di problemi reali Progettare e realizzare un nuovo assetto dell’aula Seconda media

Studi di caso Lo smaltimento dei rifiuti Seconda media

Approcci dialogici Confronto tra dipinti di artisti celebri Quarta elementare Che cosa è bello, che cos’è un’opera d’arte, cosa sono gli stili artistici?

Approcci autobiografici Testo libero “quella volta che ho imparato…” Scuola media

Autobiografia 1 Il mio autoritratto Vi racconto come sono in dieci parole

Autobiografia 2 Io, com’ero da piccolo Io, come sono oggi Io, come sarò a … anni

Autobiografia 3 Il mio ricordo più antico

Braistorming

Brainstorming 1 finalità Tecnica che permette di produrre idee originali, trovare soluzioni a un problema, esprimere le proprie opinioni e i propri stati d’animo. Essa è particolarmente utile per favorire la creatività e l’espressività di ogni allievo Isfol

Brainstorming 2 conduzione 1 Predisporre gli spazi Presentazione di un tema o di un problema al gruppo Richiesta ai partecipanti di formulare idee sul tema/problema proposto e di scriverle su un foglio I singoli fogli vanno attaccati su un apposito spazio in modo che siano visibili a tutti Durata tra i 30 e i 50 minuti

Brainstorming 3 il conduttore Presenta il problema senza dare spiegazioni (non deve influenzare i partecipanti) Spiega le regole per partecipare facendole rispettare Invita ad intervenire i partecipanti più timidi Evita commenti o critiche alle idee prodotte

Brainstorming 4 conduzione 2 Lettura di tutti i fogli con le idee prodotte Mettere vicini i fogli con idee simili Assegnare un titolo ai gruppi di foglietti con idee simili Realizzazione di una sintesi utilizzando anche mappe, disegni, frecce

Brainstorming 5 vantaggi È motivante Favorisce la spontaneità e la creatività È efficace e produttivo Permette di individuare la soluzione di problemi Facilita il lavoro e la coesione del gruppo

Schema di Laneve 1. Accertamento delle conoscenze precedenti Richiamo dei punti salienti Invito a fare domande Sollecitazione a partecipare

Flipped classroom Messa in atto per la prima volta da due americani, Jon Bergmann e Aaron Sams, alla Woodland Park High School, in Colorado. Hanno deciso di Da spiegazione, compiti a casa, chiarimenti, verifica sommativa voto a…. Materiali: del docente, mediali (libri…), rete Ruolo del docente: da “saggio sul palcoscenico” a “guida al lato” Tra istruzione diretta e apprendimento costruttivista

Risorse Maurizio Maglioni e Fabio Biscaro, La classe capovolta, Erickson Una sperimentazione in Molise: http://flippedenglishwithmssbarbada.weebly.com/ http://ospitiweb.indire.it/adi/Conv2012Lecce_atti/Cecchinato/c2LCg_frame_dir.htm http://people.unica.it/gbonaiuti/flipping-the-classroom

Una persona tende a ricordare il 90 % di quello che FA 70 % di quello che DICE O SCRIVE 50 % di quello che SENTE e VEDE 30 % di quello che VEDE 10 % di quello che LEGGE Copyright Nick Van Dam

Lezione

Schema di Laneve 2. Individuazione dei punti tematici invito a prendere appunti Indicazioni bibliografiche e settori di ricerca

Schema di Laneve 3. Preparazione all’apprendimento Warm-up Introduzione con presentazione dei concetti generali Indicazioni bloccanti

Schema di Laneve 4. Interazione-complementarietà dei processi Top down Bottom up 5. Analisi di ciascun punto tematico 6. Invito ad operare il feedback

Schema di Laneve 7. Distribuzione degli organizzatori Percettivi Logici Sistematici 8. Schema riassuntivo 9. Discussione collettiva

Schema di Laneve 10. Fissazione-verifica dei punti acquisiti 11. Conclusione

Feedback “risposta che un insegnante fornisce all’allievo e che agisce da segnale orientativo permettendo a questi di comprendere se sta procedendo nella via giusta”

3.4 progettare per competenze

Alcune osservazioni Progettare: una definizione Approccio lineare e approccio ricorsivo Modalità di programmazione: per obiettivi, per concetti, per sfondo integratore Competenze, discipline e rubriche

3.5 valutare le competenze

Dimensioni e strumenti Autovalutazione Eterovalutazione Le evidenze empiriche Scarto tra conoscenze/abilità e competenze

L’EMPATIA

Fascino e rischi dell’empatia «nella letteratura psicologia e pedagogica» […] viene spesso «ricondotto esclusivamente a una concezione complessivamente positiva e ottimistica» (Pinotti p. 65) Consiste in un esercizio di approssimazione Diversità di usi (usi distorti, combat capability)

L’approccio spaziale di Berthoz I tratti dell’empatia L’approccio spaziale di Berthoz Oltre i circuiti neurali: il terzo elemento del rapporto empatico