Questionari Interviste

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Transcript della presentazione:

Questionari Interviste Registrazioni audio GLI STRUMENTI NELLA RICERCA EDUCATIVA Ermelinda De Carlo – Federico Batini Diari di bordo Osservazione Interviste Registrazioni video Racconti Fotografie

La scelta degli strumenti dipende… Dall’oggetto e dall’obiettivo della ricerca Dalla disponibilità delle risorse Dalla scelta dell’approccio quantitativo o qualitativo Dalle dimensioni delle realtà da osservare Dal tempo e dal contesto Dagli obiettivi operativi della ricerca È meglio operare su un problema con una molteplicità di approcci e di metodologie

Le procedure di ricerca: formale: procedura che mira alla spiegazione, cioè alla produzione di resoconti pubblici e controllabili e si attua con: metodo statistico, logica o simulazione. informale: mirano alla comprensione o interpretazione, cioè a saper entrare con successo in determinate forme di vita, si hanno con base ispezionabile o con base non ispezionabile (Grimaldi, 2005).

Strategia di ricerca: • prevede l’utilizzo di uno o più metodi (se più combinati) e tecniche/strumenti sulla base dello specifico problema conoscitivo in oggetto; • tende a superare preclusioni paradigmatiche in vista dell’obiettivo primario che consiste nella produzione di risultati validi, attendibili e rilevanti (ossia pertinenti e non banali) in risposta all’urgenza, problema conoscitivo, curiosità scientifica che origina la ricerca.

5 strategie di ricerca: • basata sulla matrice dei dati (standard/formale) • interpretativa (o ermeneutica) • per esperimento • ricerca azione • basata sugli studi di caso (Trinchero, 2002)

TRIANGOLAZIONE STRUMENTI DI RICERCA Lo stesso fenomeno può essere approfondito da più punti di osservazione indipendenti, impiegando più approcci e tecniche, attraverso una sorta di triangolazione (Campbell, 1964) ad esempio: QUESTIONARIO INTERVISTA OSSERVAZIONE La triangolazione può riguardare anche l’interpretazione dei dati da parte di più ricercatori per ridurre il rischio di arbitrio/soggettività nell’attribuzione di senso/significato ai dati stessi.

L’intervista … È… uno scambio verbale tra due o più persone, nel quale uno o più esperti (gli intervistatori) cercano, ponendo domande più o meno rigidamente prefissate, di raccogliere informazioni su dati personali, comportamenti, opinioni e atteggiamenti di uno o più soggetti (gli intervistati) su un particolare tema. (Kanizsa, in Trinchero, 2002, p. 234) Può essere… Uno-uno Uno-molti (di gruppo/in gruppo) In… Ambiente naturale/artificiale In… Situazione formale/non formale …sul campo strutturata …sul campo non strutturata Implica… una relazione partecipata

RUOLO DELL’INTERVISTATORE Relativamente al tema/contenuto Direttivo punta a portare il “focus” dell’intervista su argomenti precisi e prefissati Non direttivo lascia l’intervistato libero di parlare su un certo tema (partendo in genere da una domanda di sfondo) Relativamente al tema/contenuto evitare le distorsioni, le influenze, anche inconsapevoli, che l’intervistatore può esercitare sul soggetto intervistato, influenzandone le risposte.

Intervista VS colloquio attenzione ai contenuti Colloquio: attenzione ai processi

I diversi gradi di strutturazione di un’intervista Da intervista libera/non direttiva (è prefissato solo il tema) a intervista completamente strutturata (l’intervistatore pone domande, seguendo una scaletta Prefissata, mantenendo sempre lo stesso ordine) Maggiore o minore strutturazione = Maggiore o minore direttività … ma sempre con scaletta dell’intervistatore

Criteri per la scaletta dell’intervista… Solitamente si procede dal generale al particolare Si ricerca una coerenza interna A volte sono opportune delle domande “sonda”, per aiutare a creare un’opinione nell’intervistato, sollecitare un parere requisiti di comprensibilità: focalizzazione sull’argomento brevità e chiarezza linguaggio adeguato ai rispondenti struttura grammaticale semplice non affrontare in modo diretto argomenti delicati non mettere a disagio di fronte ad argomenti sconosciuti non formulare domande con doppia risposta esplicitare criteri da adottare nel rispondere delimitare contesti spazio-temporali

Tipi di intervista… Centratura su Intervistato esprime il suo punto di vista senza vincoli (non direttività) Tipi di intervista… • intervista libera: tema prefissato ma non domande (Raccontami…) • intervista semi strutturata: tema prefissato, linee guida e domande prefissate obbligatorie, MA adattabili (cosa ti ricordi…) • intervista strutturata: domande precise, non modificabili (Hai mai…?Pensi che…?) • intervista completamente strutturata: domande chiuse, poste attraverso questionario (domande come da questionario) Centratura su Intervistatore vengono chieste domande precise sulla propria interpretazione (direttività)

Tipi di domande… • Dirette: es. quali difficolta hai avuto nel seguire la lezione? • Indirette: es. hai avuto difficolta nel seguire la lezione? • Indirette, non riferite al soggetto: es. secondo te, i tuoi compagni hanno avuto difficoltà … • Proiettive: es. ci sono state critiche in merito alla lezione, hanno ragione? • Risposte chiuse (scelta tra alternative) • Risposte aperte

È necessario prevedere la rilevazione delle risposte Cosa fare… Cosa evitare… Mettere a proprio agio Interesse genuino verso l’intervistato Aiutare a esprimersi Non valutare Empatia Non affermare se stesso Esplicitare finalità Criteri generali Non farsi carico problemi intervistato Comunicazione verbale/non verbale Non essere troppo insistenti Indirizzare l’intervistato verso aree interessanti Superare momenti di imbarazzo • evitare domande troppo specifiche, troppo enfatiche, che influenzino la risposta • evitare domande tendenziose • evitare l’uso di negazioni • evitare l’uso di concetti poco chiari • non entrare in urto con le convinzioni (dissonanza cognitiva) • non mettere a disagio di fronte a situazioni non socialmente accettabili • aggirare domande imbarazzanti È necessario prevedere la rilevazione delle risposte (trascrizione risposte integrale/con annotazioni/sintesi)

Alcune strategie di comunicazione efficace… Rilevare eventuali contraddizioni richiesta esplicita di esemplificazione attraverso esperienze o rappresentazioni in merito a determinati concetti rilanci (intervento a eco, intervento a specchio, complementazione, interpretazione, interrogazione referenziale, interrogazione modale) tecniche proiettive (fotografie, disegni, storielle, vignette)

Tipi di interviste faccia a faccia Tipi di interviste di gruppo • focus group: intervista di gruppo (6-12 soggetti) su un “focus” preciso; ruolo direttivo, alta interazione, strutturazione domande; fini esplorativi o confermativi • brainstorming: non direttivo ma sola scelta del tema, alta interazione, libera espressione • gruppo nominale: far scrivere su un foglietto le proprie opinioni, raccolte dal moderatore e condivise, anche a distanza: eliminare eventuali dinamiche psico-sociali • tecnica delphi: finalità previsionali, su di un argomento, uso tecniche statistiche; processo interattivo finche si giunge a un consenso generalizzato • non direttiva • colloquio clinico piagetiano: con bambini (scopo, stimolo, dialogo, controllo) • riflessione parlata: somministrazione di un problema ad allievi • intervista biografica: storia di vita • intervista ermeneutica: comprensione dei significati, norme, valori

Osservazione è… Processo intenzionale, finalizzato, sistematico condotto dal ricercatore Definizioni: Processo intenzionale con lo scopo di raccogliere dati sul comportamento di uno o più soggetti in situazioni particolari o di vita quotidiana in vista di una descrizione dettagliata degli stessi, della comprensione di opinioni, atteggiamenti, dinamiche relazionali e fattori culturali che hanno condotto a tali comportamenti, individuando nei dati osservati peculiarità e relazioni (Trinchero, 2002, p. 249). Comportamento specifico di attenzione ad un particolare evento: si distingue dal semplice guardare poiché è uno sguardo intenzionale, mirato, attivo, non generico, che tende a mettere a fuoco ciò che l’osservatore ritiene più rilevante e significativo in relazione ai suoi interessi, alle sue motivazioni, alle ragioni che hanno promosso la rilevazione dei dati (Mantovani, 1995)

Schema di un’osservazione scientifica: FORMULAZIONE DELLE IPOTESI ↓ Rilevazione mediante osservazione OSSERVAZIONE ELABORAZIONE E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI

Osservazione vs visione Carattere intenzionale - sistematico –finalizzato Dati raccolti in un contesto spazio-temporale: scopo specificare, descrivere, comprendere una data realtà, nei suoi aspetti più rilevanti comportamenti sono osservati e rilevati per essere utilizzati come indicatori di fattori latenti (ossia non apertamente manifesti) dipendenza dai fattori ambientali

Ambiente e tipi di osservazione Ambiente naturale/artificiale: Osservazione strutturata/sistematica: campione delimitato di soggetti, sistema pianificato raccolta e classificazione dati, eventuale analisi statistica, minore discrezionalità ricercatore, griglia di analisi Osservazione non strutturata: Fase esplorativa, descrizione dettagliata Partecipante (metodo etnografico)/ Non partecipante

Interpretazione Rischi: Tutte le operazioni di osservazione prevedono, a diversi livelli, l’interpretazione del materiale empirico raccolto. Tale interpretazione risente inevitabilmente del background esperienziale del ricercatore e del quadro teorico che guida la ricerca (Trinchero, 2002, p. 252). Rischi: - osservare mediante modelli impliciti - Utilizzare micro-categorie di osservazione - inevitabile discrezionalità del ricercatore…

Cosa registra un osservatore? • comportamenti verbali e non verbali • situazioni tipo/eventi chiave • comportamenti di attori chiave • dettagli caratterizzanti le diverse situazioni • strutture e funzioni all’interno di un gruppo • linee di tendenze generali • aspetto statico e dinamico delle situazioni • relazioni e successioni temporali • assenza di fatti

Perché l’osservazione? “Anzitutto la sua e una funzione conoscitiva: il successo di un intervento educativo o formativo dipende dalla conoscenza approfondita della situazione di partenza e l’osservazione e un ottimo strumento per perseguire tale scopo. In secondo luogo l’osservazione può essere un efficace strumento di controllo dell’azione educativa e formativa. E’ importante che l’educatore e il formatore sviluppino una specifica sensibilità all’osservazione, per poter raccogliere feedback in tempo reale sull’esito della propria azione, rilevando la presenza di situazioni problematiche o di disagio, intravedendo possibilità di miglioramento, individuando eventuali ostacoli ad un’azione efficace” (Trinchero, 2002, p. 254)

Tipi di osservazione • auto-osservazione: osservatore e osservato coincidono, utile per comprendere dinamiche interne • esperienziale: non strutturata, registrazione di eventi, produrre descrizioni, no ipotesi di partenza (etnografica), produce descrizioni e spiegazioni che assumono aspetto di una narrazione • sistematica: alta strutturazione, griglie di strutturazione, tecniche statistiche • etologica: analisi schemi di comportamento innati • soggettiva: analisi reazioni soggettive del ricercatore • clinico-sperimentale: ipotesi specifiche, studio di reazioni

Strumenti per la strutturazione dei dati Alta strutturazione Strumenti per la strutturazione dei dati • diario dell’osservatore: annotazioni • diario di bordo: prevede commenti • specimen: scheda di descrizione dettagliata di comportamenti di un soggetto (osservatore/luogo/soggetti coinvolti/descrizione) • griglie di osservazione: da guida sui comportamenti da osservare • griglie di controllo (check list): elenchi di comportamenti attesi da osservare per un singolo soggetto in una sessione definita • scale di valutazione: intensità, frequenza • sistema di codifica interattivi: codici • episodi aneddotici Bassa strutturazione

Caratteristiche strumenti di osservazione a) validità: le categorie previste per l’osservazione devono costituire indicatori che siano effettivamente in relazione semantica con i fattori che ci proponiamo di rilevare nell’indagine; b) attendibilità: osservatori diversi, o in diversi momenti, che si trovino ad osservare la medesima situazione con i medesimi strumenti, devono portare agli stessi esiti di rilevazione; c) pertinenza: ossia i dati raccolti devono essere coerenti con gli obiettivi conoscitivi prefissati, le categorie e gli item della griglia devono essere quelli che ci servono a rilevare i fattori sotto esame.

Criteri per l’osservazione • cura registrazione informazione • attenzione alla finalità dell’osservazione! • informazioni contestuali • distinguere i fatti dalle interpretazioni • adottare prospettive ≠ di osservazione • atteggiamento avalutativo • attenzione alle proprie emozioni • attenzione alle proprie aspettative • osservazione estesa • cultura del gruppo • attenzione all’influenza della presenza del ricercatore • controllo fattori di disturbo • auto-osservazione per tarare l’osservazione • ricorrere a più osservatori, triangolazione Fare attenzione a…! • categorizzazione dell’altro in base alla cultura di appartenenza • dissonanza cognitiva (la memoria tende a eliminare informazioni dissonanti) • proiezione • pregiudizio

Griglia di osservazione

Check list

Sistemi di codifica per l’osservazione

IL QUESTIONARIO COME STRUMENTO DELLA RICERCA DESCRITTIVA Il questionario consiste in una sequenza prestabilita di domande scritte rivolte generalmente ad un singolo soggetto cui si chiede di dare risposta scritta, in modo più o meno vincolato.

Il processo d’indagine di costruzione del questionario prevede un progetto:   - quali obiettivi socio-affettivi perseguire in relazione al suo gruppo classe (ad es. a inizio anno, disponibilità, apertura, curiosità verso un nuovo contesto scolastico; la promozione di interazioni cooperative tra gli alunni per costruire un “buon” gruppo di lavoro); - quali approfondimenti teorici affrontare; - quali dimensioni socio-affettive porre al centro della rilevazione (ad es. le aspettative rispetto al nuovo contesto scolastico, rispetto ai nuovi compagni…) - quali strumenti di rilevazione adottare e costruire (osservazione, questionario…) - come costruirli (ad es. quali domande, come porle, in che sequenza, questionario a risposte chiuse o aperte?…) - quale piano d’indagine adottare: a chi proporre il questionario, come (che tipo di presentazione?), quando (dentro o fuori il tempo scolastico?), come, quando restituire i risultati; - quali modalità di analisi dei dati rilevati adottare (qualitativa e/o quantitativa) - come utilizzare i risultati ottenuti (ad es. per preparare l’ingresso nel nuovo contesto scolastico in continuità con quello appena lasciato; per organizzare dei sottogruppi di lavoro favorevoli agli obiettivi socio-affettivi di riferimento)

La costruzione del questionario A seconda del grado di libertà concesso al soggetto nelle risposte richieste, le diverse possibilità di costruire un questionario si collocano su un continuum che comprende   - il questionario a risposte aperte (massimo grado di libertà: il soggetto è libero di dare una risposta personale); - il questionario a risposte multiple (grado di libertà intermedio: al soggetto vengono proposte più risposte preconfezionate, rispetto alle quali gli può essere chiesto di prendere decisioni diverse: scegliere quella che più corrisponde al suo pensiero scartando le altre, stabilire una graduatoria delle risposte mettendole in ordine di preferenza…); - il questionario a risposte chiuse (grado di libertà minimo: il soggetto può scegliere tra una risposta positiva o negativa oppure, con un grado di libertà appena superiore, di esprimere l’intensità del suo accordo/disaccordo scegliendo tra alcune gradazioni alternative – per nulla; poco; abbastanza; molto…).

Questioni da affrontare nella formulazione delle domande: attenzione alla struttura dei quesiti per evitare formulazioni ambigue, tendenziose, suscettibili di interpretazioni diverse… attenzione alla sequenza con cui i quesiti vengono proposti attenzione alla proporzione tra domande aperte e domande chiuse attenzione alle istruzioni per l’uso, che andrebbero formulate nel modo più chiaro e conciso possibile. valutare l’opportunità di proporre quesiti tranello, filtro (che pongono questioni generali per poi via via concentrarsi su temi più specifici), ripetuti…

Questionari a risposte aperte Vantaggi: - ricchezza delle informazioni ottenute. Difficoltà: attenta formulazione di domande il più possibile “neutre” , che non suggeriscano cioè in alcun modo delle risposte; - codificazione dei dati: poiché i dati sono rappresentati da risposte personali, dunque ognuna diversa dalle altre, occorre identificare delle categorie interpretative che permettano di raggrupparle senza appiattirle;  

Questionari a scelta multipla o a risposte chiuse Vantaggi: codifica dei dati: le risposte preconfezionate sono precategorizzate, sono costruite in modo da appartenere e rappresentare categorie interpretative diverse. Difficoltà: nella formulazione delle risposte: tenere conto di più alternative possibili; attenzione alla struttura per evitare formulazioni ambigue, tendenziose, suscettibili di interpretazioni diverse…; attenzione alla sequenza con cui vengono proposte; dati meno ricchi e “sfumati”, come sarebbe utile che fossero in particolare se l’ oggetto della rilevazione sono dimensioni socio-affettive.