La civiltà minoica (dal re Minosse) si sviluppa parallelamente a quella egizia e a quella mesopotamica. Essa fu preceduta dalla cultura cicladica, sviluppatasi.

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Transcript della presentazione:

La civiltà minoica (dal re Minosse) si sviluppa parallelamente a quella egizia e a quella mesopotamica. Essa fu preceduta dalla cultura cicladica, sviluppatasi nel neolitico nell’arcipelago delle cicladi (da ciclos = cerchio) La posizione geografica di Creta è strategica per l’area del Mediterraneo. Già nel 1600 a.C. i cretesi vengono a contatto con le popolazioni achèe del continente stabilitesi nella città di Micene. I Cretesi furono soggiogati dai micenei ma influenzarono essi stessi i loro invasori. Le due civiltà sono la continuazione l’una dell’altra e rappresentarono la base per la nascita della Grecia classica. La civiltà cretese

Il mito (mito di Teseo e del Minotauro) I Greci riconoscevano l’origine cretese della loro civiltà artistica e tecnica nel racconto mitico di Dedalo, considerato il primo architetto, sculture e inventore della storia. Infatti Dedalo, secondo al leggenda, dopo essere fuggito avventurosamente dall’isola di Creta, si sarebbe stabilito in terra greca divulgando le proprie arti. A questo mito si aggiunge quello di Teseo per spiegare l’egemonia dei greci sul mare, che sostituisce quella cretese (mito di Teseo e del Minotauro)

civiltà cretese detta anche minoica Periodizzazione della civiltà minoica Fasi: Prepalaziale o prima dei palazzi dal 2500 al 2000 a.C. Periodo Protopalaziale o dei primi palazzi dal 2000 al 1700 a.C. Periodo Neopalaziale o dei nuovi palazzi dal 1700 al 1400 a.C. Periodo Postpalaziale o successivo ai palazzi dal 1400 al 1100 a.C.

periodizzazione  a partire dal 2500 a. C. circa fino al 1100 circa a periodizzazione  a partire dal 2500 a.C.circa fino al 1100 circa a.Ch. l’isola si popolò di città e di palazzi che testimoniano un elevato livello di benessere le navi cretesi si spingevano a commerciare negli empori di tutto il Mediterraneo i Cretesi erano conosciuti ovunque come mercanti e marinai: nei documenti egiziani di questo periodo si parla infatti dei tributi (in realtà, commerci) portati alla corte dei faraoni dagli «uomini di Keftiu » (così erano definiti i Cretesi nella lingua egiziana).

Il mare e gli scambi Protetti dal mare favoriti dalla presenza di innumerevoli isole che costituivano punti di approdo al crocevia delle rotte commerciali l’isola produceva un surplus alimentare (olio e vino in particolare) che poteva essere facilmente smerciato metalli preziosi e materie prime a loro volta alimentavano lo sviluppo dell’artigianato locale.

I cretesi, intermediari i Cretesi svolsero un ruolo preciso nel Mediterraneo orientale: quello di intermediari tra le coste siriane e l’Egitto, dove essi esportavano, oltre ai prodotti del loro artigianato, le materie prime provenienti dall’Oriente

talassocrazia Grazie alla supremazia marittima i Cretesi poterono estendere il loro potere sino alle regioni costiere della Grecia; lo storico Tucidide, nel secolo v a.C., racconta che il re cretese Minosse aveva imposto il suo dominio su Atene e altri luoghi della Grecia, dai quali esigeva tributi.

Civiltà non incastellata Le città di Creta non avevano mura o difese militari: poiché non si temevano minacce dall’esterno. Le ricchezze accumulate non andavano ad alimentare spese militari o imprese di conquista, ma furono investite in nuovi commerci (i quali a loro volta producevano benessere) e nella costruzione di sontuosi e palazzi

Periodo protopalaziale In questo periodo vengono edificati i grandi palazzi di Cnosso, Festo e Mallia anche se i resti meglio conservati appartengono all’epoca successiva. La produzione maggiore in questo periodo è quella dell’arte della ceramica e in particolare quella in stile di Kamares

La ceramica Kamares in questo periodo nacque e fiorì un nuovo tipo di decorazione della ceramica, detto stile Kamares, dal nome di una grotta sul lato sud del monte Ida, dove furono trovati per la prima volta dei vasi di quello stile. Questi vasi, che contenevano originariamente degli alimenti (cibi o bevande), erano stati offerti alla divinità il cui culto veniva celebrato nella grotta, e provenivano con ogni probabilità da Festo. Moltissimi vasi decorati nello stile Kamares provengono infatti da questo palazzo, ove vennero scoperti durante gli scavi condotti dall’ archeologo italiano Doro Levi.

Architettura Civiltà di palazzo: quello più noto è quello di Cnosso La mitologia greca narra che: – il palazzo fu costruito da Dèdalo, il primo architetto – questi costruì a fianco anche il celebre labirinto – quando fuggì dall’isola si rifugiò in Grecia dove diffuse le sue conoscenze di architettura – in tal modo i greci riconoscevano l’origine cretese della loro arte. I sovrani erano re-sacerdoti, il più noto è Minosse

I palazzi Cnosso, Haghia Triada, Festo, Mallia. Omero: « C’è una terra nel mezzo del mare scuro come il vino, Creta, fertile e bella, circondata dall’acqua: in essa vi sono innumerevoli uomini e novanta città: chi ha una parlata, chi un’altra, un miscuglio.., tra loro è Cnosso, una grande città, nella quale regnò per nove anni Minosse, confidente del grande Zeus »(Odissea, xix, 172 sgg.).

I palazzi svolgevano tre precise funzioni: Economica: nei palazzi si svolgevano le attività commerciali Politica: erano sede del signore o re sacerdote Religiosa: vari spazi del palazzo erano dedicati al culto

caratteristiche architettoniche dei palazzi né mura né torri delimitavano gli edifici, si allargavano in direzione del mare seguendo la linea naturale del terreno. All’interno del palazzo si trovavano solitamente grandi magazzini, ove sono stati rinvenuti enormi vasi di terracotta utilizzati per conservare ricche provviste di olio e di grano evidentemente ammassate nel palazzo grazie all’opera dei contadini che coltivavano le terre circostanti. Sulle condizioni di vita di questi contadini non abbiamo informazioni precise.

La prima catastrofe Questa fiorente civiltà crollò a quanto pare improvvisamente, poco dopo il 1700 a.C. Gli scavi archeologici documentano una catastrofe che colpi i palazzi di Festo, di Cnosso e di Mallia, distruggendoli. Quale fu la causa di una simile rovina? un terremoto accreditato anche dal ritrovamento di alcuni scheletri che hanno fatto supporre l’usanza di sacrifici umani volti a placare l’ira degli dèi un’incursione di nemici provenienti dal mare (in quello stesso periodo gli Hyksos avevano soggiogato l’Egitto) una serie di guerre e di disordini civili.

Fase neopalaziale (1700-1400 a.C.). dopo il crollo, i Palazzi vennero ricostruiti senza fortificazioni e senza apparati difensivi: la pax minoica continuava a regnare. I palazzi vennero ricostruiti sulle loro rovine, ancora più splendidi di prima, e nessun elemento fa pensare a una rottura con la cultura della fase precedente. Le rovine che oggi possono essere visitate appartengono, nelle linee fondamentali, a questa fase.

Architettura dei nuovi palazzi I palazzi di Festo e di Cnosso vennero adornati di propilei, colonnati, lunghi corridoi, terrazze, cortili e ampie gradinate che collegavano i diversi piani. L’insieme comprendeva vasche, tubature per l’acqua e bagni. Le colonne terminavano in un capitello, che può essere considerato l’antenato di quello dorico. Nella nuova costruzione venne ampiamente usato un tipico alabastro cretese (calcio solfato), con cui vennero ricoperte pareti, pavimenti e gradinate. Le pareti interne dei palazzi, erano adorne di splendidi affreschi policromi, rappresentanti persone, piante, fiori, animali e scene di vita sociale e religiosa.

Pianta di palazzo

Vita quotidiana La vita che si svolgeva nei nuovi palazzi, e in particolare in quello di Cnosso — che in questo periodo aveva imposto il suo potere sull’isola —, era sfarzosa e allietata da intrattenimenti ai quali il pubblico assisteva da gradinate e tribune. Tra questi intrattenimenti, era particolarmente apprezzati i giochi acrobatici con i tori, testimoniati in celebri affreschi

Dea dei serpenti

Vasi con colori scuri su fondo chiaro. Abbiamo due stili: Stile vegetale Stile marino Pithos prochous

In un'epoca molto lontana dall'unione di Zeus con Europa nacquero tre figli: Minosse, Radamanto e Sarpedone. Quando Zeus lascià Europa, quest'ultima sposò Asterione, re di Creta e poichè le loro nozze si rivelarono sterili, Asterione adottò i tre fanciulli e li nominò suoi eredi legittimi. Alla morte del padre, Minosse rivendicò per se il trono di Creta dichiarando che quello era il volere degli dei e per essere certo di riuscire nell'impresa, pregò Poseidone di fare uscire qualcosa dalle acque del mare con la promessa di offrirlo poi in sacrificio al dio. Poseidone, accolse le preghiere di Minosse e fece uscire dalle onde del mare un magnifico toro bianco che valse a Minosse il regno di Creta. Quest'ultimo però, venne meno alla sua promessa e offese il dio rifiutandosi di ucciderlo perchè abbagliato dal suo splendore e sacrificò in sua vece un altro toro. Il re del mare per punire l'affronto, si vendicò in modo tanto crudele da restare come monito per le generazioni future: fece nascere in Pasifae, moglie di Minosse, una morbosa passione per il toro sottratto al sacrificio. Quest'ultima confidò la sua insana passione a Dedalo, il più famoso architetto ateniese, in esilio a Creta che promise il suo aiuto e per lei costruì una vacca di legno ricoperta con una pelle di vacca e montata su quattro ruote dove la donna poteva introdursi per poter soddisfare il suo desiderio. Dall'unione di Pasifae ed il toro nacque il Minotauro, una creatura per metà toro e per metà uomo.

In questo modo il dio del mare volle per sempre ricordare al re di Creta quanto folle sia l'azione di un uomo che si ribella al potere degli dei. Minosse, diede allora incarico a Dedalo, di costruire un labirinto talmente intricato dal quale nessuno sarebbe potuto uscire, per rinchiudervi il Minotauro, in modo che non avesse alcuna possibilità di fuga. Dedalo, nella speranza di guadagnarsi la fiducia del sovrano, costruì quello che è noto alla storia come il labirinto di Cnosso. Vuole così la leggenda che il Minotauro venisse rinchiuso nel labirinto e che ogni anno sette giovani e sette fanciulle ateniesi (che erano stati vinti dal re di Creta) venissero sacrificati al Minotauro per saziare la sua fame di carne umana. Per due volte fu ripetuto il sacrificio fino a quando, alla terza spedizione, giunse a Creta Teseo, figlio di Etra ed Egeo, sovrano di Atene, fingendosi parte del gruppo dei sacrificandi con l'intento di porre fine ai sacrifici. L'impresa era molto difficile non solo perchè doveva uccidere il Minotauro, ma perchè una volta entrato nel labirinto, era impossibile uscirne. Il giovane si innamorò di Arianna figlia di Minosse e da questa fu aiutato nell'impresa che avrebbe liberato Creta dal Minotauro. Infatti quando fu il turno di Teseo di entrare nel labirinto, questi dipanò lungo la strada un rocchetto d filo, fornitogli da Arianna, su suggerimento di Dedalo. Quando Teseo giunse al cospetto del mostro lo uccise e riavvolgendo il filo, riuscì ad uscire dal labirinto.

Fase micenea (1400-1100 a.C.). Conquistata l’isola di Creta, i Micenei si insediarono nei palazzi reali imponendo il loro dominio sulla popolazione locale: in questo periodo fu elaborato un secondo tipo di scrittura (Lineare B), identica a quella usata sul continente greco.

Il periodo miceneo sull’isola fu breve: attorno al 1200 a. C Il periodo miceneo sull’isola fu breve: attorno al 1200 a.C. (secondo la datazione oggi più accreditata) una catastrofe definitiva si abbatté su Creta. I palazzi reali furono distrutti e dati alle fiamme e non risorsero più; da allora in poi non si parla più di Cretesi nei documenti egiziani, l’artigianato s’immiserisce, la scrittura locale scompare.