Il moderatismo
Critica a Mazzini Nell’azione: leggerezza nell’organizzare le sommosse mettere in pericolo la vita dei giovani Nel pensiero: sapore anticattolico della sua filosofia religiosa e politica esaurita la funzione storica della Chiesa e del papato la loro esistenza un ostacolo all’unificazione
Corrente rivoluzionaria e moderata Corrente rivoluzionaria mazziniana: insurrezione armata Corrente di opinione moderata: riforme Indirizzo federalista: Vincenzo Gioberti Indirizzo liberale e monarchico: Cesare Balbo e Massimo d’Azeglio (pensatori piemontesi)
Vincenzo Gioberti Vincenzo Gioberti (1801-1852), abate torinese “Del Primato morale e civile degli Italiani” -Bruxelles, 1843
Vincenzo Gioberti La dittatura del Pontefice, come capo civile d’Italia e ordinatore di Europa, era richiesta a fondare le varie cristianità nazionali, e specialmente quella degli Italiani, acciò ripigliato l’antico valore, si difendessero dagli esterni. L’unità morale e religiosa, essendo la base di questo nuovo ordinamento, doveva essere la prima mira di coloro, che lo operavano; e avrebbe, senza alcun fallo, partorita l’unione politica, se la dittatura pontificale non fosse stata interrotta nel suo corso.
Vincenzo Gioberti Ma i papi chiamarono talvolta gli strani nella Penisola. Certo sì, ma sforzati da altri stranieri peggiori di quelli. Impedirono l’unione d’Italia sotto le leggi dei barbari. Sì, perché volevano che questa unione fosse opera degli Italiani…
Vincenzo Gioberti Comunque, senz’essi, avrebbe avuto luogo l’unità italiana? L’unità gotica, francica, normannica, tedesca, francese, o altra simile; ma non l’unità italiana… Insomma l’unità politica, per qualunque via si ottenga, è un gran bene. Grande certo, ma minore di quello, che risulta dalla unità religiosa, dalla moralità, dall’incivilimento.
Vincenzo Gioberti Anche gli sciami delle pecchie, i conventicoli dei masnadieri e le tribù dei popoli antropofagi hanno l’unità politica. Noi non vogliamo la prima cosa, senza le seconde. Ma escludete le seconde coi termini da voi usati nel desiderare la prima. Imperocché senza l’opera dei papi, l’Italia avrebbe acquistata l’unità politica alle spese dell’unità morale e religiosa, e della civiltà che sono la base e l’importanza del tutto; l’avrebbe acquistata a danno di questi beni presso tutti i popoli cristiani.
Vincenzo Gioberti Come Roma è il seggio privilegiato della cristiana sapienza, il Piemonte è ai giorni nostri la stanza principale della milizia italiana. Posto alle falde delle Alpi, e bilicato fra l’Austria e la Francia, quasi a guardia della penisola, di cui è il vestibolo e il peristilio, egli par destinato a velettar da’suoi monti, e a schiacciare tra le sue forre ogni estraneo agressore, facendo riverire da’ suoi potenti vicini l’indipendenza d’Italia.
Vincenzo Gioberti Quella redenzione italiana, a cui tre secoli sono Niccolò Machiavelli invitava e confortava indarno i principi signoreggianti alle radici dell’Appennino, debba quando che sia uscir dal Piemonte.
Vincenzo Gioberti Fede religiosa: elemento di fusione e non ostacolo all’unificazione nazionale Italia: culla della cattolicità maestra da sempre di civiltà Soluzione pacifica - capace di trasformare il papato in artefice dell’unità nazionale Confederazione di principi italiani (tutti dichiaratamente cattolici) sotto la presidenza del pontefice Pontefice = simbolo dell’unità nazionale Sovrani: politica di riforme Guelfismo medioevale (papato = guida nella lotta contro gli imperatori tedeschi) nuovo programma politico: neoguelfismo (cattolico liberale)
Cesare Balbo Cesare Balbo (1789-1853) “Speranze d’Italia” (Parigi, 1844) Critica a Gioberti: ruolo dell’Austria nella confederazione – questione dell’indipendenza del Lombardo-Veneto
Cesare Balbo Allontanamento degli Austriaci: senza guerra “Compenso balcanico”: espansione dell’Austria verso il Danubio e i Balcani a spese dell’impero turco Per spingere il governo di Vienna a lasciare l’Italia per i Balcani: necessario un forte esercito Unico Stato ricco di una lunga e gloriosa tradizione militare, capace di garantire la difesa del Paese: Piemonte (Carlo Alberto) protagonista della federazione: Piemonte; papato: funzione moderatrice
Massimo d’Azeglio Massimo d’Azeglio (1798-1866) Larga influenza sull’opinione moderata Inutilità delle rivoluzioni confidare in Carlo Alberto (il solo principe disposto a combattere contro l’Austria)
Massimo d’Azeglio Aspramente critico nei riguardi del malgoverno pontificio 1845: in Romagna per avvicinare al re piemontese i numerosi mazziniani Risultato del viaggio: “Degli ultimi casi di Romagna” (1846) Dimostrazione della necessità di un nuovo metodo di lotta per la liberazione nazionale Metodo fondato non già sulle società segrete “Cospirazione alla luce del sole” = lotta condotta a viso aperto con l’appoggio della pubblica opinione e con l’aiuto politico e militare di Carlo Alberto
Gruppo radicale Contrario al moderatismo sia di Gioberti che di d’Azeglio Repubblica federalista: costituita da tanti Stati repubblicani quanti erano i regni e i ducati Giuseppe Ferrari (1811-1876) Carlo Cattaneo (1801-1869) - storici e politici milanesi
Idee e programmi politici Corrente rivoluzionaria mazziniana: Italia unita, indipendente, libera, repubblicana (mezzo: insurrezione armata) Corrente di opinione moderata: Italia – confederazione (mezzo: riforme) Neoguelfismo (Vincenzo Gioberti): primato del papato Indirizzo liberale e monarchico (Cesare Balbo e Massimo d’Azeglio): primato del Piemonte Gruppo radicale (Giuseppe Ferrari, Carlo Cattaneo): Italia – repubblica federalista
“L’età delle riforme” (1846-1848) Pio IX (1846-1878) maggiore importanza e più ampia diffusione del programma giobertiano spirito liberale per natura amnistia generale limitata libertà di stampa istituzione della Consulta di Stato formazione della guardia civica (polizia composta da volontari) Manifestazioni popolari: “Viva Pio IX!”
“L’età delle riforme” (1846-1848) 1847: lega doganale –papa, granduca di Toscana, re di Sardegna primo passo verso l’unificazione nazionale Alla vigilia del ’48 nell’opinione pubblica italiana: entusiasmo per Pio IX diffuso senso di simpatia per il re di Sardegna, Carlo Alberto