Insegnamento: Fonti antiche Modulo: Epigrafia Latina

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Insegnamento: Fonti antiche Modulo: Epigrafia Latina Università degli Studi di Ferrara Corso di Laurea Magistrale in Preistoria e Quaternario Insegnamento: Fonti antiche Modulo: Epigrafia Latina Dott.ssa Sara Faccini a.a. 2012 – 2013

La civiltà dell’epigrafe Tra la fine dell’età repubblicana e i primi tre secoli dell’Impero, nel mondo romano si sviluppò un sistema di comunicazione sociale basato sull’uso generalizzato di apporre testi iscritti su supporti rigidi, in pietra, marmo o metallo, per veicolare messaggi pertinenti alla sfera del pubblico, del privato o all’ambito delle comunicazioni di tipo funzionale.

Tre categorie di iscrizioni SCRITTURE ESPOSTE ISCRIZIONI SU OGGETTI COMUNI DELLA VITA QUOTIDIANA SCRITTURE OCCASIONALI

SCRITTURE ESPOSTE Epigrafi apposte su monumenti, edifici, segnacoli di vario genere Celebrare personaggi importanti, onorare magistrati, ricordare leggi o eventi notevoli, commemorare i defunti, attestare la devozione nei confronti delle divinità, dare informazioni utili alla vita quotidiana Collocate in luoghi aperti e frequentati Mezzo privilegiato per trasmettere messaggi propagandistici del potere, di autocelebrazione delle classi dominanti, di adesione al sistema politico o religioso anche da parte di privati Le iscrizioni funerarie sono di carattere privato, ma mostrano la volontà di tramandare il ricordo di sè

TESTI ISCRITTI SU OGGETTI Hanno carattere funzionale, in quanto il messaggio ha una valenza utilitaria precisa Es. iscrizioni su lucerne, piatti, recipienti, laterizi, vetri, anfore: fungono da marchio di fabbrica o indicano particolari momenti della produzione o commercializzazione Importanti per lo studio delle attività economiche, produttive e commerciali

ISCRIZIONI OCCASIONALI Scritture generalmente in corsivo, graffite o dipinte su oggetti o sui muri degli edifici Es. graffiti sui muri di Pompei: dichiarazioni d’amore, commenti sul trattamento ricevuto nella taverna, versi poetici, messaggi legati alla propaganda elettorale, reclamizzazione di giochi pubblici Testimoniano l’uso frequente della comunicazione scritta e attestano il grado di alfabetizzazione raggiunto anche fra le classi medie o medio-basse

L’iscrizione come mezzo di comunicazione Conosciamo un numero ingentissimo di iscrizioni latine, circa 300.000-400.000, che, secondo le stime degli studiosi, costituiscono solo il 2-3% dell’intero patrimonio epigrafico. Molte iscrizioni sono andate perdute perché distrutte o reimpiegate. Questo sistema di comunicazione era sicuramente molto efficace in Italia e nelle province più romanizzate, dove il grado di alfabetizzazione era piuttosto elevato anche tra le classi medio-basse. Le iscrizioni sono scritte in modo tale da risultare facili alla lettura (lettere chiare, caratteri grandi, rubricatura, disposizione del testo, utilizzo di formule fisse e abbreviazioni, ordine delle parole ripetitivo, concisione dei testi).

L’iscrizione come fonte storica diretta Conferma dati già noti da fonti letterarie Fornisce elementi nuovi e non noti dalle fonti letterarie Utile nella ricostruzione della storia di aree non documentate nelle fonti letterarie (storia locale) Fornisce un’importante documentazione su usi e costumi del mondo romano, non solo delle élites, ma anche delle classi medie Fornisce importanti conoscenze circa fenomeni legati all’economia, alla produzione etc.

L’epigrafia Implica le conoscenze necessarie per decifrare i testi Fornisce tutte le competenze necessarie per INTERPRETARE il testo, estraendone tutte le informazioni possibili Pertanto, il compito dell’epigrafista, oltre a quello di curare l’edizione o la revisione di testi, sarà quello di inserire il testo ed il monumento che ne fa da supporto nel contesto cronologico e sociale che l’ha prodotto, raccogliendo tutti i dati topografici, archeologici e tipologici possibili (principio della contestualizzazione e stretta collaborazione con le altre discipline, soprattutto l’archeologia). L’epigrafe è quindi una sintesi inscindibile di MONUMENTO e DOCUMENTO.

L’iscrizione come monumento Lo studio dell’iscrizione come monumento è importante per conoscere alcuni aspetti dei sistemi produttivi del mondo romano (storia del lavoro e storia della cultura – G. Susini) E ci consente soprattutto di inserire l’iscrizione nel contesto cronologico ed ambientale che l’ha prodotta.

L’estrazione della pietra I materiali lapidei per creare il supporto per l’iscrizione venivano estratti in quasi tutte le regioni del mondo romano in cave che potevano essere “a cielo aperto” o “in galleria” Il materiale, una volta estratto, subiva già nella cava un primo lavoro di sbozzatura (eliminazione del materiale eccedente) e di squadratura, tramite l’utilizzo di appositi strumenti, quali asce, picconi, mazzuoli, scalpelli, squadre, etc. Talvolta nella stessa cava o in officine nelle vicinanze si procedeva alla semilavorazione o alla lavorazione quasi completa dei materiali

Le fasi di lavorazione di un monumento iscritto Scelta del monumento da parte del committente Proposta del testo da incidere Impaginazione del testo (ordinatio) Incisione

Scelta del monumento Il committente probabilmente poteva scegliere tra monumenti già prelavorati o semifiniti La realizzazione dello specchio epigrafico poteva avvenire già in questa fase Anche parti del testo (formule fisse) potevano già essere preiscritte

Proposta del testo Da parte del committente, con possibilità di intervento del personale dell’officina L’uso di formulari fissi fa supporre l’esistenza di prontuari o di album con esempi predisposti che potevano essere adattati ai vari casi La redazione del testo definitivo costituiva la “minuta epigrafica” (forma)

L’impaginazione L’ordinatio consisteva nella distribuzione delle parole nello spazio a disposizione, il calcolo delle distanze tra le righe e le parole, la disposizione degli a capo e dei rientri. Poteva essere preordinata o improvvisata, con il rischio di commettere gravi errori di valutazione Nell’impaginazione preordinata si tracciavano a sgraffio linee verticali che delimitavano la superficie su cui scrivere e delle linee orizzontali (linee guida, spesso a binario) su cui appoggiare le lettere. Si procedeva al disegno del contorno delle lettere (a mano libera o con riga e compasso o con l’ausilio di sagome).

L’incisione del testo Si incideva il testo utilizzando mazzuolo e scalpello, dall’alto verso il basso e dall’esterno verso l’interno I tratti che formavano le lettere venivano incisi in modo da formare una solco dalla sezione a V, di profondità variabile Spesso il solco veniva rubricato; talvolta potevano essere applicate lettere in bronzo.

I tipi di monumento Iscrizione e supporto sono elementi inscindibili e vanno sempre studiati insieme per evitare errori di interpretazione Uno stesso tipo di supporto può servire per iscrizioni di genere differente È necessario quindi studiare il testo per individuarne la funzione e il supporto per trarne informazioni sul contesto di provenienza del monumento

Altare o ara Funzione cultuale Funzione funeraria Messo in opera su base quadrangolare è composto da tre elementi: zoccolo, fusto (in genere quadrangolare) e coronamento, sul quale si trova il focus, spesso delimitato da pulvini L’iscrizione in genere compare sul fusto, sulla fronte dell’ara Sulle facce laterali si trovano talvolta rilievi di strumenti usati per il sacrificio, immagini della divinità, scene rituali

Architrave Generalmente un monolite di forma parallelepipeda che poggia su colonne o pilastri In genere si trova su monumenti pubblici, ma anche privati, per lo più a carattere funerario

Base Ha la funzione di sorreggere una statua o altri manufatti Fusto di forma parallelepipeda a sviluppo verticale per statue pedestri, orizzontale per statue equestri L’iscrizione si trova sulla fronte, riquadrata da una cornice; le due facce laterali presentano specchiature.

Cinerario Funzione di raccogliere le ceneri del defunto Esiste una gran varietà di forme e dimensioni: a cassa parallelepipeda, a forma cilindrica, chiusi da coperchi di varie forme e con diverse decorazioni.

Cippo Monumento polifunzionale in genere a sviluppo verticale Funzione funeraria: contrassegna la presenza di una sepoltura o recinto funerario (dimensioni del sepolcro) Funzione sacrale: indica l’appartenenza di un luogo, di un edificio o di un manufatto a una divinità o contesto cultuale Funzione segnaletica: indica il possesso di un fondo, diritto o divieto di transito, passaggio di un confine o di una strada, l’esistenza di una suddivisione agraria (es. cippi graccani)

Lastra Elemento in genere monolitico, di spessore ridotto, messo in opera all’interno o all’esterno di edifici, inserito sulla parete o sul pavimento Può rivestire altari o basi di statua L’iscrizione compare in campo libero o in specchio delimitato da una cornice; talora sui lati dello specchio compaiono anse (tabula ansata) Funzione funeraria o onoraria

Miliario Funzione di indicare ai viaggiatori le misure, espresse in miglia, delle distanze tra due località o dal luogo di partenza o di arrivo della strada Vi compare il nome del magistrato o dell’imperatore che ha curato la costruzione o la manutenzione della strada; con il passare del tempo assume sempre più una funzione propagandistica In genere di forma cilindrica o troncoconica, ma anche parallelepipeda, vengono infissi nel terreno o inseriti su una base in pietra L’iscrizione compare di solito in campo aperto, o, nei manufatti migliori, in specchio incorniciato Frequenti casi di reimpiego

Sarcofago Destinato ad accogliere il corpo del defunto, è composto di cassa e coperchio La cassa, di forma parallelepipeda, può essere priva di decorazioni o presentare un apparato decorativo anche molto complesso Di norma l’iscrizione si trova sulla fronte, inserita in una specchiatura, a volte a forma di tabula ansata, a volte sostenuta da eroti funerari Il coperchio presenta forme e dimensioni varie: lastra appoggiata, a forma di tetto a doppio spiovente, con raffigurazione del defunto disteso sul letto funebre etc.

Stele Rappresenta uno dei monumenti funerari più diffusi, costituito da una lastra sottile e a sviluppo verticale Infissa direttamente nel terreno o su una base di pietra, cemento o laterizio; può essere anche addossata ad una parete. Di tipologie varie, ma riconducibili a due gruppi principali: stele architettonica a pseudoedicola (anche di dimensioni monumentali, con nicchie contenenti i ritratti dei defunti, scene di vita quotidiana, rituali funerari); stele rettangolare semplice (può anche essere centinata o cuspidata, con acroteri e con apparato decorativo ridotto) L’iscrizione compare sulla fronte, in campo epigrafico aperto o incorniciato

Scrittura e tecniche di scrittura L’alfabeto latino fino alla metà del I sec. a.C. era composto di 21 lettere: ABCDEFGHIKLMNOPQRSTVX Nell’epigrafia fin dall’inizio del I sec. a.C. si inserirono anche la Y e la Z per la sempre più forte influenza del greco

La scrittura: capitale e corsiva CAPITALE: tipica dell’epigrafia monumentale; si attiene a regole e schemi precisi e codificati tramite l’utilizzo di strumenti; si sviluppa dal IV sec. a.C. all’età augustea. Lettere armoniche, tendenza alla geometrizzazione, angoli retti, proporzione tra altezza e larghezza, apicature eleganti, ricerca del chiaroscuro. Le lettere possono essere inserite in un quadrato (litterae quadratae, Petronio) A partire dal I sec. d.C., su influenza della scrittura usata per comporre gli acta quotidiani (su pareti, papiro, pergamena, tavolette lignee o cerate) si iniziò ad usare anche su pietra e bronzo (es. diplomi militari) una scrittura detta capitale actuaria, caratterizzata da lettere allungate e sottili, angoli arrotondati, linee curve morbide, tratti discendenti delle aste che si allargano a spatola verso la base, forte effetto di chiaroscuro. CORSIVA: tipica di tavolette cerate e graffiti, usata nella scrittura veloce e non curata, tanto da rendere i testi di difficile lettura. La forma delle lettere può essere molto varia, a seconda del supporto, dello strumento, del grado di cultura di chi scrive.

Tecniche di scrittura Dipendono dal tipo di monumento, destinazione, disponibilità economica del committente, il materiale, le capacità professionali del personale di officina: Solco a sezione triangolare (a V): più comune, facile da realizzare, ottimi risultati sul piano della leggibilità e della resa estetica; Solco a cordone (a U): diffuso soprattutto in età repubblicana e utilizzato dal personale meno specializzato; A punti: caratteristico delle iscrizioni su metallo, ma vi sono esempi di iscrizioni su pietra; punti eseguiti con scalpello o trapano A lettere mobili: ampio solco inciso su pietra all’interno del quale si fissano mediante piombatura o stagnatura lettere mobili in metallo; spesso vi sono fori per facilitare l’allettamento. Tecnica impiegata per iscrizioni monumentali su pareti o pavimenti di edifici pubblici

Le lettere Lettere montanti e nane: in genere le lettere mantengono armonia nel rapporto altezza/larghezza, ma in alcuni casi, per ovviare ad errori, per risparmiare spazio o per ragioni estetiche, il lapicida ricorreva all’uso di lettere di modulo superiore, dette sormontanti (I, T, Y) o di modulo inferiore, dette nane, che, in alcuni casi potevano essere anche inserite dentro altre lettere (lettere incluse); Lettere speciali: in particolare la C retroversa, per indicare uno schiavo o un liberto di una donna o, in ambito militare, un centurione o una centuria; Nessi e legature: il nesso consiste nell’unione di due o più lettere che abbiano almeno un tratto in comune; la legatura consiste nell’aggiungere tratti per unire una lettera all’altra (tipico nel corsivo) Rubricatura: consiste nel dipingere in rosso (con il minio o il cinabro) i solchi delle lettere per renderli più evidenti. Segni di interpunzione: collocati a media altezza hanno comunemente forma triangolare, ma anche di virgola, parentesi acuta, spina, foglia d’edera (hedera distinguens), palmetta