IMPRESA E TERRITORIO 1 1
Da organizzazione industriale a organizzazione sociale IL FORDISMO Da organizzazione industriale a organizzazione sociale La grande fabbrica accompagna il lavoratore nell’intero arco della sua vita. Gli garantisce un lavoro, una retribuzione e a volte un’abitazione, poi gli garantisce una pensione, gli offre un sistema assicurativo, sostiene il percorso scolastico dei figli, organizza le vacanze. Spesso i figli subentrano ai genitori quando questi sono anziani. Spesso i lavoratori passano anche il tempo libero intorno alla fabbrica (quartieri abitati da operai e impiegati, attività ricreative ecc.). 2 2
DAL TERRITORIO: LAVORO E CAPITALE La fabbrica instaura un rapporto strettissimo con l’ambiente. DAL TERRITORIO: LAVORO E CAPITALE FABBRICA VERSO IL TERRITORIO: PRODUZIONE Forte legame tra le grandi imprese, il territorio e il proprio Paese (FABBRICA ITALIANA AUTOMOBILI TORINO). 3 3
LE FUNZIONI DELLO STATO POLITICHE ECONOMICHE POLITICA FISCALE (TRIBUTI E SPESA PUBBLICA) E POLITICA MONETARIA (QUANTITA’DI MONETA) NORME GIURIDICHE CHE REGOLANO LE ATTIVITÀ ECONOMICHE LE FUNZIONI DELLO STATO FORNISCE BENI E SERVIZI PUBBLICI MEDIAZIONE TRA CAPITALE E LAVORO
CONTRAZIONE DEI PROFITTI IN ITALIA IL MODELLO FORDISTA ENTRA IN CRISI NEGLI ANNI ‘60 ALTI LIVELLI OCCUPAZIONALI E SINDACATI FORTI: AUMENTANO I SALARI CONTRAZIONE DEI PROFITTI REAZIONE DELLE IMPRESE: AUTOMAZIONE + ESTERNALIZZAZIONE DI ALCUNE FASI DEL PROCESSO PRODUTTIVO (DECENTRAMENTO PRODUTTIVO) 5 5
Caratteri del modello fordista: PRODUZIONE DI MASSA (DIVISIONE DEL LAVORO + CATENA DI MONTAGGIO) AUMENTO DEI PROFITTI AUMENTO DEI SALARI CONSUMI DI MASSA
MODELLO POSTFORDISTA Caratteri del modello postfordista: COMPETITIVITÀ ESASPERATA FLESSIBILITÀ NELLA GAMMA DEI PRODOTTI FLESSIBILITÀ DEL LAVORO PROCESSO DI AUTOMAZIONE E RIDUZIONE DELL’OCCUPAZIONE SISTEMI PRODUTTIVI TRANSNAZIONALI ROTTURA DEI BINOMI PRODUZIONE-OCCUPAZIONE E FABBRICA-TERRITORIO
MODELLO POSTFORDISTA Cause dell’affermazione del modello postfordista: ALTI LIVELLI OCCUPAZIONALI E SINDACATI FORTI: AUMENTANO I SALARI E SI RIDUCONO I PROFITTI INNOVAZIONI SCIENTIFICHE E TECNOLOGICHE TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI DI TRASPORTO E DI COMUNICAZIONE TERZIARIZZAZIONE E GLOBALIZZAZIONE MONDO = “VILLAGGIO GLOBALE” LE ABITUDINI DI CONSUMO E GLI STILI DI VITA DIVENTANO SIMILI
FORTE CONCORRENZA TRA LE IMPRESE MODELLO POSTFORDISTA FORTE CONCORRENZA TRA LE IMPRESE SVILUPPO SENZA CRESCITA DELL’OCCUPAZIONE MOBILITÀ DEI CAPITALI MOBILITÀ DEL LAVORO (FLUSSI MIGRATORI) NUOVI PRODOTTI IMPRESE DI GRANDI DIMENSIONI: MULTINAZIONALI
CRISI DELLO STATO - NAZIONE LO STATO PERDE IL CONTROLLO DELLE “LEVE” DELLA POLITICA ECONOMICA LA LEVA MONETARIA E’ FORTEMENTE CONDIZIONATA DAGLI INVESTITORI INTERNAZIONALI LA LEVA FISCALE E’ MENO EFFICACE IN QUANTO I CAPITALI VENGONO TRASFERITI DOVE IL PRELIEVO FISCALE E’ PIU’ VANTAGGIOSO I GOVERNI PERDONO AUTONOMIA E CEDONO UNA PARTE DELLA SOVRANITA’ALLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
I DISTRETTI INDUSTRIALI E LE PMI NEL SECONDO DOPOGUERRA SI AFFERMA ANCHE UN ALTRO MODELLO INDUSTRIALE, BASATO SULLE ATTIVITA’DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE (PMI), LE QUALI, INVECE DELLE ECONOMIE DI SCALA, SFRUTTANO LE ECONOMIE ESTERNE DI PRODUZIONE IMPRESE ARTIGIANALI: IMPRESE FLESSIBILI E DI PICCOLE DIMENSIONI SOFT COMPANY: IMPRESE CHE SVOLGONO ATTIVITA’ DI RICERCA E CHE IMPIEGANO TECNOLOGIE DI ALTO LIVELLO IMPRESE SUBFORNITRICI: SVOLGONO ALCUNE FASI DEL PROCESSO PRODUTTIVO PER CONTO IMPRESE DI GRANDI DIMENSIONI 11
FATTORI ECONOMICI FATTORI SOCIALI FATTORI ISTITUZIONALI I DISTRETTI INDUSTRIALI E LE PMI NUOVO LEGAME CON IL TERRITORIO. FATTORI CHE OPERANO SUL TERRITORIO E CHE SONO DECISIVI PER PER L’EVOLUZIONE DI QUESTO NUOVO MODELLO: FATTORI ECONOMICI FATTORI SOCIALI FATTORI ISTITUZIONALI 12
GRANDE FABBRICA FORDISTA PICCOLE E MEDIE IMPRESE (PMI) ECONOMIE DI SCALA ECONOMIE ESTERNE DI PRODUZIONE
I DISTRETTI INDUSTRIALI I CARATTERI DEI DISTRETTI INDUSTRIALI SISTEMI TERRITORIALI INTEGRATI: MOLTEPLICITA’ DI IMPRESE CONCENTRATE NELLA STESSA AREA STESSI VANTAGGI DELLA GRANDE IMPRESA CAPITALI MODESTI PRODUZIONE MONOSETTORIALE DIFFERENZIATA RAPPORTI DI COLLABORAZIONE E COOPERAZIONE TRA LE IMPRESE ECONOMIE ESTERNE (CONOSCENZE COMUNI ED ESPERIENZA, SISTEMA SCOLASTICO ORIENTATO ALLE ESIGENZE DELLE IMPRESE, CONTRATTI SEMPLIFICATI...)
I DISTRETTI INDUSTRIALI RUOLO ATTIVO DEL SOGGETTO PUBBLICO COLLABORAZIONE LE IMPRESE DEL DISTRETTO INDUSTRIALE (SISTEMA SCOLASTICO E FORMAZIONE DI PERSONALE QUALIFICATO, SERVIZI PUBBLICI ORIENTATI ALL’IMPRESA, NORME CHE FAVORISCONO LO SVILUPPPO) I DISTRETTI INDUSTRIALI COSTITUISCONO UNA FORMA DI ORGANIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE CHE NASCE DALL’INTERAZIONE TRA LE OPPORTUNITA’ OFFERTE DAL MERCATO, LA CAPACITA’ DEGLI OPERATORI LOCALI DI MOBILITARE LE RISORSE DEL TERRITORIO LA CAPACITA’ DI PRODURRE CONOSCENZE E COMPETENZE E LE RELAZIONI DI COOPERAZIONE CON IL SISTEMA SOCIO-ISTITUZIONALE).
MERCATO SISTEMA SOCIO-ISTITUZIONALE DISTRETTO INDUSTRIALE TERRITORIO CAPACITA’DI PRODURRE COMPETENZE E CONOSCENZE DISTRETTO INDUSTRIALE TERRITORIO SISTEMA SOCIO-ISTITUZIONALE
I DISTRETTI INDUSTRIALI IL MECCANISMO CHE CONSENTE AL DISTRETTO DI SVILUPPARSI E’ UN MECCANISMO INTERNO, ENDOGENO, CHE SI FONDA: SULL’ESISTENZA DI RISORSE SPECIFICHE CHE NON POSSONO ESSERE TRASFERITE SU UN INSIEME DI RELAZIONI CHE UNISCE IMPRESE, OPERATORI E ISTITUZIONI SU UNA CAPACITA’ PROGETTUALE, UN COMPLESSO DI CONOSCENZE COLLETTIVE CHE CONSENTO DI AFFRONTARE I MERCATI E DI SUPERARE LE FASI DI CRISI
I DISTRETTI INDUSTRIALI COOPERAZIONE - COMPETIZIONE LO SVILUPPO ECONOMICO DEL TERRITORIO CONSENTE DI RICOMPORRE ALCUNE ANTINOMIE: LOCALE - GLOBALE: LE ECONOMIE ESTERNE CONSENTONO DI RISPONDERE ALLA SFIDA GLOBALE COOPERAZIONE - COMPETIZIONE STATO - MERCATO IDENTITA’- APERTURA: L’IDENTITA’ CULTURALE E PRODUTTIVA DEL DISTRETTO CONSENTE DI APRIRSI A MERCATI PIU’ VASTI
LE ECONOMIE DI AGGLOMERAZIONE LE ECONOMIE DI AGGLOMERAZIONE SONO I VANTAGGI CHE SI OTTENGONO DALLA CONCENTRAZIONE DI UNA PLURALLITA’ DI IMPRESE NELLO STESSO TERRITORIO.
POSSIBILITA’ DI RIPARTIRE I COSTI FISSI SU UN ALTO NUMERO DI PRODOTTI ECONOMIE DI SCALA POSSIBILITA’ DI RIPARTIRE I COSTI FISSI SU UN ALTO NUMERO DI PRODOTTI ECONOMIE DI LOCALIZZAZIONE SONO ESTERNE ALLE IMPRESE E COMPRENDONO LA DISPONIBILITA’ DI MATERIE PRIME E DI PERSONALE QUALIFICATO, L’UTILIZZO DI CONTRATTI SEMPLIFICATI, UNA RETE DI SERVIZI ORIENTATA ALL’IMPRESA (CONNESSIONE DI SERVIZI), LA CONSAPEVOLEZZA DEI CONSUMATORI DI TROVARE UNA VASTA GAMMA DEL PRODOTTO (CONESSIONI DI MERCATO). ECONOMIE DI URBANIZZAZIONE RETE DI INFRASTRUTTURE. SE VICINO AD UNA CITTA’: VASTA GAMMA DI SERVIZI, ACCESSO AD INFORMAZIONI, RETE DI CONTATTI.
CICLO DI VITA DEL PRODOTTO CICLO DI VITA DELL’IMPRESA LOCALIZZAZIONE DELL’IMPRESA LA LOCALIZZAZIONE DELL’IMPRESA E’ SPESSO LEGATA AL: CICLO DI VITA DEL PRODOTTO CICLO DI VITA DELL’IMPRESA
LOCALIZZAZIONE DELL’IMPRESA CICLO DI VITA DEL PRODOTTO LANCIO: PERSONALE QUALIFICATO, POCHE IMPRESE, DOMANDA RIGIDA. LE IMPRESE SI COLLOCANO NELLE AREE CENTRALI. CRESCITA: MENO IMPORTANTI LE CAPACITA’ TECNICHE, PIU’ IMPORTANTI LE CAPACITA’ MANAGERIALI, CONCORRENZA, FUSIONI, ECONOMIE DI SCALA, DOMANDA ELASTICA. LE IMPRESE SI COLLOCANO NELLA STESSA AREA. MATURITA’: LAVORO POCO QUALIFICATO, NECESSARI INVESTIMENTI DI CAPITALI, IMPIANTI DI GRANDI DIMENSIONI, PRODUZIONE STANDARDIZZATA, OLIGOPOLI. LE IMPRESE SI COLLOCONA ANCHE LONTANO DAI CENTRI URBANI E DELOCALIZZANO I DIVERSI IMPIANTI.
LOCALIZZAZIONE DELL’IMPRESA CICLO DI VITA DELL’IMPRESA SE IL PRODOTTO E’ MATURO, ALL’IMPRESA SI APRONO TRE STRADE: INNOVARE IL PRODOTTO INNOVARE IL PROCESSO PRODUTTIVO LANCIARE UN PRODOTTO COMPLETAMENTE NUOVO E DIVENTARE UN’IMPRESA MULTIPRODOTTO IL GRUPPO DIRIGENTE E I LABORATORI DI RICERCA DI SOLITO VENGONO COLLOCATI NELLE CITTA’, MENTRE GLI IMPIANTI PRODUTTIVI POSSONO ESSERE DECENTRATI.