Il sistema finanziario Unità 15. Per compiere investimenti, se non si hanno capitali propri, occorre ricorrere al prestito di fondi (risparmi) altrui.

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Il sistema finanziario Unità 15

Per compiere investimenti, se non si hanno capitali propri, occorre ricorrere al prestito di fondi (risparmi) altrui. Il Sistema finanziario è l’insieme delle istituzioni che operano per far corrispondere risparmi e investimenti. Il risparmio è una sorgente fondamentale della crescita: rende disponibili più risorse da investire in beni capitali. Due tipi fondamentali di istituzioni finanziarie: 1.Mercati finanziari 2.Intermediari finanziari

Sono le istituzioni attraverso le quali i risparmiatori finanziano direttamente i prenditori di prestiti. Vi si scambiano titoli (securities) I due più importanti: 1.Mercato obbligazionario 2.Mercato azionario

Un modo per finanziare investimenti da parte di un’impresa è quello di emettere obbligazioni. Obbligazione (bond) = certificato di debito che stabilisce l’entità del prestito, la data alla quale prestito verrà rimborsato (data di maturazione) e il tasso d’interesse periodicamente corrisposto prima della scadenza. L’acquirente presta il proprio capitale in cambio di un interesse. Può tenere l’obbligazione fino alla scadenza o negoziarle in precedenza. Caratteristiche: 1. Durata: può variare da pochi mesi anche a 30 anni. Esistono anche le “rendite perpetue”, in genere emesse da governi che si impegnano a corrispondere interessi perpetui senza mai restituire il capitale: molto in uso nell’800. Tasso d’interesse: maggiore per quelle a lungo termine, più “rischiose”: l’acquirente, se vuole rientrare in possesso del capitale, deve negoziarle e rischia di ottenere un valore minore di quello dell’emissione.

Esempio di listino obbligazionario La Fiat va bene: valore superiore a quello di emissione (= 100) Data di rilevamento Variazione rispetto alla chiusura del giorno precedente Data di maturazione Tasso di interesse Valuta

Un altro esempio: i buoni del tesoro Diversa durata Data di maturazione Stavolta il valore è inferiore a quello di emissione, ma comunque prossimo

2. Rischio di credito: probabilità di insolvenza (andare in default), quando il debitore non onora gli impegni presi, dichiarando fallimento. Tasso di interesse: più alto quando tale rischio è più alto (junk bonds). Per questo i titoli di Stato hanno un tasso di interesse più basso. Società specializzate nella valutazione del rischio, assistenza agli investimenti, assicurazione internazionale Criteria Website

4 categorie principali di rischio: a.Rischio d'impresa: in contesto internazionale i normali rischi d’impresa verranno amplificati dalla distanza, dalle differenze culturali, dalle barriere linguistiche e dal fatto che si conosce poco il mercato di destinazione rispetto alle aziende che ci lavorano da sempre. b.Rischio economico: quali saranno i possibili scenari futuri nel paese di destinazione a partire dalla situazione attuale?  tasso di inflazione, tasso di disoccupazione, grado di competitività del mercato, sviluppo e accessibilità del sistema distributivo, stato di salute ed efficienza del sistema bancario. c.Rischio monetario (o rischio di cambio): Di solito, sia il prezzo di vendita che la moneta in cui avverrà il pagamento vengono definiti al momento della stipula del contratto. Se trascorre un tempo relativamente lungo tra il momento della conclusione del contratto e l'incasso della fattura che emetterete, sarete esposti al rischio di perdere una parte del valore della transazione a fronte di eventuali forti svalutazioni della moneta del paese estero rispetto all'Euro.

Un’ultima importante caratteristica delle obbligazioni è il: 3. Trattamento fiscale: in alcuni casi gli interessi sui titoli, costituendo reddito, sono tassati, in altri no (es. municipal bonds americani). Tasso di interesse: più basso per titoli esenti da imposta o tassati poco. d. Rischio politico (o Rischio paese): eventualità che un determinato paese si trovi in condizioni tali da non poter onorare gli impegni finanziari assunti dai propri residenti o dallo Stato stesso nei confronti di soggetti non residenti a causa di una mancanza di risorse o per qualsiasi altro motivo (guerre, insurrezioni, catastrofi naturali, ecc.).

Il finanziamento avviene in questo caso attraverso cessione di capitale di rischio. Azioni (equities): titoli di proprietà dell’impresa, quindi diritto sui suoi profitti, mentre l’obbligazione è solo un credito. Se l’impresa va bene (e l’assemblea degli azionisti decide di dividere i profitti)  “dividendi” alti, interessi su obbligazioni prefissati (anche se magari più bassi) Se l’impresa va male  nessun dividendo, interessi su obbligazioni prefissati (quindi più sicuri). Mercato azionario: si scambiano tra i risparmiatori le azioni emesse dalle imprese. [NB. Le imprese non c’entrano più, non ci guadagnano niente.] Prezzo delle azioni: determinato da domanda e offerta. Se le aspettative di redditività delle imprese sono alte, il prezzo sale; se sono basse, scende.

Principali borse mondiali: National Association of Securities Dealers Automated Quotation New York Stock Exchange Tokyo - Nikkei City of London Stock Exchange Frankfurt am Main: Deutsche Börse In Italia: Borsa di Milano – Piazza Affari

NB. Il valore che le azioni assumono in borsa può essere maggiore o minore del valore di emissione. Se il prezzo sale, chi le vende realizza plusvalenze. Se il prezzo scende, chi le cede realizza minusvalenze. I risparmiatori e gli investitori istituzionali che investono in azioni si dividono in due categorie: 1.“Speculatori”. Mirano a realizzare guadagni (plusvalenze) sul valore delle azioni, con la loro compravendita giorno per giorno 2.“Cassettisti”. Detengono il titolo per lunghi periodi, puntando essenzialmente sull’incasso dei dividendi. A loro volta, gli “speculatori” possono agire come: 1. “Rialzisti” (tori, bulls). Comprano a valori bassi per rivendere a valori alti quando si aspettano rialzi. 2. “Ribassisti” (orsi, bears). Vendono a valori alti per ricomprare (un volume maggiore di azioni) a valori bassi quando si aspettano ribassi.

Prezzo di chiusura (fixing) 17/2/06 Variazione rispetto al prezzo ufficiale del giorno precedente Prezzi rilevati nel corso delle contrattazioni prima del fixing

Un’occhiata nelle tasche di….

Indovinate chi va bene in questo momento? (e scusate se è poco…)

Indici azionari: servono a far comprendere ai risparmiatori l’andamento generale della borsa, aiutandoli nelle previsioni In Italia (17/02/06)

In Italia (17/02/06)

In Italia (17/02/06)

Nel mondo (17/02/06)

Negli U.S. (17/02/06)

Negli U.S. (17/02/06) Inside the NASDAQ

Sono le istituzioni attraverso le quali i risparmiatori finanziano indirettamente i prenditori di fondi. Due tipologie principali: 1.Banche 2.Fondi comuni di investimento 3.Sono in crescita le società finanziarie non bancarie, anche se spesso legate alle banche

Una piccola impresa non può accedere al mercato finanziario e deve quindi rivolgersi alle banche. Raccolgono il risparmio dei depositanti, corrispondendo loro un interesse (detto “passivo”) e prestano a investitori e consumatori che devono affrontare spese notevoli o straordinarie, chiedendo loro un interesse (detto “attivo”) maggiore del precedente. La differenza (spread) tra i due interessi costituisce il ricavo della banca, con cui copre i propri costi e paga i profitti ai suoi azionisti. La banca crea anche mezzi di pagamento (assegni, moneta elettronica)  v. unità 17

Vendono ai risparmiatori proprie quote di partecipazione e comprano un portafoglio di titoli azionari, obbligazionari, o entrambi. Il sottoscrittore di una quota accetta il rischio del portafoglio: se il suo valore cresce, ci guadagna, altrimenti ci perde. Vantaggi: 1.consente anche al piccolo risparmiatore di avere i benefici della diversificazione del portafoglio, che i piccoli azionisti non si possono permettere troppo  Maggiore diversificazione, minore rischio. 2.affida la gestione a professionisti competenti  rendimenti migliori Svantaggi: 1.il sottoscrittore deve pagare al Fondo una commissione (dallo 0,5 al 2%). 2.raramente i professionisti riescono a “battere il mercato” vendendo solo azioni cattive e comprando solo azioni buone. Meglio i fondi indice, che acquistano solo sulla base del paniere su cui si basano gli indici di mercato. Hanno costi minori, commissioni più basse e minori rischi.

Qualche esempio

L'indice di riferimento per un fondo indicizzato, attraverso il quale si può calcolare l'efficienza o meno dell'agganciamento all'indice. MTS S.p.a., gestisce la piattaforma elettronica per la negoziazione dei titoli di Stato italiani e di altri titoli a reddito fisso. Morgan Stanley Capital International Inc. fornisce indici su fondi e azioni

Identità fondamentali della contabilità nazionale: Y = C + I + G + NX Sempre vera In un’economia chiusa, l’identità si riduce a: Y = C + I + G Si può anche scrivere: Y  C  G = I Risparmio nazionale = S S = I

Risparmio nazionale: S = Y  C  G Definiamo T = entrate tributarie al netto dei trasferimenti alle famiglie e riscriviamo: S = (Y  T  C) + (T  G)  T e + T si elidono, quindi le due espressioni sono equivalenti. Tuttavia quest’ultima evidenzia due entità importanti: (Y  T  C) = risparmio privato (T  G) = risparmio pubblico, differenza tra entrate e uscite dello Stato. Se è positiva c’è avanzo (surplus) di bilancio. Se è negativa disavanzo (deficit). NB: S = I “grazie” al sistema finanziario.

Costruiamo un modello (semplificato) per spiegare come funzionano I mercati finanziari, cioè come si realizza l’eguaglianza S = I Offerta: fondi da parte dei risparmiatori Domanda : di fondi da parte dei prenditori-investitori Tasso d’interesse : unico sia per risparmiatori sia per prenditori. È il prezzo dei prestiti.  Offerta : crescente al crescere del tasso d’interesse Domanda : decrescente al crescere del tasso d’interesse

Risparmiatori Investitori Reale = i /P (  Nominale = i ) Eccesso d’offerta Eccesso di domanda

Se lo Stato vuole incoraggiare il risparmio per aumentare i fondi disponibili per l’investimento e favorire la crescita…  può fornire incentivi fiscali al risparmio, riducendo la tassazione su di esso Esempi: 1.aumentando le imposte indirette sui consumi rispetto a quelle sul reddito; 2.detassando certe forme di risparmio, per esempio quello previdenziale.

Effetti:

Il governo può offrire a tale scopo sgravi fiscali sugli investimenti Esempio: creando un credito d’imposta sulle risorse investite

Supponiamo che aumenti il deficit del bilancio dello Stato:  Diminuisce il risparmio pubblico e di conseguenza il risparmio nazionale

Crowding out = diminuzione di investimenti dovuta ad aumento del deficit pubblico

% del PIL