Bianca Vitale - Picasso Nel 1937, nel pieno della guerra civile spagnola che i franchisti, sostenuti dalle forze nazifasciste di Germania e Italia, avevano scatenato contro il legittimo governo del Paese, Picasso è sconvolto dalle notizie sul bombardamenti della cittadina basca di Guernica Alla ottusa furia sterminatrice di quell'azione terroristica, rivolta soprattutto contro la popolazione inerme, nel giorno del mercato, l'artista risponde realizzando in appena due mesi l'enorme tela intitolata appunto Guernica, vero e proprio atto d'accusa contro la guerra e la dittatura. L’opera simbolicamente esposta nel Padiglione Spagnolo dell’Esposizione Universale di Parigi del 1937, destò nel mondo libero uno scalpore e una commozione pari all'indifferenza e all’ironia con la quale venne invece giudicata nella Germania di Hiitler e nell'Italia di Mussolini. Guernica, che già nelle sue dimensioni (3,5 metri di altezza e quasi 8 di lunghezza) denuncia la propria funzione di manifesto ideologico e politico, fatto per essere contemporaneamente osservato dal numero di persone più grande possibile, costituisce uno dei punti di sintesi più alta e ispirata di tutta l'arte picassiana. Bianca Vitale - Picasso
Bianca Vitale - Picasso Il dipinto rappresenta il drammatico momento del bombardamento. Il colore, sinonimo di vita, viene abbandonato in favore di un tetro bianco e nero, e le figure appaiono come spettri urlanti, illuminate all'improvviso dai bagliori sinistri delle esplosioni. La composizione, apparentemente caotica, è invece organizzata in tre fasce verticali: due laterali più strette, fra loro uguali, simmetriche a quella centrale più larga, ove è ammassato il maggior numero di persone. L’ ambientazione è contemporaneamente interna (come si deduce dal lampadario appeso in alto, quasi al centro del dipinto) ed esterna (come è suggerito dall'edificio in fiamme all’estrema destra). Questa contemporaneità di visione non è solo cubista, ma vuole rendere con violento realismo la tragedia del bombardamento che all'improvviso sventra e demolisce interi palazzi sparpagliando impietosamente all'aperto anche gli oggetti più intimi di ogni famiglia. Bianca Vitale - Picasso
Bianca Vitale - Picasso La composizione. Le tre scene sono legate dagli assi diagonali dei corpi, che formano aggressive intersezioni ad angolo acuto. Alcune linee suggeriscono uno spazio prospettico lacerato dalle punte aguzze dei triangoli compositivi. Bianca Vitale - Picasso
[a] L’ambientazione è contemporaneamente interna (come si deduce dal lampadario quasi al centro del dipinto)…
[b] ed esterna (come è invece suggerito dall’edificio in fiamme all’estrema destra).
[c] All’estrema sinistra della composizione una madre lancia al cielo il suo grido straziante.
[d] La madre stringe fra le braccia il cadavere del figlioletto, nel quale il naso rovesciato costituisce il tragico indizio della morte.
[e] Dal lato opposto della tela un altro personaggio femminile alza urlando le braccia al cielo in segno di disperazione.
f] Al centro un cavallo ferito nitrisce protendendo verso l’alto una lingua aguzza come una scheggia di vetro.
[g] Chi può cerca di fuggire, come la donna che, dall’angolo inferiore destro, si slancia diagonalmente verso il toro.
[h] Un’altra donna si affaccia disperatamente a una finestra reggendo una lampada a petrolio.
[i] A sinistra una mano protesa, con la linea della vita simbolicamente spezzata in minuti segmenti.
[l] In basso, esattamente al centro, un’altra mano serra ancora una spada spezzata, sullo sfondo di un fiore intatto.
Bianca Vitale - Picasso In questo spazio caotico e indifferenziato uomini, donne e animali fuggono e urlano come impazziti, sovrapponendosi e compenetrandosi, accomunati dallo stesso dolore e dalla stessa violenza. All'estrema sinistra una madre lancia al cielo il suo dolore straziante mentre stringe fra le mani il cadavere del figlioletto. Bianca Vitale - Picasso
Bianca Vitale - Picasso Dal lato opposto della tela le fa eco l'urlo disperato di un altro personaggio che alza le mani al cielo. Bianca Vitale - Picasso
Bianca Vitale - Picasso Al centro un cavallo ferito, simbolo del popolo spagnolo, nitrisce dolorosamente protendendo verso l'alto una lingua aguzza come una scheggia di vetro. Ovunque sono morte e distruzione, sottolineate da un disegno duro e quasi tagliente che rende anche i raggi del lampadario altrettante piccole spade acuminate. Bianca Vitale - Picasso
Bianca Vitale - Picasso Chi può cerca di fuggire, come la donna che, dall'angolo inferiore destro, si slancia diagonalmente verso il toro, all'angolo superiore sinistro, simbolo di violenza e bestialità. Bianca Vitale - Picasso
Bianca Vitale - Picasso Un'altra donna si affaccia disperatamente a una finestra reggendo una lampada a petrolio, simbolo della regressione alla quale la guerra inevitabilmente conduce. Bianca Vitale - Picasso
Bianca Vitale - Picasso Al suolo, tra le macerie, si assiste all'orrore dei cadaveri straziati. A sinistra una mano protesa, con la linea della vita simbolicamente spezzata in minuti segmenti. Esattamente al centro del dipinto un'altra mano serra ancora una spada spezzata, sullo sfondo di un fiore intatto: simbolo della vita e della ragionevolezza che, nonostante tutto, avranno comunque la meglio sulla morte e sulla barbarie. Bianca Vitale - Picasso
Bianca Vitale - Picasso In questo dipinto, Picasso riesce mirabilmente a superare e fondere Cubismo analitico e Cubismo sintetico. Tutto è movimento, convulsione, dramma. Quelle bocche orrendamente digrignate rivolte al cielo urlano dolore e vendetta e il brusco alternarsi di luci (bianco) e ombre (nero e l'intera gamma dei grigi) sottolinea il sinistro susseguirsi delle esplosioni e l'improvviso divampare degli incendi. In questo rendere udibile, attraverso i soli strumenti della pittura, il rombo della guerra e le grida delle vittime innocenti è tutto il carattere e la grandezza del Picasso maturo che non esita a schierarsi con la democrazia e la civiltà, contro ogni forma di fascismo e di dittatura. Bianca Vitale - Picasso
Bianca Vitale - Picasso STRUTTURA Colore: assenza di colore. Netto contrapporsi di grigi, neri e bianchi che fissa i lampi delle esplosioni nella notte annullando il colore e con esso la vita. Spazio e volume: la scena, nella sua contemporaneità di visioni di figure sovrapposte, di interni e esterni, è collocata in uno spazio cubista. La rappresentazione dello spazio e dei volumi è frantumata in diversi scorci prospettici apparentemente slegati tra loro. La complessa e quasi confusa percezione dello spazio e delle forme da la sensazione che i fatti avvengano ovunque Bianca Vitale - Picasso
Bianca Vitale - Picasso STRUTTURA Composizione: La scena è suddivisa in tre parti, di cui quella centrale è circa doppia rispetto a quelle laterali, quasi come un antico trittico, Si intuisce così che l'apparente caoticità si regge invece su una struttura compositiva accurata, quasi classica, basata sulla simmetria rispetto a un asse centrale segnato dal lume a olio e su un crescendo doloroso interno a ciascuna delle tre scene, con esiti che vanno dal silenzio all'urlo lacerante e bestiale. Bianca Vitale - Picasso
Bianca Vitale - Picasso Le figure. Lo schema evidenzia il torcersi, lo spezzarsi, il ripiegarsi delle figure, la deformazione delle proporzioni, gli andamenti spigolosi, le reinvenzioni fantastiche (ad esempio il toro e il cavallo). Bianca Vitale - Picasso
Bianca Vitale - Picasso I bianchi, i neri, i grigi. Le tre tonalità raffigurano la luce, il buio, le zone d'ombra. Si evidenzia così un linguaggio basato su contrasti netti, senza chiaroscuri e morbidezze. Le forme risultano schiacciate, ritagliate nello spazio in un tragico compenetrarsi di parti umane e animali Bianca Vitale - Picasso
Bianca Vitale - Picasso TEMI E SIGNIFICATI II tema, che si richiama alla città di Guernica, è un fatto storico ben preciso e circoscritto, ma il significato dell'opera assume valenza universale. È un urlo straziante contro le violenze, le devastazioni e l'orrore della guerra. Il dolore, acuto, sembra simbolicamente solidificato nella bocca del cavallo ferito, simbolo del popolo spagnolo. Con Guernica l'invettiva e la passione del testimone cedono alla lucida coscienza dell'autore di una «storia», presente e consapevole della necessità di intervenire non episodicamente negli avvenimenti degli uomini. La visione di Picasso non ha neppure bisogno del colore, bastano infatti i confini netti e sicuri del bianco e del nero. Siamo di fronte a un quadro logico, dal disegno lacerante, dove ombra e luce rompono gli spazi, in cui i protagonisti si battono o soccombono con trattenuta energia. È la civiltà che muore nella cosciente «impotenza» di fronte alla violenza e alla guerra. Le bocche delle figure, come quella del cavallo, sono rivolte verso il cielo, aperte in un urlo che sembra assumere l'acuto della lingua aguzza toro, simbolo della brutalità, si torce e sovrasta la donna che piange il figlio morto che tiene in grembo. Il cavallo che nella mitologia spagnola rappresenta il popolo, ferito a morte, si contorce e sembra lanciare un urlo terribile verso l’alto, dove una lampada, che diffonde raggi di luce seghettata, sembra alludere a una specie di occhio di Dio, la cui pupilla è la lampadina Bianca Vitale - Picasso Il lume, il fiore, ecc.
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