IL DOLORE Sensoriale_5.

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 LA TERAPIA DEL DOLORE NEL BAMBINO. AGENDA Glossario Glossario Anatomia e Fisiologia del dolore Anatomia e Fisiologia del dolore.
Transcript della presentazione:

IL DOLORE Sensoriale_5

Proprietà delle fibre dolorifiche La percezione del dolore è generata da terminazioni nervose libere che costituiscono la parte sensitiva periferica dei nocicettori (recettori del dolore) . Sono distinti dai recettori sensibili a stimoli meccanici o termici. Fibre Ad Fibre C Fibre Ab Tipicamente si distinguono due fasi del dolore: una sensazione iniziale di dolore acuto e sensazione ritardata di dolore sordo (di tipo urente). Sono mediate da neuroni diversi (fibre Ad e C) per cui la separazione della propagazione (lenta e veloce) può essere fatta farmacologicamente anestetizzando una delle due vie. Le due vie sono quindi anatomicamente, fisiologicamente e farmacologicamente separate. Gli assoni che trasportano l’informazione dolorifica sono di tipo: Ad mielinati v = 20 m/s C non mielinati v = 2 m/s Esistono tre classi principali di nocicettori: nocicettori Ad meccanici nocicettori Ad meccano-termici nocicettori C polimodali (rispondono a stimoli termici, meccanici e chimici) Sensoriale_5

La nocicezione è distinta da altri stimoli sensoriali Possono essere separate due classi di percezioni dolorifiche: una prima percezione di dolore breve ed intensa propagata da fibre Ad. una seconda percezione più ritardata e prolungata, propagata da fibre C. La nocicezione è distinta da altri stimoli sensoriali La nocicezione è percepita da neuroni specializzati Non deriva dalla sovrastimolazione di recettori che rispondono a stimoli meccanici o termici Rispetto al termocettore, il nocicettore risponde a stimoli termici più elevati (> 43° C) e con maggiore frequenza. Sensoriale_5

(Transient Receptor Potential) I canali TRPV1 (Transient Receptor Potential) Sono i canali maggiormente coinvolti della trasduzione del dolore Espressi nelle terminazioni dei termocettori del caldo e del freddo e nelle fibre C e Ad dei nocicettori Composti da 4 subunità che contengono 6 segmenti transmembranali (STM) Strutturalmente assomigliano ai canali del K+ I TRPV1 sono canali permeabili a Na+/Ca2+ e attivati dalla capsaicina Quando sono attivati (aperti) causano depolarizzazioni e generano potenziali graduati Generano treni di PA che si propagano lungo le fibre sensoriali afferenti (C e Ad) La soglia di attivazione è modulata da: - ioni H+ (acidi) che agiscono esternamente - anandamide (AEA) che agisce intracellularmente L’esistenza di endovanilloidi capaci di modulare l’attività dei nocicettori rende particolarmente interessanti questo tipo di molecole per futuri studi sulla modulazione dei recettori TRPV1. E’ anche evidente che l’identificazione del recettore TRPV1, come uno dei principali responsabili della trasduzione del dolore, amplia la possibilità di sviluppare nuovi farmaci analgesici che inibiscono selettivamente questo tipo di recettore-canale. L’AEA e i suoi derivati (endovanilloidi) sono sostanze endogene prodotte del metabolismo dei lipidi Sono rilasciate dai tessuti periferici in risposta ad un danno tissutale La struttura chimica è simile a quella della capsaicina Dolore_1

La capsaicina La capsaicina è l’ingrediente che conferisce le proprietà urenti del peperoncino Attiva il canale TRPV1 permeabile a Na+ e Ca2+ (depolarizza) E’ un irritante della mucosa della cavità orale Causa iperalgesia se applicato sulla pelle Applicazioni in Farmacia Ripetute applicazioni di capsaicina desensitizzano le fibre dolorifiche e riducono il rilascio di sostanza P da fibre periferiche e centrali. E’ usata nella clinica come analgesico e anti-infiammatorio Applicata topicamente come crema, allevia il dolore di artriti, neuralgie post-erpetiche (Herpes zoster) e neuralgie del trigemino Dolore_1

L’iperalgesia e la sensitizzazione dei nocicettori L’iperalgesia è un quadro clinico di aumentata percezione del dolore causato da stimoli dolorifici che inducono il rilascio locale di sostanze, quali: bradichinina prostaglandine 5-HT H+ e K+ sostanza P (istamina) NGF Potenziano la sensibilità delle terminazioni nocicettive Effetto a feedback del riflesso assonico che aiuta a recuperare la zona di tessuto in cui è avvenuto il danno. Nell’iperalgesia avviene un abbassamento della soglia di attivazione dei potenziali d’azioni (soglia del dolore) propagati lungo le vie dolorifiche. Avviene una sovraespressione di canali del Na+ TTX-resistenti e di canali del Ca2+ a bassa soglia (canali T) che permettono di depolarizzare il nocicettore con stimoli sottosoglia. Riflesso assonico In presenza di uno stimolo nocicettivo, la stimolazione delle terminazioni nocicettive causa liberazione di: vasodilatazione e gonfiore arrossamento, aumento della temperatura sostanza P

Ruolo dei canali TRPV1, Na+ TTX-resistenti e canali del Ca2+ T nell’iperalgesia Alla base dell’iperalgesia c’è un’up-regolazione dei TRPV1, canali del Na+-TTX resistenti e canali del Ca2+ T (a bassa soglia) L’NGF e la BK up-regolano i TRPV1 attraverso la via Gq/PLC/PKC Le PGE up-regolano i canali del Na+ attraverso l’adenilato ciclasi e la via del cAMP/PKA. Meccanismo opposto mediato da μ-oppiacei e cannabinoidi (CB1 e CB2) Diminuisce la soglia di attivazione dei PA nocicettivi Recettori mu-oppioidi (MOP) Dolore_1

LE VIE ASCENDENTI DEL DOLORE Sensoriale_5

Le vie ascendenti spino-talamiche del dolore III ordine Il dolore è trasmesso a livello somatosensoriale attraverso tre ordini di neuroni Neuroni del I ordine trasportano il segnale dalla zona sensitiva periferica alle corna dorsali del m. spinale Neuroni del II ordine trasportano il segnale dalle c. dorsali del m. spinale ai nuclei talamici Neuroni del III ordine collegano i n. talamici alla corteccia sensoriale II ordine I ordine I neuroni del I, II e III ordine sono distinti per le vie meccanosensoriali e le vie nocicettive e termiche Sensoriale_5

Perdita dissociata della sensibilità Le vie della sensibilità dolorifica e termica incrociano il midollo a livello del piano mediale Le vie della sensibilità tattile (pressione, vibrazioni) e propriocettiva ascendono in senso ipsilaterale (dallo stesso lato) Il dolore “fantasma” e il dolore “neuropatico” il dolore è percepito anche in parti del corpo mancanti (arti fantasma) il dolore di origine “neuropatica” persiste in assenza di un vero e proprio stato patologico (“dolore sbagliato”) sovrastimolazione delle vie dolorifiche (nevralgia post-erpetica, distrofia simpatetica riflessa) Sensoriale_5

Il dolore riferito angina pectoris calcoli all’uretere Il dolore di origine cutanea è generalmente ben localizzato mentre quello di origine viscerale (o muscolare) è scarsamente localizzato. E’ erroneamente percepito in zone periferiche (dolore riferito). Spiegazione: A livello delle corna dorsali, le vie sensoriali cutanee e viscerali contattano neuroni spino-talamici comuni L’area somatosensoriale che percepisce lo stimolo dolorifico viscerale lo associa erroneamente alla regione cutanea corrispondente Sensoriale_5

MODULAZIONE DEL DOLORE : LE VIE DISCENDENTI Sensoriale_5

Le vie discendenti modulano le vie ascendenti del dolore Cervello Corteccia somatosensoriale La reazione al dolore è molto soggettiva Possediamo un sistema analgesico endogeno che permette di modulare il dolore Esistono quattro livelli principali di controllo del dolore e diverse aree che, se stimolate, riducono la soglia del dolore (vie discendenti): Corteccia somatosensoriale Ipotalamo e amigdala Area grigia periacqueduttale Nucleo del rafe e altre aree della regione rostrale del bulbo L’azione è mediata da oppiacei endogeni: endorfine ed encefaline Sono gli analgesici più potenti e più comunemente usati nella terapia del dolore Terminano in una azione diretta sugli interneuroni delle corna dorsali da cui originano le vie ascendenti dolorifiche del II ordine Sensoriale_5

La “gate del dolore” E’ un’area localizzata nella sostanza gelatinosa di Rolando nelle corna dorsali. Controlla gli stimoli dolorifici attraverso le vie ascendenti (fascio spino-talamico). Le fibre C dolorifiche formano sinapsi con i neuroni della via spino-talamica. Questa via è inibita pre- e post-sinapticamente dagli oppiacei endogeni (encefaline) rilasciati dagli interneuroni inibitori la stimolazione dell’interneurone inibitorio può avvenire attraverso la stimolazione delle vie sensitive tattili (fibre Ab) attivate da uno stimolo tattile (massaggio) oppure attraverso l’attivazione delle vie discendenti del nucleo del rafe che contattano gli interneuroni inibitori della “gate del dolore” Melzack R, Wall P. Pain mechanism: A new theory. Science, 1965, 150:951-979 Dolore_2

Stimoli nocicettivi aprono la “gate”, Gli oppiacei rilasciati dagli interneuroni inibitori hanno una doppia azione: 1 - bloccano il rilascio di sostanza P dalla terminazione nocicettiva inibendo i canali del Ca2+ presinaptici (N, P/Q) (inibizione pre-sinaptica) 2 - riducono l’eccitabilità del neurone spino-talamico dolorifico, aprendo canali del K+ GIRK (inibizione post-sinaptica) encefaline Stimoli nocicettivi aprono la “gate”, stimoli non-nocicettivi (analgesici) la chiudono

Terapie analgesiche basate sulla teoria della “gate del dolore” Su questi effetti si basa l’azione terapeutica del: Massaggio cutaneo Stimolazione elettrica transcutanea (TENS) Stimolazione elettrica spinale (Spinal Cord Stimulation) Agopuntura Applicazioni in situ di bloccanti (ziconotide, TTX) La “spinal cord stimulation” L’apparato: elettrodi, stimolatore e telecomando Posizionamento dopo l’intervento chirurgico Dolore_2

Assuefazione, dipendenza e astinenza da oppiacei L’azione analgesica degli oppiacei è associata anche ad una sensazione generale di euforia e piacere (azione stupefacente) e induce sonno I principi attivi dell’oppio (morfina e suoi derivati) inducono gli stessi effetti analgesici degli “oppioidi endogeni”: encefaline ed endorfine Meccanismo complesso che coinvolge varie aree del cervello L’uso prolungato causa dipendenza (uso continuo) e assuefazione (dosi crescenti per indurre gli stessi effetti) e in caso di astinenza produce effetti dolorosi esagerati Esempio: soglia del dolore Oppiacei comuni: morfina, eroina, codeina I recettori attivati da morfina ed eroina sono i mu-oppioidi (MOP). Sensoriale_5

Up-regolazione di AC/cAMP/PKA via CREB durante trattamento cronico con morfina Azione cronica della morfina nel locus coeruleus Oppiacei comuni: morfina, eroina, codeina I recettori attivati da morfina ed eroina sono i mu-oppioidi (MOP). L’azione acuta della morfina (non visualizzata in figura) produce una riduzione della frequenza dei treni di PA, dovuta all’inibizione Gi-mediata dell’AC8 e ad un’azione diretta sul canale del Na+. L’azione cronica nasce da un’up-regolazione di CREB che causa un’aumentata sintesi di AC8 con conseguente aumento di cAMP/PKA e sostenuta azione a feedback positivo di CREB e AC8Gli aumentati livelli di cAMP e PKA up-regolano i canali Nav1 con conseguente aumento del firing. CREB cAMP-responsive element binding protein AC8 adenilato ciclasi (tipo 8) channels canali del Na+ (Nav1) firing rate frequenza dei treni di PA Sensoriale_5