Il Naturalismo francese e il Verismo italiano
Il quadro storico-culturale Verso la fine dell’Ottocento (epoca della rivoluzione industriale) Influsso della cultura positivista (la scienza come strumento privilegiato di analisi della realtà) Il realismo di primo Ottocento è alla ricerca di un nuovo canone di rappresentazione che escluda ogni inserzione soggettiva dell’autore
Il precedente di Flaubert Già Flaubert (1821-1880) indica nel metodo delle scienze naturali il modello della creazione artistica ravvisa nell’imparzialità dell’autore il criterio imprescindibile della rappresentazione Nella creazione artistica l’autore deve essere come Dio nell’universo: ovunque presente, ma sempre invisibile “Madame Bovary”: 1857
Il termine “naturalismo” E’ usato la prima volta nel 1858 dal critico Hippolyte Taine in un saggio su Balzac Egli sostiene che tutte le manifestazioni – compresa la creazione artistica – sono rigidamente condizionate, determinate da tre fattori principali: La race: “la razza” (i fattori ereditari) Le milieu: l’ambiente nel quale l’individuo è vissuto Le moment: le influenze del momento storico
Tranches de vie Un gruppo di scrittori francesi (tra cui Flaubert, i fratelli Goncourt e Zola) teorizza e pratica l’apertura del romanzo: ai fatti di cronaca, all’osservazione di spaccati di vita vera (tranches de vie) per indagare i rapporti di causa-effetto che legano le azioni umane per ribadire la necessità di una descrizione “scientifica”, impersonale e neutra, del “documento umano”
Il romanzo sperimentale Le roman expérimental: è il titolo del saggio, pubblicato in Francia nel 1880, in cui Zola codifica nitidamente i precetti del Naturalismo Il romanzo “sperimentale” è il romanzo costruito come un esperimento scientifico, come una prova di laboratorio L’esperimento impiantato dal narratore, vale a dire il romanzo, servirà per verificare l’ipotesi formulata partendo dall’osservazione della realtà: cioè che la vita psichica e affettiva dell’uomo è determinata: dai fattori ereditari (la race) e dall’ambiente circostante (le mileu) Non furono poche le critiche al saggio di Zola: prima fra tutte quella di voler dimostrare che esiste un rigido determinismo nella vita rappresentata dai personaggi.
I naturalisti e la politica Pur non aderendo mai al socialismo, i naturalisti (e Zola in particolare) indirizzano la loro analisi della società in senso “progressista” Sono convinti che la funzione della letteratura sia anche quella di denunciare i mali e le ingiustizie del mondo Su Zola e i naturalisti si riverserà infatti la critica di voler sovvertire l’ordine sociale promuovendo le classi inferiori L’impegno democratico di Zola si manifesterà in modo evidente nel 1898 in occasione del caso Dreyfus con il famoso articolo “J’accuse” La difesa di Dreyfus costerà a Zola un anno di carcere
Il Verismo italiano 1870-90: premesse L’attenzione alle più recenti scoperte scientifiche, basate sull’osservazione diretta dei fenomeni La necessità di rifarsi alla narrativa francese Questione meridionale
Caratteristiche Oggettività Impersonalità dell’arte Ambienti umili Lotta per la sopravvivenza Accettazione del destino Linguaggio povero, proverbi popolari Discorso indiretto libero (Erlebte Rede)
Regionalismo e scrittori regionali Luigi Capuana: Il marchese di Roccaverdina F. De Roberto, I Vicerè Grazia Deledda, Canne al vento Matilde Serao, Il ventre di Napoli
Differenze NATURALISMO Aspetti patologici (malattie, alcolismo) Artista come un medico Ambiente cittadino (bassifondi di Parigi) Classi abiette, emarginate Denuncia sociale VERISMO Aspetti umani (lavoro, povertà) L’artista soffre Ambiente rurale (Sud Italia) Classi umili, lotta per la sopravvivenza Intenti narrativi