LA VAS NEL SISTEMA DELLA LR 36/1997 E NEL DISEGNO DI LEGGE REGIONALE PAOLO RIGAMONTI - INU LIGURIA 07/05/20101Paolo Rigamonti.

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LA VAS NEL SISTEMA DELLA LR 36/1997 E NEL DISEGNO DI LEGGE REGIONALE PAOLO RIGAMONTI - INU LIGURIA 07/05/20101Paolo Rigamonti

07/05/2010Paolo Rigamonti2 AGGIORNARE LA LR 36/1997? VAS = OCCASIONE PER RIMETTERE MANO ALLA LUR? 1.IL MODELLO DI PIANO: TRASFORMAZIONE / CONSERVAZIONE STRATEGICO / OPERATIVO: valorizzare il preliminare come strategico? 2.DISCIPLINA DELLA PEREQUAZIONE: POLITICHE DI SOSTENIBILITÀ 3.GLI STANDARD: LA VAS GARANTISCE 4.MONITORAGGIO PER LEGGE

07/05/2010Paolo Rigamonti3 IL RAPPORTO AMBIENTALE è UN ELABORATO DEL PIANO che integra gli altri non li duplica non è un documento a sé stante non è oggetto di esame separato (il “piano” all’urbanistica, il RA all’ambiente) il TU insiste sulla pertinenza: il RA tratta aspetti ambientali pertinenti al piano, non altri. Spesso risulta più facile confezionare un “rapporto sullo stato dell’ambiente” onnicomprensivo, anziché un rapporto ambientale pertinente al piano. Far funzionare lo SCOPING. Il nome Rapporto Ambientale favorisce l’equivoco. Le checklist incoraggiano la pratica. Applicare il “ SO WHAT TEST ”: in che modo questo dato o indicatore interviene nelle scelte del piano o ne dipende?

ELABORATI DEL PUC EX LR 36 a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del rapporto con altri pertinenti piani e programmi; b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione del piano o del programma; c) caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere significativamente interessate; d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica, nonché i territori di produzioni agricole di particolare qualità e tipicità; e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale; “RAPPORTO AMBIENTALE” f) possibili impatti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori. g) misure previste per impedire, ridurre e compensare gli impatti negativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o del programma; h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione; i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall’attuazione del piano o del programma proposto definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare; j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti. 07/05/20104Paolo Rigamonti ALLEGATO VI DEL TU AMBIENTE = ALL. B DDL

07/05/20105Paolo Rigamonti Il rapporto ambientale nell’economia del piano

07/05/2010Paolo Rigamonti6 LA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ Rischio di moltiplicare il numero delle VAS su modifiche marginali ai piani, declassandone il ruolo strategico. Diversa impostazione tra DDLR e testo unico.

07/05/2010Paolo Rigamonti7

07/05/2010Paolo Rigamonti8 TU AMBIENTE - ALLEGATO I Criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi di cui all'articolo 12.articolo Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: in quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse; in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati; la pertinenza del piano o del programma per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile; problemi ambientali pertinenti al piano o al programma; la rilevanza del piano o del programma per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque).

07/05/2010Paolo Rigamonti9 2. Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti; carattere cumulativo degli impatti; natura transfrontaliera degli impatti; rischi per la salute umana o per l'ambiente (ad es. in caso di incidenti); entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate); valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa: - delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale, - del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell'utilizzo intensivo del suolo; impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale.

07/05/2010Paolo Rigamonti10 La scelta di criteri largamente automatici di fatto sopprime lo screening, che invece è uno strumento utile di filtro e di interlocuzione. Il modello VIA funziona, perché non mantenerlo? Il criterio dovrebbe essere: sono soggette a VAS le modifiche ai piani soggetti a VAS che modificano significativamente l’impatto sulle componenti ambientali già valutato in sede di formazione del piano. Con una norma transitoria per le modifiche ai piani approvati in precedenza.

07/05/2010Paolo Rigamonti11 LE DIMENSIONI DELLA SOSTENIBILITÀ

07/05/2010Paolo Rigamonti12 LE DIMENSIONI DELLA SOSTENIBILITÀ LA VALUTAZIONE AMBIENTALE È STRATEGICA SOLO SE È INTEGRATA

07/05/2010Paolo Rigamonti13 La VAS è un processo sistematico teso a valutare le conseguenze delle azioni proposte su un piano ambientale (….) ai fini di garantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti, affrontate in modo adeguato e poste sullo stesso ordine delle considerazioni di ordine economico e sociale. (Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi dei Fondi Strutturali dell’UE)

07/05/2010Paolo Rigamonti14 LA VAS INTERROGA IL PIANO

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07/05/2010Paolo Rigamonti17 CONSIDERAZIONI 1.Non grandi cambiamenti dalla VAS: i piani sono già orientati allo sviluppo sostenibile 2.Rischio di sopravvalutare le dichiarazioni d’intenti: dare più peso all’attuazione (monitoraggio): sviluppo della VAS nel tempo 3.Minimizzare l’impatto del piano o minimizzare l’impatto tout court? 4.Tendenza a trascurare impatti del non sviluppo: le dimensioni della sostenibilità Steven Smith, Jeremy Richardson, Andrew McNab at Scott Wilson Ltd. - March 2010 Towards a more efficient and effective use of Strategic Environmental Assessment and Sustainability Appraisal in spatial planning - Department for Communities and Local Government: London

07/05/2010Paolo Rigamonti18 In sede INU è stata avviata una riflessione sull’introduzione della VAS nel sistema di pianificazione ligure, basato sulla LR 36/1997. Non c’è ancora un position paper dell’INU, ma alcune prime considerazioni su alcuni punti, che riassumo brevemente: un’occasione per rimettere mano alla LUR l’individuazione dell’autorità competente la verifica di assoggettabilità Il rapporto tra RA e piano l’onerosità della procedura